Secondo i calcoli del progetto Wolf Alps, riportati da La Stampa, in provincia vivono una ventina di esemplari in cinque branchi
In quota le nevicate abbondanti hanno reso complicata la sopravvivenza e la ricerca di cibo. Così, ai lupi, non resta che scendere a valle e avvicinarsi ai paesi. Sulle montagne piemontesi, in particolare della provincia di Torino, negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli avvistamenti e gli incontri ravvicinati con i carnivori che da ormai qualche anno hanno ripopolato le montagne della zona. Secondo le cronache locali, gli ululati possono essere uditi in molti paesi. Una giovane lupa è stata trovata ferita lungo una strada del Sestriere in Val Chisone, probabilmente investita da una macchina. Curata, sarà a breve rimessa in libertà. A Pragelato un lupo è stato notato aggirarsi vicino ad un condominio ed è stato allontanato dal Servizio di Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana di Torino. Vicino a Stupinigi i lupi sono stati fotografati nei boschi e vicino alle case.
Secondo i calcoli del progetto Wolf Alps, riportati da La Stampa, nel Torinese vivono una ventina di esemplari in cinque branchi stanziati in Valle di Susa, nella zona del Gran Bosco di Salbertrand, nel parco dell’Orsiera, in Val Chisone, in Val Germanasca, nelle Valli di Lanzo; e tre gruppi si sposterebbero invece tra le vette che separano Francia e Italia. La rivista «Science» stima che la specie sia in crescita dell’11% l’anno. Gli scienziati ribadiscono che il lupo non è pericoloso e anzi può generare turismo, ma localmente molte persone sono scontente. Le associazioni cacciatori che monitorano la fauna selvatica denunciano una drastica diminuzione di caprioli e mufloni, mentre la Coldiretti denuncia i danni subiti dagli allevatori e la paura che si sta diffondendo a portare il bestiame negli alpeggi.
(montagna.tv )
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE