Da Pepino il Sabaudancer Project

Torino colta dall’obiettivo fotografico ” in punta di piedi”
PEPINO

Inaugura mercoledì 4 maggio, dalle 18.30 alle 21.30, alle presso la storica Gelateria Pepino in piazza Carignano la mostra “Subaudancer Project”, nata dall’incontro casuale tra Emanuela Boldetti, ballerina professionista, e il fotografo e designer freelance Marco Coda Mer, avvenuto una sera di metà maggio 2015, in un locale del Quadrilatero torinese, dopo l’esecuzione di “Hansel e Gretel” al teatro Regio di Torino, in cui la Boldetti ballava. L’amore comune per la città nativa, Torino, ha fatto sì che le loro rispettive arti, fotografia e danza, si unissero per celebrare la bellezza di una città che nell’immaginario collettivo è considerata spesso, ingiustamente, grigia e statica, ma che per i due artisti risulta, invece, dinamica, colorata e da far conoscere. Artisticamente emergeva, inoltre, la volontà di contrapporre l’architettura austera e a tratti ‘”geometrica’” di Torino, che le era stata riconosciuta dallo stesso Gramsci, alla dinamicità e armonia dei movimenti della ballerina. Il progetto è, così, iniziato per gioco e ha preso via via forma con il passare del tempo. Anche il nome “Sabaudancer Project” è nato per caso, prendendo spunto da un commento molto positivo di un’amica sulla prima foto del progetto. L’interesse che ha suscitato la pubblicazione di qualche scatto sui social network ha poi dato slancio nel proseguire con nuovi scorci, in vista di possibili future esposizioni. La prima mostra Sabaudancer Project del 22 dicembre scorso ha riscosso un notevole successo, superiore alle aspettative.

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Emanuela Boldetti da sempre ama l’arte in tutte le sue forme, dalla danza alla musica, fotografia, pittura, cinema e architettura. Sognatrice, testarda e ottimista, ha sempre creduto nelle collaborazioni tra giovani artisti e l’incontro casuale con Marco in un caffè ne è stata la prova e ha consentito di concretizzare e condividere un’idea spesso ricorrente in lei negli ultimi anni, quella di scattare foto “in punta di piedi” nella sua Torino, città da cui è stata negli ultimi tempi lontana, vivendo all’estero, e di cui ha sentito moltissimo la mancanza. Questo desiderio è stato accolto con molto favore dall’amico Edoardo Cavagnino della storica gelateria Pepino. Emanuela Boldetti inizia lo studio della danza classica al Teatro Nuovo di Torino all’età di 8 anni. A 14 anni viene ammessa alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano. Dopo qualche tempo sceglie di tornare nella sua città natale e proseguire gli studi al Liceo Coreutico di Torino con le insegnanti del Balletto Nazionale di Cuba che la scelgono e la preparano per spettacoli e concorsi nazionali ed internazionali. Ottenuta una borsa di studio per una prestigiosa accademia inglese, si diploma all’English National Ballet School di Londra a 18 anni. È poi entrata a far parte del corpo di ballo del prestigioso English National Ballet di Londra, ricoprendo anche ruoli semisolistici nel Lago dei cigni, Schiaccianoci, Bella addormentata, Romeo e Giulietta (al Royal Albert Hall di Londra), Giselle, e altri balletti e prendendo parte a numerose tournée UK e internazionali (Teatro Real de Madrid, Teatro Herodes Acticus Atene, Festival Theatre Edimburgo).

Negli ultimi 4 anni torinesi balla con il Balletto dell’Esperia (Direttore Paolo Mohovick) nella Cenerentola con regia di Carlo Verdone filmata per la Rai nella Palazzina di caccia di Stupinigi e a Palazzo Reale. Fa parte della compagnia torinese di danza contemporanea The Very Secret Dance Society di Raffaele Irace (ora maitre al Frankfurt Ballet) con spettacoli a Torino, in Italia e in Germania. Lavora come ballerina solista in una produzione al Teatro Regio di Parma ripresa in seguito anche al Maggio Musicale Fiorentino e in alcune produzioni al Teatro Regio di Torino (Hansel e Gretel e apertura di stagione in Aida).

Marco Coda Mer è designer freelance e fotografo per divertimento a Torino. Dal 1996 disegna e progetta stand fieristici, oggetti promozionali, allestimenti speciali, flagship stores per importanti brands. La sua attività di designer solitario ha assorbito quindici anni della sua vita, dopo i quali ha deciso di aprirsi a nuove esperienze, ristrutturando un vecchio laboratorio in via dei Mercanti, oggi sede della sua attività creativa. Lavorare dentro la storia del Quadrilatero romano ha rappresentato un enorme salto di qualità per la sua vita e lo ha spinto a ricominciare a passeggiare con la reflex in mano. Il suo sogno nel cassetto è quello di aprire questo spazio e renderlo pubblico, trasformandolo temporaneamente in spazio culturale di condivisione e confronto, in cui il progetto nato per divertimento con Emanuela sarà perfetto per aprire per la prima volta questo spazio ai visitatori.

Mara Martellotta

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