

Tante le iniziative per celebrare il giorno della memoria, del ricordo e della Liberazione
Tra le tante iniziative per celebrare il giorno della memoria, il giorno del ricordo e l’anniversario della liberazione vi saranno tre concerti, un’iniziativa congiunta di città di Torino, Consiglio regionale del Piemonte, Polo del Novecento, Fondazione per la Cultura Torino, fondazione TGR, Teatro Stabile di Torino e Torino jazz festival per onorare la memoria storica e promuovere la riflessione attraverso la musica.
All’Auditorium Giovanni Agnelli sabato 27 gennaio prossimo Luca Barbarossa tornerà a Torino per un live organizzato in occasione della Giornata della memoria. Accompagnato dalla social band, il cantautore ripercorrerà i suoi più grandi successi, fino a quelli più recenti contenuti nell’ultimo album “la verità sull’amore”. L’ evento è organizzato dal Polo del ‘900, nell’ambito di oltre trenta appuntamenti tra mostre, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, proiezioni webinar, posa di nuove pietre d’inciampo e tante attività per scuole e famiglie, organizzate in collaborazione con i numerosi soggetti del territorio impegnati nella conservazione della memoria storica.
Venerdì 9 febbraio alle 20.45 la Casa del teatro ragazzi e giovani ospiterà ESODO, di e con Simone Cristicchi.
Lo spettacolo, proposto da Fondazione TRG con il sostegno del comitato per la resistenza e costituzione del consiglio regionale, racconta una triste pagina della storia italiana, attraverso parole e immagini, quando, a seguito del trattato di pace del 1947, 300 mila persone decisero di lasciare le proprie case nei territori istriani e della fascia costiera, che l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia. L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento dei posto disponibili, con prenotazione obbligatoria a partire da lunedì 29 gennaio. Per informazioni biglietteria@casateatroragazzi.it.
La dodicesima edizione del Torino Jazz festival, quest’anno dal 20 al 30 aprile, si unirà alle celebrazioni per la festa della liberazione con il concerto della cantante Fatoumata Diawara, che si esibirà al teatro regio giovedì 25 aprile alle ore 21, in uno spettacolo idealmente dedicato alla gioventù resistente e, in particolare, a Dante di Nanni, a 80 anni dalla sua morte.
La presenza di fatturata Diawara vuole ricordare la centralità della musica d’oggi nell’esaltazione dei valori della Resistenza. La grande cantante del Mali, paladina dei diritti delle donne, maestra nella fusione di stili suggestioni senza confini, chiuderà la giornata di appuntamenti per l’anniversario della Liberazione in un clima di festa, danza e comunione sociale, aperto a tutta la cittadinanza.
Il concerto è organizzato da Fondazione per la cultura Torino, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria dal 17 aprile sul sito www.torinojazzfestival.it.
Sabato 27aprile proseguiranno le celebrazioni per l’anniversario della liberazione con uno spettacolo che andrà in scena al teatro Gobetti alle 15, dal titolo “Un Gramsci mai visto”. A partire dal libro “Gramsci una nuova biografia”di Angelo d’Orsi l’autore ha deciso di far conoscere quella vita in forma teatrale, con un Gramsci che si racconta in prima persona.
L’appassionata narrazione della sua vita, nella forma di sette monologhi concatenati, dialoga con momenti di musica e canti popolari di lotta e di lavoro, tratti dalla tradizione orale operaia e contadina coeva a Gramsci. Lo spettacolo, organizzato dalla fondazione per la Cultura Torino in collaborazione con il teatro Stabile di Torino, è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria dal 22 aprile al sito www.fpct.it
“La memoria è fondamentale- spiega il sindaco Stefano Lo Russo- su di essa si fonda la costruzione di un domani migliore. Oggi, mentre ci accostiamo al ricordo di drammatiche pagine della storia, dobbiamo farlo con ancora maggiore consapevolezza anche per evitare di ricadere negli stessi errori. Il 27 gennaio ricordiamo milioni di vittime Innocenti e di vite spezzate e lo facciamo per un senso di doveroso rispetto verso il loro sacrificio, per il nostro futuro e, ancor più importante, per quello delle generazioni che verranno. Un ringraziamento al comitato resistenza e costituzione e ai partner istituzionali che hanno collaborato per rendere possibile questo ricco calendario di appuntamenti, cui invito tutti i torinesi e le torinesi a prendere parte”.
Mara Martellotta
Riavvolgiamo ben bene il nastro del tempo. Era il 9 agosto del 1874, una domenica, quando sul Monte dei Cappuccini di Torino si inaugurava, in accordo e su proposta della locale Sezione del “CAI”, la “Vedetta Alpina”, una piccola “edicola” dotata di cannocchiale attraverso cui osservare 450 chilometri dell’arco alpino. Era l’inizio di una lunga, gloriosa storia, durante la quale, negli anni, la piccola “Vedetta” si arricchì via via di sempre nuove collezioni dando vita al primo nucleo museale, progressivamente ampliatosi nel tempo. Fino ad arrivare all’attuale “Museo Nazionale della Montagna”, titolato dal “CAI” al suo presidente onorario Luigi Amedeo di Savoia – Aosta (il “Duca degli Abruzzi”, terzogenito di Amedeo d’Aosta e nipote di Vittorio Emanuele II, internazionalmente considerato fra i più grandi protagonisti dell’alpinismo europeo e fra i precursori delle sfide estreme alle vette extraeuropee) e oggi “polo culturale” di altissimo prestigio a livello internazionale dedicato alla montagna e articolato in tre strutture separate ma complementari, rivolte alle esposizioni temporanee e permanenti, alla documentazione e agli incontri. Da quel lontano agosto del 1874, con quella solitaria “Vedetta Alpina” sui “Cappuccini”, tant’acqua è passata sotto i ponti. In termini di anni, ben 150! Nel 2024 il “MuseoMontagna” festeggia, infatti, il suo Centocinquantenario con un ricco palinsesto multidisciplinare incentrato sul tema del “cammino”. Del guardare in avanti, al passo coi tempi. Fra i primi obiettivi in calendario, la “trasformazione digitale”, con la realizzazione, grazie al contributo della “Fondazione Compagnia di San Paolo” dei nuovi contenuti multimediali per la visita della Collezione permanente. Parallelamente sarà condotta una nuova “campagna di digitalizzazione e schedatura” della “Fototeca” del “Centro Documentazione del Museo”, affiancata, nel prossimo mese di marzo, all’inaugurazione di una “nuova sezione permanente” dedicata al K2, in occasione del 70° anniversario della spedizione italiana che per prima ne raggiunse la vetta nel 1954, patrocinata dal “Club Alpino Italiano” e dal “Ministero della Difesa”, e i cui archivi sono conservati dal “Centro Documentazione” del Museo. Fondamentale resterà il tema della“sostenibilità ambientale” , in coerenza con l’“Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU” e con il “Programma Sostenibilità” avviato nel 2018 dal Museo subalpino, in particolare attraverso il progetto “Stay with Me” e la mostra “A Walking Mountain”, che inaugurerà durante la “Torino Art Week 2024”.
Su questa linea, il “MuseoMontagna”intende affermarsi sempre più come punto di riferimento nello scenario globale legato alla cultura delle “terre alte”, ospitando lunedì 6 maggio anche le assemblee annuali delle due “associazioni di settore” che qui hanno sede e coordinamento: l’“IAMF – International Alliance for Mountain Film”” e l’“IMMA – International Mountain Museums Alliance”.
“Sarà un anno speciale per il Museo Nazionale della Montagna di Torino – affermano il presidente Mario Montalcini e la direttrice Daniela Berta – Siamo fieri di presentare un calendario ricco di novità e iniziative per rendere la nostra istituzione in grado di affrontare i grandi temi dell’attualità attraverso linguaggi contemporanei ed eredità storiche inestimabili”.
Di grande interesse, anche il programma delle mostre in calendario.
Il via, con “Le ossa della terra. Primo Levi e la montagna” (dal 26 gennaio al 13 ottobre), presentata in occasione del “Giorno della Memoria 2024” e incentrata sulla figura del grande “cantore della Shoah” e sul suo intenso rapporto con la montagna.
A seguire “Stay with Me. A Whole Growing Exhibition” (fino al 31 marzo), rassegna in divenire che vedrà il coinvolgimento di figure creative, anche a livello internazionale, ed istituzioni storiche come l’“Accademia Albertina di Belle Arti”.
A partire sempre dal mese di marzo “K2. Nuova esposizione permanente nel 70° anniversario della spedizione italiana”, mentre da aprile a ottobre sarà la volta di “Alberto di Fabio. Montagne primordiali”, con una selezione di opere pittoriche e su carta dell’ artista abruzzese, alcune delle quali mai esposte.
In chiusura, un progetto artistico inedito del Collettivo “Mali Weil”, piattaforma artistica operante (fra Italia e Germania) su progetti di “estetica temporary” a tema “sostenibilità ambientale” e, dal 29 ottobre al 30 aprile 2025, la mostra di chiusura “A Walking Mountain”, che vedrà dialogare fra loro i lavori di artisti contemporanei e le Collezioni storiche del Museo sulla pratica del “cammino in montagna” e della “Walking Art”.
E non mancheranno installazioni temporanee open air sulla “Terrazza panoramica”, una ricca offerta di attività educational, collaborazioni e scambi con altri enti del territorio e internazionali, rassegne letterarie in collaborazione con la “Biblioteca Nazionale CAI” e almeno due mostre ideate e prodotte dal Museo e presentate in altre sedi: “Rock The Mountain! La montagna nell’iconografia della musica pop” presso la “Casa Alpina” di Ceresole Reale e “The Mountain Touch” al “MUSE- Museo delle Scienze di Trento”.
Per ulteriori info: “Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi”, P.le Monte dei Cappuccini 7, Torino; tel. 0116604104 o www.museomontagna.org
g.m.
Alla scoperta dei monumenti di Torino / Oggi parleremo del monumento dedicato al giornalista e politico italiano Giovanni Battista Bottero, situato in Largo IV Marzo meglio conosciuta come piazzetta IV Marzo. (Essepiesse)
Su un ampio basamento in pietra al lato del giardino, verso il Duomo, si erge la figura in bronzo di Giovanni Battista Bottero. L’uomo è rappresentato in piedi con una redingote abbottonata (abbigliamento che il giornalista usava abitualmente nelle sue giornate di lavoro), mentre nella mano destra tiene una copia del giornale “La Gazzetta del Popolo”
La statua poggia su un imponente basamento realizzato in prezioso marmo Botticino e sul cui fronte è posizionata una lastra con sopra delle epigrafi dedicatorie che, essendo posta alle spalle del monumento, funge da elemento architettonico di sfondo. In quest’opera è particolarmente ricercato l’effetto di contrasto tra la patina scura del bronzo e il bianco avorio del marmo del basamento.
Giovanni Battista Bottero nacque a Nizza il 16 dicembre del 1822. Dopo aver conseguito nel 1847 la laurea in medicina, decise di dedicarsi alla carriera giornalistica (sua passione fin da quando era ragazzo) e così il 16 giugno 1848 fondò a Torino, insieme allo scrittore Felice Goevan e al medico Alessandro Bottella, il quotidiano “La Gazzetta del Popolo”.Per Bottero gli anni che seguirono furono impregnati di grande passione politica: essendo il quotidiano più diffuso durante gli anni del Risorgimento, egli riuscì tramite il suo giornale a compiere azioni incredibili, come ad esempio far firmare (il 10 settembre 1849) il proclama agli elettori di Bobbio per la nomina a deputato di Giuseppe Garibaldi, oppure lanciare una sottoscrizione (il 14 gennaio 1850) per consegnare una spada d’onore sempre a Garibaldi che all’epoca si trovava in esilio.
Nel 1855, dopo diverse battaglie “mediatiche” portate a termine dal suo quotidiano, Bottero decise di entrare in politica e si presentò nel collegio elettorale di Nizza, dove vinse con 411 voti su 625 votanti; il 27 giugno 1855 entrò nel Parlamento subalpino. Nonostante si affermò come figura politica, nel 1870 decise di abbandonare la sua carriera all’interno del Parlamento per dedicarsi completamente al suo giornale.Prese la direzione del quotidiano nel maggio del 1861 (quando prese il posto di Govean) e mantenne tale posizione fino al 1897. In quegli anni “La Gazzetta del Popolo” fu un punto di incontro per personaggi di grande rilievo: in campo politico seguì un orientamento liberale, anticlericale e monarchico, appoggiando la politica di Cavour e il programma risorgimentale di unificazione italiana. Il quotidiano svolse inoltre una importante funzione sociale propulsiva e di coordinamento nei confronti dell’intero movimento delle società di mutuo soccorso dello Stato sardo.Giovanni Battista Bottero morì il 16 novembre del 1897 all’età di 75 anni.
A pochi giorni dalla sua morte un Comitato di cittadini presieduto da Tomaso Villa, si attivò per la realizzazione di un monumento alla sua memoria e grazie ad una sottoscrizione pubblica nazionale, vennero raccolti i fondi necessari e fu incaricato lo scultore Odoardo Tabacchi, che lavorò all’opera tra il 1898 e il 1899. Il monumento venne concluso nel settembre del 1899 e si decise di collocarlo proprio in Largo IV Marzo, dove vi era la sede della “Gazzetta del Popolo”; su consiglio di Odoardo Tabacchi e del Sovrintendente dei Giardini municipali, venne posizionato nella parte orientale dell’aiuola IV Marzo, proprio di fronte alla sede del quotidiano.Venne inaugurato e ceduto alla città, il 12 novembre del 1899 con una solenne cerimonia a cui parteciparono centinaia di persone.
Anche per oggi la nostra passeggiata “con il naso all’insù” termina qui. Vi aspetto per il prossimo appuntamento con Torino e le sue meravigliose opere da scoprire.
(Foto: www.museotorino.it)
Simona Pili Stella
A cura di piemonteitalia.eu
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https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/il-carnevale-piemonte
12 – 18 gennaio 2024
VENERDI 12 GENNAIO
Venerdì 12 gennaio ore 20:30
Trekking urbano tra le LUCI D’ARTISTA. LA DORA, IL PO E LE LUCI D’ARTISTA – 6,7 km: durata 2,5 ore c.ca
Fondazione Torino Musei – Luci d’Artista
Grazie alla collaborazione tra MetroTrail e Fondazione Torino Musei, per la prima volta quest’anno sono stati proposti 4 itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 2023, per un Public Program sempre più ecologico e sostenibile. Una guida escursionistica ambientale accompagna i visitatori a scoprire ambienti ecologicamente rilevanti a Torino – come fiumi, parchi, giardini e semplici aiuole – percorrendo impensabili sentieri urbani verdi, punteggiati dalle installazioni di Luci d’Artista. La silente fauna notturna dei fiumi fa da contrasto con le Luci stesse e la vita della città. Alberi monumentali e giardini segreti segnano la riscossa della Natura sulla metropoli. Le camminate sono lunghe indicativamente dai 6 ai 7 chilometri e durano circa 2 ore e mezza.
Partenza e arrivo da Largo Regio Parco- Lungo Dora Firenze – Lungo Po (Parco Michelotti) – Via Po – Piazza Castello – Piazza della Repubblica – Borgo Dora
Questo trekking urbano ha il pregio di unire le bellezze fluviali dei due maggiori corsi d’acqua di Torino, il Po e la Dora, con le bellezze urbane del Centro e di Vanchiglia. Quante storie portano le acque dei fiumi di Torino, quanti segreti ormai dimenticati e quanta bellezza nel loro scorrere, che nel tempo ha significato anche alimentare l’operosa crescita della città. Tra parchi, ponti, corsi e piazzette nascoste, ci attendono, per lasciarci a bocca aperta, le installazioni di Luci d’Artista.
Oliviero RINALDI – Flammarion – Largo Regio Parco, Italgas (luce ospite)
Luca PANNOLI – L’amore non fa rumore – Biblioteca Geisser, Parco Michelotti
Joseph KOSUTH – Doppio passaggio – Ponte Vittorio Emanuele I
Luigi STOISA – Noi – Via Po
Mario MERZ – Il volo dei numeri – Mole Antonelliana
Luigi NERVO – Vento Solare – Piazzetta Mollino
Marco GASTINI – L’energia che unisce si espande nel blu, Galleria Umberto I
Grazia TODERI – …?… – Piazza della Repubblica
Michelangelo PISTOLETTO – Amare le differenze – Antica tettoia dell’Orologio
Vanessa SAFAVI – Ice Cream Light – Via Borgo Dora
Durata e tariffe: max 2,5 ore Tariffa intero: € 16,00 / Tariffa ridotto (5-15 anni): € 8,00 / Bambini under 5: Free. Minimo 4 persone
Info e prenotazioni:
www.metrotrail.it/luci-dartista
Tel: +39 342 7530853 (anche WhatsApp)
SABATO 13 GENNAIO
Sabato 13 gennaio ore 11
IL CONCERTO DEL SABATO
Palazzo Madama – con l’orchestra del Liceo Classico Musicale C. Cavour
Nell’ambito della mostra Liberty. Torino Capitale i Servizi Educativi di Palazzo Madama presentano tre concerti a cura delle classi della sezione musicale del Liceo C. Cavour di Torino: i concerti sono a ingresso gratuito e immergeranno il pubblico nelle musiche prodotte a cavallo di Otto e Novecento, con una riscoperta della musica da camera.
Il programma (in allegato) presenterà ascolti tratti dalla musica europea, in un excursus che va dal Barocco all’Ottocento.
Prossimi appuntamenti
Sabato 13 aprile ore 11
Sabato 11 maggio ore 11
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili
DOMENICA 14 GENNAIO
Domenica 14 gennaio ore 16
IL SOLE, IL SESAMO E GLI AQUILONI. La festa indiana di Makar Sankranti
MAO – attività per famiglie
Passeggiando tra le statue provenienti dall’India e dal Sud-est asiatico, tra rappresentazioni di figure e miti dell’Induismo, scopriremo come si festeggia in diverse parti dell’India – e non solo – la prima festa dell’anno, quando il sole entra nel segno zodiacale del Capricorno e la primavera si avvicina. Nell’attività di laboratorio si potrà sperimentare come costruire un aquilone.
Da 6 anni in su
Prenotazione obbligatorio al 0114436927-8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Costo: bambini € 7 per l’attività, adulti ingresso ridotto in museo
MERCOLEDI 17 GENNAIO
Mercoledì 17 gennaio ore 18
Il patrimonio culturale himalayano fra antico e contemporaneo
TSHERIN SHERPA in dialogo con Davide Quadrio
MAO – talk in museo
Il MAO è felice di ospitare la talk dell’artista nepalese Tsherin Sherpa (Kathmandu, Nepal, 1968) in dialogo con Davide Quadrio, direttore del museo, per una riflessione sulla relazione fra il ricco patrimonio culturale della regione himalayana e una sua rilettura e reinterpretazione in chiave contemporanea.
L’evento, parte del programma #MAOtempopresente, che utilizza l’arte contemporanea come medium e motore di interpretazione e valorizzazione del patrimonio museale, sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il riallestimento della sezione dedicata alle prestigiose thang-ka tibetane appartenenti alle collezioni permanenti del museo, esposte dopo un delicato lavoro di restauro e consolidamento a cura del Centro di Conservazione e Restauro di Venaria.
Il restauro delle opere è stato reso possibile grazie al generoso contributo di UBI Unione Buddhista Italiana, con cui il museo collabora da alcuni mesi.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Un perfetto set cinematografico, uno scenario dove ambientare film storici, ma anche storie d’amore dal sapore antico o dallo stile contemporaneo.
Una destinazione amata dai piemontesi, a cui generalmente dedicano una gita giornaliera, una meta irrinunciabile per i turisti che visitano il Piemonte.
Il Marchesato di Saluzzo risalente al XII secolo fu rigoglioso e fortunato, Manfredo, figlio di Bonifacio del Vasto diede vita ad una dinastia che durò per 14 regnanti. Il massimo splendore arrivòin seguito nel XV secolo durante il quale l’arte prosperava e si diffondeva floridamente.
Oggi Salusse, in lingua Piemontese, è un comune di 17.200 abitanti della provincia di Cuneo, uno dei borghi medievali meglio conservati del Piemonte con bellezze urbane e artistiche di altre epoche come la settecentesca e sofisticata Corso Italia che ci accoglie subito all’arrivo.
In entrata al curato ed elegante centro storico troviamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, terminata nel 1501 e attuale sede vescovile, semplice nella facciata, abbellita dalle statue di San Pietro e Paolo. E’ all’interno che esprime invece tutta la sua importanza grazie soprattutto ai diversi e magnifici dipinti e una struttura maestosa. Andando avanti verso Piazzetta dei Mondagli troviamo Casa Pellico, dove nacque e visse l’autore de Le mie prigioni. All’interno del museo molti sono i ricordi e i manoscritti appartenuti famoso letterato e intellettuale dell’800.
Proseguendo in salita per le antiche e deliziose stradine e seguendo le indicazioni che portano al castello, troviamo il Palazzo Comunale e all’interno la Pinacoteca Matteo Olivero.
Dopo poco finalmente ecco La Castiglia, in posizione dominante, nel punto più alto della città. Simbolo di Saluzzo e teatro di molteplici vicende storiche, fu il vanto residenziale del Marchesato ma vide anche periodi di degrado e abbandono quando dopo il XV secolo diventò prima caserma e poi prigionefino alla fine del secolo scorso. Oggi ospita tre percorsi museali: quello della Memoria Carceraria, la Civiltà Cavalleresca e l’esposizione permanente delll’IGAV.
Riprendendo il sentiero, suggestivo e di antica bellezza, sono diverse le chiese di storico e artistico interesse che si incontrano,meritano indubbiamente una visita San Giovanni e San Bernardo.
Di singolare fascino ed eloquente per rivivere la ricchezza della vita nobiliare del Marchesato in epoca rinascimentale, è Casa Cavassa, antica residenza di Galeazzo Cavassa oggi Museo Civico.
A completare e deliziare la visita di questo luogo incantato sono le pasticcerie che espongono in vetrina attraenti creazioni e diversi ristoranti dove gustare le specialità del posto.
A fine primavera e all’inizio dell’estate diverse sono le manifestazioni che animano questo centro artistico e romantico: a maggio la Fiera dedicata all’antiquariato, arte e artigianato, a giugno la festa della birra con C’è Fermento e a luglio il Marchesato Opera Festival, rassegna di concerti ed eventi culturali.
Maria La Barbera