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I Musei Reali riaprono in zona gialla con nuovi allestimenti

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Con il passaggio in zona gialla, che sancisce finalmente la riapertura dei luoghi d’arte, anche i Musei Reali tornano ad accogliere il pubblico dal 27 aprile:

il complesso museale nel cuore di Torino aprirà le sue porte dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19. Per garantire modalità di fruizione contingentata, chi vorrà accedere alle collezioni e alle attività in programma nel weekend dovrà obbligatoriamente prenotare l’ingresso entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. I biglietti sono acquistabili online tramite sul sito www.coopculture.it oppure chiamando il numero 011.19560449. Per informazioni è possibile scrivere a info.torino@coopculture.it.

 

Nella prima settimana di apertura, dal 27 aprile al 2 maggio, il percorso di visita comprenderà il Palazzo Reale con l’Armeria, la Cappella della Sindone, il primo piano della Galleria Sabauda e i Giardini Reali, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture immerse nel verde. Da martedì 4 maggio, il percorso tornerà a comprendere anche il secondo piano della Galleria Sabauda e la sezione Torino del Museo di Antichità.

 

I nuovi allestimenti

Numerose sono le novità che attendono i visitatori. Il pubblico potrà finalmente ammirare l’altare della Cappella della Sindone, progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola tra il 1688 e il 1694 per accogliere la sacra reliquia, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993, e restituito alla comunità dopo una complessa opera di restauro.

Durante la chiusura, il percorso di visita dei Musei Reali è stato arricchito con la carrozza Mylord di Vittorio Emanuele II appartenente alle Collezioni Presidenziali del Quirinale, collocata nella Rotonda dell’Armeria Reale a pochi passi dalla loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò, il 4 marzo 1848, la promulgazione dello Statuto. L’Armeria Reale presenta inoltre il nuovo allestimento Le armi del Re, una selezione di 21 oggetti di notevole pregio e importanza storica, recentemente restaurati, che facevano parte delle ricche raccolte personali di Vittorio Emanuele II. Bandiere, uniformi, onorificenze e altri oggetti strettamente personali, doni diplomatici, fucili e coltelli, oltre a due armature giapponesi, donate al sovrano dall’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, in seguito alla firma del trattato di amicizia e commercio che apriva le relazioni diplomatiche tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese.

Fino al 4 luglio, le vetrine del Medagliere Reale ospitano il percorso speciale Il Volto delle Donne. L’altra faccia della Storia: nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019, con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Da sabato 1° maggio sul sito dei Musei Reali sarà fruibile anche online un percorso virtuale in cui conoscere alcune importanti donne che hanno contribuito a fare la Storia.

 

Le mostre in corso

Fino al 30 maggio, nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della Galleria Sabauda, i visitatori avranno modo di contemplare l’emozionante dipinto di Caravaggio che raffigura il San Giovanni Battista, uno dei santi più venerati dalle chiese cristiane, asceta spesso considerato come l’ultimo dei Profeti. Esposto al pubblico per soli due giorni prima della chiusura forzata, l’opera realizzata tra il 1604 e il 1606 proviene da Roma dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica grazie a uno scambio promosso dalle direzioni dei due musei.

Sempre in Galleria Sabauda, dal 4 al 30 maggio sarà prorogata anche la mostra Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude, dedicata al protagonista assoluto, insieme a Leonardo e Michelangelo, del Rinascimento italiano. A 500 anni dalla sua morte, i Musei Reali hanno reso omaggio al grande maestro di Urbino con un’esposizione che attraverso dipinti, incisioni e oggetti di arte decorativa illustra la diffusione dei modelli derivati dalla sua opera, dalla prima metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, in Piemonte e nelle raccolte dei Savoia.

Nelle Sale Chiablese, dal 26 aprile al 30 maggio si potrà nuovamente visitare la mostra monografica Capa in color, dedicata al fotografo di fama mondiale Robert Capa e nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York. L’esposizione presenta per la prima volta in Italia oltre 150 immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate per illustrare il particolare approccio dell’autore verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, realizzati tra gli Anni ‘40 e ‘50 del Novecento. È possibile acquistare i biglietti sul sito www.capaincolor.it (per informazioni e prenotazioni: info@capaincolor.it).

 

Le visite guidate

Con la riapertura dei Musei Reali riprendono anche i tour guidati condotti dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. Da venerdì 30 a domenica 2 maggio, alle ore 10, 11, 12, 15, 16 e 17, è in programma la visita all’Appartamento dei Principi di Piemonte al secondo piano di Palazzo Reale, con il suggestivo affaccio sul terrazzo dal quale ammirare i Giardini Reali e piazza Castello. Nei mesi di maggio e giugno sarà eccezionalmente compresa nel prezzo del biglietto anche la visita guidata all’Area Sacra, che include la Sacrestia, la Cappella della Sindone, la Tribuna Reale e la Cappella Regia. I tour si terranno dal martedì al giovedì con orario 15,16 e 17 e dal venerdì alla domenica con orario 10, 11, 12, 15, 16 e 17.

 

Riapre anche il Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, dal 27 aprile è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Webinar

Lunedì 3 maggio alle 17 prosegue il ciclo di webinar Da Torino tutto intorno con l’appuntamento La stagione più felice: Il Piemonte tra archeologia e sociale, in cui si dialogherà intorno alla figura di Ariodante Fabretti e all’archeologia nella società di metà Ottocento. Info e prenotazioni: mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Le visite online

È possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con immagini fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi. Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.

I due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, sono disponibili in italiano e in inglese:

Musei delle meraviglie: un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri, tra reperti, splendidi dipinti, antichi disegni e i Giardini.

Invito a Palazzo: il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone sono tra i protagonisti di una visita a volo d’uccello che attraversa nobili gallerie, sale solenni e appartamenti fastosi, fino alle cucine del Re.

Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

 

La Biblioteca Reale

Dalla prossima settimana anche la Biblioteca Reale estenderà l’orario di visita e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura/.

 

 

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MUSEI REALI TORINO

www.museireali.beniculturali.it   

 

Per acquistare i biglietti www.museireali.beniculturali.it/organizza-la-tua-visita

oppure www.coopculture.it/ticket.cfm?office=Musei Reali&id=284

 

Orari:

Da martedì 27 aprile a domenica 2 maggio, biglietteria 9-18 (costo € 13, gratuito fino a 18 anni, € 2 da 18 a 25 anni).

Dal martedì 4 maggio aprirà il percorso completo dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso ore 18, costo € 15, gratuito fino a 18 anni, € 2 da 18 a 25 anni).

 

Da lunedì 26 aprile la mostra Capa in color nelle Sale Chiablese sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 21 con tariffe consuete (www.capaincolor.it).

 

L’ingresso ai percorsi di visita il sabato, la domenica e i festivi, sarà possibile esclusivamente con prenotazione e/o acquisto on line effettuato entro le 24 del giorno precedente.

 

Biglietti:

Da martedì 27 aprile a domenica 2 maggio: ridotto € 13

Da martedì 4 maggio: intero € 15

Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

100 anni di Nuto, Fondazione Revelli e Portineria inaugurano la mostra fotografica sotto i portici di Porta Palazzo

25 aprile  “Ricordati di non dimenticare”  Portineria di comunità Piazza della Repubblica 1/F

La Fondazione Nuto Revelli e la “Portineria di Comunità” della Rete Italiana di Cultura Popolare propongono per il 25 aprile la mostra fotografica Ricordati di non dimenticare: Nuto Revelli, una vita per immagini curata da Paola Agosti e Alessandra Demichelis sotto i portici di Porta Palazzo.

Una retrospettiva composta da 15 stendardi bifacciali di 3 metri per 2, allestiti sotto i portici di Piazza della Repubblica, in un percorso visivo bidirezionale che si snoda lungo entrambe le maniche della piazza. Un momento per celebrare il centenario della nascita dello scrittore che fu alpino in Russia, partigiano e ricercatore della memoria contadina. All’inaugurazione, ci saranno Marco Revelli presidente della Fondazione Nuto Revelli, la sociologa Chiara Saraceno, il direttore di Rete Italiana di Cultura popolare Antonio Damasco e Marco Giusta, assessore ai Diritti della Città di Torino. La mostra, che ha il patrocinio della Città di Torino, si svolge nell’ambito delle iniziative del Polo del ’900 per la Festa della Liberazione e vede la collaborazione di Spazio Zero Sei di Compagnia di Sanpaolo, della Fondazione La Contrada, e rimarrà esposta fino al 31 dicembre.
Nuto Revelli è stato, con la sua opera, una figura di rilievo nella storia nazionale: un “testimone del suo tempo”, il Novecento, protagonista delle battaglie per la giustizia e per la libertà, un ricercatore di memoria tra le pieghe di una società in trasformazione spesso drammatica. Fa parte di quella generazione di scrittori (come Primo Levi e Mario Rigoni Stern, di cui era amico) che giunsero alla scrittura non per sola vocazione interiore ma trascinati, per così dire, dalla Storia, per una sorta di dovere civile e morale: per “far sapere” affinché gli orrori di cui erano stati vittime e testimoni non si dovessero mai più ripetere. Il suo impegno permanente è stato quello di restituire voce a coloro che voce non hanno: ai soldati vittime delle guerre, ai montanari e contadini che quelle guerre per primi le avevano pagate e che erano poi stati lasciati ai margini, a quanti senza nulla pretendere si sono sacrificati per il bene di tutti. Queste tracce di memoria, che giungono a noi dal secolo scorso si intrecciano invece oggi con le vicende umane di un nuovo paesaggio, quello di Porta Palazzo, che accoglie popoli e persone a loro volta in fuga da guerre, carestie, oppressione e che qui giungono percorrendo con mezzi di fortuna i mille cammini della speranza.
La pratica dell’ascolto come atto politico per dare voce ai più fragili è la principale eredità di Nuto Revelli. È significativo, quindi, rappresentare la sua storia in un paesaggio urbano e umano così tipico come quello di Porta Palazzo, dove la Portineria di Comunità, attraverso il Portale dei Saperi (www.portaldeisaperi.org), svolge un’importante funzione di presidio proprio attraverso la raccolta di testimonianze, racconti che sono espressione dei percorsi di vita delle tante persone che partendo da un nuovo “mondo dei vinti” costruiscono, giorno dopo giorno, il loro futuro di speranza e di riscatto.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo “Dante Livio Bianco”, ha ricevuto il sostegno del Mibac, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città di Cuneo, delle Fondazioni Compagnia di Sanpaolo, CRC e CRT e gode del patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino.

Wall Drawing, l’opera d’arte nelle Langhe firmata David Tremlett

A Coazzolo, piccolissimo comune in provincia di Asti, sorge una piccola chiesa costruita alla fine del Seicento, tuttora consacrata, che vanta una meravigliosa vista mozzafiato sulle colline.


Questa deliziosa cappella, la Beata Maria Vergine del Carmine, edificata tra i filari delle vigne del Moscato e già Patrimonio Unesco, è diventata, in seguito all’intervento di wall drawing dall’artista britannico David Tremlett, un bellissimo esempio di opera moderna pop.
La superfice, di 300 metri quadri circa, è stata dipinta dal pittore con tre colori dominanti: il giallo per il porticato, la terra di Siena per il corpo della chiesa e il verde oliva per la sacrestia e il basamento.
David Tremlett, molto apprezzato per i suoi dipinti murali, è innamorato del nostro paese, che considera, a ragione, la patria della pittura e che lo ha meravigliato con opere d’arte incredibili e potentissime come quelle di Michelangelo e Raffaello.  “Per imparare qualcosa devi lasciarti stupire e saper osservare”, afferma Tremlett, e lui per realizzare quest’opera lo ha fatto profondamente: ha osservato i vigneti, ha parlato con i contadini condividendone il lavoro, le giornate e il cibo.


Il risultato è arrivato dopo centinaia di disegni, forme geometriche e dettagli in cerca di un dialogo con la natura, tra tradizione e modernità. Ed è proprio quest’ultimo l’aspetto più interessante e se vogliamo più sorprendente di questo progetto artistico, l’incontro tra il passato e il contemporaneo, l’unione tra la genuinità ed i valori di una comunità d’altri tempi con nuovi linguaggi artistici, la capacità di far coabitare una natura meravigliosa e portatrice di memorie e semplicità con l’ardire di un opera che si esprime attraverso un lessico innovativo.

 

Maria La Barbera

“R-Esistenza”, musiche e parole dell’Italia post Liberazione

Il 25 aprile alle 10 il docufilm prodotto da Linguadoc live su Facebook del Consiglio regionale

In occasione della 76° Festa della Liberazione, il Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, la Pro Loco e il Comune di Coazze presentano “R – esistenza dalla resa dei conti ai “giorni cantati” dai cantautori italiani”.

Un docufilm di Giulio Graglia che verrà trasmesso domenica 25 aprile alle 10 live sulla pagina Facebook del Consiglio (facebook.com/crpiemonte) .
Registrato negli spazi del Circolo dei Lettori, grazie all’inquadramento storico di Gianni Oliva racconta l’Italia e le italie dell’immediato post Liberazione, la resa dei conti seguita al 25 aprile, attraversando Torino, il Cuneese, la Val Sangone, Cumiana.

Le canzoni di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Sergio Endrigo, Giorgio Gaber, interpretate da Bruno Maria Ferraro (Tangram Teatro), con il commento del giornalista Darwin Pastorin, ripercorrono la “colonna sonora” con cui questi grandi artisti hanno raccontato gli eventi.

Sarà poi la volta dei testi tratti da “La paga del sabato” di Beppe Fenoglio e “La ragazza di Bube” di Carlo Cassola, e le lettere di due partigiani di Coazze scritte prima dell’esecuzione al Martinetto, letti da Carlotta Micol De Palma, Bruno Maria Ferraro e Giulio Graglia.

In conclusione Oliva proporrà un parallelismo tra l’Italia post bellica e l’Italia post pandemia.

Il docufilm è prodotto da Linguadoc, montaggio di Giacomo Filippa, riprese di Erika Facchino, con la consulenza di Andrea Mortara e Sabrina Gonzatto.

 

25 aprile, la Festa della Liberazione con il Polo del ‘900

INCONTRI, PODCAST, PROIEZIONI, SPETTACOLI ONLINE FINO AL 29 APRILE

Sergio Soave, presidente Polo del ‘900: “Sono passate ormai quattro generazioni e il suono e il significato delle parole che allora mossero gli italiani a scegliere nuove vie di convivenza civile è inevitabilmente mutato. Il rinnovare dunque il nostro giuramento di fedeltà ai valori che quel giorno evoca e ripropone esige un pensiero critico attualizzato” 

 

Prosegue fino al 29 aprile il calendario di iniziative che il Polo del ‘900 di Torino e i 22 Enti partner dedicano all’anniversario della Liberazione 2021 alla scoperta di percorsi inediti e per attualizzarne il messaggio 76 anni dopo, grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e in collaborazione con la Città di Torino.

Un programma trasversale con incontripodcastproiezionispettacoli teatrali partito il 15 aprile, da rivedere al sito www.polodel900.it e seguire sui canali web del Polo del ‘900 e degli enti organizzatori. Si aggiungono due mostre, unici eventi in presenza, dedicate al reporter-partigiano Felix De Cavero presso il Polo del ‘900, riaperta dal 27 aprile al 16 maggio, e a Nuto Revelli che inaugura sotto i portici di Piazza della Repubblica il 25 aprile.

La giornata del 25 è molto ricca. Si apre alle ore 10, sulla pagina FB e canale YouTube del Consiglio Regionale del Piemonte con: R–esistenza. Dalla resa dei conti ai ‘giorni cantati’ dai cantautori italiani, docu-film di Giulio Graglia con Darwin Pastorin e Gianni Oliva, con canzoni di Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Sergio Endrigo, Giorgio Gaber interpretate da Bruno Maria Ferraro. Alle 11, si continua con la presentazione del libro Anche i partigiani però..(Laterza, 2021) di Chiara Colombini tra giudizi e false ideologie maturate negli anni nei confronti dei partigiani, ne discutono con l’autrice Giovanni De Luna e Marco Rovelli, a cura di Istoreto, in diretta su FB e YouTube del Polo. I festeggiamenti sono anche su TradiRadio con È festa d’Aprile, dalle ore 11 fino a sera, contributi musicali, storie e testimonianze con la partecipazione delle scuole del territorio, gli spacciatori di cultura, la Fondazione Nuto Revelli, il Museo audiovisivo della Resistenza e gli Archivi della Resistenza di Fosdinovo a cura di Rete Italiana di Cultura Popolare. Nel pomeriggio, alle ore 18, si procede con La Resistenza spiegata attraverso i discorsi di Norberto Bobbio sul 25 aprile, a cura del Centro Studi Piero Gobetti sul proprio canale YouTube, una rilettura della Resistenza attraverso i discorsi tenuti da Bobbio in occasione del 25 aprile tra il 1955 e il 1999, conservati in originale nell’archivio Bobbio al Centro Gobetti di Torino. Per la giornata disponibili anche il documentario I Giorni di Torino (produzione ANCR su Streen.org) e l’anteprima dello spettacolo Senza sparare un colpo Storie di Resistenza sui canali social della Fondazione Donat-Cattin.

 

MOSTRE

Inaugura il 25 aprile alle ore 11.30, sotto i portici di Piazza della Repubblica a Torino, la mostra fotografica Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, proposta dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Nuto Revelli, la Fondazione Revelli e la “Portineria di Comunità” della Rete Italiana di Cultura Popolare per celebrare il centenario della nascita dello scrittore che fu alpino in Russia, partigiano e ricercatore della memoria contadina. Mentre la mostra 75 anni dopo. Torino liberata nelle fotografie di Felix De’ Cavero a cura di Luciano Boccalatte e Paola Boccalatte in collaborazione con Paola de Cavero, allestita presso la Galleria delle Immagini del Polo del ‘900 (Corso Valdocco 4/a) e sospesa più volte dal 2020 a causa della pandemia, riapre il 27 aprile dalle ore 10 alle 18 se confermata la zona giallo e prorogata fino al 18 maggio.

Le iniziative per la Festa di Liberazione ideate dal Polo del ‘900 e dagli Enti partner vanno avanti fino al 29 aprile. Il programma completo al sito www.polodel900.it

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale “La Resistenza nacque da una scelta. Lo sgomento dei giorni che seguirono l’armistizio dell’8 settembre ’43 si trasformò per molti in voglia d’azione, le tante umiliazioni patite in desiderio di riscatto. In quei venti mesi si affermò un sentimento nuovo, potente. Ciò che accadde nella primavera del ’45 rappresentò il momento della rinascita, di libero orgoglio per la riconquistata dignità di un intero popolo. Mai come ora, nelle condizioni che stiamo vivendo, occorre riflettere  sull’importanza dei sacrifici di tanti uomini e tante donne che non esitarono ad opporsi al regime fascista che stava distruggendo l’Italia. Da oltre un anno abbiamo dovuto fare i conti con un’emergenza sanitaria imposta da un virus, ma nel paese da tempo serpeggia un altro virus non meno pericoloso: quello del negazionismo, dell’offesa nei confronti degli ebrei e della Resistenza”.

Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio regionale “Anche quest’anno l’emergenza sanitaria ci costringe a celebrare e festeggiare il 25 aprile in modo virtuale e distanziato, eppure proprio i tempi dolorosi e complessi che stiamo attraversando fanno sì che questa data fondamentale per la storia del nostro Paese venga ad assumere un significato ancora più profondo. Voglio ringraziare il Polo del ‘900, che, insieme agli istituti e alle associazioni che lì trovano casa, ha saputo costruire un programma importante e stimolante: le dirette radio, i film, la Resistenza nelle parole di Norberto Bobbio, i percorsi che intrecciano le Pietre di inciampo con i luoghi partigiani, lo sport, perché anche lo sport ha conosciuto la deportazione e la brutalità della violenza bellica, ma anche lo sport ha avuto i suoi partigiani. Sono certo che il prossimo anno sarà diverso, potremo ritrovarci in piazza, insieme, a festeggiare. Perché, non dimentichiamolo, il 25 aprile è proprio questo: è Festa! Perché la Resistenza fu morte, dolore, sofferenza, sacrificio. Ma fu anche gioia, la gioia di aver sconfitto i fascisti, la gioia di aver restituito agli italiani la libertà, la gioia per essere stati dalla parte giusta della Storia”

Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città “Festeggiamo il 25 aprile per onorare la memoria di quanti hanno dato la propria vita, patito la galera e le torture sotto il regime nazifascista, per restituirci la libertà e vivere in democrazia. Torniamo con emozione, ogni volta, ogni anno, a ripensare a quanto avvenne e per ravvivare l’entusiasmo propagato dalla Resistenza vittoriosa. Questo giorno continua a rappresentare un momento unificante per gli italiani; un grande momento comunitario, che riattualizza e amplifica il senso profondo di questa festa. Anche quest’anno le associazioni e gli enti realizzeranno iniziative di commemorazione, adattando alla difficoltà del momento le loro proposte, rilanciandole attraverso tutti i possibili i canali di comunicazione. Ricordare la lotta per la Liberazione è indispensabile per costruire un futuro che metta al centro gli ideali di democrazia, giustizia, uguaglianza e solidarietà. Buon 25 aprile a tutte e tutti”.

Sergio Soavepresidente del Polo del ‘900 “Per la 76^ volta scatta, con il 25 aprile, la Festa della liberazione del nostro paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e la Fondazione Polo del ‘900 non manca di offrire (ahimé ancora da remoto) una vasta gamma di occasioni di incontro, dibattito, riflessione perché nessuno dei molteplici significati di quel felice momento vada smarrito. Lo facciamo, cercando di sfuggire a quella sorta di ritualità liturgica che, nella sua forza, nasconde qualche rischio perché, passate ormai quattro generazioni dall’evento, il suono e il significato delle parole che allora mossero gli italiani a scegliere nuove vie di convivenza civile è inevitabilmente mutato. Sicché, oggi, oltre al riproporsi di pericoli che ci ricordano fasi della storia che si ritenevano superate per sempre, si presentano nuove, impersonali e inedite forme di attacco alla libertà, alla democrazia (logorata e fragile), alla dignità della persona umana (fortemente compromessa). Il rinnovare dunque il nostro giuramento di fedeltà ai valori che quel giorno evoca e ripropone esige un pensiero critico attualizzato. Il chè è quanto, faticosamente, stiamo cercando di proporre, avvalendoci delle molte e plurali sensibilità che vivono all’interno della nostra Fondazione”.

Alessandro Bollodirettore del Polo del Polo del ‘900 “Ogni anno ci stringiamo intorno al 25 aprile per tenere viva la memoria della Resistenza e della Liberazione offrendo alla cittadinanza un ricco palinsesto, con un’attenzione particolare ai giovani e giovanissimi. Grazie agli enti partner e molti compagni di viaggio, abbiamo la possibilità di rinnovare il dibattito con percorsi inediti, offrendo nuovi spunti anche grazie all’uso dei più svariati linguaggi, digitali e non, recuperando valori, storie, fatti e testimonianze che a 76 anni di distanza continuano ad essere d’ispirazione e di comprensione del presente”.

Resistenza, una riflessione storica

Sabato 24 aprile ore 18, 30 sulla piattaforma Zoom lo storico Pier Franco Quaglieni in dialogo con la giornalista Mara Antonaccio parlerà su “ La Resistenza 1943 – 1945 – una riflessione storica“.

Quaglieni e’ autore di molti saggi storici sulla Resistenza e su molte figure di patrioti tra cui Montezemolo, il Gen. Perotti, Martini Mauri e Valdo Fusi di cui ha curato il libro “ Fiori rossi al Martinetto“. E’ stato presidente della FIVL di Alassio dove ha promosso una piastrella in ricordo del cap . Franco Balbis  caduto al Martinetto  ed  ex allievo del collegio salesiano.

A Chieri una due giorni per il 76° anniversario della Liberazione

“R-ESISTIAMO. La Resistenza partigiana nel Chierese”

Sabato 24 aprile, ore 20: video-spettacolo in “streaming”
Domenica 25 aprile, ore 15: cerimonia in piazza Duomo

Chieri (Torino)-“RESISTERE è la parola d’ordine. Non voltarsi di fronte alle ingiustizie. Garantire sempre la libertà, per tutti, e garantirla a chi verrà dopo di noi. Questa è l’eredità che ci ha lasciato la guerra partigiana. Uomini e donne che hanno dato la vita per noi. Uomini e donne coraggiosi. Come Tarzan, nome di battaglia di Giuseppe Gastaldi”: tra passato e presente, sono gli attori Vincenzo Valenti e Davide Motto – voce narrante Vanessa Lonardelli e la partecipazione di Barbara Duvia e Paolo Casu- a ricordare il coraggio del Comandante Tarzan (il chierese Giuseppe Gastaldi, scomparso nel 2014) e dei suoi partigiani, per ribadire l’attualità dei valori e degli ideali della lotta di Liberazione. Su questo filo narrante si incentra il video-spettacolo, produzione della Compagnia ART.O’, “R-ESISTIAMO. La Resistenza Partigiana nel Chierese”, cui partecipano anche le ragazze e i ragazzi delle locali scuole medie (il montaggio e le riprese sono di “NSNC Productions”), con cui il Comune di Chieri festeggia il 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Il video verrà proposto gratuitamente, il prossimo sabato 24 aprile, alle ore 20, in “streaming” sul sito istituzionale (www.comune.chieri.to.it) e sui profili Facebook istituzionali @comunechieri, @bibliotecaArchivioChieri e @ChieriOn. Il giorno seguente, domenica 25 aprile, alle ore 15, in Piazza Duomo, si terrà invece la cerimonia istituzionale con l’ omaggio ai caduti, alla presenza delle Autorità civili e militari, dell’ANPI, delle associazioni d’arma e della “Filarmonica Chierese” (la cerimonia si svolgerà in forma statica e senza pubblico nel rispetto delle normative vigenti anti-Covid19).
“ Il 25 aprile – dichiara il sindaco Alessandro Sicchiero – è la Festa di tutti gli italiani. La Resistenza fu morte, dolore, sofferenza, sacrificio. Ma fu anche gioia, la gioia di aver sconfitto il nazifascismo, la gioia di aver restituito agli italiani la libertà, la gioia per essere stati dalla parte giusta della Storia”. E prosegue: “Anche quest’anno l’emergenza sanitaria ci costringe a celebrare e festeggiare il 25 aprile in modo virtuale e distanziato, non possiamo abbracciarci, non possiamo ritrovarci in piazza, eppure proprio questi tempi dolorosi e complessi che stiamo attraversando fanno sì che questa data fondamentale per la storia del nostro Paese venga ad assumere un significato ancora più profondo. Sono certo che il prossimo anno torneremo a festeggiare insieme, con la nostra presenza fisica, i valori della Resistenza, di cui è intrisa la nostra Costituzione. Affrontiamo le settimane e i mesi che ci attendono con coraggio e con speranza. Resistiamo, perché la libertà ci attende”.
“Siamo certi che il video-spettacolo dedicato al nostro Comandante Tarzan – aggiunge l’assessore alla Cultura Antonella Giordano – contribuirà a far comprendere alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che, se oggi sono liberi, è proprio grazie a giovani come loro che il 19 aprile 1945 liberarono Chieri, poi Torino e l’Italia tutta, restituendo al nostro Paese la dignità perduta a causa degli orrori del nazifascismo”. E conclude Elda Gastaldi, presidente dell’ANPI chierese: “Ricorderemo uniti le donne e gli uomini che ci hanno consegnato il patrimonio politico e morale della Resistenza, perché è dovere di tutti gli Italiani custodirlo e non permettere che vada perso o rinnegato. Il 25 aprile è il giorno della festa della libertà e della democrazia e quelle donne e quegli uomini ci ricordano che la loro conquista non è per sempre ma va continuamente rinnovata”.

g. m.

Nelle foto
– Il comandante Tarzan – Giuseppe Gastaldi
– Davide Motto e Vincenzo Valenti
– Un momento del video-spettacolo

Se anche il Pd sulle foibe sposa il giustificazionismo

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Che anche il Pd di Torino si faccia promotore di una presentazione del libretto sulle foibe dell’improvvissato ricercatore di successo e guida turistica in Jugoslavia, diventa un fatto preoccupante

Che tra i presentatori ci sia la presidente dell’ anpi Stestero, vecchia comunista di Rifondazione, appare naturale.  Ma che ci sia il segretario metropolitano del Pd Mimmo Caretta non è una cosa scontata. Mi era capitato di ascoltarlo e l’avevo apprezzato, ospite di Laura Pompeo.  Quel libercolo è una smentita del lavoro storico di Gianni Oliva ed è una sconfessione palese delle scelte politiche coraggiose di Luciano Violante e di Piero Fassino che si impegnarono per l’istituzione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio. Tra i presentatori c’è anche Luca Cassiani,  avvocato e politico stimabile. Spero che almeno lui stecchi nel coro. L’incontro fatto per il 25 aprile significa dar ragione all’autore del libretto che vede nel 10 febbraio l’antitesi del 25 aprile, un’assurdità storica che solo la guida – turistica diventato storico ha avuto la faccia tosta di affermare. Che un grande partito come il pd si lasci allettare da un estremista nostalgico di Tito e della Jugoslavia e’ inquietante. Queste sono cose da grillini.

La storia ha delle regole precise e il fatto che nessuno dei quattro  sia uno storico e’ indicativo. Dovevano almeno invitare Giovanni De Luna che sarebbe corso a sostenere il suo allievo. Ma forse avrebbero dovuto anche invitare l’ ANVGD, l’associazione degli esuli e qualche storico che non condivide la vulgata del libretto in questione. In democrazia si discute tra persone di idee diverse. E’ strano un dibattito che sembra una messa cantata. Povero Pd!

Voci di libertà. Oratorio laico sulla Resistenza delle donne

A Racconigi “reading” collettivo online, realizzato da “Progetto Cantoregi”, per celebrare la Liberazione “al femminile”
Da sabato 24 aprile- www.progettocantoregi.it – www.comune.racconigi.cn.it

Racconigi (Cuneo) Scriveva l’indimenticata Anna Bravo (Torino, 1938 – 2019), docente di Storia Sociale all’Università di Torino e membro del Comitato Scientifico dell’Istituto per la Storia della Resistenza “Giorgio Agosti”, una vita dedicata alla ricerca e alla difesa del ruolo delle donne in campo politico e sociale: “Durante il periodo della Resistenza, le donne si sono impegnate nella lotta di Liberazione su più fronti: nello scontro armato, nel lavoro di informazione, approvvigionamento e collegamento, nella stampa e propaganda, nel trasporto di armi e munizioni, nell’organizzazione sanitaria e ospedaliera, nel Soccorso rosso…nei Gruppi di difesa della donne e per l’assistenza ai combattenti della libertà”. Non un semplice elogio di parte, ma parole di assoluta e storicamente comprovata verità. Volte a ribadire con forza il coraggio e l’impegno, la profonda passione civile, la risoluta fedeltà ai valori di fratellanza (o, meglio, sorellanza) delle donne durante il periodo della Resistenza partigiana, in quello che fu il nostro “Secondo Risorgimento” dall’odiosa dittatura nazifascista. Eppure, a conti fatti e in barba alla Storia, solo a 35mila donne, a fronte di 150mila uomini, è stata riconosciuta ( fonte Anpi) la qualifica di “partigiana combattente”. Per loro solo ruoli certo importanti, ma sempre abbastanza defilati e, tutto smmato secondo “vox populi”, di secondo piano. Nasce di qui, dalla volontà di conferire alle donne partigiane quel ruolo a tutto tondo, di vere protagoniste – al pari degli uomini – della lotta di Liberazione, l’iniziativa online “Voci di libertà. Oratorio laico sulla Resistenza delle donne”, promossa a Racconigi dall’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi”, in collaborazione con “Anpi Racconigi” e Amministrazione Comunale. Ripreso alla “Soms” (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso oggi sede di “Progetto Cantoregi”) e trasmesso da sabato 24 aprile sui canali social e sui siti di “Progetto Cantoregi” e del Comune di Racconigi, si tratta di “un reading collettivo a più voci – dicono gli organizzatori – per raccontare e omaggiare l’impegno femminile nella lotta attiva per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo”. Antifasciste per scelta personale o tradizione famigliare, appartenenti a tutte le classi sociali e impegnate in ogni professione, giovani e anziane, provenienti da tutta Italia, con armi o senza, le donne furono elemento imprescindibile della lotta per la Liberazione. “Nella Resistenza – scriveva Ada Gobetti, luminosa icona dell’antifascismo e della guerra partigiana – non vi fu attività, lotta, organizzazione, collaborazione, a cui la donna non partecipasse: come una spola in continuo movimento costruiva e teneva insieme, muovendo instancabile, il tessuto sotterraneo della guerra partigiana”.
In scena a Racconigi per “Voci di Libertà” sarano le attrici Irene Avataneo, Chiara Franza e Alessandra Lappano. Il “reading” prevede anche interventi del sindaco Valerio Oderda e del presidente della sezione Anpi di Racconigi, Pierfranco Occelli. Che commenta: “Celebrare il 25 aprile è troppo importante anche in tempi di pandemia, perché questo è per l’Italia una data fondamentale ed emblematica. È la data non solo della Liberazione dalla dittatura fascista, ma è quella che ci richiama subito alla mente i valori su cui si basa la nostra Costituzione: libertà, democrazia, giustizia sociale, uguaglianza, accoglienza senza discriminazioni. Per questi valori si sono battute e spesso ci hanno lasciato la vita, le donne della Resistenza, così come gli uomini. Donne che poi erano le nostre mamme, le nostre nonne, le nostre zie. Visto che usiamo i social, strumenti per i quali sono oggi sicuramente più avvezzi i giovani, spero siano proprio loro a comprendere questi valori che noi tramandiamo. Tocca a loro, gli antifascisti del nuovo millennio, non solo portarli avanti, ma anche rinverdirli, attualizzarli, renderli vivi. Far capire ai loro coetanei che gridare oggi ‘Viva il 25 Aprile’, significa urlare contro la discriminazione, lo sfruttamento, per la difesa dell’unica terra che abbiamo. Noi vecchi non siamo più in grado di farlo”.
Info: 335.8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.
g. m.

Tornano gli appuntamenti online con i Musei Reali

Tra webinar e virtual tour in diretta

 

In attesa della riapertura dei Musei Reali e di poter tornare dal vivo ad ammirare il loro ricco patrimonio artistico e architettonico, continuano gli incontri digitali rivolti al pubblico di appassionati desiderosi di approfondire la storia delle collezioni reali e della nostra città.

 

Prosegue il ciclo Da Torino tutto intorno con:

TORINO TRA ORIENTE E OCCIDENTE

webinar, lunedì 19 aprile alle ore 16

Prendendo avvio dalla figura di Paolo Emilio Botta, pioniere dell’archeologia assira, e dalle collezioni vicino-orientali del Museo di Antichità, il racconto si snoda tra le vie della città multiculturale di oggi e la secolare attrazione di Torino per l’Oriente antico. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Culturale italo-arabo Dar al Hikma e la Circoscrizione 7 e vedrà la partecipazione dei rispettivi presidenti, Younis Tawfik e Luca Deri, in dialogo con Patrizia Petitti, archeologa dei Musei Reali.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Se gli studenti e gli insegnanti non possono ancora tornare a visitare di persona i nostri musei, la storia e l’arte trovano nuovi strumenti e nuove forme per raggiungere la scuola. Visite guidate in diretta dalle sale del museo, webinar di approfondimento per i ragazzi, tutorial per attività creative da svolgere in classe o in casa con i più piccoli. La tecnologia diventa uno strumento prezioso e divertente per esplorare il patrimonio e per farlo proprio, rielaborandolo con fantasia. I Servizi educativi dei Musei Reali offrono una scelta di proposte gratuite tutte da scoprire sul sito dei Musei Reali.

 

Il prossimo appuntamento online è:

IL LUNGO CAMMINO DEI DIRITTI

webinar per studenti delle scuole superiori, mercoledì 28 aprile alle ore 10

Le sale del Palazzo Reale in cui visse re Carlo Alberto sono il punto di partenza di un percorso che dallo Statuto Albertino conduce all’attuale Costituzione Italiana. Nel gioco a squadre che completa l’incontro, i ragazzi potranno immedesimarsi in otto personaggi, vissuti in epoche storiche diverse, per sperimentare l’importanza dei diritti e la loro evoluzione nel tempo.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Da oggi è inoltre possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture, un percorso in diretta accompagnati da storici dell’arte che interagiscono con l’utenza e con il contesto reale e virtuale del sito. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi.

Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.

 

Sono disponibili i due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, in italiano e in inglese:

MUSEI DELLE MERAVIGLIE: Un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri tra reperti archeologici, splendidi dipinti, antichi disegni e verdi giardini.

INVITO A PALAZZO: Il Palazzo Reale e la Cupola della Sindone sono invece protagonisti di una visita a volo d’uccello attraverso nobili gallerie, tra sale solenni e appartamenti fastosi giù fino alle cucine del Re.

Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

 

Ad aprile prosegue anche l’attività sui canali social dei Musei Reali – Instagram, Facebook e Twitter – con nuovi contenuti e rubriche: ogni mercoledì #MRTcare, dedicata al restauro, e tutti i giovedì #MRTfriends, con la collaborazione degli amici dell’Archivio di Stato di Biella, custode di un importante patrimonio documentario legato al territorio biellese, con fondi databili dal XI al XX secolo.