SPETTACOLI- Pagina 169

Memissima: Oscar a Luigi Di Maio

 Premiato a MEMISSIMA nel corso del primo oscar dei meme italiano Luigi Di Maio, come personaggio più “memato” del 2022.

Insieme all’ex Ministro degli Esteri, assegnati a OFF TOPIC, nella serata di sabato 19 novembre, anche i premi alle 10 pagine finaliste in gara con l’Oscar per ogni categoria: politica, attualità, arte e spettacolo, meme-romanzi, video, sport, metameme, everyday memes, trash / dunk.

Le pagine che hanno partecipato hanno presentato i propri meme ad una giuria composta da Valentina Tanni (Politecnico di Milano, Naba Roma), Daniele Polidoro (Wired), Alice Oliveri (the Vision) Serena Mazzini (Domani), Mattia Salvia (Icongrafie XXI), Francesco Brocca (Cose Non Cose – CNC Media), Jacopo Morini e Fabiano Pagliara (Direzione Creativa Armando Testa)

Gli oscar hanno premiato i vincitori scelti dalla combinazione tra il voto della giuria e quello dei follower della pagina dell’evento Memissima/Meme Awards attraverso la pagina  Instagram del Festival, esprimendo la propria preferenza nel corso della serata finale del 19 novembre.

Una vera e propria wave ha quindi travolto il web grazie alle pagine che hanno aderito al festival creando un flusso comunicativo ininterrotto per oltre una settimana. Non solo pagine “big” perché fino al 15 novembre, tutti i memers hanno avuto la possibilità di entrare direttamente in gara e partecipare all’evento, inviando i propri meme a @memissimafestival, il profilo Instagram dell’evento.

L’idea di un “Oscar dei meme” è nata dall’esigenza di riunire admin e addetti al settore in uno stesso luogo per creare massa critica e riflettere su questa tipologia di supporto comunicativo, il meme, ovvero le immagini che incontriamo centinaia di volte al giorno sui social, diventate ormai centrali nelle pratiche comunicative di chiunque: dal vicino di casa all’influencer, dalle aziende alla politica e alle istituzioni.

Memissima è un evento prodotto da OFF TOPIC, l’hub culturale della Città di Torino che continua a essere spazio di creazione di contenuti innovativi e contemporanei. Media partner dell’evento è Lievito Consulting. Memissima è ideato e diretto da Max Magaldi musicista e artista che, a partire dal 2018, sperimenta azioni performative digitali che intrecciano musica, arte contemporanea e hackeraggio sui social network.

MEME AWARD: LE NOMINATIONS

Categoria POLITICA

ora.et.memora

governo_del_cambianiente

hipdem

oberdansilmentava

Categoria ARTE / Spettacolo

inchiestagram

lukashardhella

mo_n_stre

tachimemina_500

Categoria MEME ROMANZI

Filosofia Coatta

giovanni_lindo_memetti

filippo tommaso meminetti

maidirememeit

Categoria Video

dickdidog

videofaketv

grande_flagello

intothecoldhell

Categoria SPORT

sereieamemeesreloaded

ermescervignano

I84_futsal

ercal_lariserva

Categoria Metameme

nonnulla.music

inchiestagram

mimetica.neolastica

fakecipollino

CATEGORIA MEME IGP

relatable_roma_memes

Kataniamp

ilchadbarese

ceo.del.pesto

Categoria EVERYDAY MEMES

fakecipollino

memeveterotestamentari

khamehamesutra

legolize

Categoria ATTUALITA’

69cuore

lasettimanamemistica

angispermo_di_barbatus

ariana fallaci

Categoria Trash / Dunk

lacchiesa

laura_pausini_onlyfans

Lesci3

campoinduzionememetica

L’Orchestra Polledro celebra il suo decennale

Un concerto mercoledì 30 novembre al teatro delle Fonderie Limone di Moncalieri

 

L’Orchestra Polledro festeggia i suoi primi anni di attività con il “Concerto del decennale”, che coincide con il primo della stagione 2022/2023, in programma mercoledì 30 novembre prossimo alle 20.30 presso il Teatro Fonderie Limone a Moncalieri.

Realizzato in collaborazione e con il patrocinio della Città di Moncalieri vedrà sul podio Federico Bisio, direttore stabile dell’Orchestra, quale oboe solista il Maestro Carlo Romano, già primo oboe dell’Orchestra RAI e quale flauto solista Danilo Putrino.

Il programma del Concerto prevede tre brani di Franz Joseph Haydn, il Concerto in Fa Maggiore per due lire organizzate e Orchestra Hob.VII h.4, versione per oboe e flauto; il Notturno n. 7 in Fa Maggiore per due lire organizzate e Orchestra Hob. II:28, versione per oboe e flauto, con solisti Carlo Romano e Danilo Putrino.

Concluderà il Concerto la Sinfonia in Mi bemolle maggiore n.43, detta “Mercurio” Hob.I:43, con la direzione di Federico Bisio.

Haydn, intorno al 1785, ricevette l’incarico di scrivere una serie di concerti per il Re di Napoli Ferdinando IV, con una richiesta particolare, di essere concepiti per una coppia di strani strumenti, le cosiddette lire organizzate, un affascinante ibrido somigliante a una ghironda, spesso ascoltato per le strade di Napoli e molto amato dal popolo. Il carattere peculiare dei concerti, emerso dall’epistolario di Haydn, riguarda la gamma tonale ristretta di tutte le opere (Do, Fa e Sol maggiore, le uniche tonalità consentite).

Il secondo riguarda l’estensione della lira, che è paragonabile a quella di una oboe.

Il Notturno n.7 di Haydn risale alla fine del Settecento, quando egli si recò in Inghilterra, portando con sé molti “Notturni”,eseguiti nella prima serie di concerti per Salomon nel 1791 e 1792. In questa versione di “Londra” le parti solistiche sono sostenute da un flauto e da un oboe, al posto delle due lire.

La Sinfonia in Mi bemolle maggiore n. 43, denominata ‘Mercurio’, è stata composta intorno al 1771, in un periodo in cui Haydn sembrò accostarsi allo spirito dello “Sturm und Drang”, assumendo connotati preromantici.

Lo stesso titolo, “Merkur”, la collega all’alto messaggero degli dei, protettore dei traffici e dei ladri. Il soprannome, legato alla divinità greca, apocrifo, era documentato già a partire dall’Ottocento; tuttavia il lavoro non presenta elementi direttamente riconducibili al dio Mercurio.

Articolata in quattro movimenti, la Sinfonia Mercurio rivela una certa levità e spensieratezza, capaci di giocare con le aspettative del pubblico in modo sempre nuovo e originale.

Lo stile di Haydn dimostra, in questo caso, la sua notevole abilità di coinvolgere l’ascoltatore con una serie di domande e risposte musicali, tipiche della sua capacità di scherzare con il pubblico.

Un velo di malinconia sembra distendersi sull’Adagio, il cui tema è esposto dai violini con la sordina, e poi fiorito nelle successive riprese.

Segue un minuetto, che, per usare un’immagine del Carpani, brillada “tutte le facce come un diamante di miniera”.

L’ ultimo movimento presenta un brio irresistibile, dovuto al contrasto tra un tema ascendente e uno discendente.

Nella seriosità quasi religiosa di Haydn constatiamo un innesto di comicità mozartiana e rossiniana; il secondo tema, infatti, riporta alla mente un passo memorabile del “Barbiere di Siviglia”.

Il concerto ha ingresso libero fino a esaurimento posti e si terrà presso il Teatro Fonderie Limone, in via Eduardo De Filippo a Moncalieri.

Guarda che storia! Racconti per lo schermo

Adesione oltre le aspettative per la seconda edizione del progetto di “Film Commission “ e “Salone Internazionale del Libro” di Torino

Sono otto – fra romanzi gialli, thriller, commedie, fantasy e romanzi storici – le opere selezionate, da un’attenta ed esperta Giuria, per diventare, in base alle loro caratteristiche e potenzialità, “lungometraggi” o “serie tv”Otto e non sette (come previsto da bando) data l’alta, neppur prevista, adesione alla seconda edizione del progetto “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”, organizzato da “Film Commission Torino Piemonte” “Salone Internazionale del Libro”, con lo scopo di “facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva, così da permettere alle case editrici di presentare i propri libri a registi, sceneggiatori, produttori e ‘decision makers’ del settore”. Dopo la buona partenza del progetto nel 2021, la seconda edizione di “Guarda che storia!”, rivolta a romanzi o graphic novel editi tra il 2020 e il 2022, la cui “call for application” si è chiusa lo scorso 30 settembre, ha sorpreso per i grandi numeri raggiunti: 117 titoli arrivati per essere selezionati, in rappresentanza di 70 editori da tutta Italia, di cui 21 dal Piemonte.

Queste le otto case editrici e gli otto titoli selezionati da una Giuria composta da Gino Ventriglia (sceneggiatore e story editor), Graziella Bildesheim (produttrice) e Marco Pautasso (segretario generale del “Salone del Libro”): “Buendia Books”,  La foresta fossile di Cristina Converso; “Edizioni E/O”, Casa è dove fa male di Massimo Cuomo; “Fandango Libri”, Il guinzaglio di Giovanni Toscano; “Feltrinelli Editore”, Maschi e murmaschi” di Chiara Bongiovanni; “Graphot Editrice”, Il caso Lea Schiavi. Indagine sull’omicidio di una giornalista antifascista di Massimo Novelli; “I.D.E.A.”, La farfalla d’ombra di Yali Ou Ametisha; “Neos Edizioni”, Il procuratore e la bella dormiente di Giorgio Vitari e “Rizzoli Libri”, Le amazzoni di Manuela Piemonte.

Gli otto libri saranno presentati ad una platea di addetti ai lavori, ma anche al pubblico, in una “pitching session” organizzata nell’ambito di TFI Torino Film Industry – Production Days, in programma sabato 26 novembre, alle 11.30, al Circolo dei lettori di via  Bogino 9, Torino. A introdurre la presentazione delle opere saranno Paolo Manera (direttore di “Film Commission Torino Piemonte”) e Marco Pautasso (segretario generale del “Salone Internazionale del Libro di Torino”). Il pubblico interessato potrà scrivere a segreteria@salonelibro.it per richiedere di partecipare, lasciando la propria mail e il proprio numero di cellulare. La prenotazione è obbligatoria con ingresso libero fino a esaurimento posti.

In base a quanto richiesto nel bando, sono state privilegiate le storie ambientate in Piemonte, oppure collocate in altre regioni o nazioni o in luoghi non definiti, ma potenzialmente in grado di prevedere la realizzazione cinematografica e audiovisiva in Piemonte“Sono stati valutati positivamente – sottolinea la Giuria – i racconti dal fascino visivo preponderante, con una narrazione adatta a essere proposta per immagini, con un ritmo narrativo efficace e personaggi fortemente caratterizzati e particolarmente adatti ad una messa in scena cinematografica”.

“L’entusiasmo e l’elevato numero di candidature ricevute per questa seconda edizione – afferma Paolo Manera – confermano ulteriormente la centralità e l’attualità che l’adattamento per il cinema e la TV rappresenta oggi, tanto per il comparto dell’editoria quanto per quello dell’audiovisivo. Il progetto avviato lo scorso anno con il Salone del Libro dimostra di saper rispondere adeguatamente a una necessità di un mercato costantemente alla ricerca di storie originali e rappresentative: obiettivo che si può raggiungere solo mettendo in connessione i talenti che emergono da filiere culturali e produttive diverse. Con ‘Guarda che Storia!’ cerchiamo – anche per quest’anno – di favorire e agevolare questo traguardo”E a lui fa eco Marco Pautasso: “ La scelta degli otto romanzi selezionati non è stata semplice, visto il numero davvero considerevole e qualitativamente elevato delle proposte ricevute, a conferma della bontà dell’iniziativa, ma è stata presa all’unanimità, dopo un confronto approfondito, lavorando sempre con unità di intenti”.

g.m.

 

Nelle foto:

–       Paolo Manera

–       Marco Pautasso

E se “Cappuccetto Rosso” si trasformasse in “Cappuzzetto Rozzo?”

Una nuova rilettura teatrale della superfamosa fiaba al torinese “Spazio Kairòs”

Domenica 20 novembre, ore 16,30

Una delle fiabe europee più popolari al mondo completamente stravolta. E attualizzata con singolare fantasia e verve da vendere. Così “Cappuccetto Rosso” (di cui, fra l’altro, esistono numerose varianti, oltre alle versioni scritte più note di Charles Perrault del 1697 e dei Fratelli Grimm del 1857) diventa bel bello “Cappuzzetto Rozzo”: nuova pièce teatrale della celeberrima fiaba riscritta e diretta da Rosalba Piras e portata in scena da  “Abaco Teatro”, compagnia teatrale di Cagliari, domenica 20 novembrealle 16,30, allo “Spazio Kairòs”, ex fabbrica di colla trasformata in teatro, in via Mottalciata 7, a Torino. L’organizzazione è di “Onda Larsen” e lo spettacolo (soprattutto rivolto alle famiglie) “vuole in primis porre l’accento sull’importanza della salvaguardia ambientale”. Narratore in scena è Pino, simpatico personaggio che vive nel bosco ed è amico di tutti gli animali. Fa conoscere ai bambini i suoi amici fiori, animali ed insetti e racconta di una bambina, prepotente e distratta, che non mostra mai alcuna attenzione verso la natura e i suoi abitanti, non ama lavarsi e non profuma certo di pulito. Per tutto questo è chiamata “Cappuzzetto Rozzo”. Lei si sente libera di fare ciò che vuole e indossa sempre la sua mantellina rossa (o meglio “rozza”!), che non toglie mai. Un giorno la sua vanitosa mamma, la incarica di portare alla nonna influenzata, un cesto pieno di tante cose buone.

Dopo varie raccomandazioni, Cappuzzetto parte per recarsi nel bosco dove abita la nonna e decide di prendere un nuovo sentiero. Durante il tragitto la bimba, finalmente libera nel bosco, si scatena e balla con musica a tutto volume fuoriuscita dal suo cellulare, senza rispetto calpesta prati e fiorilancia sassi agli uccellini con la sua fionda, mangia caramelle e merendine e getta a terra cartaplasticalattine, fino a che da un cespuglio spunta il Lupo! Che è invece, in versione contraria al tradizionale racconto, personaggio simpatico, buono e positivo. Si susseguiranno avventure, equivoci, travestimenti e la magia di un sogno rivelatore, in cui avranno la parola gli animali e Cappuzzetto capirà. Grazie al Lupo e a Pino, e con l’aiuto dei bambini, la piccola imparerà a conoscere e a rispettare la natura, entrerà nel cuore degli animali, si laverà e ripulirà il prato e il bosco dalle immondizie. Gli avvincenti incontri di Cappuzzetto saranno accompagnati da musiche e canzoni e i personaggi coinvolgeranno e sorprenderanno grandi e piccoli spettatori che avranno un ruolo fondamentale tutti insieme per un finale a sorpresa“Lo spettacolo – spiegano gli organizzatori – stimola così nei bambini la capacità di forgiare il proprio sguardo sul mondo e su di sé e li invita a sentire ciò che le fiabe hanno ancora da dire su temi che ci riguardano: la tutela e il rispetto della natura, come si diventa indipendenti, che cosa significa essere liberi e fino a che punto, come ci si difende dalle forze oscure che abitano dentro e intorno a noi, come essere protagonisti di una storia di crescita e conoscenza del Pianeta”.

Il tutto con musiche e testi delle canzoni ri-scritti per lo spettacolo e cantate dagli stessi attori: sul palco Rosalba PirasTiziano PoleseAntonio Luciano. Musiche Rap di Franco Saba e impianto scenico di Marco Nateri.

E attenzione! Possibilità di “Biglietto sospeso”: da quest’anno – ricordano allo “Spazio Kairòs” – si può regalare un biglietto a chi non può permetterselo e compiere una buona azione per avvicinare le persone al teatro.

g.m.

Nelle foto: immagini tratte da “Cappuzzetto Rozzo”

“Queer Picture Show” Debutto sul palco della “Soms” di Racconigi

Il nuovo spettacolo teatrale di Irene Dionisio e Francesca Puopolo

Sabato 19 novembre, ore 21

Racconigi (Cuneo)

E’ il primo appuntamento della nuova rassegna teatrale “Raccordi”, progetto selezionato dal Bando “Cortocircuito 2022” e nato dalla collaborazione fra “Piemonte dal Vivo” e “Progetto Cantoregi” come “occasione di incontro, scambio e riflessione attraverso eventi tesi ad esplorare la scena teatrale di innovazione contemporanea, non solo italiana, incentrata sui temi dell’impegno civile e sociale”. Uno spettacolo al mese. Da novembre 2022 a marzo 2023. L’appuntamento è sempre nello spazio teatrale della “Soms” (ex “Società Operaia di Mutuo Soccorso”), di via Carlo Costa 23, a Racconigi (Cuneo). E il primo titolo ad andare in scena, sabato 19 novembre, alle 21, è proprio “Queer Picture Show” delle registe torinesi Irene Dionisio e Francesca Puopolo; la prima direttrice artistica per tre anni di “Lover” (storico Festival LGBTQUI+ del “Museo Nazionale del Cinema”) e la seconda già presidente di “Arcigay Torino”. Lo spettacolo racconta in un labirinto di immagini e con i linguaggi del digitale del “New Queer Cinema”, ovvero di quella corrente cinematografica che tra la metà degli anni ’80 e i primi ’90 del Novecento ha mobilitato la comunità LGBTQI+ attorno a una serie di titoli a tematiche omosessuali e di importanti autori, cementandone l’identità. La regia di Irene Dionisio racconta tutto questo nella forma di una performance multimediale, con un narratore d’eccezione, il torinese “Premio Ubu 2010” e “Golden Graal 2012” Giovanni Anzaldo (diploma nel 2009 allo “Stabile” di Torino con Luca Ronconi e importanti presenze teatrali e cinematografiche), che si muove in un caleidoscopio visivo, tra estratti delle pellicole dei maggiori autori del periodo: dai registi americani Gus Van Sant a Todd Haynes, dall’inglese Derek Jarman al canadese Bruce LaBruce. Il progetto dell’Associazione “Altera” è realizzato con il sostegno della “Compagnia di San Paolo”, nell’ambito del Bando “ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea” in collaborazione con “CIRMA” dell’Università degli Studi di Torino.

La rassegna “Raccordi” proseguirà fino al 18 marzo 2023. In sintesi, questi i titoli in agenda: “Sotterraneo”, con “Shakespearology” (3 dicembre), un’intervista impossibile rivolta direttamente a Sir William Shakespeare in carne e ossa sulla sua vita, la sua opera, la sua eredità culturale; “Kronoteatro” con “La fabbrica degli stronzi” (14 gennaio 2023), una provocazione surreale sul paradigma vittimario così radicato oggi nei media, nella famiglia e nel nostro modo di abitare il mondo; “Babilonia Teatri” con “Giulio Meets Ramy / Ramy Meets Giulio” (19 febbraio 2023), che parte dalla drammatica vicenda di Giulio Regeni per riflettere su cosa significhino Stato, Giustizia e Legalità, con il cantante Ramy Essam, voce della rivoluzione egiziana, dal 2014 in esilio, su cui pende un mandato di cattura per terrorismo dal parte dell’Egitto; Olivier Dubois, coreografo e ballerino di fama internazionale, con lo spettacolo di danza “My Body of Comung Forth by Day” (18 marzo 2023), un gioco di specchi per approfondire il tema dell’arte e della creatività.

Per info e prenotazioni (prenotazione non obbligatoria): tel. 349/2459042www.progettocantoregi.itinfo@progettocantoregi.it

g.m.

Nelle foto:

–       Giovanni Anzaldo

–       Irene Dionisio

–       Da “Shakespearology”, Ph. Francesco Niccolai

Il Museo Nazionale del Cinema mette la scuola in prima fila

In occasione della 40° edizione del Torino Film Festival, il Museo Nazionale del Cinema presenta l’avvio del progetto LA SCUOLA IN PRIMA FILA invitando le scuole a partecipare gratuitamente al Festival da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre.

Il programma La Scuola in Prima Fila-TFF è l’occasione per offrire agli studenti la possibilità di vivere il Festival da protagonisti, di conoscere le diverse fasi e mestieri della filiera cinematografica (produttori, registi, attori) attraverso proiezioni di film in sala, incontri  e momenti di incontro con i professionisti del settore, anche in un’ottica di orientamento professionale e di sguardo attento all’innovazione tecnologica e alle nuove produzioni di cinema VR.

 

Cinema Greenwich – Via Po 30, Torino

Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana – Via Montebello 20, Torino

Aula Magna-Itis AVOGADRO– Corso San Maurizio 8, Torino

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – ENTRO MARTEDI’ 22 NOVEMBRE – PARTECIPAZIONE GRATUITA

Per accedere alle proiezioni e incontri gratuitamente compilare l’apposita scheda di pre-iscrizione. La conferma di partecipazione sarà comunicata tramite e-mail

“Le mille e una Bruna” Sul palco del “Gobetti” a San Mauro Alessandro Riccio

Fra i più noti e amati trasformisti italiani

Venerdì 18 novembre, ore 21

San Mauro Tor.se (Torino)

Fiorentino di nascita, classe ’72, in Toscana (ma non solo) è una vera star. Attore comico, trasformista eclettico e instancabile – nonché autore, regista ed attore di molti dei suoi spettacoli – Alessandro Riccio arriva in Piemonte, dove venerdì 18 novembre (ore 21) al “Teatro Gobetti” di San Mauro Tor.se, in via Martiri della Libertà 17, porta in scena “Le mille e una Bruna”, accompagnato dal fedele Alberto Becucci, con cui condivide la scrittura, la regia e la presenza scenica. Lo spettacolo nasce dopo “Bruna e la notte”, che dal 2014 ha inanellato una serie infinita di repliche e sold out. Per rispondere alle continue richieste di chi voleva saperne di più su questa “donna inusuale, scorbutica e fragile”, su cosa pensa, su dove abita, su come conduce la propria esistenza, ecco arrivare l’idea di un “secondo capitolo” della sua storia, con la produzione di “Tedavì 98”, casa di produzione fondata dallo stesso Riccio nel 1998..

Ecco dunque la nuova proposta – seguito de “Le mille e una Bruna”, una “commedia lirica e sboccata, amara e leggera”, per continuare a far vivere quello che è ormai un personaggio ben conosciuto dal pubblico, e perennemente con la sigaretta in bocca. Personaggio interpretato da Riccio, un artista unico nel panorama fiorentino, che molto ha da dire anche sul piano nazionale e che propone nuove canzoni e nuove poesie consolidando la coppia comica che forma con Alberto Becucci. Quest’ultimo è invece Franchino, silenzioso e timido, perennemente ridicolizzato dall’apparentemente spavalda Bruna che ama apostrofarlo con il nomignolo di “pissero”, che proprio un complimento non é nel dialetto toscano.


Le luci della ribalta si riaccenderanno così su Bruna, che molti hanno paragonato ad Alda Merini, e Franchino: lei è l’anziana cantante dal passato turbolento e lui il suo timido e riservato pianista. Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla, ma … riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin?  Sul palco un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare tra barzellette e versi immortali, piena di semplicità e saggezza ma soprattutto di musica eterna che cavalca gli anni, dai Platters a Gabriella Ferri.

 “Bruna – racconta lo stesso Riccio – è un coacervo di dettagli di persone che ho conosciuto, da mia nonna a Carlo Monni(famoso attore toscano, il “Vitellozzo” in “Non ci resta che piangere”, al fianco di Roberto Benigni e Massimo Troisi). È una fiorentina vera, volgare, spesso grezza nelle sue manifestazioni più delicate. Ha quella tendenza a bubare e la genuinità caustica che era caratteristica di Monicelli e che è nel DNA della fiorentinità. E tuttavia c’è un’ambivalenza in lei, perché è in fondo anche dolce, intelligente, lucidissima quando meno ce lo aspetteremmo, e per questo stupisce sempre, in una spiazzante alternanza di registri”.

Per info: www.cinemateatrogobetti.it. Possibilità di prenotazione via Whatsapp al: 392/6405385

g.m.

Nelle foto: Alessandro Riccio e Alberto Becucci in alcune immagini di scena

 

“Sono seduto qui a far riposare le mie ossa e questa solitudine non mi abbandonerà”

MUSIC TALES. LA RUBRICA MUSICALE

Sono seduto qui a far riposare le mie ossa

e questa solitudine non mi abbandonerà

ho viaggiato per duemila miglia

solo per fare di questo molo la mia casa, ora”

Nell’agosto del 1967, Otis Redding è in tour con i Bar Kays negli Stati Uniti.

Un giorno mentre si trova sulla casa galleggiante del suo amico Earl Speedo Sims, ormeggiata a Sausalito, in California, scrive il primo verso di una nuova canzone: Dock of the bay (che personalmente amo profondamente n.d.r.).

Otis ha appena lasciato il segno con una performance memorabile al festival di Monterey, in cui ha chiuso la seconda serata esibendosi accompagnato dai Booker T & The Mg’s dopo i Jefferson Airplane.

Nasce nel 1941 a Dawson in Georgia; lascia la scuola a 15 anni per dedicarsi alla musica.

Nel 1967 ascolta “stg. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles e decide di cambiaree completamente il suo stile. Vuole continuare a conq uistare il pubblico bianco ed abbandonare un po’ e radici dl soul.

Il 22 novembre 1967 entra negli studi della Stax a Memphisinsieme al suo chitarrista e registra il pezzo The dock of the bay. Torna l’8 dicembre per completarlo ma non ha ancora terminato il testo.

Mentre la canzone sfuma registra un fischio con l’intenzione di tornare in studio e cantare l’ultima strofa.

Non ci tornerà mai più e quel fischio rimarrà nella storia della musica.

Il 9 dicembre di quell’anno sono a Cleveland dove partecipano ad una trasmissione televisiva ed il giorno dopo dovranno essere altrove. Le condizioni atmosferiche non sono affatto buone e, lui ed altri due membri della band, viaggiano con un aereo di linea poiché sul Beeccraft non ci sono posti. Alle tre e mezza del pomeriggio, il pilota chiede di atterrare all’aeroporto di Madison, ma qualcosa va storto e l’aereo perde quota e precipita nel lago Monona.

Uno schianto terribile che interrompe la carriera di una delle stelle più brillanti della black music e della sua straordinaria band.

L’unico superstite è Ben Cauley e l’unica cosa che ricorda è di essersi trovato al largo e non aver creduto di essere vivo.

Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti.”

Aspetto di sapere come è stato questo ascolto!

https://www.youtube.com/watch?v=mHYTA9Rupso&ab_channel=MarcBroussard

CHIARA DE CARLO

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

I concerti del Politecnico, Scienza e Creatività 

2022 PROGRAMMA 2023
XXXI edizione 
I CONCERTI DEL POLITECNICO
POLINCONTRI MUSICA  
   
 POLITECNICO DI TORINO   
Aula Magna “Giovanni Agnelli”
corso Duca degli Abruzzi 24  
inizio concerti ore 18,00    

Prende il via, anche nella stagione 2022/23, la consueta programmazione del ciclo Scienza e Creatività in collaborazione con Rivolimusica, Scene dal vivo, Istituto Musicale Città di Rivoli. Protagoniste due eccellenze nei relativi ambiti: Vittorio Marchis e Alan Brunetta.
Dal fortepiano, al cembalo scrivano, fino alla consolle di un PC, la testiera è stata la protagonista di una vita ‘digitale’, non nel senso quale oggi intendiamo, ma letteralmente ‘attivata con le dita’. Sia i tasti di un pianoforte, sia le pelli di un tamburo, sia i contatti di uno smartphone, agiscono sotto l’azione ON/OFF di comandi a cui le macchine rispondono… mettendoci tutta la loro fantasia. E noi godiamo delle opere degli scrittori, come delle armonie dei ‘musicanti’.
La storia delle tastiere amalgamata con i suoni emessi dagli strumenti a percussione, qui armonizzata nel dialogo tra Vittorio Marchis, storico dell’Ingegneria dal Politecnico di Torino, e Alan Brunetta, compositore, percussionista e polistrumentista, rivive dal vivo sul palcoscenico del Politecnico di Torino.

Mercoledì 16 novembre 2022       Klavier Evo(lution)

Le tastiere:  dall’analogico al digitale e viceversa

Vittorio Marchis  relatore
Alan Brunetta  
percussioni e tastiere

per il ciclo Scienza e Creatività 

in coproduzione con l’Istituto Musicale Città di Rivoli 

Vittorio Marchis
Storico dell’Ingegneria e professore ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche presso il Politecnico di Torino. Ha svolto la sua attività nel campo della ricerca storica della Tecnica, introducendo l’insegnamento di Storia dell’Ingegneria presso il Politecnico di Torino, di cui ha sempre curato anche la docenza. Successivamente ha fondato il MAP, il Museo Virtuale del Politecnico di Torino. Accanto all’attività accademica, ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche (ad esempio su Rai Radio3) in qualità di storico e divulgatore della storia della tecnologia. Uno dei suoi libri più recenti, 150 anni di invenzioni italiane, propone l’uso dei brevetti come strumento di indagine storiografica. Oltre ai contributi scritti, Marchis ha inscenato diverse ‘autopsie’ di oggetti tecnologici, utilizzando tecniche narrative ispirate dal teatro e dalla sua esperienza di conduttore radiofonico.

 

 

Alan Brunetta
Compositore, batterista e percussionista ma non solo, Alan Brunetta studia all’Accademia di Musica Moderna e al Conservatorio di Torino. Musicista poliedrico con interessi che vanno oltre la musica, ma che affondano nel teatro, nella didattica e nel cinema.
Dal 2005 collabora con Supershock alla sonorizzazione di capolavori cinematografici quali NosferatuMetropolis e Der Golem. Nel 2008 fonda con Umberto Poli la compagnia teatrale-musicale Euthymia, volta alla realizzazione di ‘opere rock’ fondate sulla compenetrazione di letteratura, teatro e musica. Nel 2009 Brunetta fonda Lastanzadigreta, progetto nel quale chitarra elettrica e acustica si fondono con marinba, mandolino, didjeridoo e strumenti non convenzionali quali giocattoli e bidoni per creare un sound unico. Con Lastanzadigreta pubblica due EP autoprodotti.