Torino tra le righe
Oggi voglio parlarvi di La casa delle meraviglie, un libro per bambini scritto da Anna Vivarelli, una delle autrici più apprezzate della letteratura per ragazzi in Italia. Una penna raffinata e sensibile, capace di creare mondi che parlano ai più piccoli ma che sanno toccare anche il cuore degli adulti.
Laureata in Filosofia a Torino, Vivarelli ha esordito giovanissima nel mondo della scrittura, lavorando come drammaturga e autrice radiofonica per la Rai. La sua è una carriera poliedrica: per molti anni ha svolto attività giornalistica e di copywriting come freelance, oltre a insegnare Storia del teatro in diverse scuole di recitazione. Nel 1994 ha pubblicato il suo primo libro per ragazzi, Uomo nero, verde, blu, da cui il Teatro dell’Angolo ha tratto uno spettacolo teatrale, segnando l’inizio di una lunga e brillante carriera nel mondo dell’editoria per l’infanzia.
Nel 1996 ha vinto il prestigioso Premio Il Battello a Vapore, dando slancio a un percorso costellato di riconoscimenti: due Premi Cento, due Premi Bancarellino, il Premio Andersen nel 2010 come miglior scrittore e, più recentemente, il Premio Rodari alla carriera nel 2023. Ha pubblicato oltre cinquanta titoli con editori come Einaudi, Feltrinelli, Piemme, Mondadori e Rizzoli, molti dei quali tradotti all’estero. Insomma, una vera ambasciatrice della narrativa per ragazzi, torinese di nascita e di spirito.
La casa delle meraviglie racconta la storia di Emma, una bambina vivace, curiosa e amante dell’avventura, che affronta la vita con coraggio nonostante l’abbandono da parte della madre. Accanto a lei ci sono due figure speciali: il padre, un uomo affettuoso e attento, con cui condivide storie, pensieri e lunghe passeggiate in bicicletta, e Filippo, un anziano proprietario del negozio “De Filippis: tutto per i ciclisti”, che diventa per Emma un amico silenzioso e presente, soprattutto nelle serate solitarie in cui il padre è al lavoro.
La loro esistenza è fatta di piccoli spostamenti e traslochi, di case temporanee e oggetti racchiusi in una scatola di plastica, simbolo di una vita in divenire, sempre sul filo dell’equilibrio. Ma un giorno, in un piccolo bosco che sembra uscito da una fiaba, Emma e suo padre trovano un luogo speciale: una casa abbandonata, immersa nella natura, che ai loro occhi diventa subito “la casa delle meraviglie”. Un rifugio, un sogno, forse anche un’opportunità.
Sarà davvero la loro casa definitiva? O è solo una tappa in un viaggio più lungo? Per avere una casa, ci vuole anche una famiglia? E cosa significa, davvero, sentirsi a casa?
Con un linguaggio diretto e spontaneo, Anna Vivarelli ci accompagna nel mondo interiore di Emma attraverso una narrazione in prima persona che crea un’immediata empatia con il lettore. Emma osserva il mondo con occhi aperti e sensibili, ponendosi domande che appartengono a tanti bambini e, in fondo, anche a molti adulti. La sua voce è autentica, priva di artifici, e questo rende la storia ancora più intensa.
Ad arricchire questa delicata avventura c’è il contributo dell’illustratrice Giulia Dragone, che con i suoi disegni dettagliati e poetici dona un volto ad Emma e agli ambienti che la circondano, rendendoli tangibili e familiari. Le illustrazioni non sono solo un accompagnamento visivo, ma diventano parte integrante della narrazione, capaci di evocare emozioni e amplificare il senso di meraviglia che attraversa tutto il libro.
Due autrici, dunque, che lavorano in armonia per costruire un’opera dolce e fresca, che si legge tutta d’un fiato e che lascia il desiderio di proseguire, di sapere cosa accadrà dopo.
La casa delle meraviglie è un libro dolce, luminoso e pieno di significato. Una storia che parla di amore, di radici, di desideri semplici e profondi. Una storia che incanta e coinvolge, lasciando nel lettore un senso di meraviglia e un pizzico di nostalgia. Con un solo difetto: finisce troppo presto.
MARZIA ESTINI