La flessione della disoccupazione registrata in Piemonte è la più consistente in proporzione a livello nazionale (-9,4%), seguita da vicino da Liguria, Veneto e Toscana, con un calo intorno al 9%
Sarà che Torino detiene ancora una volta il poco ambìto recoerd di città più cassintegrata d’Italia, ma una notizia positiva è da registrare. Infatti, scende al 10,2% la disoccupazione nella nostra regione. Prima era all’11,6% ( secondo trimestre 2014). La crescita della forza lavoro si manifesta con un saldo di 33.000 unità, ovvero +2%sull’analogo periodo dell’anno precedente. Le persone che cercano lavoro sono 204.000 rispetto alle 225.000 del secondo trimestre 2014 e le 240.000 del primo trimestre di quest’anno. “Sembra che il mercato del lavoro piemontese stia ripartendo, anche se è ancora presto per certificare l’uscita dalla crisi”, dice l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero.
Nel dettaglio, informa la Regione “l’aumento dell’occupazione nel secondo trimestre interessa in prevalenza le donne e tende a concentrarsi nel lavoro autonomo, specie nei servizi; sul piano settoriale si osserva una crescita diffusa, più intensa in agricoltura e nel terziario. Si tratta dell’incremento più consistente fra le regioni del Settentrione, a fronte di un lieve arretramento in Lombardia e in tutto il Nord-Est, dovuto alle dinamiche riflessive nel ramo dei servizi. La flessione della disoccupazione registrata in Piemonte, più accentuata fra le donne, è la più consistente in proporzione a livello nazionale (-9,4%), seguita da vicino da Liguria, Veneto e Toscana, con un calo intorno al 9%, mentre il dato tende ancora a crescere nel Mezzogiorno”. Migliora di 1,5 punti quindi in Piemonte il tasso di occupazione, e, come accennato, scende coerentemente quello di disoccupazione, anche se si continua a registrare il livello più elevato nel Nord-Italia, 10,2%, rispetto a un valore medio attestato nel Settentrione al 7,9%, contro il 12,1% dell’Italia.
(Foto: il Torinese)
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