IL COMMENTO / di Pier Franco Quaglieni – La storia non si ripete mai. Per questo motivo non è magistra vitae, come credono quelli che non conoscono i meccanismi complicati ed a volte tortuosi della storia
Fino ad un mese fa – ma oggi tacciono – c’erano giornalisti e politici che affermavano che si stava ripetendo ciò che accadde cent’anni fa con il fascismo, sostenendo che l’Italia stava scivolando verso un regime involutivo di estrema destra. Antonio Scurati con il suo romanzo “M.” è stato l’ispiratore di queste cassandre che, non conoscendo la storia, non consideravano le oggettive diversità tra quella italiana di cento anni fa e quella di oggi.
IL COMMENTO di Pier FRanco Quaglieni /

Mi ricevette la sera stessa, si compiacque per l’idea di ricordare Pannunzio a Torino e si dichiarò disponibile ad aiutarci. Finché fu direttore, volle che gli facessi recapitare direttamente i comunicati stampa relativi alle attività. Con Ronchey ci si vedeva anche in piazza San Carlo dove abitava e qualche domenica al “Cambio” dove amava andare a pranzare.Apprezzava il vecchio ristorante di Cavour e del Risorgimento ,tanto diverso da quello attuale.Specie la domenica ,c’era un clima vellutato che ci faceva immergere nell’’800,malgrado fossimo immersi nei frenetici e terribili Anni ’70. In quelle due salette tutti parlavano sottovoce quasi fossimo in un museo anziché in un ristorante. Ronchey è stato sicuramente uno dei più grandi giornalisti italiani del Novecento. Come direttore de “La Stampa”, succedendo a Giulio De Benedetti che governò il giornale per un ventennio, seppe modernizzare il quotidiano, facendone uno dei più autorevoli anche all’estero. Anche la stessa grafica venne modificata attraverso un’impaginazione piacevole e rigorosa insieme.