“Non è giusto morire così”, c’era scritto su uno striscione posto sulla cancellata della basilica. Presenti alla cerimonia, officiata da mons. Cesare Nosiglia e dal card. Severino Poletto, il sindaco Piero Fassino, il governatore, Sergio Chiamparino
Una grande folla di torinesi ha accompagnato e poi accolto in basilica il corteo dei due carri funebri di Antonella Sesino e Orazio Conte, le due vittime dell’Isis i cui funerali si sono svolti ieri alle 14 alla Consolata. Nel corteo partito dal municipio e giunto in chiesa da via Corte d’Appello e piazza Savoia, i parenti e gli amici, tra cui molti colleghi di lavoro dei due torinesi uccisi a Tunisi.
“Non è giusto morire così”, c’era scritto su uno striscione posto sulla cancellata della basilica. Presenti alla cerimonia, officiata da mons. Cesare Nosiglia e dal card. Severino Poletto, il sindaco Piero Fassino, il governatore, Sergio Chiamparino, e il presidente dell’Assemblea regionale, Mauro Laus, con il viceministro alla Giustizia, Enrico Costa. Alla cerimonia ha assistito anche Carolina Bottari, la dipendente comunale ferita nell’assalto al museo del Bardo in cui ha perso la vita il marito Orazio.
“La strage degli innocenti scuota la coscienza di ogni uomo di buona volontà – ha detto nell’omelia l’arcivescovo – e di fronte alla follia omicida brutale, irrazionale e disumana che ci lascia attoniti e sconvolti, per cui non riusciamo e non possiamo comprenderla bisogna risvegliare la coscienza collettiva, perché non sia rassegnata a ciò che appare a volte ineluttabile ma che invece può essere vinto dalla volontà di bene che alberga nel cuore di ogni uomo e dall’impegno di tutti”.
(Fotoservizio: il Torinese)
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