#stoptratta. La risposta salesiana all’emergenza migranti

Il progetto, nato in seguito alla visita di papa Francesco a Valdocco, casa madre dei Salesiani, nel giugno scorso prevede un ampio programma di sensibilizzazione e formazione nei cinque paesi dell’Africa subsahariana in cui i Salesiani sono presenti

 

ProfughiAiutiamoli a casa loro, ma facciamolo davvero. Sembra questo il tratto distintivo della campagna #stoptratta, promossa da Missioni Don Bosco e Vis – Volontariato internazionale per lo sviluppo presentata mercoledì 14 ottobre a Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea regionale. All’evento, promosso in collaborazione con la Consulta regionale europea, sono intervenuti la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, delegata alla Consulta, il presidente di Missioni Don Bosco Valdocco Giampietro Pettenon, il presidente e il referente del Vis Nico Lotta e Agostino Sella, il responsabile della Pastorale sociale dei migranti della diocesi di Torino Sergio Durando e i missionari salesiani padre Estifanos Gebremeskel e Cesare Bullo, coordinati da Rossana Campa di Missioni Don Bosco. Il progetto, nato in seguito alla visita di papa Francesco a Valdocco, casa madre dei Salesiani, nel giugno scorso prevede un ampio programma di sensibilizzazione e formazione nei cinque paesi dell’Africa subsahariana in cui i Salesiani sono presenti – Ghana, Senegal, Nigeria, Costa d’Avorio ed Etiopia – affinché chi decide di partire sia informato sui gravi rischi che affronterà durante il viaggio e chi vuole restare abbia opportunità concrete, attraverso progetti di sviluppo specifici, per migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia L’obiettivo è contrastare il traffico di esseri umani attraverso la sensibilizzazione dei potenziali migranti sui rischi del viaggio verso l’Europa, dalla detenzione alla morte, fornendo informazioni utili attraverso i social network e contenuti nelle lingue locali per favorire una scelta consapevole. La campagna prevede inoltre progetti di sviluppo orientati a gruppi a rischio traffico o migrazione irregolare e concepiti sulla base delle esigenze emerse nei singoli paesi: in Senegal si punterà al rafforzamento della formazione professionale e dell’inserimento occupazionale a Dakar e a Tambacounda; in Ghana saranno sviluppate le attività formative in campo agricolo e per le donne. In Costa d’Avorio si prevede il rafforzamento del centro socio-educativo Villaggio Don Bosco a Koumassi, nella periferia popolare di Abidjan, e in Etiopia i primi interventi si concentreranno su borse di studio e programmi di supporto scolastico e nutrizionale per giovani a rischio.

 

Per informazioni e adesioni www.stoptratta.org

 

www.cr.piemonte.it

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