SPETTACOLI- Pagina 158

“Attraverso Festival. R-esistenze” di scena a La Morra

Alle battute finali la VII edizione del progetto realizzato da “Hiroschima Mon Amour” e da “Produzioni Fuorivia”

Prossimo appuntamento con Ascanio Celestini, mercoledì 31 agosto (ore 21)

La Morra (Cuneo)

Due mesi (dal 9 luglio al 9 settembre), 40 spettacoli dal vivo fra concerti, incontri dialoghi e contaminazioni di genere, linguaggi ed artisti; 22 Comuni coinvolti, 3 province e 180 chilometri di territori “Unesco” inseriti nella “World  Heritage List” tra Langhe, Roero, Monferrato ed Appennino Piemontese. Un unico grande Festival. Sottotitolo: “R-esistenze”. “Una parola che mette insieme il passato in terre dove la Resistenza vera, quella con la maiuscola, è stata molto importante, e il presente che al suo interno contiene la parola più bella di tutte, minimo comune denominatore di tutti gli uomini: esistenze”. Grandi nomi. Grande successo. Il prossimo appuntamento di “Attraverso Festival” (progetto a firma di “Hiroshima Mon Amour” e di “Produzioni Fuorivia”, numerose le collaborazioni di Enti pubblici e privati) vedrà il narratore-attore romano Ascanio Ceslestini, impegnato, nell’ambito dei festeggiamenti per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, nello spettacolo “Museo Pasolini”, programmato per mercoledì 31 agosto (ore 21) nella suggestiva piazza Castello di La Morra (Cuneo). Attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un criminologo, Celestini compone un ipotetico museo dedicato al grande intellettuale di origini bolognesi ma friulano d’adozione, un luogo della memoria, un viaggio commovente nel lascito del grande regista scrittore e poeta calato nella scenografica terrazza del Belvedere. “Senza fiori né discorsi” è invece il titolo della “lectio magistralis” appositamente commissionata allo scrittore Gianrico Carofiglio in memoria di Beppe Fenoglio, il “Resistente”, cui il Festival dedica quest’anno il suo “progetto speciale”.

E non a caso proprio Carofiglio – fra i principali scrittori contemporanei – ha dato ad uno dei suoi personaggi (il Maresciallo Fenoglio) lo stesso nome dello scrittore albese. La “lectio”, organizzata in collaborazione con il “Centro Studi Beppe Fenoglio”, capofila naturale del Centenario, sarà programmata in tre luoghi iconici del festival: ad Alba, perché non poteva essere altrimenti (Teatro Sociale “G.Busca – Arena Guido Sacerdote”, giovedì 1 settembre, ore 21), a Nizza Monferrato (Giardini di “Palazzo Crova”, venerdì 2 settembre, ore 19), altro luogo centrale dell’epopea di “Milton” e a Casale Monferrato (Cortile di “Palazzo Langosco”, sabato 3 settembre, ore 21). In programma anche alcuni appuntamenti dedicati ai sentimenti e ai rituali amorosi umani. Lo storico Alessandro Barbero sorprenderà Bra (“Giardini Belvedere”, venerdì 9 settembre, ore 21) e Casale Monferrato (Cortile di “Palazzo Langosco”, giovedì 1 settembre, ore 21), parlando de “Le abitudini sessuali nel Medioevo” lontane dagli stereotipi e dai luoghi comuni anche nel rapporto con il sesso, vissuto in un modo molto più libero di quanto possiamo pensare ai nostri giorni, mentre la scienziata – immunologa Antonella Viola, ad Alba (Teatro Sociale “G. Busca – Arena Guido Sacerdote”, venerdì 2 settembre, ore 21), porterà il suo ultimo libro, “Il sesso è (quasi) tutto. Evoluzione, diversità e medicina di genere” (Feltrinelli), in cui combatte gli stereotipi su sesso e genere e disegna la medicina del futuro, che “non può che essere personalizzata, e questo vale per uomini e donne: perché siamo più abili a curare le malattie cardiovascolari negli uomini e la depressione nelle donne? Si tratta di un caso esemplare, perché la stessa discriminazione di genere, oltre che etnica, riguarda tutta la nostra società. Fare la rivoluzione significa tornare all’origine. Non per correggere degli errori, ma per ritrovarli”.

I biglietti per gli spettacoli si possono acquistare tramite il circuito: www.mailticket.it.

Per info e programma: www.attraversofestival.it

g.m.

Nelle foto:

–       Ascanio Celestini

–       Gianrico Carofiglio

–       Antonella Viola

Spettacoli, ecomusei, editoria: il Piemonte punta sulla cultura. In arrivo i fondi regionali

In arrivo circa 9 milioni di euro dedicati al comparto della Cultura con i bandi regionali del Piemonte. Restano aperti fino al 30 settembre 2022: 1,4 milioni al settore librario e all’editoria, 6,5 milioni alla promozione culturale (spettacolo, cinema mostre convegni rievocazioni e carnevali) e 720.000 euro per ecomusei e società di mutuo soccorso.

I progetti saranno valutati nel merito e  per molti bandi cambierà  il modo di programmare le attività, distribuite su 36 mesi invece che annualmente, per dare la possibilità di adottare i modelli di sviluppo delle imprese.

È stato infatti approvato dal Consiglio regionale il Programma Triennale della Cultura voluto dall’assessora Vittoria Poggio, ed enti e associazioni spalmando la pianificazione su più anni potranno alzare il livello delle produzioni senza dispersioni economiche. La Regione ripropone tutti i capitoli dell’anno precedente, in più un pacchetto  di 350.000 euro, per accompagnare la trasformazione delle sale cinematografiche in luoghi da cui assistere a eventi culturali o spettacoli in streaming e a incontri tra autori e pubblico o con gli operatori del settore.

Si conclude la settima edizione di TODAYS Festival

/

Da venerdì 26 a domenica 28 agosto, oltre 10.000 persone di ogni età e provenienza hanno attraversato l’asse nord di Torino per assistere alla settima edizione di TODAYS Festival, tra i più grandi festival di musica riconosciuti in Italia a livello internazionale.


Oltre 30 ore di musica, arte e performance per scoprire artisti fuori dall’ordinario, su un vero e proprio palcoscenico urbano di spazi rigenerati, che ha visto il suo quartier generale nei luoghi di condivisione e aggregazione che sono sPAZIO211 e l’ex fabbrica INCET, nella periferia della città.
In un momento storico di assoluta incertezza, il festival estivo della Città di Torino si è confermato visionario e ambizioso: tre giorni con più di 90 artisti per 16 band e djset, di cui oltre 10 date uniche in Italia sono il risultato di un percorso identitario preciso e focalizzato, che vuole superare la visione di un mondo che già c’è e andare oltre l’inatteso.

TODAYS si conferma l’unico festival in Italia a proporre una line up con più artisti internazionali, provenienti da Stati Uniti, Australia, Inghilterra, Scozia, Svezia, Germania, Francia e Bielorussia.
Non solo gli artisti, anche per gli spettatori si è registrata una crescente affluenza dall’estero, con oltre il 48% del pubblico proveniente ida Inghilterra, Francia, Austria, Slovenia, Svezia, Olanda, Germania, Irlanda, Marocco e Stati Uniti, oltre naturalmente a tutte le regioni d’Italia.

Tra i momenti indimenticabili, l’energia extraterrena di Tash Sultana per un live in cui ogni nota è la risposta perfetta alle domande di sempre, la pioggia battente che non ha fermato nessuno e ha accompagnato il concerto caleidoscopico di FKJ tra divani e luci soffuse, gli attesissimi Primal Scream con un concerto che di
nostalgico ha avuto davvero poco e che ha trovato nella contemporaneità il suo senso, il post-tutto dei Black Country, New Road, i fulmini lontani sul cielo nero sopra l’intensa new wave dei Molchat Doma, le storie folli degli scatenati e un po’ pazzi Yard Act, il concerto intenso e potente di Alynda Lee Segarra, leader degli Hurray
for the Riff Raff e guida magnetica di un mondo sconosciuto che speravamo di ereditare, le scintille irriverenti di Los Bitchos tra cumbia spavalda e tequila vibes, le chitarre soniche, le melodie sognanti e la dipendenza nu-gaze dei DIIV, l’aloha soul al tramonto di Eli Smart – “ne sentiremo parlare” – che ha sostituito
splendidamente i Geese, tutta la libertà di divertirsi degli Squid, gli Arab Strap e il suono di una band che non riemerge nel nostro mondo, ma ci invita a fare un passo dentro al loro.
Immancabili anche per questa edizione i SOLD OUT. La terza giornata di TODAYS oltre 2.000 persone hanno partecipato alla chiusura di un’edizione straordinaria del festival. Se il giorno non basta, è stata poi la notte di TODAYS a popolarsi ancora: all’ex fabbrica INCET si è raggiunto il tutto esaurito con Tamburi Neri e le loro
percussioni ancestrali, distorsioni lontane e testi metafisici, con la pista da ballo di Adiel completamente assorta in una danza tribale ipnotica e con il party della label Periodica Records guidato da Whodamanny e Mystic Jungle.

“Per avere qualcosa da raccontare, bisogna farla. TODAYS è dove le cose succedono, e in questa edizione sono state tante e più belle dei sogni, per ricordarci che se non si è disposti a sacrificare l’usuale, ci si dovrà accontentare dell’ordinario. Esattamente 30 anni fa, negli stessi giorni di agosto in cui si è svolta questa settima edizione di TODAYS, i Primal Scream pubblicavano il loro capolavoro Screamadelica, contenente la canzone-manifesto “Moving On Up”, letteralmente traducibile con l’espressione “in movimento”, ovvero un movimento perpetuo verso l’alto. Essere riusciti a essere “in movimento” ha rappresentato l’essenza e la missione di questa edizione, cioè far muovere uno spettatore da una posizione fissa verso un nuovo punto di vista, osando, andando oltre il convenzionale, sovvertendo ciò che già si conosce per mettersi in gioco e non restare immobile, per progredire in un momento storico come questo in cui gli effetti (anche sul piano culturale) della pandemia sono più che mai reali e presenti, e disfare e rifare diventa un inno alla creatività vera e alla resilienza.
A TODAYS ciascuno ha cercato il proprio “wow”, tornando tutti un po’ bambini e cercando di fare un balzo in avanti verso qualcosa di diverso dal quotidiano: come direbbero i Primal Scream “Come together as one!”, perché ne vale la pena, anzi ne è valsa la gioia”, commenta Gianluca Gozzi, direttore artistico di TODAYS
Festival.
Non solo musica. Anche quest’anno i TOlab si sono rivelati fondamentali, per dare voce a nuove idee grazie al sostegno e alla collaborazione dei numerosi partner e la coprogettazione con oltre trenta tra realtà associative ed eccellenze territoriali.
Luogo del confronto tra innovazione, musica, cultura e green economy è stato il cortile interno dell’ex Fabbrica Incet. La partecipazione all’intenso programma pomeridiano di panel e showcase di TODAYS ha visto sul palco ospiti da tutta Italia, tra professionisti, artisti e stakeholder.
In particolare, grande interesse è stato rivolto al laboratorio partecipativo di idee “A che punto è la notte”, a cura di Associazione FEA, per costruire con le tante realtà del territorio una visione sul come vivere la notte e l’intrattenimento nel presente e progettando il futuro, ripensando lo spazio pubblico dalla fascia preserale a
quella più notturna, facendo coesistere le necessità delle diverse comunità che abitano questo spazio: giovani, residenti, esercenti.
In pieno spirito edutainment, non poteva mancare un talk dedicato alla musica e al bere responsabile con ospiti d’eccezione come Petunia Ollister, content creator, Francesco Pirineo, advocacy manager di Compagnia dei Caraibi e Hamilton Santià, giornalista e autore.
Infine un panel tutto dedicato alla sostenibilità, con una profonda attenzione mirata non solo al presente, ma soprattutto al futuro: Torino Giungla Urbana è l’occasione per immaginare la città verde del futuro, in collaborazione con IREN.

Un festival sempre più sostenibile

Anche quest’anno TODAYS ha rafforzato il suo impegno di responsabilità contro le sfide ambientali cui ci troviamo ogni giorno di fronte: quindici azioni sostenibili e concrete in ambito di trasporti, mobilità, consumo d’acqua, rifiuti, riciclo ed energia per educare, ispirare e motivare ad uno stile di vita più consapevole e rispetto
per le generazioni future. Alcune delle azioni sostenibili sono realizzate in collaborazione con tante realtà della Città e sono state rese possibili grazie alla preziosa partnership con Iren.
TODAYS Festival nel 2022 non è più solo un evento che parla al presente, tutto può, anzi deve, essere declinato al futuro. Ognuno può fare la sua parte!
Come i fulmini che non hanno un loro posto e lo cercano dappertutto, siamo incapaci di fermarci e ancor meno di restare fermi, perché a musica amplifica il coraggio e anche quest’anno è andata in scena la colonna sonora perfetta per non accontentarci mai.
Arrivederci alla prossima edizione nel 2023

Torino che spettacolo! L’emozione continua con Todays e altri eventi

Agosto volge al termine e per molti si avvicina il momento del rientro al lavoro, con il ritorno alla routine quotidiana, agli impegni e al telefono che squilla. Forte è il desiderio di continuare a vivere l’atmosfera rilassata delle vacanze, con i pomeriggi all’aria aperta, le nuove amicizie, le uscite serali. Per fortuna ad accogliere i torinesi che tornano in città ci sarà una ricca serie di eventi, già a partire da fine agosto e per tutto il mese di settembre. Perché a Torino… l’emozione continua.

 

Il primo appuntamento è con TODAYS, dal 26 al 28 agosto, quando Barriera di Milano si trasformerà nella vetrina dell’espressione musicale contemporanea: ben 16 band, di cui 11 in esclusiva nazionale, si succederanno sui palcoscenici dello Spazio 211 e dell’ex Incet, dal primo pomeriggio a notte inoltrata.

Tutte le informazioni sugli artisti che si esibiranno si possono trovare sul sito www.todaysfestival.com, dove è anche possibile acquistare i biglietti dei concerti.

Bob Sinclar, Mario Biondi, Ivana Spagna, al Foro Festival di Carmagnola

Tutto il programma dei concerti dal 2 – 11 settembre: sul palco  decine di altri artisti

Il Foro Festival si svolge in concomitanza con la 73^ FIERA NAZIONALE DEL PEPERONE: 10 giorni ricchi di eventi gastronomici, culturali e artistici che propongono intrattenimenti ed esperienze coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età

Nato nel 2018 da un’idea dei ragazzi della Consulta Giovanile Carmagnolese come evento musicale collaterale alla frequentatissima Fiera Nazionale del Peperone, Il Foro Festival dal 2018 porta a Carmagnola (TO) molti dei protagonisti della scena musicale italiana.  L’evento prende vita in una grande arena all’interno del Foro Boario di Piazza Italia, da cui il nome del festival. Tra i grandi nomi sino ad ora ospitati dal festival, nel 2018 Ermal Meta, nel 2019 gli Eiffel 65 e i Pinguini Tattici Nucleari, pochi mesi prima della loro “esplosione” al Festival di Sanremo. Nel 2021 invece è stata la volta di Giusy Ferreri e Noemi.

E che succede nel 2022, in concomitanza con la 73^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone, in programma dal 2 all’11 settembre 2022? Il programma è definito nel dettaglio, per un livello del festival è decisamente alto. L’organizzazione è a cura della Kontakt Agency di Francesco Andrisani, agenzia che organizza grandi eventi a livello internazionale, in collaborazione con Langhewood Records.

Ecco il programma:

Venerdì 2 settembre Il Foro Festival a Carmagnola (TO) inizia con l’evento “Vivere” by Stay Club”. E’ una cena in bianco  animata a cura dello Stay Club di Carmagnola, in collaborazione con la Consulta Giovanile Carmagnolese

Verranno aperte le porte alle ore 20:30 e dalle 21 inizierà la cena, che sarà condita da spettacoli circensi, ottima musica e tanto divertimento. Il Dress Code richiesto è totalmente in bianco ed elegante. Info & Prenotazioni: tel.  331 335 5931 ; info@staycarmagnola.it

Sabato 3 settembre Il Foro Festival continua con una scatenata Dagma Night. Protagonisti sono artisti piemontesi che sanno come far scatenare i più giovani e non solo loro. In console, sul palco, l’energia di Molinhero, ovvero la musica e lo show Roberto Molinaro, Greta Tedeschi, Visco, Juno O (vocalist)  e Danilo El Paris (MC) (ingresso libero).

Domenica 4 settembre Il Foro Festival propone invece un evento in grado di mettere d’accordo generazioni diverse di spettatori. La serata inizia con un doppio concerto, quello della Special Guest Cristina D’Avena, voce amatissima di mille sigle di cartoni animati e quello di Ivana Spagna, voce simbolo della dance italiana anni ’80 e non solo. Più tardi si balla con il format “Mania ’90”. Le voci sono quelle di Kim Lukas e Nathalie Aaarts from Soundlovers, interpreti di tanti successi di quel decennio e pure quella di Haiducii, celeberrima per la sua versione della hit “Dragostea din tei”. Il sound invece è quello di Emanuele Caponnetto e di Dj Jump. (posti in piedi 12 € + ddp, posti a sedere 15 € + ddp).

Lunedì 5 settembre a Il Foro Festival di Carmagnola (TO) la musica è quella di Ogni Istante, tribute band che interpreta il repertorio di Elisa, senz’altro una delle artiste italiane più amate di sempre.  Ingresso Libero. Inizio Concerto ore 21.

Martedì 6 settembre alle 21 a Il Foro Festival di Carmagnola (TO) invece ecco sul palco il Sunshine Gospel Choir, una formazione di ben 40 elementi diretta da Alex Negro. Con il loro repertorio sono in grado di emozionare chiunque. L’ingresso per il concerto è gratuito, con posti a sedere a disposizione fino ad esaurimento. Ingresso libero, dalle 21. Info Whatsapp 3277928137.

Mercoledì 7 settembre con ingresso libero dalla 21 ancora live music a Il Foro Festival di Carmagnola (TO): sul palco vanno gli Oronero, scatenata tribute band che interpreta le canzoni di Luciano Ligabue.

Giovedì 8 settembre a Il Foro Festival di Carmagnola (TO) arriva poi una superstar del mixer, ovvero il francese Bob Sinclar. E’ un top dj che da decenni sta a metà tra pop e house music. Celeberrimo anche in tv (è stato super ospite a Sanremo) e non solo nei e nei festival musicali di tutto il mondo, Bob Sinclar è semplicemente una rockstar della console e brani come “World Hold On” o “Love Generation” fanno emozionare e non solo ballare il mondo.

Con Sinclar, per una serata decisamente internazionale, i bergamaschi The Cube Guys, anche loro attivi in tutto il mondo a ritmo di house. Protagonista anche anche B Jones, una delle artiste simbolo della scena musicale di Ibiza e non solo.  Non mancano il francese Rawdolff, l’italiano Ayko, il belga Hoax, la slovena Dj Xenia, il monegasco TMP Dj, l’italiano Alex Pizzuti ed il violino dell’ucraina Helinxy Violinist. Ingresso 15€+3€ Diritti di Prevendita. Info & Prevendite Whatsapp 3277928137

Venerdì 9 settembre a Il Foro Festival di Carmagnola (TO) prende invece vita uno scatenato Urban Show – Latin Night. In console e sul palco, per una festa reggaeton e urban, Dj Chama e Ricky Jo e un vero corpo di ballo. Ingresso libero.

Sabato 10 settembre ecco poi la voce unica di Mario Biondi, per una data del suo “Romantic Tour”. In molti, ascoltando per la prima volta alla radio la sua “This is what you are”  nel 2006 immaginavano che a a interpretarla fosse un robusto cantante afro-americano di mezza età. Invece a cantare era Mario Biondi, catanese (città che da sempre ha un rapporto speciale con la musica italiana) che aveva allora trentacinque anni e la pelle bianca… da allora la sua carriera è in costante crescendo (posti in piedi 20 € + ddp; posti a sedere 30 € + ddp).

Domenica 11 settembre, per una conclusione del festival piena di divertimento, sul palco va la Royal Party Band, che propone un vero e proprio revival delle canzoni più amate della musica dance. Con loro anche la dj Jay C.  (ingresso libero).

I biglietti degli eventi a pagamento de Il Foro Festival sono acquistabili in vari punti prevendita del territorio, presso le casse del Festival nelle serate dei concerti a partire dalle ore 18:30 (se ancora disponibili), via Whatsapp al numero 3277928137 e online su ticketone.it, youticket.net e ciaotickets.com. Media Partner: Radio Vida  Network.

Il Foro Festival 2022 si svolge in concomitanza con la 73^ “Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola”, dal 2 all’11 settembre 2022: 10 giorni ricchi di eventi gastronomici, culturali e artistici che propongono intrattenimenti ed esperienze coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età.

“E così, io ti guardo buttare l’amore…”

MUSIC TALES, La rubrica musicale

E così, io ti guardo buttare l’amore

resto qui e finisco per farmi del male

passerà, serviranno altre mille persone

e va bene così”

Oggi Davide si è presentato a lezione con questo brano.

Lui, come me, è amante delle cose belle e della regia di Ferzan Özpetek, nello specifico de “le fate ignoranti”.

 

Una donna, affranta dalla prematura perdita del marito, scopre che questi aveva un amante, Michele. Questo nuovo trauma la porta a conoscere un mondo per lei ignoto, popolato di una umanità viva e lontana dal perbenismo. Niente è come sembra, quasi mai. Mai. Se posso azzardare.

Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto, che vivono i propri sentimenti, e non hanno paura di manifestarli. Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie.

Io sono una fata ignorante, mi ci rivedo in quel film, per il suo significato, per la concezione di vita che mi appartiene.

 

La canzone: “buttare l’amore” che nasce dalla penna di Gianni Bindi e Matteo Mancini e ci viene interpretata da una Mina che (non me ne vogliate) vocalmente non riesco più ad apprezzare come un tempo, parla dell’incapacità e impossibilità di continuare un rapporto, una relazione, con chi canta impegnata a guardare l’altra persona “buttare via l’amore” mentre non si riesce ad impedire che ciò avvenga. E la passione appare mancare proprio a causa dell’assenza di un elemento esterno mentre si osserva, inermi, il declino e il decorso del rapporto.

 

buon ascolto, vi piacerà …almeno spero

 

https://www.youtube.com/watch?v=1HIJdd69ha8&ab_channel=MinaMazziniOfficial

Chiara De Carlo 

Bisognerebbe numerare ogni centimetro del nostro cuore, come si fa con un inventario, perché quando arriverà il giorno, che prima o poi verrà, sia più facile rimettere insieme i pezzi rotti.”

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Sabato 17 settembre 2022

ore 21.30

10HP – reimmaginando Lucio Battisti

Prandi’s Corso Savona 17 – Moncalieri TO

***

Martedi 20 settembre 2022

ore 19.00

The Slaves – Repertorio internazionale

OGR – https://ogrtorino.it/

Corso Castelfidardo, 22 Torino

Prosegue l’estate al Museo Nazionale del Cinema

Il Museo Nazionale del Cinema sarà regolarmente aperto per tutto il periodo estivo.

Oltre alla ricca collezione permanente sarà possibile visitare la grande mostra Dario Argento – The Exhibit realizzata dal Museo Nazionale del Cinema Solares Fondazione delle Arti, il primo omaggio completo dedicato al genio e all’opera del cineasta, visionario maestro del thriller. La mostra, a cura di Domenico De Gaetano e Marcello Garofalo, sarà ospitata in Mole fino al 16 gennaio 2023.

Nel rinnovato piano di accoglienza della Mole Antonelliana, il Museo Nazionale del Cinema presenta fino al 26 settembre 2022 IL GUARDIANO DEI NOSTRI INCUBI, una raccolta di 21 tavole tratte dal numero monografico di LINUS (maggio 2022), edito da La nave di Teseo, dedicato a Dario Argento e pubblicato in occasione di DARIO ARGENTO – THE EXHIBIT.

L’esposizione ripropone le tavole che, con stili differenti propri a ogni autore e autrice, narrano e danno vita ad altrettante visioni contemporanee di Dario Argento e delle sue opere, capaci di coinvolgere il visitatore e di attirarlo a compiere un passo oltre in quell’universo onirico in cui il cinema di Argento invita ogni spettatore ad affacciarsi e immergersi.

Come durante tutto l’anno, si confermano per il periodo estivo le visite guidate previste tutte le domeniche: il percorso “Alla scoperta del Museo” permette di conoscere il Museo e le sue meraviglie, dal teatro d’ombre ai fratelli Lumière, fino ai grandi protagonisti della storia del cinema.

Durata: 1 ora e 30’. Costo visita: 6.00 euro a persona + biglietto d’ingresso ridotto.

Inoltre, su prenotazione per famiglie e piccoli gruppi lo speciale percorso di visita “Scopri il Museo”. Il visitatore può scegliere direttamente con la guida il percorso che più lo interessa e incuriosisce.

Al piano dedicato all’Archeologia del cinema le diverse sale tematiche consentono di scoprire i dispositivi ottici, le tecniche, i giochi e gli spettacoli che hanno portato al “Cinématographe” dei fratelli Lumière; La Macchina del cinema è invece l’area dedicata ai protagonisti e alle fasi della realizzazione del film: dalla sceneggiatura alla postproduzione, dai costumi alle riprese sul set.

Durata: 1ora / 1-5 persone – Costo: euro 85.00 complessivo (Incluso ingresso + attività).

Per orari, informazioni, tariffe e prevendite www.museocinema.it

La prevendita online è fortemente consigliata.

Il Cinema Massimo sarà chiuso per la pausa estiva da giovedì 14 luglio a mercoledì 24 agosto 2022 compresi, mentre la Bibliomediateca “Mario Gromo” e l’Archivio saranno chiusi al pubblico da lunedì 8 a venerdì 26 agosto 2022 compresi.

Dario Argento e il fascino misterioso di Torino

/

La grande mostra dedicata a Dario Argento sta riscontrando un grande successo al Museo Nazionale del Cinema, ospitato alla Mole Antonelliana di Torino.

 

Un evento che sarà aperto al pubblico per nove mesi sino a lunedì 16 gennaio 2023. L’omaggio torinese a uno dei maestri del cinema italiano più conosciuti e apprezzati a livello internazionale è quasi un atto dovuto che ricompensa il rapporto speciale che il regista ha sempre avuto con la prima capitale d’Italia. Come ha più volte sottolineato Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, è dagli esordi “dietro la macchina da presa con L’uccello dalle piume di cristallo fino all’ultimo film Occhiali neri, spaziando con talento visionario tra giallo, thriller e horror” che Dario Argento ha scelto Torino per le ambientazioni dei suoi film restituendo della città “un’immagine inedita e perturbante che arricchisce di fascino e mistero lo sguardo che le viene rivolto”. L’esposizione Dario Argento-The Exhibit propone un percorso cronologico attraverso tutta la carriera del regista e sceneggiatore, costruita sul confine tra cinema di genere e d’autore. Un antico sodalizio all’insegna della paura e del mistero si potrebbe definire lo speciale feeling che lega il maestro del brivido, il regista che è stato definito “l’Hitchcock italiano” con la città magica, fascinosa e austera, tanto da guadagnarsi da parte del grande Le Corbusier il titolo di “città con la più bella posizione naturale del mondo”. Dario Argento, nella sua autobiografia ( “Paura”, Einaudi 2014) aveva confessato come  Torino  fosse il luogo dove i suoi incubi stavano meglio, rendendo esplicito l’amore per la città all’ombra delle Alpi.“ Ero giovanissimo, un bambino – raccontava — e venni a Torino con mio padre, che doveva andarci per lavoro. Arrivammo di sera, pioveva e subito la trovai una città bellissima. Aveva appena piovuto, le strade riflettevano le luci di questi lampioni, queste luci gialle… le strade luccicavano. Mi piaceva molto, aveva un’aria malinconica e al tempo stesso inquietante. Non pensavo che avrei mai fatto il regista, ma ero sicuro che Torino sarebbe stata una città ideale per girarci dei film ; anche se non conta la città in se stessa per rendere più o meno pauroso il film, perché dipende da come la si inquadra, da come la si illumina”.

La sua carriera dietro la macchina da presa iniziò nel 1970 con “L’uccello dalle piume di cristallo”, ma è dal secondo film che il regista scelse Torino come set naturale per dare corpo ai suoi incubi. Ne “Il gatto a nove code” gran parte delle scene vennero filmate nel capoluogo piemontese. I luoghi e i volti della città emersero nel film: da via Vincenzo Vela, 12, dove abitava l’enigmista Franco Arnò (l’attore Karl Malden) con la piccola Lori, al misterioso “Istituto di ricerche genetiche Terzi” che, nella realtà, era il retro della GAM, la Galleria di Arte Moderna, per passare dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, da via Santa Teresa e da piazza Solferino. Altre scene vennero girate ai piedi della collina torinese, a due passi dal Po, in corso Fiume, 2, per finire tra le tombe del cimitero Monumentale in piazzale Carlo Tancredi Falletti di Barolo (già corso Novara). Torino piacque a Dario Argento a tal punto che, nello stesso anno, la scelse anche per il thriller “Quattro mosche di velluto grigio”. Le location, anche in questo caso, furono molte: dal giardino Lamarmora, incastonato tra le vie Cernaia, Stampatori, San Dalmazzo e Bertola, all’Auditorium RAI di piazza Rossaro,angolo Via Rossini; dalla galleria Umberto I all’esterno del Conservatorio Giuseppe Verdi, in piazza Bodoni; dalla galleria Subalpina al Caffè Mulassano,al numero 15 di piazza Castello. Ma Dario Argento raccolse a piene mani l’aurea misteriosa di Torino tre anni dopo, nel 1974, girando le scene più importanti del suo capolavoro, l’inquietante “Profondo rosso” dove si scorgono, oltre alle piazze e alle vie più note del centro, il Teatro Carignano, la Galleria San Federico e piazza CLN, dove si riconoscono le fontane di fronte alle quali Gabriele Lavia e David Hemmings assistono al primo terribile delitto del film, quello della sensitiva Helga Ullman ( l’attrice Macha Méril). Hemmings (che nel film interpretava il pianista inglese Marc Daly ),sulla collina torinese incrociò alcune dimore importanti come Villa della Regina (residenza storica dei Savoia), lungo la Strada Comunale Santa Margherita, per poi raggiungere l’obiettivo della sua ricerca : Villa Scott, in Corso Giovanni Lanza, 57. È quella, infatti, la lugubre “villa del bambino urlante” che si trova in Borgo Po, sulle colline della città: un edificio bellissimo, uno degli esempi più straordinari dell’art decò. “L’avevo scoperta per caso — confessò il regista — mentre giravo in auto in cerca di posti interessanti dove girare il film. La villa era in realtà un collegio femminile diretto dalle monache dell’Ordine delle Suore della Redenzione e, siccome ne avevo bisogno per un mese, offrii alle occupanti una bella vacanza estiva a Rimini, dove si divertirono tantissimo. Con noi restò una monaca-guardiano, che sorvegliò le riprese con austerità”.

Un’ulteriore curiosità merita di essere segnalata. Quando Marc, nel film suonò al campanello di casa del suo amico Carlo, si trovò di fronte la madre di lui (Clara Calamai) che lo fece entrare in un appartamento ricco di cimeli e foto d’ogni sorta. La casa era davvero quella dell’attrice e, quindi, ciò che si vede nel film era probabilmente in gran parte ciò che davvero c’era in quell’appartamento nel 1974, diventato set per l’ultima prova cinematografica della grande interprete del cinema italiano. Il film, quinta prova dietro la macchina da presa per Dario Argento, uscì nelle sale il 7 marzo 1975 e lo consacrò, grazie al successo, come il vero “maestro del brivido made in Italy”. Il ritorno di Dario Argento alle atmosfere tipiche del genere thriller, parecchi anni dopo “Profondo Rosso”, coincise ancora con una pellicola girata a Torino dove la città venne scelta per ambientare praticamente tutte le location di “Non ho sonno”. Anche la colonna sonora, firmata dai Goblin, è un trade-union con il capolavoro del 1975. E come dimenticare l’inquietante filastrocca del fattore, quella che iniziava con “è arrivata mezzanotte, con il letto faccio a botte, ora inizia la mia guerra con le bestie della terra”? Alcune scene furono girate presso i teatri di posa della Euphon Communications, a Mirafiori Sud, mentre per gli esterni il primo ciak avvenne alla stazione Dora di Torino, capolinea della Torino-Ceres. Le immagini del film accompagnano luoghi facilmente riconoscibili dalla Crocetta a piazza della Gran Madre, da San Salvario a piazza Carignano, da piazza Castello al vecchio deposito della SATTI di Lungo Dora Agrigento, al cimitero Monumentale, alla Casa di Riposo ex Poveri Vecchi di Corso Unione Sovietica. Per non parlare di due locali storici come la celebre discoteca “Big Club” di Corso Brescia e il pub “Barbican’s”di piazza Vittorio Veneto. In “Non ho sonno” le analogie con “Profondo rosso” sono molte, come se Dario Argento intendesse citare più volte il suo film più riuscito. Gabriele Lavia, tanto per fare un esempio, interpreta anche in questa pellicola il presunto colpevole e, in una scena importante ,sbotta con un secco “È’ tutta colpa tua” come nell’altro film, recitando con la stessa, identica espressione. La scena dell’omicidio della ballerina venne girata al Teatro Carignano, la medesima location dove la sensitiva Helga tenne la conferenza nelle scene iniziali di “Profondo rosso” e, infine, anche in ”Non ho sonno” si scelse di usare un manichino con le sembianze dell’assassino. Dopo questo ritorno al thriller classico, Argento girò sempre a Torino un film per la televisione: “Ti piace Hitchcock?”. Ai giornalisti, confessò: “Questa città è uno stupendo teatro di posa, quando penso a un film lo immagino qui”. Nelle sequenze la sulfurea capitale dell’auto si vede dappertutto, da via Vincenzo Vela (già nota per aver ospitato la casa di Arnò e l’Istituto Terzi ne “Il gatto a nove code”) al Politecnico di Corso Duca degli Abruzzi, dalla fontana dei Dodici Mesi al parco del Valentino a Corso Francia, per finire nella videoteca, luogo d’incontro di tutti i protagonisti, immaginata al n. 26 di via Cesare Balbo. “La terza madre “, diretto nel 2007 da Dario Argento con la figlia Asia nel ruolo della protagonista (aveva già lavorato con il padre in “Trauma”, “La sindrome di Stendhal” e “Il fantasma dell’Opera”) rappresentò il capitolo conclusivo della saga delle tre madri di cui fanno parte Suspiria (1977) e Inferno (1980), narrazione horror di tre sorelle streghe, madri degli inferi: Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lacrimarum. Anche per questo film Torino prestò se stessa per molte scene, dagli interni della libreria La Bussola di Via Po alla villa abbandonata di viale Thovez dove si trovavano i sotterranei dove si rifugiavano la strega e i suoi discepoli; dalle Molinette di corso Bramante a piazza Emanuele Filiberto, per finire nel Quadrilatero romano, in Via Belleziaall’altezza del noto ristorante Le tre galline. Anche i dintorni della capitale sabauda ospitarono il set del film: dall’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta alla chiesa dei Batù e al cimitero di Andezeno, da strada Cenasco a Moncalieri, all’aeroporto di Caselle. Nel 2009 Dario Argento ambientò a Torino “Giallo”, un thriller dove una hostess statunitense, accompagnata da un investigatore italiano, segue le tracce della sorella scomparsa, vittima di un serial killer. Il cast aveva in Adrien Brody un protagonista d’eccezione mentre la sua partner era Emmanuelle Seigner, moglie di Polanski, il regista con cui Brody vinse un premio Oscar per “Il pianista”. Dopo vari problemi distributivi il film venne commercializzato direttamente in home video. Anche in quella pellicola le scene conducono gli spettatori tra le vie e i quartieri della città. Da corso Vercelli a via Pietro Egidi, nei pressi del Duomo; dal Conservatorio Giuseppe Verdi, in Piazza Bodoni, al Mastio della Cittadella; dai Portici di via Cernaia al Teatro Regio di piazza Castello e al Caffè San Carlo nell’omonima piazza. S’intravedono anche il palazzo dell’Elettricità in via Bertola e il mercato del pesce di Porta Palazzo. Una citazione a parte merita la macelleria Curletti, ormai “ex” dopo un secolo di onorata attività. E’ lì che, nel film, viene assassinato il macellaio. In corso Moncalieri, ai piedi della collina sulla riva destra del Po, la notissima macelleria venne aperta all’inizio del Novecento da Oreste Curletti che affiancò alla professione svolta con grande competenza la passione per la pittura, arricchendo la sua bottega di una notevole galleria di quadri raffiguranti quarti di bue, costate, bovini d’ogni razza commissionate ad artisti del calibro di Soffiantino, Calandri e Tabusso. L’ultimo film girato in terra piemontese dal maestro del brivido è del 2012 e non venne accolto molto bene dal pubblico e dalla critica. “Dracula 3D” (conosciuto anche come Dracula di Dario Argento) non è certo annoverabile tra le migliori prove del regista, nonostante il cast impegnato sul set (il tedesco Thomas Kretschmann nei panni del più famoso “succhiasangue” della storia, il grande Rutger Hauer come interprete di Van Helsing, il cacciatore di vampiri, e la figlia Asia). Le riprese del film vennero ambientate nella splendida cornice medievale del Ricetto di Candelo, nel biellese, e nel castello di Montaldo Dora, sull’erta del monte Crovero, nell’anfiteatro morenico di Ivrea. Dopo il recentissimo “Occhiali neri” chissà se il maestro del thriller avrà ancora voglia di tornare ancora dietro alla macchina da presa scegliendo come “luogo del delitto” l’amata città dei quattro fiumi?

Marco Travaglini 

Tony Hadley swings in Bard

Ultimi due appuntamenti con la rassegna Aostaclassica al Forte di Bard. Da non perdere il concerto di Tony Hadley, Tony Hadley swings in Bard, domenica 21 agosto 2022, alle 21.30 in Piazza d’Armi. Ex frontman degli Spandau Ballet, Hadley è uno dei cantanti più autorevoli nella storia del pop mondiale, è stato premiato con una medaglia d’oro dalla British Academy of Composers and Songwriters, è un’autentica icona musicale degli anni ’80.

Il concerto al Forte di Bard è un progetto appositamente concepito e che prevede la costituzione di una Big Band di soli musicisti valdostani e provenienti per la gran parte dalla Scuola di Formazione e Orientamento Musicale (Sfom) e dal Conservatoire de la Vallée d’Aoste che accompagneranno Tony Hadley in questo viaggio musicale.

Biglietti:
Domenica 21 agosto – ore 21.30
Primo settore: 46,00 euro
Secondo settore: 40,25 euro
Terzo settore: 34,50 euro
Prevendita

 

La rassegna si concluderà venerdì 26 agosto, sempre alle ore 21.30, con lo spettacolo Pierino, il lupo e l’altro, un originale concerto dell’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal Maestro Giacomo Loprieno, con il racconto di Arturo Brachetti. Il progetto nasce dall’idea di creare un’occasione per ampliare il pubblico della musica sinfonica con una formula originale, capace di coinvolgere e divertire le famiglie: una vera e propria attività di divulgazione musicale.

La base di partenza di Pierino, il lupo e l’altro è l’Ensemble Symphony Orchestra, una delle più conosciute orchestre nell’ambito nazionale che ha fatto della versatilità delle sue cifre stilistiche.  La parte musicale si appoggia al racconto di Arturo Brachetti, uno degli artisti teatrali italiani più noti al mondo, qui impegnato in veste di voce narrante.

Biglietti:
Venerdì 26 agosto – ore 21.30
Primo settore: 40,25 euro
Secondo settore: 34,50 euro
Terzo settore: 28,75 euro
Prevendita