Alcuni pellegrini si sono messi sulle orme della Beata Enrichetta a Salsasio e a San Bernardo
Sei pellegrini provenienti da Torino, Collegno e Grugliasco si sono recati in visita a Carmagnola sulle orme della Beata Enrichetta Dominici nativa di Salsasio ripercorrendo le tappe più significative della sua vita e quindi visitando i luoghi della sua nascita, della sua giovinezza e della sua missione e morte.
I pellegrini fanno parte di un cammino che si chiama Laboratorio della Fede, un seguito di un altro cammino chiamato “i 10 Comandamenti”. Hanno già fatto tappa in altri luoghi di spiritualità e della Fede e il loro percorso si sta svolgendo al Monte dei Cappuccini accompagnati da fra Claudio. I pellegrini sono andati in visita prima nel Museo della Beata Enrichetta di San Bernardo, dove hanno ripercorso i luoghi in cui lei ha vissuto la sua giovinezza, per poi recarsi in visita a Borgo Salsasio, paese natio della Beata.
A Salsasio hanno visitato prima la Casa in cui lei nacque il 10 ottobre 1829, nella via a lei dedicata, successivamente si sono recati in visita presso la chiesa antica Madonna della Neve di Salsasio, per visitare il luogo in cui venne Battezzata e vedere le bellezze artistiche della chiesa del Borgh ed la Madòna.
In ultimo si sono recati nella nuova chiesa del Borgo dedicata alla Beata Enrichetta Dominici dove hanno anche visitato e potuto vedere i cartelloni che hanno composto la Mostra “Madre Enrichetta: la Santa della quotidianità”, esposizione di oggetti, documenti e la storia della Beata carmagnolese che sono stati esposti per alcuni giorni nel Teatro di Salsasio e per circa un mese nella chiesa Collegiata di Carmagnola.
Hanno poi ricevuto la cartolina della Beata Enrichetta che rappresenta la Beata con le due chiese del borgo, realizzata in occasione della Mostra e dell’Anno Santo e una copia della lettera della Madre Generale delle Suore di Sant’Anna Madre Francesca Sarcià, lettera che ha inviato l’attuale successore della Beata Enrichetta alla popolazione di Salsasio e ai visitatori della Mostra in occasione della Mostra, della Festa della Beata e dell’Anno Santo della Misericordia. In conclusione la Parrocchia di Salsasio ha offerto ai pellegrini un piccolo rinfresco.
Nei giorni successivi i sei pellegrini si sono recati in visita a Torino nella Casa di Via Massena, casa fondata dalla Beata Enrichetta quando era Madre delle Suore di Sant’Anna e poi presso la Casa Madre della Congregazione in Via Consolata, dove è presente un museo sulla Congregazione e sulla Beata e dove è visitabile lo studio di Madre Enrichetta. Sempre presso la casa Madre hanno anche visitato la Cappella dove è custodita l’urna in cui ci sono i resti della Beata Enrichetta.
I pellegrini spiegano: “ci ha colpito come Enrichetta sia stata Santa non facendo cose straordinarie ma facendo straordinariamente le cose ordinarie di ogni giorno. Ci ha colpito la sua umiltà, come diceva lei – da sola non sono nulla ma Dio con me può fare grandi cose. Ci ha anche colpito la sua frase – Dio è Babbo Buono, sa tutto, può tutto e mi ama. Per questo abbiamo deciso di metterci sui suoi passi.”
Inoltre i pellegrini ringraziano tutti coloro che li hanno accompagnati nel loro cammino: “ci siamo trovati davvero bene a Carmagnola, ringraziamo suor Rosa della frazione di San Bernardo che ci ha accompagnati nella visita al Museo, ringraziamo Madre Franceschina Milanesio per l’interessamento e a Ivan Quattrocchio per averci accompagnato nella nostra visita a Salsasio e per averci fatto visitare la mostra da lui realizzata sulla Beata Enrichetta”.
Ivan Quattrocchio


tomizzato da quasi dieci, non ha perso la fede e la speranza di farcela anche in questa durissima prova che lo attende. Ha voluto fortemente incontrare il Pontefice prima di farsi ricoverare. Queste le parole che ha scritto sul suo fedelissimo computer Tobii, il lettore ottico che traduce in voce automatica il suo scritto: «Non so perché Dio vuole prendersi anche il mio braccio. Sono confuso, ma la sua volontà sia fatta. Se sopravviverò anche a questo intervento, avrò un’altra icona per continuare la missione di gridare al mondo che la vita è un viaggio meraviglioso, che va assaporata con gioia in ogni istante, tra i malati e disperati di ogni dove».
anch’egli sostenitore ed volontario Telethon ad Asti. All’incontro con Papa Francesco, Una Voce per Michele ha invitato il delegato Telethon e presidente della sezione Uildm, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare “Paolo Otelli” di Chivasso, Renato Dutto, che ha sottolineato «la tempra, il coraggio e la forza di volontà di Michele Riva, che sprona tutti a dare sempre il meglio. Tutti i volontari Telethon sono al fianco di Michele, chiamato nuovamente a superare una dura prova. Siamo certi che ce la farai. Siamo tutti con te!». L’ultima sfida vinta da Riva è l’ideazione e la creazione della clinica mobile Sla, recentemente inaugurata, realizzando «un sogno nato per fede alcuni anni fa, consapevole dei troppi malati di Sla che se ne vanno molto precocemente perché abbandonati a se stessi, mal curati in mezzo a familiari e assistenti spesso impreparati: sconvolti da questa terribile patologia, non sanno come assisterli».