Maggio 2016- Pagina 22

Si amplia il controllo del vicinato nel Torinese

vicinato iarSi amplia il Controllo del Vicinato nella Città Metropolitana. Recentemente si sono svolti due incontri, uno nell’area della Collina Po, l’altro nel Chierese, con l’intervento del referente per la Città Metropolitana di Torino, Ferdinando Raffero. Particolamente positivo è stato l’esito di quello che si è svolto a Gassino, introdotto dal sindaco Paolo Cugini, che ha interessato gli abitanti di alcune aree del centro storico, con la presenza – dato significativo ed assolutamente positivo – di un’ottantina di persone, e del comandante della stazione dei carabinieri locale e della polizia locale. Utilizzando slides incentrate sull’argomento e parlando a braccio, Raffero ha spiegato il modello che è ormai adottato in diverse regioni italiane e che in Piemonte è diffuso con oltre trenta gruppi di cittadini ed in più di venticinque città e paesi, tra cui Asti, Chieri e San Mauro Torinese. Il secondo incontro si è svolto, invece, venerdì sera a Moriondo Torinese, con la partecipazione di una sessantina di persone, introdotto dal sindaco Giuseppe Grande.

Massimo Iaretti

 

Furgone contro edicola in piazza Castello uccide un passante

garibaldi viaIeri sera verso le 23 in piazza Castello un furgone bianco , proveniente da via Garibaldi, si è schiantato contro l’edicola che si trova di fronte al palazzo della Regione.  Alberto Boccato, di 45 anni, di Montanaro, è morto schiacciato. Giuseppe Lipari, che guidava il veicolo è risultato negativo al pre-test dell’etilometro ed è stato trasportato in “codice verde” al pronto soccorso.   Probabilmente la vittima era appoggiata all’edicola insieme alla sua fidanzata che è rimasta illesa. I testimoni, nella piazza abbastanza affollata per il sabato sera, hanno sentito un forte botto, poco dopo sono arrivati i soccorsi.

8 maggio, la Sratorino di Danilo e Luca si corre… in carrozzina!

Danilo Ragona e Luca Paiardi, anni 37 e 38, sono amici da più di 15 anni, da quando un’incidente ha costretto entrambi su una sedia a rotelle. Se per molti essere paralizzati dalla vita in giù significa “la fine” di qualcosa, Danilo e Luca hanno deciso e voluto fortemente che l’incidente che ha cambiato la loro vita rappresentasse invece “un nuovo inizio”.

stratorino dani luca

In quest’ottica nasce Viaggio Italia, un viaggio lungo 30 giorni che porterà i due amici in giro per tutto lo stivale: da Bolzano a Palermo, dalla montagna al mare. Ogni tappa è una scoperta di un territorio, un’impresa ma anche un’occasione di incontro, confronto, speranza, evoluzione. Durante il percorso Danilo e Luca giocheranno a tennis, voleranno in parapendio, navigheranno in barca a vela e kayak, andranno a cavallo, faranno rafting, snorkeling e sci nautico… Gli sport, anche quelli estremi, diventano strumento di conoscenza di sé e degli altri.

stratorino danilo lucaPer prepararsi alla partenza, Danilo e Luca si stanno allenando duramente e insieme hanno deciso di partecipare alla 40esima edizione della StraTorino, la celebre corsa tra le vie della città che quest’anno si svolgerà l’8 maggio 2016. Un modo per dimostrare che vivere (e non sopravvivere) con una disabilità è possibile, perché anche su una carrozzina si può fare sport, innamorarsi di luoghi e persone, conoscere, divertirsi, incontrare, imparare… correre!

Viaggio Italia si svolgerà dal 6 giugno al 6 luglio e racconterà la storia di Danilo e Luca, una storia di coraggio, libertà e autonomia. Un inno all’amore per la vita e alla forza di non arrendersi di fronte alle difficoltà, un viaggio alla scoperta dei propri limiti con il desiderio di superarli o anche solo di riconoscerli.

Sarà anche un viaggio di solidarietà perché Viaggio Italia supporterà Fondazione Vertical Onlus (www.fondazione-vertical.it), da anni impegnata a sostenere la ricerca scientifica verso la cura della paralisi causata da traumi al midollo spinale. La prima occasione per aiutare Fondazione Vertical e Viaggio Italia è donare 1 euro su www.1caffe.org, la onlus di Luca Argentero che, nella settimana dal 9 al 15 maggio, raccoglierà per loro tutti i caffè donati sulla piattaforma.

Ricercato per maltrattamenti tradito da Fb

facebUn uomo che deve rispondere di maltrattamenti ripetuti nei confronti dell’ex convivente, è stato tradito da Facebook. Il ricercato, infatti,  postava sul social  tutti i suoi spostamenti, e le foto che rivelavano la sua passione per l’orto, che coltivava con cura sotto gli occhi di numerosi testimoni. E’ un cittadino  romeno di 47 anni, su cui pendeva un ordine di custodia cautelare del gip di Torino, lo hanno arrestato i carabinieri.

Salmo in concerto all'Hiroshima Mon Amour

salmoNon delude i fan il rapper sardo, alla sua undicesima tappa dell’Hellvisback tour, per la presentazione dell’omonimo disco, disco di platino ad aprile. Sold out da marzo, l’Hiroshima Mon Amour ha ospitato ieri sera l’affollatissimo show, che ha visto l’artista calcare il palco tra le sonorità hardcore, hiphop e la rivisitazione in chiave moderna del rock, suggerita dal titolo stesso dell’album, ed il cui spirito è certamente incarnato dalla rottura degli schemi e dalla libertà e dall’originalità espressiva che gli sono propri. A chiusura del concerto, inoltre, l’anteprima del video di Peyote, bonus track di Hellvisback, nella quale Salmo discorre con un ipotetico produttore discografico, che cerca di comprimerlo negli schemi del mercato.

 

Veronica Bosco

 

CONVOGLIO GUASTO, METROPOLITANA BLOCCATA

metro scioperoDa questa mattina alle 8.30 è bloccata la metropolitana, funziona solo nella tratta Fermi-Bernini. All’ origine della sospensione un guasto informatico, ma il ripristino del servizio potrebbe avere tempi lunghi, fino al pomeriggio, poiché  si deve spostare il convoglio guasto. Gtt  ha garantito il trasporto sul percorso metropolitana con 20 autobus sostitutivi.

AGGIORNAMENTO: dopo 5 ore di lavori il guasto è stato riparato

(Foto: il Torinese)

Per le Comunali del 5 giugno 38 liste e 18 candidati alla poltrona di sindaco di Torino

elezioni ieia

A poche ore  dall’apertura delle operazioni per la presentazione delle liste politiche per le elezioni comunali torinesi, sono già 24 quelle che si sono presentate all’ufficio elettorale

AGGIORNAMENTO – Le elezioni del 5 giugno a Torino vedranno la partecipazione di 38 liste e 18 aspiranti sindaco. Almeno in attesa delle verifiche della commissione elettorale circondariale. Ad aggiungersi alla lista dei concorrenti alla poltrona di sindaco c’è anche Roberto Usseglio, candidato di Forza Nuova.

VENERDì 6 MAGGIO –  I primi a depositare il simbolo i rappresentanti della Lista Basta per la candidatura di Anna Battista:  presidiavano l’ingresso dell’anagrafe da ben tre giorni. Sono state depositate anche la Lista 4 Zampe, Forza Toro, Automobilista, No Euroelezioni comunali Lista del Grillo, per la quale il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Bono  annuncia ricorso. Fra le 24 liste in attesa di presentazione, il Pd, i Moderati per Fassino e i Moderati in Rivoluzione di Roberto Rosso, Forza Italia, Lista Civica per Fassino e Progetto Torino, il Partito Comunista di Marco Rizzo e le tre liste a sostegno di Giorgio Ariaudo, Torino in Comune, Ambiente Torino, Pensionati e Invalidi Giovani Insieme, Casapound e gli adinolfiani del Popolo della Famiglia.

Soup Opera per Regine e Re di Cuochi

Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi si celebra la cucina d’autore e la cultura gastronomica del nostro territorio.

TUTTADRITTA STUPINIGISoup Opera, progetto ideato da Paola Buzzini, utilizza il cibo come strumento per parlare di arti e cultura. In questo nuovo progetto, in collaborazione con Regine & Re di Cuochi, sarà il contenitore che accoglierà attività per il pubblico, che racconteranno il mondo del Food attraverso diverse professionalità. reg2La mostra Regine & Re di Cuochi, interamente dedicata alla cucina d’autore e alla cultura gastronomica del nostro territorio, sarà il filo conduttore delle attività che verranno proposte ai partecipanti. Due giornate dedicate alla Letteratura e alla Fotografa (8 e 15 Maggio), dove giornalisti e blogger, fotografi e instagrammer si confronteranno e ci sveleranno i trucchi del mestiere, attraverso racconti e aneddoti. Con la parola Cibo non intendiamo solo cosa mangiamo, i prodotti del nostro territorio, gli chef e programmi televisivi, ma anche tendenze legate al mondo del web, fgure professionali nuove che si confrontano con i linguaggi di sempre. Soup Opera, grazie alla presenza di tantissimi ospiti, esplorerà i tanti aspetti di questo mondo che parla prima di tutto di cultura, di territorio e di persone. Oltre a queste due giornate ci saranno visite guidate molto speciali tenute dagli Chef protagonisti della mostra e da blogger che accompagneranno i visitatori tra le sale della mostra, grazie ad un percorso da loro personalmente pensato. re e regQualche anticipazione… Anna Prandoni, direttrice dell’Accademia Gualtiero Marchesi, giornalista, blogger e autrice sarà la guida speciale per il 15 Maggio 2016, prenotatevi! Tutto il programma verrà pubblicato sul sito regineredicuochi.com nella sezione eventiLETTERATURA

A Librolandia orologio e pillola del Politecnico per salvare il cuore

politecnicoOrologio da polso e “pillola tascabile” per l’elettrocardiogramma “fai da te”,  progettati dal Politecnico di Torino, Sono due dispositivi diagnostici che impiegati come uno smartwatch permettono di monitorare problematiche cardiache in tempo reale e a costi contenuti,  intorno ai 100-150 euro). Verranno sperimentati in strutture sanitarie e al momento saranno a disposizione del pubblico durante il  Salone del Libro. I dispositivi si connettono a uno smartphone e all’app Android “ECG Sensor APP”, un software che raccoglie ed elabora i dati, li visualizza, li memorizza e li ritrasmette via email al cardiologo che potrà disporre dei dati su un’interfaccia grafica, A confronto con gli attuali sistemi di monitoraggio, consentono un controllo prolungato e una elaborazione del dato immediata, non sono invasivi, non prevedono uso di fili o elettrodi adesivi e sono alimentati a batteria.

(foto: il Torinese)

Chiamparino: "Centralità della cultura, ma il rinnovamento non si fa per decreto"

chiampa scrivaniaSecondo il Presidente della Regione Piemonte occorre che l’amministrazione regionale passi da un ruolo prevalente e quasi esclusivo di gestione diretta delle istituzioni culturali a un ruolo di indirizzo, progettazione politica e ovviamente di verifica dei risultati, finalizzando le risorse sulla base della capacità di progettazione dei diversi soggetti che appartengono al mondo culturale. Bisogna abbandonare la distribuzione a pioggia delle risorse, concentrandosi su pochi grandi progetti strategici. Il discorso, del resto, non vale solamente per la cultura…

 

VanelliIntervista di Alberto Vanelli

 

Abbiamo incontrato Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte ormai da più di un anno. Con lui abbiamo riflettuto sullo stato della cultura e del turismo nella nostra regione.

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1) Presidente, gli investimenti nelle infrastrutture e nell’innovazione tecnologica sono fondamentali per attirare in Piemonte dei nuovi investitori. Non crede che anche l’immagine di un territorio vivibile, ospitale, interessante, ricco di opportunità culturali, possa affascinare gli investitori, contribuendo ad attrarre risorse ed energie produttive non necessariamente alberghiere?

Più che da presidente di Regione, le rispondo sulla base della mie esperienza di sindaco di Torino, un ruolo che ho svolto molto più a lungo, dal 2001 al 2011. E la mia risposta è sì. Uno degli esperimenti più riusciti di attrazione degli investimenti, purtroppo non molti, almeno finora, è quello che ha portato a Torino il centro di ricerca di General Motors sui motori diesel. E non c’è dubbio che, oltre alla presenza del Politecnico, dove esistono importanti corsi di ingegneria meccanica e dell’automobile, abbiano contribuito al risultato alcuni importanti elementi di contesto, come il fatto di offrire una città vivibile, accogliente, dotata di una grande vivacità culturale. Detto questo, si potrebbe fare di più. Da quando è stato chiuso il vecchio ITP – Investimenti Torino Piemonte, nessuno si è più dedicato davvero all’attuazione di politiche sistematiche di attrazione degli investimenti.

mole angela2) Torino, anche grazie all’importante contributo della Regione, ha consolidato nel tempo delle istituzioni culturali di rilevanza nazionale e internazionale, che nonostante la necessità di un forte rinnovamento, soprattutto nella capacità di rendersi maggiormente autonome dai finanziamenti pubblici, appaiono in grado di garantire un’offerta culturale di qualità. Nel resto del Piemonte, salvo rarissimi casi, il panorama culturale è molto meno strutturato. Come valuta la possibilità che sia proprio la Regione a promuovere la costruzione di Fondazioni e Consorzi analoghi a quelli attivi nella cerchia torinese, quanto meno nelle aree a più alta vocazione turistica e culturale?

Non sono sicuro che la soluzione principale sia questa. Se focalizziamo l’attenzione sull’attrattività turistica, possiamo dire che gli istituti già presenti sul territorio, le Agenzie per il Turismo Locale (ATL), funzionano, e in diversi casi funzionano benissimo. La zona delle Langhe, per esempio, ha conosciuto dinamiche di crescita turistica superiori a quelle dell’area metropolitana torinese. Ma è chiaro che in quelle aree i fattori di attrazione non sono le mostre e i musei, ma l’ambiente naturale, il vino, la gastronomia. In ogni caso la valorizzazione e la promozione delle risorse culturali diffuse sul territorio piemontese non passano necessariamente per la costituzione di altre strutture gestionali.

3) Non trova, però, che le aree rurali abbiano le potenzialità per allargare la loro offerta,lago pesce
unendo al paesaggio e all’enogastronomia anche una proposta culturale di livello?

Certamente si può fare di più, anche se alcune cose già si fanno, penso allo Stresa Festival, il cui direttore artistico è Gianandrea Noseda, per citare un solo esempio. Io punterei anche sulla creazione di meccanismi di rete che spostino le persone (per esempio, offrendo itinerari turistici che uniscano il paesaggio delle Langhe con le piazze e i musei torinesi), oppure le stesse attività culturali, come avviene quando il Teatro Regio porta la sua orchestra in giro per il Piemonte. Del resto, per guardarla da un altro punto di vista, è assolutamente normale che esistano delle gerarchie e delle differenze di scala. La città metropolitana è tale proprio perché riesce ad attrarre risorse e a combinarle, cosa che difficilmente potremmo replicare altrove con un provvedimento dall’alto. La storia è storia.

4)Quale può essere, allora, il compito della Regione in campo culturale?

chiamp consiglioCredo che la Regione dovrebbe smettere di “fare l’imprenditore”, liberandosi del ruolo gestionale che ha assunto nel tempo nelle più disparate attività, culturali e non. Dovrebbe invece rilanciare il suo ruolo politico, nella cultura ma non solo, programmando e finanziando progetti di ampio respiro, tanto nell’area metropolitana che altrove. E chiedendo ovviamente dei risultati, a cui dovrà essere condizionata l’erogazione di nuovi fondi. Il “controllo” pubblico, più che nella partecipazione di incaricati della Regione ai consigli di amministrazione, dovrebbe risiedere nella valutazione degli obiettivi raggiunti. Per fare tutto questo, però, occorre partire da un’attenta rivisitazione della legislazione di spesa, a cui stiamo già lavorando con Antonella Parigi, che segue le politiche sulla cultura e sul turismo. La logica che governa le nostre leggi di spesa attuali, nate in un periodo in cui c’erano molte risorse, è quella di dare qualcosa a tutti. Ora, però, in un momento in cui i fondi pubblici sono limitati, quel tipo di logica non è più perseguibile. Quando il denaro pubblico era tanto, anche la distribuzione a pioggia poteva avere una sua capacità di incidere: per la crescita culturale delle persone, per il miglioramento della loro qualità della vita, eccetera. Adesso, però, se distribuite in quel modo, le poche risorse disponibili diventano briciole, del tutto irrilevanti ai fini di una reale promozione di cultura, di innovazione, di crescita. L’unica strada è programmare interventi specifici che abbiano una funzione strategica, in grado di attivare dei processi virtuosi all’interno delle comunità, dell’economia, del mondo della cultura, concentrando i denari pubblici in quelle poche iniziative mirate. Non senza avere consultato, ovviamente, i soggetti politici, economici e culturali attivi nei territori interessati dagli interventi regionali.

 

5) Lei quindi mi autorizza a scrivere che entro qualche mese la sua amministrazione metterà mano a una revisione radicale della legislazione vigente, vecchia ormai di oltre trent’anni, per poi avviare una grande stagione di interventi strategici…

Quanto alle leggi, mi concentrerei in particolare sulla legislazione di spesa. Altra cosa sono le leggi che stabiliscono indirizzi e regolamenti. Pur senza fornire una data precisa, in ogni caso, posso dire che tutta la legislazione di spesa, non solo culturale, dovrà essere rivista. In ogni campo, dovremo avere la possibilità di investire su progetti che abbiano un carattere strategico.

europa torino castello6) Parliamo delle forze in campo nel mondo della cultura. L’impressione è che esista una sorta di aristocrazia che controlla da decenni le grandi istituzioni, cui fa da contraltare, dall’altra parte, una periferia della cultura, non sociale e nemmeno territoriale, ma politica: un mondo di soggetti giovani e non, che hanno idee e proposte, ma che sono quasi del tutto esclusi dai processi di decisione…

Ci sono situazioni in cui la Regione è obbligata per legge a partecipare alla gestione, ed altre (come per tutti i più importanti enti culturali pubblici, in particolare nell’area metropolitana torinese) che   senza una presenza economicamente forte del pubblico non sarebbero in grado di sostenersi. Una riduzione della presenza gestionale diretta della Regione potrebbe dar vita ad un meccanismo in cui le risorse vengono assegnate sulla base di progetti che tutti – anche quanti oggi si sentono esclusi – potranno presentare e vedere finanziati, purché si tratti di iniziative importanti e di valore strategico. Ciò non significa, ovviamente, che i grandi enti verranno penalizzati. Ma non escludo che alcuni di essi possano avere in futuro un sostegno ancora maggiore. Ma quel sostegno discenderà dal perseguimento di progetti di assoluto rilievo strategico. A ogni modo di questi temi discuteremo a fondo durante nel corso degli degli Stati Generali della Cultura, un ciclo di cinque appuntamenti studiati per mettere a confronto gliREGIONE PALAZZO operatori piemontesi della cultura, dall’associazionismo alle istituzioni, dalle sovrintendenze agli amministratori locali, sui grandi temi e progetti di questo settore. Il primo appuntamento è previsto a fine giugno 2016.

7) L’offerta culturale di Torino e della sua area metropolitana è ormai ricchissima, quasi sovrabbondante. Non crede, però, che manchi ancora qualcosa? Torino consuma moltissima cultura, ma da un certo punto di vista ne produce e ne esporta poca.

Le politiche culturali degli ultimi anni hanno consentito di recuperare il gap che ci separava da altre importanti città europee. Negli ultimi cinque anni, anzi, la città si è straordinariamente animata, grazie a importanti partnership con grandi istituzioni museali europee. Quella degli enti pubblici, tuttavia, non può essere che un’opera di gestione e divulgazione di un patrimonio culturale consolidato. L’innovazione culturale è difficilmente programmabile da parte di un ente. tosca regio teatroInnanzitutto, bisogna dire che i grandi fenomeni di innovazione culturale sono stati riconosciuti tali dopo che sono avvenuti. Inoltre si sono sviluppati in modo autonomo, spontaneo, attraverso il combinarsi di una serie di fattori; e magari sono esplosi in diretta contrapposizione alla cultura “ufficiale”: quella, cioè, che era sostenuta dalle grandi istituzioni culturali e che era finanziata dagli enti pubblici. L’innovazione non è mai nata per legge o per decreto. Può nascere dalle imprese, dalla rivolta, da tante cose in cui il problema dell’istituzione è, semmai, quello di capire, favorire e accompagnare i processi. Un museo può essere innovativo, forse? Probabilmente nel modo in cui divulga. Ma l’innovazione dei contenuti culturali si produce nella società. Quanto poi alle aristocrazie, culturali e non, è fin troppo facile constatare che al potere ci siamo noi vecchi. Quella di mandarci a casa, però, è una responsabilità che appartiene forse più ai giovani che non a noi…

8) Da anni, le istituzioni culturali sono costrette a inseguire i potenti al fine di ottenere le risorse necessarie ad attuare i loro fini artistici o istituzionali, talvolta a buon diritto, talaltra meno. Non ritiene che sarebbe il caso di porre fine a questa tradizione, che so essere foriera di imbarazzi e trattative estenuanti e spesso inutili, mediante la definizione di un quadro legislativo e finanziario certo, e mediante l’individuazione di criteri di assegnazione non derivanti dalla continuità storica ma fondati su standard e criteri equi, che valutino attentamente i risultati raggiunti e gli obiettivi da perseguire?

 

torino teatroFin dal 2001, quando sono diventato sindaco, ho assistito a una periodica pantomima. I giornali lanciavano l’allarme: la cultura in pericolo! Poi si discuteva e alla fine si trovava sempre la soluzione. Tutto questo, in realtà, dipende dal fatto che, a differenza di altri settori, la cultura ha un potere evidente nell’ambito della comunicazione: nel senso che gli operatori della cultura, anche i minori, hanno un rapporto coi media assai più forte di quello che può avere chi si occupa di artigianato. Ciò che conta è che, alla fine, di significative riduzioni delle attività culturali non se ne sono viste. Semmai c’è stata una crescita, resa possibile, in questi ultimi cinque anni, dai gemellaggi internazionali e dall’aumento delle sponsorizzazioni private.

9) Ma non crede ci sia comunque il bisogno di mettere ordine? Perché un museo prende ogni anni una cifra X, mentre un altro museo, con caratteristiche simili, prende molto meno?

Anche in questo caso, mi rifaccio alla risposta che le ho dato poco fa. Per mettere ordine, partiamo dalla revisione delle leggi di spesa e dall’abbandono, da parte della Regione, del suo ruolo di gestore degli enti culturali. Tutto il resto verrà da sé.

10) A quanto ammonteranno, quest’anno, i fondi destinati alla cultura?

toro regio teatroPer rispondere devo fare una premessa. La Regione deve ripianare il suo deficit tramite due programmi di rimborso, uno decennale e uno trentennale. Ciò significa che, solo a questo fine, per i primi dieci anni, saranno necessari 200 milioni l’anno. È un’impresa difficile, ma grazie a un nuovo assetto legislativo della contabilità regionale, abbiamo la possibilità di coprire una gran parte di quelle spese mediante l’avanzo derivante dalla ricontabilizzazione delle quote Irpef che in precedenza non avevamo segnato, e che ora possiamo invece calcolare. Sulla base di questo, anzi, riusciremo di qui alla fine della legislatura a garantire che il livello delle spese della Regione sia lo stesso del 2016, e a ritagliarci addirittura un piccolo fondo di riserva, per far fronte a emergenze e se necessario, per sostenere ancora più fortemente alcuni progetti importanti. Anche la cultura, quindi, avrà assicurati i livelli di spesa di quest’anno, e grazie alla gestione di cassa pluriennale potrà stanziare fondi anche superiori a quelli relativi all’anno in corso. Gli importi definitivi, in ogni caso, saranno disponibili con l’approvazione del bilancio di assestamento del giugno prossimo.

11) E gli investimenti?

Gli investimenti rientrano in questo discorso e sicuramente ci saranno. Quando parlo di politiche, mi riferisco, tra le altre cose, al cofinanziamento dei fondi europei, a partire dalla cultura, senza naturalmente trascurare il sociale e altri importanti capitoli di azione regionale.

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Boom turistico a Torino, sesta tra le città d’arte. La competizione è con Milano:
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Vanelli: “Turismo realtà dell’economia torinese, ma per battere Milano servono più governance e promozione”
http://www.iltorinese.it/vanelli-meno-tagli-governance-comunicazione-per-futuro-cultura-turismo/