La Torino che non va (vista con gli occhi di uno "straniero")

Un lettore di Torino che oggi vive all’estero commenta l’articolo di Patrizio Tosetto “Dalle zebre pedonali ai prelievi bancari: quando le regole sono un optional”, apparso sul “Torinese”

 

Caro Tosetto,

pedoni1ho letto il suo articolo “Dalle zebre pedonali ai prelievi bancari: quando le regole sono un optional” su “Il Torinese” ed ho pensato: meno male che c’è ancora qualcuno a Torino che ragiona come una persona civile! Mi è venuta quindi voglia di scriverle per darle qualche spunto per  qualche suo prossimo articolo (non sia mai che grazie all’informazione si riesca anche a cambiare qualcosa).Premetto che io sono di Torino, ma vivo all’estero da molti anni e torno in genere solo pochi giorni all’anno. Quest’anno però mi sono riuscito ad organizzare per lavorare 3 mesi a Moncalieri e quindi ho potuto vivere la mia città come non facevo da tempo. Ho potuto vedere Torino con gli occhi di uno straniero (nel senso che ormai sono abituato a vivere altrove) ed ho scoperto che la città che io avevo in testa è il frutto della mia idealizzazione o forse il ricordo di una città civile che non esiste più (quando scrivo mi sembra di essere un novantenne, ma di anni ne ho 36!).

 

Ho sempre pensato che Tolosa, Alicante e Barcellona (le città dove ho vissuto gli ultimi 13 anni) fossero sporche e la gente fosse poco educata, chiassosa ed irrispettosa delle norme di comportamento basiche. Ho scoperto una Torino zozza, piena di escrementi di cane, cartacce e bottiglie per terra (soprattutto, ma non solo nei parchi e sui lungo fiumi), graffiti e soprattutto tag (firme) e scritte idiote sui muri (almeno i graffiti sono disegni più o meno gradevoli, ma una firma o qualche insulto…). Ma quello che più ho notato è il comportamento dei pedoni in strada (la gente urla, non parla) e delle auto (dal clacson selvaggio, a chi crea ingorghi per girare dal viale invece di usare il controviale, tutti i “furbi” che per tagliare una coda e risparmiare 1 minuto, ne fanno perdere 15 a tutti gli altri…) e soprattutto dai
parcheggi.

 

E qui viene lo spunto, nel caso voglia coglierlo, per il prossimo articolo (magari potrebbe anche procurarsi foto e mandarne una copia ai vigili).pedoni via roma Vicino a dove vivo, la seconda fila ed il parcheggio sul marciapiede sono una costante, ma in genere almeno il parcheggiatore ha  la decenza di lasciare la macchina in posizioni che non disturbano.Invece ogni mattina osservo una cosa che, per quanto relativamente innocua, ritengo incredibile. In bici o in macchina, faccio tutto corso Moncalieri. Arrivato al ponte di C.so Fiume, sul lato Po c’è una scuola (Saint Denis School, Cso Moncalieri 52) che sicuramente si vanterà di essere una ottima scuola da cui dovrebbero uscire dei cittadini di prima classe. Quando passo in bici, devo fare la gimcana tra i genitori che, dopo aver lasciato i figli, scambiano la pista ciclabile per un salotto, e rimangono a conversare. Quando invece passo in macchina, noto l’ingorgo che si crea, dovuto al fatto che quegli stessi genitori chiacchieroni bloccano una corsia del corso, per lasciare la macchina parcheggiata mentre conversano.

 

Da notare che c.so Moncalieri all’ora in cui si entra a scuola è già di per se un caos, ed avere una corsia bloccata è particolarmente fastidioso (anche perché l’unica altra corsia ogni tanto è bloccata da chi, giustamente, può voler svoltare a sinistra!). La cosa più imbarazzante è che a 300 metri (c.so Moncalieri 80) c’è la polizia municipale e proprio di fronte alla scuola, oltre ad un parcheggio in cui i genitori potrebbero sostare senza disturbare, ci sono i carabinieri (via della brocca 9). È possibile che né gli uni né gli altri si siano resi conto del problema? O forse è troppo faticoso, al mattino presto, rinunciare alla prima pausa caffè e scendere in strada non dico per distribuire delle sonore multe (che sarebbe troppo bello per essere realistico) ma perlomeno per fare da deterrente in modo che la gente parcheggi altrove?

 

Sicuramente si potrebbe fare una raccolta di situazioni analoghe o peggiori di condotta illegale recidiva. Capisco che sia difficile controllare alcuni comportamenti sporadici (come chi imbratta un edificio) visto che è difficile passare di lì al momento adatto, ma la legalità ed il senso civico nascono anche da queste piccole cose, e credo che se si cominciasse a non chiudere un occhio e a colpire almeno le prede più facili (chi infrange la legge ogni giorno nello stesso posto alla stessa ora), si potrebbe

 

torino 2015 231) rimpolpare le casse dello stato, a scapito dei cafoni
2) far notare la presenza dello stato sul territorio
3) far riflettere la gente, e far capire che “dura lex, sed lex”.

 

Spero, un giorno, di leggere un articolo sul Torinese, non necessariamente su C.so Moncalieri, ma sul degrado di una città che, secondo me, ha il potenziale per essere bellissima, e che i torinesi come me considerano come un esempio di eleganza, senza rendersi conto che sta diventando un esempio di decadenza. Magari la sua penna (sicuramente più capace della mia) riuscirà a scuotere qualche lettore, e magari qualche vigile, questore o politico!

 

Amedeo Piolatto

 

(Foto:  il Torinese)

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