STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Il giorno che ci smontano la Mole Antonelliana, comprata da un ricco petroliere texano o arabo per essere rimontata a casa propria, ci accorgeremo che i primi ad avercela con Torino sono certi torinesi che, non vivendoci, hanno comunque avuto tutto? Sicuramente hanno avuto troppo. Mi rivolgo alla politica ai politici nostrani. Qui è in gioco la sopravvivenza di questa città. Magari continuerà a vivere, ma sarà un sopravvivere. Non sempre più marginale…definitivamente marginale. Il Sindaco di Torino è in automatico presidente della Città Metropolitana. La maggioranza dei deputati o senatori del Piemonte sono stati eletti in Torino. Se muore Torino muore e si marginalizza l’intera Regione. La crisi è per tutta la nazione ma per la nostra regione è più marcata ed i segnali di ripresa ampiamente insufficienti. Ho percorso alcune volte il passante ferroviario di corso Inghilterra. Avveniristico, affascinante e scorrevole e dunque funzionale. Ma rischia d ‘essere una cattedrale nel deserto se non c’è economia, occupazione, lavoro e consumi. Si continua a costruire supermercati e molti sono vuoti. I conti non tornano e quando mia figlia ha deciso di studiare all’estero mi ha reso felice. Non rischiamo di andare in coma. Lo siamo già. Dunque? Concordia istituzionale per un’ azione di lobby nazionale ed internazionale. E quelli che hanno ha “tradito”? Comunicargli che la loro presenza non è più gradita in città. Non abbiamo più tempo. Mi scuso se mi ripeto : i torinesi rischiano l’estinzione.
Patrizio Tosetto
(Foto: il Torinese)
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