Un percorso affascinante alla scoperta della storia artistica lunga più di un secolo di Mario Buccellati e del figlio Gianmaria
La Reggia di Venaria è la cornice ideale per ospitare le creazioni d’alta oreficeria di Gianmaria Buccellati, in una mostra che ne ripercorre la straordinaria storia artistica e imprenditoriale, durata dal 1965 al 2000, attraverso più di 90 esemplari esposti, oltre agli scatti del fotografo Gio’ Maiorana. L’esposizione dal titolo ” I gioielli di Gianmaria Buccellati”, capace di rivelare i principi estetici dominanti nello stile del gioielliere milanese, è ospitata nella Sala delle Arti della Reggia sabauda di Venaria fino al 30 agosto prossimo, promossa grazie a un accordo tra il Consorzio La Venaria Reale, la Fondazione Gianmaria Buccellati, e la Fondazione Arte Orafa e i suoi protagonisti.
Il percorso, che si articola in tre sezioni, mostra la straordinaria capacità dell’orafo di elaborare la materia preziosa, riuscendo a creare gioielli innovativi in un dialogo costante con il passato. Buccellati ha, infatti, sempre guardato con estremo interesse all’antichita’, al Rinascimento e al Rococò quali fonti d’ispirazione inesauribili dalle quali attingere motivi da rielaborare poi nelle creazioni artistiche. Alcune delle novanta opere esposte sono state realizzate dal padre di Gianmaria, Mario, nato a Ancona nel 1891, e attivo come gioielliere fino al 1965. Negli anni Venti egli conquistò fama mondiale, realizzando gioielli per re, industriali e star del cinema. Tra le amicizie vanto’ quella del Vate, che lo avrebbe ribattezzato il “re degli orafi”, commissionandogli targhe e gioielli preziosi per il Vittoria le.
La mostra si apre con una sezione incentrata sulla Milano tra le due guerre, epoca che coincise con la massima affermazione di Mario Buccellati e con l’infanzia di Gianmaria. Si può ammirare esposta la celebre tira sfiorata a tulle, in argento laminato e foderata in ori giallo, con brillanti e diamanti, che rappresentano la ripresa di un rame rinascimentale. La sezione intitolata “Un italiano nel mondo” ripercorre, invece, la carriera di Gianmaria che, una volta raccolta l’eredità paterna nel 1965, aprì negozi in tutta Europa, in Giappone e anche a Hong Kong. Tara gli altri esemplari in mostra, la spilla “Gran Dama” del 2003, simbolo della maternità, che reca una perla rarissima proveniente dai mari del Vietnam, detta perla “Melo Melo”, di color arancio. Di interesse anche una serie di coppe di Boscoreale, ispirate al tesoro rinvenuto nella villa romana di Pisanello, nel 1895, e la Coppa del Sacro Gaal del 2013, in oro giallo e rosa. Questa mostra, che fa emergere le tecniche raffinate usate da Buccellati, come il tulle, capace di donare ai gioielli leggerezza e impalpabilita’, pare proprio un’anticipazione del grande omaggio permanente che Firenze tributera’ da quest’anno, dedicando alle creazioni più importanti di Mario e Gianmaria Buccellati una Sala del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti.
Mara Martellotta
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