Dalla Regione con il "Patto per il Sociale" la nuova filosofia del welfare piemontese

BANDIERE REGIONE

Una cabina di regia che si occuperà di servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali per persone anziane, disabili, minori e pazienti psichiatrici, servizi sanitari di continuità assistenziale, interventi di carattere sociale

 

Tempo di crisi anche per i piemontesi, oltre che per le casse pubbliche. Per dare vita a una nuova “filosofia” dei servizi socio-assistenziali la Regione  ha sottoscritto  con i rappresentanti di Anci Piemonte, Coordinamento regionale Enti gestori dei Servizi sociali del Piemonte, Forum del Terzo settore del Piemonte, Alleanza delle Cooperative Settore sociale del Piemonte e Consiglio regionale del Volontariato un protocollo d’intesa per dare attuazione agli obiettivi strategici contenuti nel “Patto per il Sociale 2015-2017. Un percorso politico partecipato”, approvato dalla Giunta regionale il 19 ottobre scorso.

 

“Si tratta di un impegno importante per continuare a collaborare tutti insieme in un percorso partecipato – commenta l’assessore regionale alle Politiche sociali, alla Famiglia e alla Casa, Augusto Ferrari – coinvolgendo una pluralità di attori territoriali, ed avvia ufficialmente la Cabina di regia delle Politiche sociali, composta da tutti i sottoscrittori. La Regione, proprio in coerenza con la sua funzione programmatoria e legislativa, avverte fortemente il compito di agevolare il processo di partecipazione e creare le condizioni normative ed organizzative affinché gli obiettivi, individuati come prioritari, vengano effettivamente perseguiti attraverso interventi strutturati e coerenti – sostiene ancora l’assessore – La cooperazione tra attori diversi, per storia e funzione, rappresenta la strada maestra per aprire una nuova stagione del nostro sistema di welfare ed è, nel contempo, la modalità più virtuosa per riscoprire il senso profondo del legame sociale”.

 

Il Patto per il Sociale 2015-2017 è suddiviso in tre assi strategici: l’integrazione socio-sanitaria, per la ricostruzione di un sistema che si articoli in maniera omogenea e dia certezze ai servizi ed alle risorse tramite l’istituzione di una cabina di regia che si occuperà di servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali per persone anziane, disabili, minori e pazienti psichiatrici, servizi sanitari di continuità assistenziale, interventi di carattere sociale, sistemi e flussi informativi su questi ambiti; l‘inclusione sociale ed il contrasto alle diverse forme di povertà da ottenere con l’integrazione di linee di intervento come il sostegno al reddito, l’accompagnamento al reinserimento socio-lavorativo, il diritto all’abitare, il sostegno alimentare; il sostegno alle responsabilità genitoriali e la prevenzione del disagio minorile, da ottenere potenziando e promuovendo i Centri per le famiglie, integrati con i servizi alla prima infanzia e costruiti come luoghi aperti di partecipazione diretta per intercettare nuovi bisogni e diffondere una cultura e una prassi della prevenzione di disagi che, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, possono diventare esplosivi e richiedere, poi, interventi traumatici.

 

www.regione.piemonte.it

(Foto: il Torinese)

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