Il Piemonte approva la legge contro il caporalato nei confronti dei lavoratori stagionali nell’agricoltura. Lo fa con la terza Commissione, riunita l’8 giugno in sede legislativa, che a maggioranza – astenuta Forza Italia – ha reso legge la proposta numero 200 relativa a “Disposizioni per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali nelle aziende agricole piemontesi. Modifica della legge regionale 5 dicembre 1977, numero 56 (Tutela ed uso del suolo)”.
Il primo articolo chiarisce le finalità della nuova norma: “Ai fini del supporto all’attività lavorativa stagionale in agricoltura, nonché per prevenire lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, è data facoltà agli imprenditori agricoli professionali di accogliere temporaneamente salariati agricoli stagionali nei periodi di raccolta della frutta e di attività correlate alla coltivazione”.
Il Movimento 5 stelle avrebbe preferito parlare di “contrasto” e non di “prevenzione” del caporalato, in quanto “il fenomeno è purtroppo già presente in Piemonte”.
In mattinata la seconda Commissione aveva dato parere favorevole alla proposta 200, per quanto di sua competenza.
Si è così arrivati alla seduta pomeridiana, dove con ampia condivisione il provvedimento è passato: si punta alla valorizzazione e al recupero del patrimonio agricolo, alla tutela, all’efficienza delle unità produttive e al miglioramento dello svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e al fine di contrastare lo sfruttamento ed il fenomeno del caporalato, incentiva la sistemazione temporanea dei coltivatori stagionali nelle aziende agricole piemontesi durante i periodi di raccolta dei prodotti della terra giunti a maturazione e attività correlate.
Le norme sono rivolte principalmente ai soggetti titolari di aziende agricole e imprenditori agricoli professionali che intendono avvalersi di manodopera stagionale al di fuori dei flussi migratori ed accoglierla durante il periodo della durata del rapporto di lavoro mediante la realizzazione di locali ad uso abitativo.
Per migliorare le condizioni di svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli, la Giunta regionale collabora alla pianificazione degli interventi di sistemazione logistica e supporto dei lavoratori stagionali, attraverso il coinvolgimento delle Aree Vaste, Unioni di Comuni, Amministrazioni locali e organizzazioni del terzo settore. Nell’ambito delle aziende agricole è ammesso il recupero di strutture esistenti non residenziali fino ad un massimo di duecento metri quadrati di superficie che, strumentali all’azienda, sono da destinare ad alloggi temporanei di salariati agricoli. Sempre 200 metri quadri per i prefabbricati, mentre sono previsti 2mila metri quadri per gli attendamenti.
È anche previsto un contributo fino a un massimo di 25mila euro per interventi realizzati con un accordo tra Giunta e enti locali, per la realizzazione delle strutture che contengano i lavoratori.
GM – www.cr.piemonte.it
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