VERSO IL VOTO / LE INTERVISTE DEL "TORINESE"- Pagina 2

Rosso: "Più sicurezza sul territorio significa maggiore crescita per Torino"

Telecamere in tutti i condomini, vigili in strada, nuove linee di metropolitana e incentivi alle imprese: questo il programma del candidato sindaco Roberto Rosso

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Per la seconda volta si presenta come candidato sindaco di Torino per una Torino diversa e più onestà l’onorevole Roberto Rosso. Nel 2001 a votarlo, nello scontro con Sergio Chiamparino, furono 266 mila torinesi. Il suo motto oggi è ” Più sicurezza più sviluppo”. Non si può negare, infatti, che lo sviluppo sociale e il miglioramento della qualità della vita apportino un aumento del grado di sicurezza della città. “La sicurezza di una città passa attraverso quella dei suoi abitanti – afferma Roberto Rosso – A Torino ci sono 11 mila condomini e la Torino del futuro dovrà essere una città tutta cablata, in cui ogni condominio sia dotato di telecamera interna e esterna, per un totale di circa 33 mila telecamere. Queste funzionerebbero da deterrente per la microcriminalità che imperversa con furti, truffe ai danni dei più deboli, scippi e violenze che sconfinano in pericolosi episodi di bullismo. Le telecamere, inoltre, potranno permettere l’individuazione anche degli autori di delitti efferati. Saranno collegate con la centrale unica della Polizia Municipale, che potrà intervenire con maggiore tempestività”. “È anche necessario creare un apposito Assessorato alla Sicurezza, alla Polizia Municipale e all’Immigrazione – precisa il candidato sindaco Roberto Rosso – capace di confrontarsi con la Prefettura e le Forze dell’ Ordine.ROSSO2 Torino in materia di sivurezza è al 103esimo posto su 116 capoluoghi di provincia. È fondamentale, quindi, che la metà del Corpo municipale, che conta oggi 1860 vigili, sia impiegato direttamente sulle strade, in qualità di vigili di quartiere per una migliore prevenzione e repressione degli episodi di insicurezza. I vigili di quartiere dovranno essere attivi anche nelle periferie e organizzati sulla base degli antichi borghi cittadini, e non delle attuali anonime circoscrizioni. Deve essere assicurata la sicirezza sulle strade, nei mercati ambulanti, nei parchi e nei giardini. Purtroppo intere zone di Torino sono diventate veri e propri ghetti, anche a causa dell’attraversamento della città da parte della linea 4, che taglia in due Torino”.”È veramente pesante – aggiunge Roberto Rosso- la mancanza a Torino di una vera e propria rete metropolitana, già pensata dai lontani anni Settanta. Noi proponiamo la progettazione di due nuove linee di metropolitana e l’interramento della linea del 4. Con una linea di metropolitana interrata a partire dalla Falchera, attraverso corso Giulio Cesare, piazza della Repubblica, fino a Mirafiori, si cambierebbe radicalmente la qualità dei trasporti, dei servizi e dei commerci in quelle zone. La seconda linea di metropolitana dovrebbe passare da Venaria, Rebaudengo, arrivare fino a Porta Palazzo, ritornare verso Nord verso Regio Parco e la zona del Campus Einaudi, fino a Settimo. I trasporti verrebbero interrati. Vogliamo anche arginare gli palazzo civicosprechi negli investimenti fatti a Torino e poi scarsamente utilizzati. Sono stati, per esempio, sprecati quasi 300 milioni di euro per costruire due grandi parcheggi alla Falchera e a Mirafiori. In realtà la linea 4 non viene utilizzata se non raramente dalle persone che provengono in auto da Milano e che lasciano l’auto al parcheggio, prendendo il tram per andare in centro. A fare da deterrente la scarsa sicurezza presente su questa linea e la presenza frequente di scippatori”.

“Un altro problema che ci sta a cuore – conclude Roberto Rosso – è quello dei rom. La sicurezza di Torino passa attraverso lo sgombero dei campi rom. Diverse migliaia di loro delinquono e rubano il rame, compiono piccoli furti. Bisogna, inoltre, assolutamente impedire che i bambini rom vivano allo stato brado e non vadano a scuola. Devono, invece, essere seguiti da assistenti sociali e giudici. Infine la mia volontà è anche quella di far tornare le imprese a lavorare e investire nel territorio torinese. Devono trovare nuova destinazione gli immobili pubblici come le Ogr, le ex Carceri Nuove, l’ex Villaggio Olimpico Moi, oggi in evidente stato di degrado. Devono essere liberati i centri sociali e l’area della Cavallerizza di via Verdi dagli squattrinato. È anche fondamentale attivare dei bandi internazionali aperti a artisti e artigiani stranieri. Purtroppo Torino è una delle città d’Europa che ha un maggiore indebitamento, con un debito di 5 miliardi di euro a fronte di un bilancio di 1 miliardo di euro. Le due grandi fondazioni bancarie cittadine, la Fondazione Sanpaolo e quella della Cassa di Risparmio di Torino, non devono solo più ripianare i debiti del Comune di Torino, ma orientare i loro finanziamenti a nuovi progetti di sviluppo e crescita occupazionale sul territorio cittadino”.

 

 Mara Martellotta

Marrone (FdI): “Il nuovo sindaco dovrà difendere le periferie abbandonate dal Pd e colpire le municipalizzate”

Il consigliere comunale e regionale Maurizio Marrone spiega a il Torinese cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco: “Fassino ha alzato le aliquote fiscali uccidendo il commercio, dobbiamo abbassare le tasse e diminuire gli sprechi

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Cosa ne pensa della scelta di Osvaldo Napoli come candidato del centrodestra?

È la proposta di Forza Italia agli altri partiti di coalizione, abbiamo sempre obiettato che servisse una candidatura di maggior rottura con il “sistema Torino” e anche generazionale, ma è anche vero che in un momento di tale crisi, l’unità del centrodestra è più importante. Speriamo solo che non sia un’imposizione e che sia ancora aperto il confronto.

 

Sembra essere tuttavia un’imposizione dall’alto…

In realtà lo scorso lunedì secondo me c’è stato un equivoco, perché sembrava che all’inizio Berlusconi avesse smentito la candidatura di Napoli, ma dopo la sua minaccia di abbandonare il campo è stato confermato nuovamente. Pichetto intanto ha confermato che quella è la proposta di Forza Italia. Speriamo che nell’arco di una settimana al massimo si arrivi a una definizione unitaria e definitiva.

palazzo civicoIl consigliere Tronzano, capogruppo azzurro, si è espresso ai nostri microfoni sui candidati in corsa più discussi, Fassino e Appendino. Lei come vede questo duello?

Fassino incarna la continuità del “sistema Torino” ed è il nostro avversario principale, noi come Fratelli d’Italia non accetteremo mai un compromesso con Pd e Fassino a eventuali secondi turni. È anche vero però che la stessa Appendino incarna un’altra sinistra sul fronte “no Tav” e della famiglia, insieme alle numerose ambiguità sull’immigrazione e i campi nomadi. In questa situazione, un appoggio ai 5Stelle in un’eventuale secondo turno andrebbe a mio avviso molto meditato: non si può essere di appoggio a una parte nella guerra di una sinistra contro l’altra. Possiamo arrivare noi al ballottaggio con Fassino, senza lasciarlo fare ad altre forze politiche.

Tuttavia c’è il rischio che la candidata pentastellata raccolga i voti degli elettori confusi del centrodestra, cittadini che magari cercano un volto politico nuovo…

Certo, è possibile che gli elettori scelgano la candidata del M5S anche per il solo fatto che non ne conoscono la politica: l’Appendino è stata scelta perché è molto presentabile, però purtroppo dietro di lei si cela un movimento molto ideologizzato a sinistra, un movimento del “no a tutto”, anche alle grandi opere, allo sviluppo infrastrutturale, un modus operandi che rischierebbe di impantanare la città. Non sono eredi del centrodestra, ma semmai della vecchia sinistra radicale, con la differenza che loro hanno capito che rivendicare quella politica non porta a nulla e allora nascondono quell’identità dietro a messaggi più concilianti per il ceto medio e produttivo.

 

Come valuta, invece, il nuovo tipo di campagna elettorale scelto da Fassino?

 

La campagna di Fassino tradisce tutte le sue paure e le sue incertezze, è consapevole di essere stato a lungo assente dalle periferie e di esser stato troppo a Roma. I torinesi non l’hanno mai amato quindi cerca di colmare questi vuoti con nuove proposte comunicative. Il risultato finora è stato penoso, è incappato in numerose gaffe, partendo da quella del video con il finto cittadino, in realtà staffista Pd, fino al porre il comitato elettorale in un condominio in cui sono tutti contrari: tutto ciò rivela che l’attaccamento territoriale che sta propagandando, in realtà non esiste. I torinesi grazie al cielo non sono stupidi e si rendono conto della differenza che passa tra un “volantinatore”, mi riferisco ai volontari (che credo siano addirittura retribuiti) e un contatto diretto con il sindaco.

Penso sia l’unico, tra i sindaci delle grandi città italiane, che non ha ricevimenti diretti con la cittadinanza: persino il vescovo si rende disponibile a questo, pur essendo molto richiesto.

 

Quali sono, a suo avviso, le priorità cui il nuovo sindaco dovrà dedicarsi?

 

La prima urgenza è la vivibilità e il benessere delle periferie che sono state abbandonate, ci sono fasce intere di popolazione che vivono senza servizi e senza diritti fondamentali alla casa e senza l’assistenza sanitaria. Importante è anche la sicurezza: tutti questi servizi devono tornare in vigore in questi quartieri dimenticati solo perché non sono sotto la lente della vetrina cittadina, perché comunque non hanno dignità inferiore del centro città.

comune palazzo civicoL’omicidio avvenuto qualche giorno fa in Barriera di Milano secondo lei lo testimonia?

Assolutamente. In una riunione dello scorso martedì, Fassino ha rivendicato che sia stato un episodio casuale, ma in realtà è figlio del degrado sociale di quell’area: il fatto che vi siano ubriachi che assassinano le persone nei parchi mi pare una dimostrazione di questo, è capitato ricordo anche due anni fa davanti alla moschea di via Chivasso nella stessa zona. Certe periferie sono ricordate dal centrosinistra giusto ora che ci mette i comitati elettorali, noi invece ci siamo sempre stati: presidi, fiaccolate contro i campi rom, contro lo spaccio.La seconda priorità, come stavo dicendo, è una rivisitazione del fisco: Fassino ha tentato di colmare il debito della città alzando tutte le aliquote fiscali al massimo, con il risultato di deprimere il commercio. Tutto questo non ci rende attrattivi per le imprese, dobbiamo abbassare le tasse e tagliare gli sprechi dei servizi pubblici locali.

Questo proposito è realizzabile in concreto o solo a parole?

Gli sprechi sono parecchi, ma si tratta di andare a colpire i carrozzoni delle municipalizzate.

C’è da dire che su questo fronte, come centrodestra, siete tutti compatti

C’è chi pensa che basti vendere, ma a mio avviso bisogna monitorare il costo e l’efficienza del servizio di aziende come Amiat, Smat e Gtt: ovvio che se Amiat spreca migliaia di euro in sub-appalti alle cooperative sociali, per dirne una, poi quei soldi devono essere coperte dalle tariffe e bollette dei torinesi e allora non funziona. Vogliamo risparmiare da lì, eliminando il clientelismo.

 

In questi giorni agli occhi cittadini appare una Torino inedita: merito del lavoro dell’attuale amministrazione o della campagna elettorale in corso?

Fassino è ufficialmente in campagna elettorale e non si fa alcuno scrupolo a utilizzare l’amministrazione comunale allo scopo di essere eletto nuovamente, un esempio di ciò è il decennale delle olimpiadi: una spesa immensa di quasi 300.000 euro rispetto a un due giorni di eventi molto sottotono, aldilà della sfortuna del meteo. Si tratta di un’evocazione dei fasti olimpici per suggerire ai cittadini che le cose vadano bene.

Romana Allegra Monti

Tronzano (FI): "Fassino? Non riuscirà a vincere al primo turno”

tronzano2Amministrative 2016, il capogruppo azzurro a Palazzo Civico: “Rosso sta usando slogan del centrodestra, ma non è il nostro candidato”

Il consigliere comunale Andrea Tronzano (FI) ci parla dei candidati sindaco, delle problematiche del centrodestra sulla scelta di un candidato e delle urgenze che a suo avviso il nuovo sindaco dovrà affrontare

Pichetto, coordinatore regionale di Forza Italia, ha fatto il suo nome come candidato sindaco del centrodestra. L’ultima parola spetterà a Berlusconi oppure si tratterà infine di una scelta condivisa? (L’intervista è stata realizzata poco prima della decisione ufficiale da parte di Berlusconi, avvenuta ieri in tarda serata, di scegliere Osvaldo Napoli come candidato. Articolo in Cronaca – ndr)

Non c’è dubbio che sarà lui a scegliere il nome del candidato. Sicuramente al momento i leader nazionali sono più concentrati su Roma. Il coordinatore regionale ha fatto il mio nome perché probabilmente riconosce il merito del mio lavoro per la città, ma ha scelto Osvaldo Napoli perché ritenuto più efficace per valutazioni di altro tipo.

mole vittorioDi altro tipo?

Valutazioni che tengono conto di ogni aspetto e che si pensa possano avere un riscontro più adeguato sui cittadini.

 

Faccia conto, in questo momento, di parlare con un cittadino che magari non segue molto la politica: cosa gli direbbe riguardo il lavoro svolto da voi in questi anni?

 

Nella città di Torino, il governo è sempre stato appannaggio della sinistra, da 40 anni a questa parte, e per noi non è semplice far emergere il nostro lavoro sui media in generale e anche sulle tv locali, soprattutto su Rai3. Detto questo, avendo avuto rapporto diretto sul territorio posso dire che abbiamo fatto nascere dibattiti interessanti, dalle buche nelle strade fino a questioni più importanti come ad esempio le mense scolastiche dove siamo riusciti a fare in modo che l’appalto fosse cambiato, dopo vent’anni in cui hanno vinto sempre le solite 4 imprese. Abbiamo inoltre  combattuto per la sicurezza: sull’occupazione del Moi, sul Suk di corso Novara, sui Rom in lungo Stura Lazio, grazie ad un’azione congiunta alle altre forze politiche di centrodestra siamo riusciti a convincere l’amministrazione che così non poteva andare avanti e che bisognava intervenire. Anche sul tentativo di abbassare le tasse abbiamo lavorato con impegno, vedi la tassa rifiuti dove siamo riusciti a convincere l’amministrazione a creare un tavolo tecnico con tutte le associazioni di categoria, in modo che fossero riviste le misurazioni sul consumo di rifiuti. Ovviamente se non governi non puoi incidere più di tanto, ma in ogni caso tutto ciò testimonia il nostro impegno.

 sala rossa palazzo civico

A suo avviso che cosa dovrebbe fare il centrodestra per uscire dal paludoso stagno in cui si trova e per tornare finalmente a parlare ai cittadini con un’unica voce?

 

Non stiamo parlando con una voce comune perché ci sono ragionamenti nazionali che scavalcano il livello locale. Se fosse dipeso solo dalla nostra azione comunale, sia con Lega Nord che con FdI avremmo avuto più facilità a trovare un accordo perchè siamo sempre stati convintamente uniti sui valori di fondo e sulle strategie da adottare. Si pensi che a livello locale saremmo già stati pronti un anno fa a determinare il candidato sindaco, poi però si sono inseriti i soliti meccanismi che ci contraddistinguono e questo ha rallentato di molto le scelte. Certamente, da parte di tutti i Consiglieri Comunali c’è sempre stata la preferenza per un candidato proveniente dalla politica perchè è solo la politica che compendia gli interessi di una città grande come Torino. Siamo, quindi, un po’ in ritardo, ma questo non significa nulla: il valore aggiunto di questa campagna elettorale sarà l’unità del centrodestra, anche perché per noi è un banco di prova in vista delle politiche. Vorrei infine aggiungere che ci sono persone che sfruttano abilmente la situazione di difficoltà traendo in inganno gli elettori: Roberto Rosso sta facendo campagna come fosse il candidato sindaco del centrodestra ma non lo è, i cittadini lo devono avere ben chiaro questo.

Anche questo crea non poca confusione…

 

PAL CIVICSi è approfittato della nostra difficoltà e sta lanciando dei messaggi che sono tipicamente quelli di centrodestra. Rosso però è sostenuto da Ncd, Ucd, Fitto e Tosi: coloro che hanno contribuito a disgregare il centrodestra. Ricordo ai lettori che Rosso firmò la mozione di sfiducia al governo Berlusconi nel 2010. Dobbiamo far chiarezza soprattutto per rispetto nei confronti di chi tifa per noi: il candidato di FI, Lega Nord e FdI non è Rosso. Coerenza e trasparenza, sono i principi a cui ho sempre cercato di attenermi, rispettando il mandato dei miei elettori e non tradendolo mai. Per questo vorrei che gli elettori sapessero che dare il loro voto a chi non ha dimostrato coerenza rischia di danneggiare il vero centrodestra. Oggi se vogliamo cambiare qualcosa non si può prescindere dalla coerenza e dalla trasparenza. Rosso ebbe occasione nel 2001 di poter far qualcosa per la città ma preferì lo scranno romano, più comodo, invece di combattere per l’affermazione dei nostri principi a Torino. Il voto a Rosso potrebbe essere usato per dare una mano, al secondo turno, a chi gli elettori non avrebbero voluto darlo: Fassino o Appendino.

Come vede invece l’horse race tra Fassino e Appendino? Molti hanno accusato la candidata pentastellata di non avere abbastanza esperienza per governare, ritiene sia così?

 

Io stimo entrambi e dal punto di vista umano sono assolutamente adeguati. Certamente, non posso nascondere la preoccupazione per la classe dirigente dell’M5S che accompagna la Appendino; sinceramente non so se siano formati e non so cosa realmente pensino. C’è il grande rischio di avere Consiglieri Cinque Stelle dove ciascuno ragiona con la logica individuale che potrebbe impantanare il consiglio comunale e tutte le delibere e le azioni che un sindaco vorrebbe fare.  Il PD al primo turno farà fruttare la rete di potere che ha e potrebbe arrivare, insieme ai moderati, intorno al 40-45%. Credo quindi che Fassino non riuscirà a vincere al primo turno e al secondo turno il voto di opinione avvantaggerà i grillini. In ogni caso, questo scenario non lo vedo possibile perchè sarà il candidato di FI, Lega e FdI ad andare al ballottaggio. Abbiamo una classe dirigente degna di essere messa alla prova e una coesione oggettiva, fondata su fatti visibili portati avanti nel corso degli anni.

Aldilà del candidato e di chi sarà eletto, quali sono a suo avviso, le urgenze che il nuovo sindaco dovrà prioritariamente affrontare?

 

palazzo civicoNoi abbiamo un problema di sicurezza, di tasse, di decoro e d’identità. Dobbiamo ridare una spina dorsale a Torino. Il sindaco eletto dovrà far emergere che una società multietnica non è e non deve essere una società multiculturale. Qui c’è una formazione culturale secolare, con tradizioni che vanno rispettate, senza cancellare ovviamente quelle degli altri. Il secondo dato è che manca la percezione e la certezza della sicurezza cittadina nei quartieri. Noi pensiamo sia utile migliorare l’organizzazione del corpo della polizia municipale, perché il messaggio che arriva dai vertici, dal sindaco, in questo momento non è in sintonia con le esigenze dei cittadini. Inoltre devono finire le occupazioni abusive: l’ex Moi deve essere sgomberato immediatamente. Il decoro, infine, è importante per una città: chi scrive sui muri non è un artista, per noi è un maleducato.

Non ritiene invece che in settori in cui vi è stata una gestione più carente siano altri? Come ad esempio la sanità, l’emergenza abitativa e il trasporto pubblico?

Sì, certo. Le azioni politiche della nostra amministrazione di sinistra sono state incentrate su pochi doveri e tanti diritti e su maggiori investimenti sull’assistenza che sullo sviluppo. Io li chiamo professionisti del disagio. Che cosa intendo dire? Che costruiscono la loro fortuna, economica o di potere politico, sul disagio degli altri. Se non sei libero sei un suddito, se invece hai un lavoro e quindi sei in grado di pagarti la casa diventi un cittadino che può dare di più alla comunità e può creare coesione sociale. Insomma, noi preferiamo che tutti siano più ricchi.

In questi giorni stiamo scoprendo una Torino nuova e in fermento, dove addirittura si parlaGRAN MADRE dell’apertura della linea 2 della Metropolitana, con la linea 1  ancora da finire, ed è stato aperto corso Principe Oddone: un miracolo! Merito della campagna elettorale?

 

La riapertura di corso Principe Oddone è stato un nostro piccolo merito, abbiamo talmente insistito che non hanno più potuto lasciarlo fermo. Detto questo, la metro è un’opera infrastrutturale determinante, la prendo sovente e sono contentissimo. Dal punto di vista amministrativo devo rilevare che la linea 1, come dice lei, non è ancora finita e i commercianti di via Nizza stanno soffrendo per la sua chiusura a causa dei lavori in ritardo ormai di 4 anni: questa è una grave colpa della pubblica amministrazione. Inoltre pur avendo un buon sistema ferroviario metropolitano, merito, bisogna riconoscerlo, del centrosinistra, si fa ancora tanta, troppa fatica a spostarsi da una parte all’altra della città. Questo deve essere modificato e gli anziani non possono permetterselo.

mole cieloNemmeno i giovani: lo stesso Campus Luigi Einaudi oggi è ancora mal collegato con il resto della città

 

Oggi prendere un bus è quasi un lavoro, purtroppo.

…Quindi prendo la macchina. Questo non aiuta neppure per la questione dell’inquinamento, ma di sicuro aiuta a battere cassa, grazie alle “strisce blu”

L’aumento dei prezzi dei biglietti deciso da questa giunta è stato sbagliato. Inoltre il biglietto della metro puoi usarlo per una corsa e se sbagli fermata sei costretto a rifarne un secondo spendendo altri 1,5 euro. Cose assurde. Dobbiamo cercare di fare in modo di progettare una mobilità ed una politica sull’ambiente che sia pragmatica; se si vuole diminuire l’inquinamento dobbiamo investire sulle caldaie e sulle termo-valvole dei condomini. Le strisce blu sono un problema e allontanano l’amministrazione dai cittadini, io non le voglio. Fossi eletto sindaco oggi, le cancellerei domani.

Invece stanno aumentando…

Lubatti ha posticipato a dopo le elezioni l’allargamento delle “strisce blu”, dopo averle approvate con delibera e averle presentate in una conferenza stampa. Ma le pare possibile? Se l’avessimo detto noi saremmo già su tutti i giornali. Le sembra corretto nei confronti del cittadino che vota? Noi riteniamo si possa tornare al disco orario, l’unico modo serio per mettere i cittadini di fronte alle loro responsabilità: non ti faccio pagare il parcheggio, ma se non rispetti l’orario la multa non te la toglie nessuno.

Romana Allegra Monti