SPETTACOLI- Pagina 169

Ecco i vincitori del Torino Film Festival

/

Il Tff edizione 39 è stato il primo festival con capienza al 100 per cento nelle sale. 181 film, di cui 68 prime mondiali, 14 internazionali e 53 italiane,  dal 26 novembre al 4 dicembre

 

PREMIO STELLA DELLA MOLE PER L’INNOVAZIONE ARTISTICA

STELLA DELLA MOLE AWARD FOR ARTISTIC INNOVATION a/to:

MONICA BELLUCCI

 

La giuria di Torino 39 – Concorso Internazionale Lungometraggi presieduta da Ildikó Enyedi (Ungheria), e composta da Alessandro Gassmann (Italia), Evgeny Galperine (Francia), Isabel Ivars (Spagna) assegna i premi:

The jury of Torino 39 – Feature Film Competition, chaired by Ildikó Enyedi (Hungary), and composed of Alessandro Gassmann (Italy), Evgeny Galperine (France), Isabel Ivars (Spain) awards the prizes:

Miglior film / Best film (18.000 €) a/to:

BETWEEN TWO DAWNS di/by Selman Nacar (Turchia/Francia/Romania/Spagna)

Con la seguente motivazione:

Un film che riesce, con straordinaria capacità di scrittura e regia a raccontare una storia credibile, che ci fa ridere, emozionare e che ci sorprende. Un film maturo, diretto con sobrietà intelligente e che rivela un nuovo grande talento. The best film award goes to BETWEEN TWO DAWNS by Selman Nacar.

 

With the following motivation:

A film that, with extraordinary writing and directing talent, is able to tell a believable story that makes us laugh, that moves and surprises us. A mature film, directed with intelligent sobriety, which reveals a new, big talent. The best film award goes to Between Two Dawns by Selman Nacar.

Premio speciale della giuria / Special Giury Awardex aequo a/to:

EL PLANETA di/by Amalia Ulman (USA/Spagna)

FEATHERS di/by Omar El Zohairy (Francia/Egitto/Paesi Bassi/Grecia)

Con la seguente motivazione:

Per la sua denuncia lievemente comica ma ugualmente emozionante dell’incerto futuro dell’Europa e del declino della società moderna esposta attraverso la particolare relazione madre e figlia. Il premio speciale della giuria ex aequo va a Amalia pullman per El Planeta.

Un autore potente, audace ed espressivo che domina con maestria i numerosi livelli del linguaggio cinematografico. Il premio speciale della giuria ex aequo va a Omar El Zohairy per Feathers.

With the following motivation:

For its lightly comical but equally emotional exposure of the doubtful future of Europe and the decay of modern society through the quirky relationship of mother-daughter. The special jury award ex aequo goes to Amalia Ulman for El Planeta.
A powerful, bold, expressing author mastering so many layers of film language. The special jury award ex aequo goes to Omar El Zohary 
for Feathers.

 

Miglior attrice / Best Actressex aequo a/to:

GONG SEUNG-YEON per il film Aloners di/by Hong Seong-eun (Corea del Sud)

Con la seguente motivazione:

È molto difficile suscitare emozioni profonde e complesse nello spettatore solo con la propria presenza.  Questa giovane attrice ci ha condotto attraverso il film con gli strumenti composti ma estremamente espressivi della sua arte. Il premio per la migliore attrice va a Gong Seung-Yeon in Aloners.

With the following motivation:

It is extremely difficult to raise deep and complex emotions in the audience with your sheer presence. This young actress led us through the film with extremely sattled but extremely expressive tools of her art. The award for best actress goes to Gong Seung-Yeon in Aloners.

Miglior attore / Best Actor a/to:

FRANZ ROGOWSKY per il film Grosse Freiheit / Great Freedom di/by Sebastian Meise (Austria/Germania)

Con la seguente motivazione:

Porta sulla sua faccia e sul suo corpo l’odissea raccontata dal film, attraversandola con dolore, disperazione e con un’intensità straordinaria. Il premio per il miglior attore va a Franz Rogowsky in Grosse Freiheit.

 

With the following motivation:

His face and body show the effects of the odyssey that the movie recounts, experiencing it with pain, desperation, and extraordinary intensity. The prize for best actor goes Franz Rogowsky in Grosse Freiheit.

Miglior sceneggiatura / Best Script a/to:

UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN di/by Sandrine Kiberlain (Francia)

Con la seguente motivazione:

Questa sembra una storia che tutti già conoscono ma è stata raccontata da una angolazione così innovativa e forte che suscita una lettura molto moderna e potente. Non è solo una storia dell’Olocausto. È una storia sull’amore per la vita e sulla scelta di non scendere a compromessi con chi attenta alla nostra libertà… perché se non li combattiamo fin dall’inizio, fin dai più piccoli segnali, potrebbe essere troppo tardi. Il premio per la migliore sceneggiatura viene assegnato a Une jeune fille qui va bien

With the following motivation:

This feels like a story everybody knows already but it has been told with such a new angle and strength that it gives to it a very modern and powerful lecture. It’s not only a holocaust story, it’s a story about love of live and about the fact that we shouldn’t compromise with attempts to our liberty… because if we don’t fight them from the very beginning, from the very minor signs – it might be too late. The award for best script goes to Une jeune fille qui va bien.

 

 

 

 

 

La giuria di Torino 39 Corti presieduta da Ildikó Enyedi (Ungheria), e composta da Alessandro Gassmann (Italia), Evgeny Galperine (Francia), Isabel Ivars (Spagna) assegna i premi:

The jury of Torino 39 Shorts chaired by Ildikó Enyedi (Hungary), and composed of Alessandro Gassmann (Italy), Evgeny Galperine (France), Isabel Ivars (Spain) awards the prizes:

 

Miglior film / Best Film (2.000 €) a/to:

BABATOURA di/by Guillaume Collin (Canada)

Premio speciale della giuria / Special Giury Award a/to:

NIGHT di/by Ahmad Saleh (Palestina)

 

 

La giuria di TFFDoc / Internazionale.doc, composta da Catherine Bizern (Francia), Kristina Konrad (Germania) e Michael Wahrmann (Israele), assegna i premi:

The jury of TFFDoc / Internazionale.doc, composed of Catherine Bizern (France, Kristina Konrad (Germany) and Michael Wahrmann (Israel), awards the prizes:

Miglior film / Best Film (6.000 €) a/to:

918 GAU di/by Arantza Santesteban Perez (Spagna)

Con la seguente motivazione:

L’autrice distoglie lo sguardo dalla vasta tradizione artistica tributata agli eroi politici. Nel sottrarsi alla sua demistificazione quale simbolo pubblico, crea un intimo autoritratto di una donna che trascura la narrazione immaginaria di una combattente per la libertà. La sua voce personale, il suo silenzio e i ricordi che sceglie confrontano le aspettative del pubblico e modellano un racconto personale potente e originale, offrendo quindi una posizione politica. Per la complessità e le tensioni dialettiche presentate in un’opera cinematografica concisa e stratificata, il premio di miglior documentario viene assegnato a 918 GAU, di Arantza Santesteban Perez.

 

With the following motivation:

The author turns her back on the vast artistic tradition of political heroes’ portraits. While dismythifying herself as a public symbol, she creates an intimate self-portrait of a woman that neglects the imaginary narrative of a freedom fighter. Her personal voice, her silence, and the memories she chooses, confronts public expectations by forming a strong and original personal narrative, and by thus, making a true political stand. For the complexity and dialectic tensions presented in a concise and multi-layered film, the best film award goes to 918 GAU by Arantza Santesteban Perez.

 

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:

ANOTHER BRICK ON THE WALL di/by Nan Zhang (Cina)

Con la seguente motivazione:

Ogni mattone che compone la Grande Muraglia cinese è stato trasportato dall’uomo. Un lavoro svolto da più di 800.000 uomini per più di 20 anni. Nel seguire la ricostruzione di una minima porzione di quell’antica muraglia, riusciamo a provare la dimensione dello sforzo di Sisifo affrontato quasi 2000 anni fa. Allo stesso momento, questa piccola parte della Muraglia rappresenta le diverse classi sociali e le trasformazioni della Cina moderna. Una società che abbandona gli ideali della collettività per concentrarsi sulle aspirazioni capitalistiche e personali degli individui. Per l’epica ma intima e poetica rappresentazione cinematografica, il Premio speciale della Giuria viene attribuito a Another Brick on the Wall di Nan Zhang.

 

With the following motivation:

Every brick in the great wall of China was carried up by a man. More than 800,000 men, for more than 20 years. As we follow the reconstruction of a very small part of that old wall, we feel the dimension and Sisyphean effort carried out almost 2000 years ago. At the same time, this small part of the wall portrays the different social classes and transformations of modern China. A society that moves from the collective ideals to the personal capitalist aspirations of individuals. For the epic but intimate and poetic filmmaking, the special jury award goes to Another Brick on the Wall by Nan Zhang.

 

 

La giuria di TFFDoc / Italiana.doc, composta da Sara FgaierAnnamaria Licciardello e Davide Maldi, assegna i premi:

The jury of TFFDoc / Italiana.doc, composed of Sara FgaierAnnamaria Licciardello, and Davide Maldi, awards the prizes:

 

Miglior film / Best Film (6.000 €) a/to:

RUE GARIBALDI di/by Federico Francioni (Italia)

Con la seguente motivazione:

Per aver raccontato, con delicatezza, onestà e vicinanza, la storia di due persone, una sorella e un fratello, in un momento di definizione delle loro vite partecipando dei loro sogni e delle loro frustrazioni. Per averci fatto vivere il loro rapporto con il mondo esterno e la città lontana, pur restando chiusi all’interno dell’intimità del loro spazio domestico che diventa rifugio. Una Storia contemporanea, che ci riguarda tutti, fatta di origini che si intrecciano con un futuro da dover ancora scrivere.

 

With the following motivation:

For having recounted, with delicacy, honesty, and participation, the story of two people, a sister and a brother, at a watershed moment of their lives, sharing in their dreams and their frustrations. For having let us experience their relationship with the outside world and the distant city, all the while remaining closed within the intimacy of the domestic space that has become a refuge. A contemporary story, that regards us all, made of origins that intertwine with a future that is still to be written.

 

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:

COMMEDIA ALL’ITALIANA di/by Fabrizio Bellomo (Italia)

Con la seguente motivazione:

Con un linguaggio semplice, ironico e diretto, il regista si interroga sul presente partendo dalla sua storia familiare e da quella del nostro paese, eredità di una cultura che pesa ancora nelle nostre città e nelle nostre vite.

 

With the following motivation:

Using simple, ironical, and direct language, the director reflects on the present times, starting from his family’s history and that of Italy, the legacy of a culture that still weighs on our cities and our lives.

 

 

La giuria di Italiana.corti, composta da Beatrice GibsonMax Viale e Carla Vulpiani, assegna i premi:

The jury of Italiana.corti, composed of Beatrice GibsonMax Viale and Carla Vulpiani, awards the prizes:

Miglior film / Best Film (2.000 €) a/to:

GIOCHI di/by Simone Bozzelli (Italia)

Con la seguente motivazione:

Per il trattamento sperimentale della narrazione che rivisita il tema delle relazioni e degli affetti e per la capacità di esercitare un controllo sui vari elementi del processo filmico.

 

With the following motivation:

For the narration’s experimental treatment, that revisits the topic of relationships and love, and for its ability to control the various elements of the filmmaking process.

 

Premio speciale della giuria / Special Jury Award a/to:

LA NASCITA DI UN REGNO di/by Gaia Formenti e Marco Piccarreda (Italia)

Con la seguente motivazione:

Per il merito di aver perseguito una ricerca visiva potente e funzionale e per lo sforzo produttivo nell’ambito di una dimensione familiare che spazia tra mito e fantasia distopica. 

With the following motivation:

For having conducted powerful and effective visual research, and for its productive effort within the scope of a family dimension that ranges between myth and dystopian fantasy.

 

 

La giuria composta da Paola Casella (Italia), Anna Maria Osmólska-Metrak (Polonia) e René Marx (Francia), assegna il premio Fipresci (Premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica) per il

The jury composed of Paola Casella (Italy), Anna Maria Osmólska-Metrak (Poland) and René Marx (France), assigns the FIPRESCI (International Federation of Film Critics) award for the

Miglior film / Best Film a/to:

EL PLANETA di/by Amalia Ulman (USA/Spagna)

 

 

 

Di seguito il programma delle repliche di domenica 5 dicembre 2021 presso il Cinema Massimo

 

MASSIMO 1

ore 15:30         FEATHERS di Omar El Zohairy   (Francia/Olanda/Egitto/Grecia, 2021, DCP, 112’) sott.it./ Eng. Sub.

ore 18:00         SANTA MARADONA di Marco Ponti (Italia, 2001, DCP, 99’)

ore 20:30         BABATOURA di Guillaume Colin (Canada, 2021, DCP, 11’)

BETWEEN TWO DAWNS di Selman Nacar (Turchia/Romania/Francia/Spagna, 2021, DCP, 91’) sott. it./Eng. Sub.

ore 22:30         NIGHT di Ahmad Saleh (Palestina, 2021, DCP, 15’)

EL PLANETA di Amalia Ulman (USA, 2021, DCP, 79’) sott. it./Eng. Sub.

MASSIMO 2

ore 14:30         ANOTHER BRICK ON THE WALL di Nan Zhang (Cina, 2021, DCP, 202’) sott. it./Eng. Sub.

ore 18:15         RUE GARIBALDI di Federico Francioni (Italia, 2021, DCP, 72’) sott. it./Eng. Sub.

ore 20:00         GIOCHI di Simone Bozzelli (Italia, 2021, DCP, 19’)

918 GAU di Arantza Santesteban Perez (Spagna, 2021, DCP, 65’) sott. it./Eng. Sub.

ore 22.00         LA NASCITA DI UN REGNO di Gaia Formenti e Marco Piccarreda (Italia, 2021, DCP, 32’)

COMMEDIA ALL’ITALIANA di Fabrizio Bellomo (Italia, 2021, DCP, 54’) Eng. Sub.

MASSIMO 3

ore 15:00         ALONERS di Hong Seong-eun (Corea del Sud, 2021, DCP, 91’) sott. it./Eng. Sub.

ore 17:00         RAGING FIRE di Benny Chan (Hong Kong/Cina, 2021, DCP, 126’) sott. it./Eng. Sub.

ore 19:30         UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN di Sandrine Kiberlain (Francia, 2021, DCP, 98’) sott.it./Eng. Sub.

ore 21:30         GROSSE FREIHEIT di Sebastian Meise (Austria/Germania, 2021, DCP, 117’) sott. it./Eng. Sub.

Below is the program of repeat screenings on Sunday December 5, 2021 at the Cinema Massimo

 

MASSIMO 1

3:30 p.m.         FEATHERS by Omar El Zohairy (France/Holland/Egypt/Greece 2021, DCP, 112’) Eng. Sub.

6:00 p.m.         SANTA MARADONA by Marco Ponti (Italy, 2001, DCP, 99’)

8:30 p.m.         BABATOURA by Guillaume Colin (Canada, 2021, DCP, 11’)

BETWEEN TWO DAWNS by Selman Nacar (Turkey/Romania/France/Spain, 2021, DCP, 91’) Eng. Sub.

10:30 p.m.       NIGHT by Ahmad Saleh (Palestine, 2021, DCP, 15’)

EL PLANETA by Amalia Ulman (USA, 2021, DCP, 79’) Eng. Sub.

MASSIMO 2

2:30 p.m.         ANOTHER BRICK ON THE WALL by Nan Zhang (China, 2021, DCP, 202’) Eng. Sub.

6:15 p.m.         RUE GARIBALDI by Federico Francioni (Italy, 2021, DCP, 72’) Eng. Sub.

8:00 p.m.         GIOCHI by Simone Bozzelli (Italy, 2021, DCP, 19’)

918 GAU by Arantza Santesteban Perez (Spain, 2021, DCP, 65’) Eng. Sub.

10:00 p.m.       LA NASCITA DI UN REGNO by Gaia Formenti and Marco Piccarreda (Italy, 2021, DCP, 32’)

COMMEDIA ALL’ITALIANA by Fabrizio Bellomo (Italy, 2021, DCP, 54’) Eng. Sub.

MASSIMO 3

3:00p.m.          ALONERS by Hong Seong-eun (South Korea, 2021, DCP, 91’) Eng. Sub.

5:00 p.m.         RAGING FIRE by Benny Chan (Hong Kong/China, 2021, DCP, 126’) Eng. Sub.

7:30 p.m.         UNE JEUNE FILLE QUI VA BIEN by Sandrine Kiberlain (France, 2021, DCP, 98’) Eng. Sub.

9:30 p.m.         GROSSE FREIHEIT by Sebastian Meise (Austria/Germany, 2021, DCP, 117’) Eng. Sub.

“Estate in città’” vince Piemonte Factory del Tff

/

La prima edizione di Piemonte Factory, contest per lo scouting di nuovi talenti under 30 del video making, ha raccolto la candidatura di 58 cortometraggi, tra i quali 9 sono stati scelti dal regista e direttore artistico del progetto Daniele Gaglianone per accedere alla fase di laboratorio di produzione cinematografica affiancati da professionisti del settore.

Il progetto ha coinvolto tutta la regione Piemonte nei cui capoluoghi di provincia sono stati realizzati 8 corti di finzione, mentre 1 documentario ha visto protagonista la Val di Susa. Questi lavori sono stati proiettati in anteprima assoluta al 39° Torino Film Festival, concorrendo al Premio Piemonte Factory Miglior Cortometraggio, annunciato sabato 4 dicembre durante la cerimonia di premiazione del festival torinese.

La giuria composta da ENRICA CAPRA, DAVIDE FERRARIO, ELENA FILIPPINI ha deciso all’unanimità di assegnare il Premio Piemonte Factory Miglior Cortometraggio (€2.500) a:

ESTATE IN CITTÀ di Lorenzo Radin e Samuele Zucchet

con la seguente motivazione:

Di fronte alla varietà di stili e tematiche dei film in concorso la giuria ha deciso di scegliere, come criterio di giudizio, la coerenza dello sviluppo delle opere rispetto alle premesse e alle intenzioni, nonché l’oggettivo risultato artistico e comunicativo. In questo senso, abbiamo deciso di premiare ESTATE IN CITTÀdi Lorenzo Radin e Samuele Zucchet per la sua descrizione realistica e insieme visionaria della condizione delle vite giovanili in periferia.

Menzione speciale: I PARCHI di Flavio Mastrillo

con la seguente motivazione:

Vogliamo altresì segnalare I PARCHI di Flavio Mastrillo che, con tutt’altra intenzione, riesce a costruire un suo mondo espressivo e narrativo di grande efficacia, rendendo la scarsezza di mezzi una forza invece che un limite.

Nei mesi a seguire, i 9 cortometraggi Piemonte Factory faranno un tour nelle residenze cinematografiche che hanno ospitato le troupe, per assegnare il Premio del pubblico (€500) e nei comuni che fanno parte della rete di Presìdi Cinematografici di Piemonte Movie. La data di apertura del tour sarà domenica 23 gennaio 2022 in Sala Cabiria al Cinema Massimo MNC di Torino.

Piemonte Factory è un progetto di Associazione Piemonte Movie, promosso da Regione Piemonte, Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema – Torino Film Festival, AGIS-ANEC. Tutti i corti sono stati realizzati in collaborazione con i Comuni capoluogo delle 8 province regionali che sono stati “residenza artistica” per questa nuova generazione di filmmaker.

Il progetto Piemonte Factory è a cura di Alessandro Gaido, con la direzione artistica di Daniele Gaglianone e la vice direzione di Elena Beatrice e Daniele Lince. Segreteria organizzativa: Roberta Pozza, Chiara Pellegrini, Ottavia Isaia; Segreteria amministrativa: Alessandra Cavone, Elisa Cabula, Laura Zaru; Social manager: Gabriele Diverio; Progetto grafico: Federica Zancato; Ufficio stampa: Mariapaola Gillio; Ufficio scuole: Serena Anastasi.

SCHEDA CORTO VINCITORE:

Estate in città (Italia, 2021, 8’, colore) di Lorenzo Radin e Samuele Zucchet – Tutor: Vito Martinelli.

Location in provincia di Torino: quartiere Vallette, Torino.

Sinossi: Luca, un ragazzo cresciuto in periferia, incontra Lorenzo, un ragazzo venuto a passare un’estate lì dove tutti, d’estate, provano a fuggire. Questo incontro cambierà Luca, avvicinandolo alla musica e dandogli modo di esprimere sé stesso. L’estate in città giunge al termine, Lorenzo se ne va e Luca dovrà affrontare il ritorno alla vita precedente.

Bio registi: Lorenzo Radin e Samuele Zucchet, nati e cresciuti rispettivamente a Venaria Reale (TO) e Concordia Sagittaria (VE), si incontrano per la prima volta frequentando il DAMS di Torino. Da lì inizia la collaborazione legata alla produzione di contenuti video, lavorando a vari progetti personali, sviluppando un linguaggio filmico legato all’estetica del commercial, del fashion film e del videoclip, tutti ambiti su cui lavoreranno rapportandosi con varie realtà del territorio piemontese e non. Per la laurea nell’anno accademico 2020/2021 presentano una tesi sperimentale, producendo il trailer di Estate in Città

Harlem Gospel Choir da New York a Nichelino

I più grandi successi del mondo gospel con il più famoso e longevo coro gospel d’America

 

Originario di New York, Harlem Gospel Choir è il coro gospel più famoso d’America e uno dei più celebri al mondo.

Fondato nel 1986 da Allen Bailey per le celebrazioni in onore di Martin Luther King, il coro è composto dalle più raffinate voci e dai migliori musicisti delle Chiese Nere di Harlem e New York City. È l’unico coro gospel al mondo ad essersi esibito per due Papi (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), due presidenti degli Stati Uniti d’America (Jimmy Carter e Barack Obama), la Famiglia Reale, Nelson Mandela, e in eventi di rilievo mondiali, quali l’International Broadcast Memorial a Times Square per Michael Jackson e il 60° compleanno di Elton John. Hanno collaborato con Bono e gli U2, Diana Ross, Pharrell Williams, Keith Richards, Ben Harper.

L’Harlem Gospel Choir si fa portatore di un messaggio di amore e pace, dove la cultura africana della Black Church si fonde a quella americana del gospel. Ogni loro concerto è un giro sulle montagne russe del canto e della danza per un’autentica celebrazione del migliore gospel.

 

INFO

Domenica 5 dicembre 2021, ore 18

Harlem Gospel Choir Back where we belong”

TSN Teatro Superga Nichelino, via Superga 44, Nichelino

011.6279789 www.teatrosuperga.it biglietteria@teatrosuperga.it

Biglietti da 18 a 30 euro

 

La stagione 2021-2022 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Reverse Agency. 

I giorni del destino

Un quadro crudo e commovente della vita di un uomo sfrattato dalla propria abitazione, in concorso alla 39° edizione del Torino Film Festival

Paolo Poma è una di quelle tante persone che ogni giorno possiamo incontrare nelle strade o fingere di non vedere. Vive al Balon e cerca di campare vendendo oggetti al tipico mercato della zona. Spesso non sa dove dormire e la sua dipendenza dall’alcool è l’unica via di fuga che gli è rimasta da quella sofferenza che si porta dentro. Se lo incontrereste per strada probabilmente lo giudichereste senza nemmeno sapere che quell’uomo una volta aveva una casa e si era costruito una famiglia. La storia di Paolo potrebbe essere quella di ciascuno di noi, piccola o grande che sia la ferita che ci portiamo dentro. Ed è grazie alla documentazione della sua storia, attraverso gli occhi del regista, che veniamo condotti in un viaggio introspettivo personale ma, allo stesso tempo, comune alla condizione umana. Un viaggio fatto di ingiustizie, sofferenze, coraggio e speranze. Un viaggio alla ricerca di una rivincita nei confronti di un destino subito e di un’identità perduta, perchè se è vero che i fatti del passato non si possono cambiare è pur sempre vero che i ricordi del passato, racchiusi dentro di noi, si possono curare. Ed è da questo viaggio di cura che nasce la voglia del regista di vivere da vicino la vita di Paolo, di tuffarsi a capofitto in quel dolore per trovare una strada che lo conduca sempre più in profondità dentro di sé, alla ricerca del senso della sofferenza umana.
Anche il papà di Emanuele da giovane aveva vissuto il problema dell’emergenza abitativa e, sempre quello stesso papà, è riuscito a trasmettergli la passione per la filmografia non lasciandosi sfuggire nemmeno un solo attimo prezioso della sua vita: Emanuele era il protagonista indiscusso del papà che lo osservava da dietro quella videocamera della Sony che oggi lui stesso utilizza per documentare le storie e le vite dei suoi personaggi.
Ecco che la pellicola diventa uno strumento terapeutico per entrambi, protagonista e regista, alla ricerca di quel significato che possa riempire un vuoto che solo le ferite abbandoniche sanno egregiamente lasciare.
E’ possibile vedere il film “I giorni del destino” questo sabato 4 dicembre alle ore 16.15, presso il cinema Greenwich sito in Via Po, 30.
Per quest’anno, è possibile acquistare i biglietti esclusivamente online sul sito del TFF: https://biglietteria.torinofilmfest.org/biglietti/

 

Il regista
Emanuele Marini, marchigiano classe 91, è il regista del documentario “I giorni del destino” in concorso alla 39° edizione del TFF. Emanuele è il tipico esempio di chi, senza imparare il mestiere in modo accademico, riesce a farcela da solo contando sulle proprie risorse interiori e sul poprio talento.
E’ il 2010 quando Emanuele, finito il liceo, tenta il concorso al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in qualità di aspirante regista. Il provino non va come lui vorrebbe: “forse ero ancora acerbo” dice lui riflettendoci e, spinto dalla curiosità, sceglie un percorso di studi che gli consenta di maturare come persona e di ampliare gli orizzonti della sua mente.

Si laurea in filosofia e inizia a prendere parte a diversi seminari cinematografici per formarsi come regista. E’ il 2014 quando Emanuele partecipa ad un workshop sul cinema documentario diretto dai fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, i quali si appassionano del nascente progetto sulla storia di Paolo. Nel mentre, nel 2016 esce un suo cortometraggio dal titolo “Non chiudere gli occhi”, in cui racconta la storia e la tragica morte del nonno avvenuta nel 1961, quando il suo papà aveva appena 9 anni. Emanuele capisce presto quanto il cinema possa essere per lui un potente mezzo di introspezione e, allo stesso tempo, di condivisione con il mondo esterno e sente ancora di più quella spinta motivazionale che lo porterà a lavorare per ben sette anni alle riprese dei frammenti di vita del suo protagonista. Intanto, nell’intricarsi dei fili del destino, Emanuele partecipa ad un laboratorio di scrittura cinematografica, tenuto dallo sceneggiatore e produttore Alejandro De La Fuente, colui che diventerà anche il produttore di quel nascente documentario ora in concorso al Torino Film Festival.

Irene Cane

La rilettura di Paravidino, tra borse griffate, scagnozzi traditori e figlie innamorate

“Peachum. Un’opera da tre soldi” in scena al Carignano sino a domenica

 

In principio (era il 1728, forse la prima commedia musicale della storia?) fu John Gay con la sua “Beggar’s Opera”, in seguito, due secoli esatti dopo, Bertolt Brecht e Kurt Weill diedero alle scene “L’opera da tre soldi”, che oggi, a quasi cent’anni di distanza, Fausto Paravidino riscrive, rendendola indefinita (“Un’opera da tre soldi”) e con la temperatura della nostra epoca, approfondendone e contemporaneizzandone le dinamiche, le forme violente, i meccanismi del denaro. Mette al centro della rilettura – non più il “Moritat” o altro, trovano posto in mezzo alle parole nuove microfoni, chitarre elettriche e le musiche di Enrico Melozzi – Peachum, portandolo a divenire l’emblema di una vera e propria società di mercato, “dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato, non è avido, non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro”, così il nuovo autore definisce il proprio protagonista. Vigila attento sulla sua proprietà, lui, il vecchio re dei mercanti, divenuto un venditore (chiamiamolo trafficante) di borse griffate, una tribù a formare quanti fanno mercato per lui e lui nel proprio negozio ad alzare i prezzi e a vendere per un bel po’ di euro. Ma qualcosa un giorno, come nelle vecchie fiabe o nelle antiche tragedie, qualcosa non va più per il verso giusto, gli viene portata via la figlia. Una parte della sua proprietà. Inizia qui la strada dell’agguerrito Peachum per riagguantare quanto è suo, avventure e disavventure s’uniscono, tra consorti che pensano soltanto allo shopping e alle sedute nel centro benessere con le amiche, tra scagnozzi che vanno e vengono non sempre al meglio della fiducia, tra sindaci (anzi, è una sindaca) che flirtano e strizzano l’occhio alla mala, tra figlie che hanno deciso la rivoluzione perché innamorate perse del malavitoso. Un strada che mostra la miseria dietro l’angolo, in ogni sua forma, dei poveri e di chi si vuole arricchire, la guerra dei ricchi contro i poveri che mette la maschera del nuovo millennio.

Peachum vorrebbe mantenere un ordine, secondo la sua volontà e la sua visione, Mackie Messer con la sua banda di naziskin (pronti a tradirlo nel momento in cui il capo sembra prendere altre strade) non può invadere quella prestabilita e ben governata “proprietà”, vuol dire sovvertire quell’ordine. Come non può alterarla la sindaca, messa un giorno ad hoc per salvaguardarla, se gli equilibri si rompono spetterà a Peachum giocare quel gioco che li ricomporrà. Tra siparietti da strada e abbozzi di interni borghesi (scene di Laura Benzi), Paravidino autore e regista porta avanti linearmente e sfacciatamente il proprio discorso e le proprie convinzioni, Rocco Papaleo è un Peachum dalla bella concretezza, moderno e filosofico. Tra le nuove idee e la miseria serpeggiante, da appassionarsi con gusto al ritratto che di Polly, la figlia ribelle del re dei mendicanti, costruisce scena dopo scena Romina Colbasso. Repliche al Carignano per la stagione dello Stabile di Torino sino a domenica. Quanti poi volessero fare dei confronti tra ieri e oggi, youtube può offrire scene delle repliche e soprattutto le prove al Piccolo milanese dell’edizione dell’”Opera” di Strehler e dei suoi attori, Milva e Santuccio e Tedeschi in testa, tanto per vedere quanto è cambiato il teatro.

 

Elio Rabbione

Le immagini sono di Luca Guadagnini

Concerto di Natale alla Reggia di Venaria

Sabato 4 dicembre

Protagonista l’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto

 

E’ la Cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria a ospitare sabato 4 dicembre alle 17,30 il tradizionale «Concerto di Natale» organizzato dall’Accademia di Sant’Uberto, in collaborazione con la Reggia di Venaria e con il patrocinio della Città di Venaria Reale. Giunto alla terza edizione, sarà eseguito dall’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto, con voci soliste,  in collaborazione con il Liceo Musicale Cavour di Torino, sotto la direzione del Maestro Alberto Conrado. Il concerto è stato organizzato grazie a Compagnia di San Paolo, maggior sostenitore, e il contributo di Fondazione Crt, partners FITF – Fédération Internationale de Trompes de France e FRTM – Fondation pour le Rayonnement de la Trompe Musicale (sotto l’egida della Fondation de France).

Il concerto, per essere condiviso a un pubblico più ampio possibile, e visti i numeri realizzati dagli appuntamenti di primavera sulla rete, sarà trasmesso anche in streaming: si potrà seguire in diretta sul canale YouTube dell’Accademia di Sant’Uberto e sulla sua pagina Facebook.
Prevede l’esecuzione del Te Deum (Seibel 117) in Re maggiore di Johann David Heinichen (1683-1729), maestro di cappella alla corte di Dresda, la Suite orchestrale n. 3 in Re maggiore BWV 1068 di Johann Sebastian Bach (1685-1750), Il Laudate Dominum KV339 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) e la Messa per il Santissimo Natale di Giovanni Alberto Ristori (1692-1753), grandiosa partitura composta per la corte sassone.

Il Liceo Musicale Cavour partecipa all’iniziativa grazie a due progetti PCTO di orientamento (acronimo di “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento”, quelli che un tempi si chiamavano progetti di Alternanza scuola-lavoro), ovvero il “Coro da camera”  e il “Progetto Barocco”.  Ogni anno alcuni studenti del Liceo Musicale Cavour ricevono dall’Accademia di Sant’Uberto gli strumenti originali barocchi ed il supporto di tutor esperti. L’accordo di collaborazione prevede una formazione musicale, la lettura da partitura originale nel contesto storico, la realizzazione delle parti, e anche la pratica  dell’ attività di fonico e registrazione video-audio. Ogni anno si preparano due concerti che sono poi eseguiti alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (in primavera) e alla Reggia di Venaria (il concerto di Natale, appunto). L’Accademia promuove, infatti, l’esecuzione di concerti in  residenze e chiese di corte, o beni culturali opportunamente scelti, in luoghi dove storicamente la musica scandiva i tempi dei diversi cerimoniali musicali, e dove oggi il suono concorre a restituirne la vita vissuta, per il pubblico di visitatori o di appassionati.

Il “Concerto di Natale”, ogni anno, include nel programma importanti partiture che comprendono il corno da caccia, arte musicale riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel dicembre 2020. La pratica, nata per le cacce reali nel XVII secolo con un preciso codice cerimoniale musicale, è stata infatti accolta subito come preziosa opportunità da grandi compositori. Prevede, per ogni edizione, l’esecuzione di un Te Deum, musica di “ringraziamento” tradizionalmente condivisa in tutta Europa, legata a grandi avvenimenti, ma anche alla ricorrenza dell’ultimo giorno dell’anno, evento che mira a  creare nel tempo una rete di comunicazione internazionale.

L’ingresso  è libero ad esaurimento posti. Si richiede il Green Pass.

Olivetti e musica contemporanea

Arriva Solo con il clarinetto di Michele Marelli

 

4 dicembre | Ore 20.30

 

Allievo di Karlheinz Stockhausen, eclettico e capace di muoversi in un repertorio contemporaneo vasto e variegato, Michele Marelli porterà la musica negli spazi del Polo formativo universitario di Ivrea. Già insignito dal Teatro La Fenice di Venezia del prestigioso premio “Arthur Rubinstein – Una vita nella musica giovani”, è uno dei più importanti clarinettisti d’Europa.

È di nuovo l’Officina H, ex fabbrica Olivetti (via Monte Navale 2) a ospitare un viaggio nella creazione contemporanea il 4 dicembre, alle ore 20.30. L’evento, nell’ambito, del 20° EstOvest Festival, è una coproduzione con Gli Accordi Rivelati-Associazione Il Timbro, realtà con cui la manifestazione porta avanti da anni una collaborazione di successo.

 

Clarinetto, corno di bassetto e clarinetto basso sono gli strumenti utilizzati da Michele Marelli, fra gli interpreti contemporanei più apprezzati a livello internazionale.

Le infinite declinazioni del suono e un mirabile equilibrio esecutivo lo rendono cangiante e rigoroso, flessibile e profondo. Il repertorio, che va da Francesconi a Stockhausen, da Saariaho a Hosokawa, da Ferneyhough a Stroppa, rende il programma un territorio musicale sconfinato. La capacità di entrare nel personaggio con abilità unica e raffinatezza esemplare ci consegna un musicista in continua trasformazione, eppure sempre fedele a se stesso.

 

Il programma

Karlheinz Stockhausen, EVAs SPIEGEL, per corno di bassetto; Luca Francesconi, Tracce per corno di bassetto; Brian Ferneyhough, Time and Motion Study I per clarinetto basso; Kaija Saariaho, Duft per clarinetto; Karlheinz Stockhausen, Susani per corno di bassetto; Marco Stroppa, And sing until he drop per corno di bassetto; Toshio Hosokawa, Edi per clarinetto; Ivan Fedele, High per corno di bassetto; Mark Andre, iv 3 per clarinetto.

 

Michele Marelli

Diplomato in clarinetto con lode al Conservatorio di Alessandria e in Musica elettronica al Conservatorio di Latina, Michele Marelli è fra i migliori solisti di musica contemporanea della sua generazione. A 18 anni ha incontrato Karlheinz Stockhausen, con il quale per oltre un decennio ha instaurato un profondo rapporto artistico ed è stato scelto dal Maestro come solista del suo ensemble. Sotto la sua direzione ha interpretato prime esecuzioni assolute e inciso tre cd.

Fra premi internazionali e prestigiose collaborazioni con importanti festival nel mondo, ha collaborato con i più importanti compositori del nostro tempo come Helmut Lachenmann, György Kurtàg, Ivan Fedele, Marco Stroppa, Vinko Globokar, Franco Donatoni o Sylvano Bussotti.

 

Il biglietto per Solo ha il costo di 8 euro.

Informazioni e dettagli: https://estovestfestival.it/programma/solo/

Van Gogh On Ice in prima mondiale

/

Lo spettacolo che non avevate mai visto

La poesia, il genio e il tormento del Maestro dell’Impressionismo in un’opera poetica mai vista prima. Una pista da ghiaccio, luci, colori, immagini, le note della musica classica dal vivo che avvolgono il pubblico, una compagnia di pattinatori di eccellente bravura. L’idea rivoluzionaria che unisce poesia, danza, musica e tecnologia per regalare un viaggio emozionante nell’arte magica di Van Gogh. Con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Torino. “Lo sport si fa danza e la danza si fa arte. I pattini dei più grandi atleti internazionali disegnano il ghiaccio come il pennello sulla tavolozza mentre il ghiaccio diventa la tela, dipinta da proiezioni di ultima generazione”

Venerdì 3 dicembre ore 21 Palavela Torino

TFF. A Giuseppe Piccioni il “Premio Maria Adriana Prolo”

/

A consegnarlo, al Cinema “Massimo” di Torino, sarà Margherita Buy

Venerdì 3 dicembre, ore 20

Più di trent’anni di gloriosa e prolifica attività. Giuseppe Piccioni (Ascoli Piceno, 1953) è sicuramente oggi fra i più grandi e singolari registi del cinema italiano, anche se il suo è  un “cinema di piccole storie e grandi speranze, un cinema intimo, capace di scavare nei sentimenti ma anche di raccontare grandi sogni e grandi cambiamenti…in cui le donne sono quasi sempre protagoniste, e che Piccioni sa ritrarre con originalità e profondità”. A lui, in occasione del 39° Torino Film Festival, l’“Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC)” ha deciso di conferire il Premio “Maria Adriana Prolo alla Carriera 2021”, che sarà assegnato al regista marchigiano venerdì 3 dicembrealle ore 20, nella Sala 3 del Cinema “Massimo” di Torino. A consegnarlo sarà un ospite d’eccezione, una delle attrici più note e amate del cinema italiano, Margherita Buy, presenza importante nel cinema del regista, che nel corso degli anni e di molti film ha dato vita a tanti personaggi diversi: divertenti, drammatici, e anche commoventi, come quello di suor Caterina in “Fuori dal mondo” (1999), il film di Piccioni – vincitore del “David” e nominato dall’Italia come candidato all’ “Oscar” per il miglior Film Straniero – che sarà proiettato dopo la cerimonia di  premiazione. Intitolato a Maria Adriana Prolo (Romagnano Sesia 1908– 1991), storica della stagione pionieristica del cinema italiano e fondatrice nel 1956 del “Museo Nazionale del Cinema” (prima sede, un’ala del Palazzo Chiablese), il premio è un riconoscimento assegnato dal 2002 a una personalità del mondo del cinema che si sia particolarmente distinta nel panorama italiano. In passato, a riceverlo sono stati i registi Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, Massimo Scaglione, Cecilia Mangini, Daniele Segre, Bruno Bozzetto, Lorenza Mazzetti, Costa-Gavras e David Grieco. Con loro gli attori e attrici Piera Degli Esposti, Lucia Bosè, Ottavia Piccolo, Roberto Herlitzka, Elio Pandolfi, il compositore Manuel De Sica, lo sceneggiatore Giorgio Arlorio, il film-maker, artista e operaio Pietro Perotti e l’esercente e storico del cinema Lorenzo Ventavoli. Quest’anno, a seguire la premiazione – come già detto – sarà proiettata una copia 35 mm conservata dalla “Cineteca Nazionale” del film “Fuori dal mondo” (1999, 100’), prodotto da Lionello Cerri per la “Lumière & Co.”. La storia inizia quando Caterina (Margherita Buy), una suora sul punto di prendere i voti perpetui, si vede consegnare tra le braccia un bambino abbandonato in un parco. Dopo averlo portato in ospedale, suor Caterina va alla ricerca della madre del bambino, e nella lavanderia dove la donna lavora conosce Ernesto (Silvio Orlando), anche lui, a suo modo, coinvolto nella vicenda. Immerso nelle atmosfere invernali di Milano, il film è un “racconto commovente dove si incontrano solitudini saldamente costruite e diversamente motivate, ma capaci, in circostanze non ordinarie, di aprire una breccia nella propria corazza e di scoprire le possibilità che derivano dall’apertura all’altro”.

Il Premio “Maria Adriana Prolo” è un’iniziativa curata dall’ “Associazione Museo Nazionale del Cinema” nell’ambito del progetto “Nuovo Cinema Piemonte 2021”, sostenuto da Regione Piemonte e “Fondazione CRT”.

  1. m.

Per info: “Associazione Museo Nazionale del Cinema”, via Montebello 15 D, Torino; tel. 011/8138560 o www.amnc.it

Nella foto:

–         Giuseppe Piccioni e Margherita Buy sul set del film  “Il rosso e il blu”

Ritorno degli appuntamenti musicali dal vivo dell’Orchestra Polledro

E’ diretta dal maestro Federico Bisio. “Concerto d’autunno” alle Fonderie Limone il 7 dicembre prossimo

Grande ritorno  con un appuntamento musicale dal vivo dell’Orchestra Polledro con il “Concerto d’Autunno”, in programma martedì 7 dicembre prossimo alle 21, presso il Teatro Fonderie Limone, in via Eduardo De Filippo, a  Moncalieri.

Sul podio il maestro Federico Bisio, direttore stabile dell’Orchestra; primo oboe solista il maestro Carlo Romano, già primo oboe dell’Orchestra RAI.

Nella prima parte del concerto verrà  eseguito il Divertimento per Orchestra in Re maggiore n. 11 K 251 di Wolfgang Amadeus Mozart. I Divertimenti mozartiani prevedono una struttura piuttosto varia e sono stati scritti per archi e singoli strumenti a fiato oppure per soli fiati, il cui numero non è  rigidamente fisso.La formazione più  frequente contempla la presenza di due oboi, due corni e due fagotti. Il timbro strumentale riveste sicuramente in queste composizioni un ruolo significativo e queste rivelano la capacità da parte del compositore di contrapporre, per esempio, il timbro chiaro dell’oboe alla voce malinconica e leggermente nasale del corno inglese.

Una prova abbastanza indicativa dello stile di queste composizioni viene data dal Divertimento K 251, scritto da Mozart nel luglio 1776 per il compleanno della sorella Nannerl. Il brano risulta punteggiato da ritmi brillanti, arguti e leggeri di intonazione parigina, scelti per assecondare i gusti della sorella che, da brava clavicembalista, si era specializzata nell’esecuzione della musica francese.

Il Divertimento si apre con un tempo in forma di sonata dal ritmo vivace e allegro; segue un Minuetto in cui il musicista introduce variazioni e ornamenti al tema principale. L’Andantino rappresenta un delicato Rondò  con una serie di intermezzi che paiono siparietti di un’unica scena. Il secondo Minuetto risulta un tema che presenta sei variazioni, di cui l’ultima si richiama ciclicamente all’inizio del movimento. Il quinto tempo, Allegro assai, presenta l’andamento di un rondò, sviluppato ampiamente e con grande ricchezza di variazione timbrica. A concludere il Divertimento è una Marcia alla Francese, così denominata per il carattere particolare del ritmo, molto marcato e meno cantabile rispetto ai temi della marcia precedentemente composti da Mozart.

Il concerto proseguirà con l’esecuzione del Divertimento in Si bemolle maggiore n. 15 K 287 dal titolo “Seconda musica notturna di Lodron”, composto nel febbraio del 1777 per commemorare l’onomastico della contessa Maria Antonia Lodron, membro dell’aristocrazia di Salisburgo e amica di famiglia.

Concepito per organico di due corni e archi, come il K 251, questo Divertimento n. 15 K 287 e’ organizzato in sei movimenti che alternano temi svariati, minuetti, andanti e rondò di gusto e ispirazione settecentesca. Fa parte di quelle musiche che Mozart compose, insieme a Cassazioni e Serenate, prima che il viaggio a Parigi del 1777-78 lo riportasse al genere sinfonico più impegnativo. Mozart, tuttavia, nei suoi Divertimenti,  sarebbe riuscito a toccare vette capaci di superare non poche sinfonie precedenti. Il manoscritto del Divertimento n. 15 K 287 reca l’indicazione di “Divertimento a 6 Strumenti”, vale a dire un quartetto d’archi (violini primi e secondi, viole, bassi) e una coppia di corni, che si integrano agli archi per necessità.

Il primo Minuetto  di questo Divertimento rimane forse la “parte più perfetta di tutta questa opera perfetta”, come fu definito da Wyzewa e Saint Fox, per l’incanto del ritmo della danza tedesca e l’introduzione, nel trio, di modulazioni in sol minore, che rendono questo tono mozartiano contraddistinto  da un’inquietudine appassionata e al tempo stesso misteriosa.

L’Orchestra Polledro fa ritorno a Moncalieri a due anni dall’ultima esecuzione, con la presenza di un grande virtuoso dell’oboe, il maestro Romano, e la direzione del maestro Bisio, che con il loro carisma daranno un suggello particolare alla serata.

Mara Martellotta