Ironia e nonsense nel teatro musicale di Maio

Façade è un raffinato “circo sonoro” in cui i versi della poetessa inglese Edith Sitwell (nell’unica traduzione italiana curata dallo stesso Luigi Maio) danzano sulle note del compositore William Walton

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Dopo i successi londinesi, il Musicattore® Luigi Maio torna nell’amata Torino Giovedì 30 ottobre alle ore 21 al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4) per la rassegna In scena! 2014 del Fiarì Ensemble e presenta Façade – Open Air Entertainment.

 

Façade è un raffinato “circo sonoro” in cui i versi della poetessa inglese Edith Sitwell (nell’unica traduzione italiana curata dallo stesso Luigi Maio) danzano sulle note del compositore William Walton. Uno spettacolo che unisce la musica da camera e il nonsense della poetica sitwelliana alla mimica facciale e ai trasformismi vocali del Musicattore®. Una serata di magici e divertenti virtuosismi teatral musicali che sapranno divertire grandi e piccini.

 

Come nella favola di Alice nel Paese delle Meraviglie, è il nonsense la tinta costante di Façade, perfettamente restituita nella versione curata da Maio, approvata anche dalla William Walton Foundation. In un turbinio di scenari di ironico incanto si alterneranno una danza di marinai cadenzata dalle invettive della regina Vittoria, un Tango Pasodoble in cui Don Pasquito insegue la moglie fuggita con Joe, un elegante Valzer per ninfe e fatine e tantissime altre sorprese (programma completo in fondo al comunicato). Nello svolgersi dello spettacolo maliziose evocazioni dell’Arcadia si tingeranno alchemicamente di bagliori infernali al suono di un Fox Trot, di una Polka, di una Tarantella o di un Fugato canonico. L’alchimia riuscirà grazie tanto all’espressività vocale e fisica di Maio (Premio della Critica, Premio Petrolini e Testimonial UNICEF), quanto al sapiente gesto di Marilena Solavagione, il direttore del Fiarì Ensemble, e dei suoi musicisti: Alessandra Masoero al flauto, Gianluca Calonghi al clarinetto, Isabella Stabio al sassofono, Gianluigi Petrarulo alla tromba, Massimo Barrera al violoncello e Riccardo Balbinutti alle percussioni.

 

La poliedricità del Musicattore® Luigi Maio, novello “Pifferaio magico” di trascinante simpatia e carisma, permetterà ai visionari paesaggi poetico-sonori tratteggiati dalla scrittrice inglese di prendere vita: bizzarre onomatopee riprodurranno le pennellate della Sitwell – date con mano esperta da una miniaturista inglese attratta forse dal Futurismo italiano – che richiamano l’immaginario di Lewis Carroll, di Pamela Lyndon Travers (autrice di Mary Poppins, 1934), del reverendo Hampole e del gallese Arthur Machen, grande esponente del decadentismo londinese (la cui mistica visione del mondo ha ispirato fortemente i versi della Sitwell, come è emerso dalle ricerche dello stesso Maio).

 

Con la mia traduzione ho cercato di rispettare il più possibile non solo la metrica originaria, intervenendo direttamente sulla partitura, ma anche la musicalità delle assonanze del testo inglese – afferma Luigi Maio – Ciò in funzione di un adattamento che vuole evidenziare il waltoniano rapporto tra cultura anglosassone e mediterranea, tra Punch e Pulcinella, facendo ricorso alla lingua italiana e prestando attenzione al senso del “non senso” (perdonate il bisticcio!) emergente da questi “esercizi di tecnica trascendentale” come la grande poetessa ha definito i suoi quadri giocosi. Il programma si aprirà con The White People of Dreams, breve poema da camera che Maio ha composto ispirandosi alla novella The White People di Arthur Machen (storia di una fanciulla che, come le eroine sitwelliane, si intrattiene pericolosamente con ninfe, satiri, fate e pallidi demòni, divenendo un’Alice alquanto sinistra), omaggiando la memoria di Lady Susana Walton, che lo ha onorato della sua stima e amicizia.

 

E questa sarà l’occasione per celebrare il centenario de “Gli Angeli di Mons”, novella bellico-sovrannaturale di Arthur Machen che narra come le truppe britanniche, durante l’attacco contro i tedeschi del 26 Agosto 1914 presso la città belga di Mons, vennero soccorse da un esercito di… spettri! Maio, appassionato conoscitore dell’opera macheniana, sostiene che la novella abbia ispirato alcune scene del disneyano “Pomi d’ottone e manici di scopa”, fiaba cinematografica aderente a quel mondo fiabesco anglosassone la cui magia, similmente a quella di Alice in Wonderland, permea le stesse atmosfere di Façade.

 

Il rapporto tra Inghilterra e Italia riscoperto dal Musicattore® attraverso Façade è sancito dalla fortunatissima tournée che ha svolto in terra britannica in veste di Ambasciatore della Cultura Italiana presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra (in collaborazione con l’Istituto stesso e con la Fondazione “Antonio Mazzotta”): dopo i successi alla Scala di Milano e al Petruzzelli di Bari, infatti, Maio è volato nella capitale del Regno, dove ha portato in scena A Little Magic Flute e L’Ospite di Dracula (in occasione del centenario della novella postuma di Bram Stoker), rappresentando l’eccellenza della cultura italiana.

 

“FAÇADE – Open Air Entertainment”
di William Walton –Testo di Edith Sitwell – Versione Italiana di Luigi Maio

Giovedì 30 ottobre 2014, ore 21
Teatro Vittoria (Torino)

 

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