SPORT

250 mesi, un derby vinto, due Europa League regalate: l’agonia infinita del Toro di Cairo

Vent’anni. Anzi, 250 mesi. Tanto è durato (finora) il regno di Urbano Cairo al timone del Torino FC. Un’epoca lunga, ma poverissima di risultati. In due decenni di presidenza, Cairo è riuscito nell’impresa di svuotare il Toro della sua essenza, rendendolo un club piatto, privo di ambizione, scollegato dalla sua gente.
Due qualificazioni europee? Sì, ma solo perché altri hanno rinunciato. Nel 2014 il Parma fu escluso per motivi economici, nel 2019 toccò al Milan dire addio all’Europa League per un accordo con l’UEFA. Il Torino, in entrambi i casi, fu ripescato. Nessuna cavalcata epica, nessun piazzamento conquistato sul campo con determinazione e orgoglio granata.
E poi c’è il dato che fa più male: un solo derby vinto. Uno. In vent’anni. Una miseria sportiva che grida vendetta, in una città dove il derby è più di una partita: è identità, è cuore, è riscatto. Ma il Torino targato Cairo si è accontentato di sopravvivere. Sempre col freno a mano tirato, sempre con la logica del “basta non retrocedere”.
Ora la beffa si compie: dopo 250 mesi di nulla, il rischio è quello di tornare esattamente dove tutto era cominciato — in Serie B. Un cerchio perfetto, ma non per i tifosi. Per Cairo, forse sì. Perché se davvero dovesse mollare solo con la retrocessione ormai in tasca, potrà anche dire: “Avete visto? Senza di me, il nulla.”
Ma la verità è chiara: il nulla è stato lui. Una presidenza lunga, logorante, senza visione. Senza amore. Senza Toro.
Adesso, più che mai, serve una svolta. Serve futuro. Serve qualcuno che restituisca al Toro la sua anima. Perché 250 mesi così non si possono sopportare ancora.

Enzo Grassano

Pazzo Toro, ma alla fine è 3-3 all’Olimpico contro la Lazio

Una partita folle all’Olimpico tra Lazio e Torino chiude la sesta giornata di Serie A con un rocambolesco 3-3. Parte forte la squadra biancoceleste che passa in vantaggio al 16° con Simeone. Il Torino reagisce subito e ribalta la situazione grazie a una doppietta fulminea di Cancellieri, a segno al 24° e al 40°. La Lazio va così al riposo avanti 2-1.
Nella ripresa il Toro torna in campo con grinta e pareggia al 73° con Che Adams. Sembra fatta per i granata quando, al 93°, Saul Coco svetta su corner e firma il clamoroso 3-2. Ma al 96° un’ingenuità difensiva costa caro: dopo un lungo check VAR, viene assegnato un rigore alla Lazio che Cataldi trasforma al 104°, fissando il risultato sul 3-3.
Con questo pareggio la Lazio sale a 7 punti ma resta tredicesima. Dopo la sosta per le Nazionali, gli uomini di Sarri sfideranno l’Atalanta a Bergamo. Il Torino, fermo a 5 punti e scivolato al 16° posto, se la vedrà invece con il Napoli campione d’Italia.
Ora spazio alla Nazionale di Gattuso, impegnata nelle qualificazioni ai Mondiali 2026.

Enzo Grassano

Grattacielo Piemonte: “Vertical Run”, la corsa in verticale

Questo pomeriggio dalle ore 16 il grattacielo della Regione Piemonte a Torino ha ospitato la seconda edizione della gara organizzata da Asd Piossasco Trail Runners – Uisp. L’appuntamento ha richiamato oltre 200 partecipanti che si sono cimentati in corsa con i 41 piani del palazzo, 1.100 scalini e 200 metri di dislivello interamente in salita.

Dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Patrimonio Gian Luca Vignale e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-Olimpico, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni: «Il palazzo della Regione Piemonte ha ospitato oggi per il secondo anno consecutivo la Vertical Run, un format che richiama in tutto il mondo appassionati pronti a cimentarsi con la salita podistica delle più famose torri urbane. Per la Regione Piemonte è una bella occasione per aprire al pubblico degli sportivi quella che vogliamo sia la casa di tutti i piemontesi: l’edificio più alto di Torino, con la sua spettacolare struttura in vetro e l’impareggiabile vista panoramica del giardino pensile al 43° piano da cui ammirare il panorama a 360° dalle Alpi alla pianura. Unire i valori di sport, divertimento e scoperta del territorio è uno dei traguardi cui la Regione lavora con il massimo impegno».

Il Golf come una scatola di cioccolatini, il nuovo libro di Nevio Grubessich

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Dal green alla vita, lo sport come strumento per guardare con occhi nuovi la fragilità e la forza della disabilità.

È appena uscito il nuovo romanzo Nevio Grubessich Il Golf come una scatola di cioccolatini. Non si sa mai quello che ti capita, pubblicato da Impremix Edizioni. Nel titolo si fonde la passione per il Golf con la metafora della vita e le sue sorprese, la sua imprevedibilità, i cambi di programma e i momenti inattesi. Il Golf non è raccontato come disciplina sportiva, ma piuttosto come una lente per osservare quello che l’esistenza riserva. La storia narra di due ragazzi che si incontrano giocando a Golf e si rivedono solo quando hanno 60 anni e davanti ad un bicchiere di vino ricordano i loro momenti insieme, ma si raccontano anche i motivi per cui si sono persi di vista. Uno dei due, inoltre, è diventato cieco e vive le problematiche di questo handicap, il testo, tuttavia, non ha un tono malinconico o vittimistico, è caratterizzato invece da una sfumatura quasi divertente.

Nel libro sono inseriti anche dei racconti di persone disabili, come quello di Giulia Marabotti che affetta da una malattia, l’acondroplasia, decide, per poter praticare il suo amato sport, di fare degli interventi chirurgici ai femori, alle tibie e agli omeri; la storia di Alessandra Donati che sfida la sua neuropatia o quella di Franco Sebastiano Venier, sulla sedia a rotelle dopo un brutto incidente.

“Ho scritto e dedicato questo libro a Tiziana Nasi” dice l’autore “una persona speciale, presidentessa del golf disabili, che ho conosciuto in occasione di una donazione di due poltrone da dentista alla associazione per cui faccio volontariato insieme a mia moglie Nicoletta. Mi ha chiesto di scrivere un libro sulla disabilità e così è nato questo volume di cui sono molto orgoglioso”.

Il Golf, in questo romanzo di Grubessich, diventa simbolo della convivenza con la propria fragilità, parla delle aspettative degli altri, della bellezza di un colpo ben fatto, ma anche dalla lezione che arriva da quelli sbagliati. Non c’è l’enfatizzazione della tecnica sportiva, ma un invito alla introspezione: ciò che conta è come si reagisce quando si perde la pallina, nella metafora più ampia della vita, o quando ci si rialza per tirare di nuovo, spesso non sapendo cosa aspettarsi.

Il mondo della disabilità viene ancora percepito in maniera distorta, certamente avere a che fare con degli importanti limiti fisici non è facile, ma si può vivere comunque con entusiasmo, si possono fare dei progetti ambiziosi e raggiungere traguardi competitivi e sportivi molto importanti. Si crea un equilibrio tra le difficoltà delle barriere e una sana leggerezza che fa da guida ad una esistenza di certo problematica, ma anche felice e piena. “Scrivendo questo libro ho compreso la poca sensibilità che avevo nei confronti delle persone disabili che non pretendono nulla di particolare se non un po’ di sensibilità e umanità. Ho ascoltato le loro storie, le loro emozioni e le loro speranze cercando di riportarle in maniera chiara e piacevole”.

All’interno del libro è narrata anche la storia di un caddie (il portabastoni) storico di Torino: Celso Molinero a cui l’autore ha dedicato anche una targa. “L’ho paragonato ad un consigliere, al navigatore in una gara di guida e a un direttore d’orchestra, ma anche un grande amico” spiega l’autore.

Un libro dunque, quello di Nevio Grubessich, che allarga la prospettiva su una dimensione che, nonostante i progressi degli ultimi anni, non si e’ ancora ben compresa. Il Golf, con la sua natura di gioco lento, fatto di concentrazione, silenzi e piccoli gesti ripetuti, diventa, in questo caso, uno strumento potente per avvicinarsi al tema della disabilità. È uno sport che non chiede necessariamente forza fisica estrema, ma equilibrio interiore, pazienza, capacità di adattarsi, qualità che accomunano il percorso di chi vive una condizione di fragilità. La sfida non è contro l’avversario, ma contro se stessi, contro i propri limiti e le proprie paure, in un terreno che cambia ad ogni buca, proprio come succede nella vita. Giocare significa accettare l’imprevisto e trasformarlo in possibilità, scoprendo che ogni tiro, come ogni esperienza, ha un suo valore.

Maria La Barbera

Giornata dello Sport al Politecnico di Torino in collaborazione con il Cus

Si è  svolta giovedì 2 ottobre scorso la Giornata dello Sport al Politecnico di Torino, una manifestazione organizzata dall’Ateneo in collaborazione con il Centro Universitario Sportivo ( Cus).
Per tutta la giornata negli spazi del Campus ingegneria di Corso Duca degli Abruzzi è stato possibile visitare i diversi corner sportivi e provare le attività proposte rivolte alla comunità studentesca e al personale dell’ateneo. Presenti  anche i team studenteschi del Politecnico , con i loro prototipi, e una cargo bike per presentare il progetto SAMBA, che il Politecnico conduce con altri atenei piemontesi e della valle d’Aosta per promuovere il benessere psicofisico degli studenti e studentesse.
Gli studenti  e le studentesse hanno potuto praticare diverse attività sportive sul campo polifunzionale al centro del cortile dell’Aula Magna, sul quale ci si può misurare in diverse discipline, quali volley, basket, calcio, badminton e pickelball.

Alle 12 il Vicerettore per la società, la Comunità e l’Attuazione del programma del Politecnico Stefano Sacchi, il presidente del Cus Riccardo D’Elicio hanno dato il via alla tredicesima edizione della Politour, la corsa podistica di un miglio tra i corridoi dell’ateneo , insieme a Diego Narciso, Senior Sport Manager del Politecnico e insieme alla dottoranda in Ingegneria Informatica e dei Sistemi al Politecnico di Torino, Anna Arnaudo, campionessa italiana di corsa sui 5 mila metri.
Nel pomeriggio,  nel corso di un evento dedicato presso la ‘Sala Emma Strada’ del Politecnico sono state presentate le attività sportive dell’ateneo e, in particolare,  il programma Dual Career.

Il programma Dual Career è  stato ideato per conciliare la carriera accademica con quella sportiva agonistica, progettato per supportare coloro che sono studenti-atleti di alto livello durante tutto il loro percorso universitario. Sono stati presentati, nel corso dell’evento, il nuovo regolamento del programma e il nuovo bando per la partecipazione che uscirà a breve.
I partecipanti saranno suddivisi in tre categorie ( Gold, Silver e Bronze) con benefici stabiliti sulla base dei risultati accademici e del curriculum sportivo.
Le Rappresentative sportive del Politecnico di Torino nascono nel 2018 e sono costituite da studenti e studentesse selezionate per partecipare  in rappresentanza dell’ateneo alle manifestazioni sportive a carattere universitario nazionali e internazionali  nelle discipline del basket, canottaggio, volley, calcio, tennis.

“Il Politecnico di Torino torna  a vivere lo sport come momento centrale della vita universitaria,  ospitando un evento che rappresenta un punto di riferimento per l’intero panorama sportivo studentesco torinese – ha affermato Riccardo D’Elicio, Presidente del Cus Torino. Tra le attività in programma organizzate dal Cus spicca il ritorno della Politour Run, la corsa tra i corridoi dell’ateneo che contribuisce a rendere questa manifestazione davvero unica. Un ruolo simile unico è svolto dalla consegna della polo a studenti e studentesse, un gesto che rinnova ogni anno il senso di appartenenza alla comunità del Politecnico. Lo sport, d’altrove, è da sempre uno strumento fondamentale  per creare inclusione, amicizie e  legami che durano nel tempo.

Mara Martellotta

Presentazione della ValleBelbo Sport e un premio speciale per Lucia Tassinario

Basta scegliere! O la “1^ Maratona Reale” o “Una Corsa da Re”

Imperdibile “regale” appuntamento per tutti i “runner”, piemontesi e non, alla “Reggia di Venaria Reale”

Domenica 12 ottobre

Venaria Reale (Torino)

Scaldate i motori. Pardon! Volevo dire le gambe, che poi in fondo sono anche, almeno e in gran parte, i motori del nostro corpo! Di certo, i motori “fisici”, non meno importanti di quelli “passionali” o “emotivi” che spingono sempre più persone d’ogni ceto sociale ed età a correrecorrerecorrere, per dare sfogo a un istinto che credo (e dico “credo”, da incallito vergognoso sedentario) ti porta quotidianamente a “dar di gambe” come necessità e benefica dipendenza a seguire il ritmo giusto della più rituale (ma varia per ognuno) quotidianità. Sempre più numerosi e in costante crescita, si calcola che in Italia a oggi siano circa 8milioni (con età compresa fra i 16 e i 69 anni) i cosiddetti “runner” (chissà come questi benedetti “cristiani” si potrebbero definire, sempre per fare i “fini”, in lingua italiana?); in Piemonte, in base ai numeri forniti da importanti eventi come la “Torino City Marathon” e da importanti Associazioni di settore si calcolano cifre che vanno oltre le 13mila unità tra il 2007 e il 2025. Numeri che si dilatano sempre più. Orsù, dunque, popolo di incalliti “running lovers”, una formidabile ghiottoneria si sta approntando per voi. E’ ormai questione di una manciata di giorni.

Dai Giardini della “Reggia di Venaria” fin nel cuore del Parco “La Mandria”, in concomitanza con il week end del 367° genetliaco della grandiosa “Residenza Reale” voluta da Carlo Emanuele II di Savoia ed opera (almeno iniziale) dell’Architetto di Corte, Amedeo di Castellamonte,  è tutto infatti ormai pronto per la 13ª edizione di “Una corsa da re”, appuntamento ormai tradizionale per i “runner” piemontesi e non solo, in programma domenica 12 ottobre. Giorno in cui, fra arte sport e natura, si taglierà il nastro per dare il via anche alla 1^ Maratona Reale” (42,195km), la gara più impegnativa e complessa dell’Atletica Leggera.

L’organizzazione, come sempre, fa capo a “Base Running” (l’Associazione Sportiva fondata nel 2007 a Torino da Alessandro Giannone, già nazionale ed atleta professionista) in collaborazione con “Regione Piemonte”, “Consorzio delle Residenze Reali Sabaude”, “Ente di Gestione delle Aree protette dei Parchi Reali”, “Parco Naturale La Mandria” e “Città di Venaria Reale”, con il sostegno del “Consiglio Regionale del Piemonte”. E ce n’è di che soddisfare tutti i gusti e tutte le “gambe” … dalle più forti e allenate alle più “timide” e “affaticate”. L’evento, proprio per questa ragione, si articola in quattro distanze. Tre programmate per domenica 12 ottobre una per sabato 11 ottobre.

–       La “Maratona Reale” 42,195km e primo nastro (o fiocco?) rosa di “Base Running” che, per la prima volta, si cimenta nell’organizzazione di una gara di “tal fatta”, che vede coinvolti non solo il “Comune di Venaria Reale”, ma anche quelli di Druento e San Gillio che hanno manifestato partecipe entusiasmo e collaborazione attiva

–       La 21 km o “Mezza Maratona”, che per il secondo anno è certificata “World Athletics” e viene disputata fin dalla prima edizione

–       La 10 km: per tutti la “classica” di “Una Corsa da Re”, distanza capace di raccogliere da sola più del 60% delle iscrizioni e regalare emozioni anche a chi vuole camminare, grazie al tempo limite esteso a 2 ore.

–       E, per la quarta distanza, lodevolissima iniziativa: La “Corsa del Principino & Family”, in agenda per sabato 11 ottobrealle 15,30 (ritrovo dalle 14 in Piazza della Repubblica). Un (dicasi “Uno”)Km che riunisce la famiglia nello sport e nel divertimento. Tutti coinvolti! L’intenzione è vedere due o tre generazioni, dai nonni ai nipoti correre o camminare nel maestoso “Gran Parterre”. Possono partecipare, non accompagnati, i ragazzi con almeno 12 anni. Al termine della gara i bambini riceveranno la medaglia di partecipazione e per tutti un ricco ristoro a base di gustosa e sana frutta. Si correrà anche per la Solidarietà. La metà dell’incasso infatti sarà devoluta alla “Fondazione Paideia”, nata nel 1993 a Torino per volontà delle famiglie Giubergia e Argentero con lo scopo di offrire un aiuto concreto ogni giorno ai bambini con disabilità e alle loro famiglie: “insieme per la felicità dei bambini”, gridano da “Base Running”.

La “Maratona Reale” 42,195km e la “Mezza Maratona” partiranno domenica 12 ottobre alle 9. Lo start della “10km” alle 9.30 (ritrovo per tutte ore 7,30 in Piazza della Repubblica). L’arrivo di tutte le distanze sarà nel “Gran Parterre”, uno dei punti più affascinanti per godere della maestosità della “regina” delle “Regge Sabaude”, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Tutti i partecipanti delle distanze della domenica riceveranno, compreso nell’iscrizione, un esclusivo “Race Gadget” targato “Diadora”. Medaglia da finisher per la 10, 21 e 42km.

Per info e iscrizione: www.baserunningteam.it o www.lavenaria.it

Gianni Milani

Nelle foto: Conferenza stampa con maglie “Maratona Reale” e immagine repertorio

Politour Run per la Giornata dello Sport

La tredicesima edizione della POLITOUR RUN  si terrà giovedì 2 ottobre in occasione della GIORNATA DELLO SPORT.

La POLITOUR RUN è una gara podistica di 1 miglio che si svolge nei corridoi del Politecnico di Torino in occasione dell’evento.

RITROVO ORE 11.30 (cortile centrale Politecnico di Torino, corso Duca degli Abruzzi 24)
PARTENZA ORE 12.00

 

PROGRAMMA GIORNATA
Dalle ore 10:00 alle ore 15:00 
presso il cortile centrale di Corso Duca degli Abruzzi 24 sarà possibile visitare i diversi corner sportivi e provare alcune delle attività proposte come basket, tennis, badminton, danza, scherma e braccio di ferro. Tutte le matricole al primo anno di un Corso di Laurea potranno ritirare la Polo brandizzata PoliTo “Sporty Campus” e CUS Torino presso la Sala Emma Strada dalle 10:30 alle 15:00.
Alle 12:00 prenderà il via la dodicesima edizione della PoliTour Run, la gara podistica di 1 miglio che si snoda tra i corridoi dell’Ateneo. Nell’ambito della Giornata dello Sport, dalle 17:00 alle 18:00 in Sala Emma Strada si svolgerà la presentazione del programma Dual Career e delle squadre Rappresentative Sportive.

Il Trail delle Colline, settima edizione

Domenica 5 ottobre 2025

Torna per la sua settima edizione il Trail delle Colline, l’evento sportivo e sociale che unisce la comunità e valorizza il territorio attraverso lo sport, la natura e la solidarietà. La manifestazione, organizzata da Hope Running, si terrà domenica 5 ottobre 2025 sulle colline di Chivasso.
Più di una semplice gara, il Trail delle Colline è un progetto che celebra la forza della resilienza collettiva. Negli anni, l’evento ha saputo adattarsi e superare le sfide, dalla pandemia agli eventi alluvionali che hanno duramente colpito il territorio. La decisione di non arrendersi, ma di lavorare insieme per ripristinare e mettere in sicurezza i sentieri, dimostra che la vera forza non risiede solo nella velocità, ma nella capacità di resistere e di ripartire insieme.
L’edizione 2025 sarà un’occasione per celebrare l’impegno di tutti: atleti, volontari, associazioni, enti locali e le migliaia di partecipanti che rendono possibile questo appuntamento. L’evento promuove l’inclusione, con percorsi adatti a corridori e camminatori di ogni età, e la sostenibilità ambientale, con pratiche eco-compatibili e un profondo rispetto per l’ambiente che ospita la manifestazione.

Info e iscrizioni https://www.traildellecolline.it/

Charity bike tour per la ricerca sulla fibrosi cistica

1-4 OTTOBRE 2025 

CAMPIONESSE E CAMPIONI DELLO SPORT E DELLA SOLIDARIETÀ SUI PEDALI, DA GENOVA A TORINO, VERSO “UNA CURA PER TUTTI”.

Dall’1 al 4 ottobre, la pedalata solidale, giunta alla XIII edizione, attraverserà le regioni Liguria e Piemonte per mantenere alta l’attenzione sulla malattia. L’iniziativa inaugura la XXIII Campagna Nazionale del Ciclamino promossa dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – ETS e per il terzo anno con Tecnomat in veste di Main Sponsor.

In sella, insieme a Matteo Marzotto, presidente FFC Ricerca, ci saranno: Gianni Bugno, Alessandra Fior, Maurizio Fondriest e Francesco Moser. Con loro gli storici partecipanti: Davide Cassani, Iader Fabbri, Max Lelli e Fabrizio Macchi. Si uniranno al gruppo: Edoardo Hensemberger, testimonial FFC Ricerca e persona con FC, e Nora Shkreli.

Tappe a Ovada, Acqui Terme, Asti, Moncalvo, Pollenzo, Farigliano, Paroldo, Lesegno, Vicoforte, Nichelino, Moncalieri, Rivarolo Canavese.

Il mondo dello sport e quello della solidarietà tornano a unire le forze per sostenere la Ricerca verso una Cura per tutte le persone con fibrosi cistica. Dall’1 al 4 ottobre torna il Charity Bike Tour, la pedalata solidale che dal 2012, ha attraversato oltre 6.400 chilometri in 304 tappe, raccogliendo più di 700.000 euro destinati al finanziamento di progetti di ricerca.

Un appuntamento atteso e partecipato che da 13 edizioni raduna campioni dello sport, volontari e sostenitori in un’unica grande squadra per diffondere in tutta Italia la conoscenza sulla malattia. Anche quest’anno, sono numerosi i volti noti del panorama sportivo che hanno scelto di rispondere all’appello di Matteo Marzotto, presidente e cofondatore FFC Ricerca, aderendo all’iniziativa. Al suo fianco pedaleranno a sostegno della ricerca, campionesse e campioni del calibro di Gianni BugnoAlessandra FiorMaurizio Fondriest e Francesco Moser. In sella ci saranno anche i biker del nucleo storico del Charity Bike Tour: Davide CassaniIader FabbriMax Lelli e Fabrizio Macchi; e con loro Edoardo Hensemberger, testimonial di FFC Ricerca e persona con fibrosi cistica, e Nora Shkreli, che pedalerà in tandem con il presidente Marzotto.

Il XIII Bike Tour si aprirà mercoledì 1 ottobre con la charity dinner inaugurale all’Hotel Bristol Palace di Genova, che darà il via ufficialmente alla XXIII Campagna Nazionale FFC Ricerca, in programma per tutto il mese, con numerosi eventi e iniziative di sensibilizzazione e la distribuzione del Ciclamino, fiore simbolo della Ricerca FC, nelle principali piazze italiane. Tra gli ospiti della serata ci sarà anche l’attrice e conduttrice televisiva Justine Mattera. Nel corso delle tre giornate di tour, i biker attraverseranno le regioni Liguria e Piemonte, lungo un itinerario da Genova a Torino, per accendere i riflettori sull’urgenza di trovare una cura definitiva per la fibrosi cistica, tra le malattie genetiche gravi più diffuse, ancora orfana di una cura risolutiva. Il percorso, di circa 300 chilometri con 2400 metri di dislivello positivo, sarà arricchito da numerosi eventi di tappa, promossi con il supporto dei volontari delle Delegazioni e dei Gruppi di Sostegno FFC Ricerca, e delle istituzioni locali che hanno scelto di sostenere attivamente l’iniziativa. L’itinerario toccherà anche alcuni punti vendita Tecnomat, che per tutti i weekend di ottobre ospiterà i volontari con il Ciclamino della ricerca nei 32 negozi presenti in Italia.

L’evento è realizzato con la media partnership de La Gazzetta dello Sport, con il contributo del main sponsor Tecnomat e con il supporto di SGP ItaliaCastelliIPGruppo Italiano Vini Pharmaguida e di altri storici partner della Fondazione.

LE TAPPE IN DETTAGLIO

Mercoledì 1 ottobre

Charity Dinner inaugurale all’Hotel Bristol di Genova con la partecipazione

del direttore scientifico FFC Ricerca Carlo Castellani e dell’attrice e conduttrice Justine Mattera.

Giovedì 2 ottobre, Giorno 1

Ritrovo ore 9,00

Partenza ore 10 da Tecnomat Genova, via Ponte Carrega, 20.

Incontro dei ciclisti con i volontari FFC Ricerca con postazione del Ciclamino della ricerca – Delegazione FFC Ricerca Mamme per la ricerca e Delegazione FFC Ricerca di Genova

Arrivo a Ovada, piazza dell’Assunta, alle ore 11,00

Arrivo ad Acqui Terme, piazza della Bollente, alle ore 12,30

Arrivo ad Asti, piazza San Secondo, alle ore 15

Arrivo a Moncalvo, piazza Garibaldi, alle ore 17

Charity dinner a Calliano Monferrato (AT)

Venerdì 3 ottobre, Giorno 2

Partenza da Pollenzo, piazza Vittorio Emanuele II, alle ore 10 con presenza del Sindaco

Arrivo a Farigliano, piazza Vittorio Emanuele II,  alle ore 11, 45 con presenza del Sindaco

Arrivo a Paroldo, in via della Chiesa, alle ore 13:15

Arrivo a Lesegno, in piazza Cristina del Carretto, alle ore 15,00

Vicoforte, in piazza Carlo Manuele, alle ore 17

Charity dinner a Vicoforte

Sabato 4 ottobre, Giorno 3

Partenza da Campiglione Fenile, piazza Giovanni Paolo II, alle ore 11,00 con presenza del Sindaco.

Arrivo a Tecnomat Orbassano alle ore 13. Incontro dei ciclisti con dipendenti e volontari con il Ciclamino della ricerca – Delegazione FFC di Orbassano.

Arrivo a Nichelino, parco di Stupinigi, alle ore 14:15

Arrivo a Moncalieri piazza Vittorio Emanuele II alle ore 15:05

Arrivo a Rivarolo Canavese piazzetta San Rocco alle ore 17:30

Charity dinner conclusiva a Snodo Torino, Torino

FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA – ETS (FFC RICERCA)

Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – ETS (FFC Ricerca) nasce a Verona nel 1997 per iniziativa del prof. Gianni Mastella, del dott. Michele Romano e degli imprenditori Vittoriano Faganelli e Matteo Marzotto. L’obiettivo è informare sulla fibrosi cistica (FC), una delle malattie genetiche gravi più diffuse (si stimano circa 6.000 persone con FC nel nostro Paese, 48.000 in Europa, 160.000 nel mondo), e promuovere progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e qualità di vita delle persone con FC e sconfiggere tale patologia. Primo ente in Italia specificatamente dedicato alla ricerca sulla fibrosi cistica, riconosciuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica si avvale di una rete di 1.052 ricercatori e del lavoro di più di 158 tra Delegazioni e Gruppi di sostegno attivi in tutte le regioni italiane e 5.000 volontari non occasionali. Presieduta da Matteo Marzotto, dal 2002 a oggi FFC Ricerca ha investito più di 42 milioni di euro in 510 iniziative di ricerca. I progetti, individuati a seguito di due bandi annuali, sono valutati e selezionati dal Comitato scientifico della Fondazione con il contributo di esperti internazionali.

www.fibrosicisticaricerca.it