GATTI A TORINO: AL VIA IL CENSIMENTO DELLE COLONIE CON "CARTA D'IDENTITA'"

A fare la differenza stavolta è il modo con cui si conduce il censimento. Originale perché si avvale della preziosa collaborazione di alcuni volontari che si prendono la briga di dare da mangiare ai quattrozampe senza casa tutti i giorni

 

spookyUna lista di 1500 gatti individuati, per un totale di 282 colonie a Torino. Sono i dati forniti dagli 11 studenti universitari di Scienze della vita e Biologia, che insieme con le professoresse Pessani e Ozella e per conto del Comune, stanno inseguendo tutti i felini randagi della città per farne il censimento. Dei mici – rivela “La Stampa” – abbiamo addirittura foto e “carta d’identità”. “La stima – spiega Franco Tecchiati, che guida il Servizio tutela animali – è ben più alta, pensiamo che siano quasi 15 mila”.Un anno fa, quando era stata presentata la ricerca coordinata dall’università, si annunciava che per i quartieri di Torino se ne aggiravano addirittura 20 mila. Per avere un termine di paragone, basti pensare che i cani di proprietà sono 70 mila. L’ultimo rilevamento fatto dalle tantissime gattare della città, invece, contava 1304 colonie. Se si calcola che, come emerge dallo studio sui mici urbani, solo metà dei felini torinesi è stata sterilizzata, e che ogni colonia ospita una media di 10 esemplari, la cifra del Comune potrebbe non allontanarsi dalla realtà. Occorre aspettare i risultati definitivi dell’indagine per conoscere la verità.

 

Intanto, però, a fare la differenza stavolta è il modo con cui si conduce il censimento. Originale perché si avvale della preziosa collaborazione di alcuni volontari che si prendono la briga di dare da mangiare ai quattrozampe senza casa tutti i giorni. Gli studenti dell’università hanno fatto compilare questionari ai gattari (80% donne over 50), che dispongono di risorse economiche limitate e per il 40% si occupano dei felini di strada da più di 10 anni. Inutile provare a stimare quanto spendono (per chi volesse saperlo, tra i 50 e i 100 euro al mese): l’amore per gli animali non ha prezzo. E per chi si innamorasse di un randagio di strada e volesse portarlo a casa? “Se si fa prendere – continua Tecchiati – attenzione perché potrebbe essere scappato da qualche casa, dunque accertarsi bene che non ci siano in giro cartelli di chi lo sta cercando”. In caso di “adozione”, è consigliato portare il felino a fare i controlli di rito dal veterinario.

 

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