La fiammata provocata dal cortocircuito incendiò un tendone che, cadendo sulle poltrone dell’ultima fila, propagò il fuoco
Accade spesso di passare in via Cibrario, dove adesso è costruito un condominio, e di pensare che nello stesso luogo, il 13 febbraio di 33 anni fa, si consumò la tragedia del cinema Statuto. Furono 64 le vittime, uccise in pochi minuti per le esalazioni tossiche del fumo sviluppatosi da un incendio nella sala cinematografica. La causa, un cortocircuito. Era una domenica pomeriggio, si proiettava il film “La Capra”, con Gerard Depardieu. La fiammata provocata dal cortocircuito incendiò un tendone che, cadendo sulle poltrone dell’ultima fila, propagò il fuoco. Uscite di sicurezza chiuse e le stesse porte di ingresso in sala erano state sbarrate per evitare a spettatori non paganti di entrare, Le urla disperate dei prigionieri fecero accorrere i passanti nella via. Ma ormai era troppo tardi. Tutti morti in galleria, qualcuno si salvò in platea. Il presidente Pertini partecipò ai funerali, assieme a migliaia di torinesi. Da quel giorno si cambiarono le regole di sicurezza nei luoghi di pubblico intrattenimento. Per cambiare le cose troppo spesso devono accadere tragedie.
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