Il vero protagonista è stato lui, l’ex sindaco olimpico, fresco di esilio bancario al vertice della Compagnia di Sanpaolo e proiettato verso nuovi successi politici come futuro governatore piemontese
Un trionfo. Tripudio di cori, bandiere e ovazioni per il segretario/premier Matteo Renzi, questa mattina al palaolimpico di Corso Sebastopoli dove il Pd, con una grande manifestazione nazionale, ha aperto la campagna elettorale. Ma il vero divo è stato lui, il Chiampa, fresco di esilio bancario al vertice della Compagnia di Sanpaolo e proiettato verso nuovi successi politici come futuro governatore piemontese.
“Non vedo Sergio Chiamparino come uno di quelli con le mutande verdi. Non l’ho mai visto in mutande – ha fatto il verso alla Rimborsopoli di Roberto Cota un Super Matteo più gigione che mai – ma sono certo che le compra con i soldi suoi”. Pronta la risposta del centrodestra: “In mutande Chiamparino ha lasciato i torinesi, indebitando le casse comunali fino all’inverosimile”.
Renzi ha chiamato l’ex sindaco “Chiampa”, affettuosamente, come vuole la tradizione radicalchic della Torino progressista – collinare. Per il segretario/premier Chiamparino è stato davvero un modello “per tutti noi quando abbiamo iniziato a fare i sindaci, e abbiamo ancora bisogno di persone più sagge e con più esperienza di noi che ci aiutino”.
Alla convention sono intervenute decine e decine di amministratori locali e candidati sindaci da tutta Italia. Con Renzi, seduto vicino a Chiamparino per tutta la kermesse, il Sindaco di Torino Piero Fassino e il nuovo leader regionale del PD del Piemonte Davide Gariglio.
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