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Ozonoterapia: Innovazione e Vantaggi delle Terapie con Ozono

PENSIERI SPARSI  di Didia Bargnani

Le prime testimonianze dell’efficacia dell’ozono in medicina risalgono al 1870 e da allora le pubblicazioni  sull’argomento si sono sempre susseguite con grande interesse da parte della comunità scientifica fino ad arrivare al 1983 quando in Italia nasce la SIOOT ( Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia), che conta oggi
oltre 2500 medici iscritti.
L’Ossigeno Ozono Terapia, grazie al suo approccio olistico, agisce su tutto l’organismo, viene definita “terapia di lunga vita”, è infatti utilizzata in dermatologia, medicina interna, cardiologia, geriatria, oculistica, neurologia, fisiatria, chirurgia, malattie degenerative, neurochirurgia, disbiosi intestinale e possiede anche un’ottima azione antiage.
“ Ha presente l’odore che si sente nell’aria subito dopo un temporale ? – mi domanda il dr. Riccardo Aglietta,medico fisiatra e socio della SIOOT- Ecco, quell’odore pungente, di pulito è proprio ozono che è un gas formato da tre atomi di ossigeno. L’ozono e’ anche un efficace agente battericida, fungicida e inattivante dei virus ed è naturalmente presente all’interno del corpo umano”.
Il dr.Aglietta, che segue i suoi pazienti nel Centro di Fisioterapia Zenit a Torino e nel Centro Fisiorom di Rivarolo Canavese, mi parla dei diversi utilizzi dell’ozono in medicina e dei vari modi in cui viene somministrato.
“L’Ozono è una cura medica riconosciuta ed applicata in quasi tutto il mondo; si sfrutta la capacità dell’ozono, unito all’ossigeno, di stimolare i meccanismi di protezione dell’organismo nei confronti dei radicali liberi e di altre sostanze dannose per le cellule, favorendo il rilascio di ossigeno si attiva la circolazione nei tessuti e si apporta beneficio”.
Le principali applicazioni mediche dell’Ozono Terapia riguardano la cura delle ernie (discali e cervicali), il mal di schiena, lombo sciatalgie e dolori cronici di ogni tipo. L’ozono può essere somministrato in vari modi, i più comuni sono le iniezioni sottocutanee, intramuscolari ed intrarticolari oltre alla GAE ( Grande Auto Emoinfusione) che prevede il prelievo di circa 150 cc di sangue venoso dal paziente che viene depositato in apposite sacche sterili dove si immette una miscela di Ossigeno-Ozono e si reintroduce nel paziente attraverso lo stesso accesso venoso, il tutto ha la durata di circa 30 minuti.
Per alcune patologie può essere utile la Piccola Auto Emoinfusione che prevede il prelievo di una quantità ridotta di sangue, sempre arricchita dalla miscela gassosa di Ozono-Ossigeno, e poi iniettata per via intramuscolare anziché per via venosa.
“ La GAE permette di ossigenare tutti i tessuti fino a livello dei capillari – mi spiega il dr. Aglietta – e anche per questo è indicata nei periodi di riabilitazione post intervento, post ictus, si dimezzano i tempi di recupero dopo un infortunio; utile in campo dermatologico ed  estetico ( acne, cellulite), indispensabile nel coadiuvare le terapie farmacologiche nei casi di artrite reumatoide ed artrosi. Le applicazioni cliniche dell’ Ozono sono riconosciute essere valide anche per problemi intestinali, nel trattamento delle infezioni uro-genitali, nelle riniti allergiche, come prevenzione per Parkinson e demenze senili , nella maculopatia degenerativa, nelle cefalee, nelle cardiopatie ischemiche ed è un valido aiuto durante radio/chemioterapia”.
E le controindicazioni ? “Veramente poche: favismo, epilessia, gravidanza e gravissimi problemi cardiovascolari. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato da un medico autorizzato e certificato SIOOT. Possiamo dunque considerare l’Ossigeno-Ozono Terapia come un potentissimo antiossidante per il nostro intero organismo, da qui il detto ‘ ciò che non può il farmaco può l’Ossigeno-Ozono’- conclude il dr. Aglietta.
L’Ossigeno-Ozono Terapia rappresenta dunque un approccio olistico che ci può aiutare a vivere meglio, rallentando i fenomeni d’invecchiamento cellulare.

Comitato diritti umani, Nicco: “Situazioni drammatiche nel mondo, meritano la nostra attenzione”

La situazione politica in Venezuela dopo le ultime elezioni è stata al centro della prima riunione della legislatura del Comitato Diritti Umani e Civili, condotta dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Davide Nicco.

Dalla voce di Mariela Magallanes, già deputata del Venezuela, è arrivato forte “l’allarme per una situazione che mette a rischio la democrazia nel mondo. Chiediamo che il Piemonte sia protagonista nel riconoscere la vittoria di Gonzalez Urrutiacontro Maduro, che sta usando violenza, torture, arresti arbitrari per affermare una vittoria illegittima”.

“È molto importante che il Comitato sia tornato a riunirsi a pochi mesi dall’inizio della legislatura. Il mondo è scosso da diversi fronti di guerra e di tensione, per questo è ancora più fondamentale che questo organismo continui a essere crocevia di dialogo, confronto e azione pubblica. Il Comitato ha recepito una proposta di risoluzione sulla crisi in Venezuela che verrà trasformato in un documento da discutere in Aula su cui auspico la più ampia convergenza”, ha dichiarato Nicco.

“Ringraziamo il presidente Nicco per aver permesso al Comitato di proseguire la sua attività in attesa della nuova composizione – hannospiegato i vicepresidenti Sara Zambaia e Gianpiero Leoi temi trattati, dalla questione delle elezioni in Venezuela, alla drammatica situazione della Striscia di Gaza, richiedono la massima attenzione delle istituzioni. Il ruolo del Comitato è proprio quello di supportare il Consiglio regionale in simili questioni: il documento che abbiamo approvato sulla questione venezuelana e che sarà trattato in Aula va in questa direzione”.

Tutti i membri del Comitato e le associazioni hanno espresso grande favore per la scelta del presidente Nicco di convocare questa riunione perché la situazione nel mondo è drammatica e non potevamo permetterci una sosta lunga.

Sono stati affrontati anche temi che riguardano i territori di Mosul, del Kurdistan e della condizione delle donne afghane, iraniane e yazide, così come la proposta di una dichiarazione a sostegno della messa al bando delle armi nucleari.

Infine è stato preso l’impegno di organizzare un convegno internazionale sui diritti umani entro il mese di dicembre.

Al via Terra Madre Salone del Gusto, tutte le novità

Torino, Parco Dora, dal 26 al 30 settembre

Tutte le occasioni per mangiare, bere, incontrare, imparare, ballare…

Le architetture del Parco Dora di Torino, spazio industriale restituito alle persone, simbolo di rigenerazione cittadina, sono ormai pronte ad accogliere la 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, dal 26 al 30 settembre. Organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero del Turismo, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la manifestazione, anche quest’anno a ingresso libero, presenta centinaia di occasioni per gustare, bere, incontrare e sperimentare le migliori produzioni alimentari che rappresentano la cultura di popoli e territori, grazie agli oltre 3 mila delegati e 700 espositori da tutte le regioni italiane e da 120 Paesi. Il calendario di appuntamenti, tutti legati dal claim We are Nature, è in continuo aggiornamento e sempre più articolato. Così, per meglio organizzare la visita, tra una conferenza e un giro al Mercato, ecco una guida, mappa alla mano, per vivere Terra Madre, minuto per minuto!

Prima di tutto le informazioni essenziali: come raggiungere Parco Dora? Grazie alla collaborazione con GTT_Gruppo Torinese Trasporti, è possibile muoversi facilmente con bus e metropolitana, ma anche con bike, moto e car sharing. A incentivare la mobilità sostenibile anche i circuiti di comunicazione di Trenitalia regionali. E per la prima volta, quest’anno, è possibile incontrare i produttori e vedere la manifestazione in anteprima – insieme a operatori, buyer e giornalisti – basta essere soci Slow Food (o tesserarsi all’ingresso) e visitare Terra Madre il giovedì 26 settembre dalle 10, prima dell’apertura per il grande pubblico, giovedì 26 alle 15. Oltre a questa possibilità i soci Slow Food avranno moltissimi vantaggi, tra cui corsie dedicate all’ingresso per saltare la coda tutti i giorni.

 

Dall’ingresso Mortara, le tante declinazioni del vivere Slow: orti, città, libri e itinerari

 

Se si accede dall’ingresso Mortara, il viaggio di Terra Madre si apre con due grandi aree dedicate ai principali progetti associativi. L’Orto Slow Food, progettato e realizzato in collaborazione con Planet Smart City: un orto bello da vedere, che rappresenta i valori della socialità e del fare insieme, che propone un percorso sensoriale con grandi cassoni, posizionati in maniera tale da essere accessibili a tutti, ricchi di piante orticole e alberi da frutto, come antiche varietà di mele e pere piemontesi, per toccare e annusare foglie, frutti e terra. Il progetto degli orti Slow Food a Terra Madre festeggia 20 anni, e, grazie al contributo di UniCredit si rinnova, uscendo dalle aule scolastiche per coinvolgere anche le comunità che realizzano orti in quartieri periferici e carceri, ospedali e biblioteche. A disposizione di scuole e famiglie, l’aula didattica l’Orto in una stanza, per scoprire, insieme alla rete Slow Food italiana e ai rappresentanti degli Orti in Africa, la biodiversità delle produzioni autoctone, e scoprire le buone pratiche orticole che preservano suolo e acqua. A cura di Iren anche i suggerimenti pratici da riprodurre in ambito domestico sulla gestione del compost. Nello spazio famiglie, sostenuto da L’Erbolario che offre prodotti per la cura di bimbi e mamme, si può trovare un momento di pausa, sperimentando i giochi educativi di Quercetti ispirati al mondo della natura, e rilassarsi nell’area morbida realizzata in collaborazione con Giovani Genitori.

Adiacente all’orto, lo spazio Slow Food accoglie i soci e chi vuole saperne di più su progetti e campagne del mondo della Chiocciola, ma non solo: al suo interno si trovano l’area dedicata alle pubblicazioni di Slow Food Editore, tra grandi classici e ultime novità, e la sala incontri dove esplorare la sfera del gusto, della pizza e del vestire sostenibile grazie a ospiti d’eccezione come Giulia Zanni, campionessa del Mondo di Pizza 2024, e Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber. Sempre nello stand Slow Food, le sarte di Slow Fiber sono protagoniste al telaio di dimostrazioni dal vivo di cucito e mettono in pratica la loro maestria realizzando scaldacollo in seta e lana proposti in vendita. Da non perdere la degustazione delle miasse, sottili e croccanti rettangoli di farina di granturco cotte su apposite piastre, presentata da Loris Caretto, coltivatore custode del Pignoletto Rosso e referente della rete Slow Mays, in abbinamento allo spettacolo teatrale della compagnia Lo Zodiaco di Caluso.

 

La tappa successiva è Nutrire le città, un palcoscenico dedicato all’ecosistema urbano, alle food policies e al tema dello spreco alimentare. Dalle degustazioni di etichette da vigneti urbani di città come Roma e Brescia, alle testimonianze di chi, a Trieste, Cagliari e in Piemonte, sta integrando l’educazione alimentare nel programma scolastico, per passare alle esperienze di acquisto diretto dai produttori, i Mercati della Terra di Slow Food in primis, ma anche le community supported agriculture (CSA) e i gruppi d’acquisto. Con Lentamente viaggiare si esplorano invece le proposte di viaggi sostenibili, in Italia e all’estero: visite guidate tra Carso e Trieste, laboratori di ravioles in Val Varaita, percorsi di gastronomic trekking lungo la Costiera Amalfitana, escursioni tra le terre della transumanza in Abruzzo e tour in bicicletta nella Riserva Naturale di Torre Guaceto: sono alcuni esempi delle attività raccontate dai referenti degli itinerari del progetto Slow Food Travel e non solo. Sempre in quest’area, Ismea propone laboratori di smielatura e degustazioni per ripercorrere la Penisola attraverso le varietà di mieli.

 

Dall’ingresso Borgaro: un viaggio gastronomico tra reti tematiche e regioni italiane

 

Se si cambia il punto di partenza, dall’ingresso di via Borgaro Alta, a inaugurare la visita è l’area dedicata alle reti Slow Food, dove produttori e artigiani condividono la loro storia e i tanti modi di salvaguardare varietà, territori e tradizioni attraverso il progetto dei Presìdi Slow Food e non solo. Slow Grains, supportata da Pastificio Di Martino, riunisce a Parco Dora le realtà che dal Nord al Sud Italia valorizzano i grani tradizionali, come il Mulino Papavero Rosso di Cuneo, la Cooperativa Grani Antichi del Reatino e il Montefrumentario in Campania, mentre Slow Mays presenta alcuni esempi di biodiversità: il pan de Sorc, un pane dolce e speziato nato nelle terre di Gemona in Friuli, il mais Quarantino, antica varietà di granoturco marchigiana, e il mais Piadera, coltivato da oltre tre generazioni a Fregona (Tv). Grande rappresentanza anche dei componenti della rete Slow Beans, che attraverso i legumi raccontano culture agricole e sapori autentici, dalla Comunità della Valbelluna con il gialet, alla Comunità di Favalanciata nelle Marche, fino alla cicerchia degli Iblei e la sua farina, da cui nasce una polenta speciale. Infine, nello spazio Slow Olive, realizzato grazie al contributo del Gruppo ASA e la partecipazione di Ricrea, si ascoltano le testimonianze dei produttori del Presidio degli olivi secolari, tra cui Sergio Spada della Cab di Brisighella, menzione speciale nella Guida agli Extravergini 2024, e Vincenzo Signorelli, che nell’omonima azienda propone visite e degustazioni, arricchendo le esperienze dell’itinerario Slow Food Travel Etna e Catania. Sempre aperto anche l’Oil Bar, per degustare oli extravergini di alta qualità e imparare a riconoscerne le caratteristiche.

 

Il percorso prosegue con gli espositori del Mercato italiano e gli spazi delle Regioni, alla scoperta di tutta la Penisola e della sua biodiversità paesaggistica, culturale e gastronomica. Dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia, dal Trentino-Alto Adige alla Liguria, tutti gli stand propongono degustazioni, workshop e incontri con produttori, docenti, cuochi e referenti territoriali. Punta su un programma di showcooking anche la Cia-Agricoltori italiani, in collaborazione con produttori e cuochi da Nord a Sud. Non mancano i padroni di casa: all’area Piemonte, rappresentata da molti espositori, si aggiungono gli spazi di Regione PiemonteCittà di Torino, Turismo Torino e Provincia e della Camera di Commercio di Torino, main partner dell’evento, che nel proprio stand ospita appuntamenti che vedono protagonisti i Maestri del Gusto di Torino e Provincia e numerose associazioni di artigiani, dal Vermouth di Torino ai grandi classici di Torino e delle sue vallate, fino alla formazione delle nuove generazioni grazie a progetti che hanno visto la collaborazione di Slow Food, insieme alla Camera di Commercio e ai Maestri del Gusto, con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Animano gli spazi espositivi con le loro attività laboratoriali Borghi più belli d’Italia e Borsa merci telematica italiana, che mette a disposizione materiali informativi per favorire acquisti consapevoli da parte dei consumatori, e Invitalia, presente nella buyer lounge della manifestazione.

 

Il cuore di Parco Dora: riscoprirsi Natura, tra i banchi del Mercato e gli incontri in Arena

 

Tappa obbligatoria delle visite a Terra Madre è la grande tettoia di Parco Dora, dove converge l’anima più cosmopolita di Terra Madre. Il Mercato internazionale riunisce Presìdi Slow Food e prodotti provenienti dai cinque continenti: cacao e cioccolato da Ecuador e Colombia, cereali e salse dal Giappone, formaggi a latte crudo di Irlanda e Svizzera, ma anche specialità dei Mercati della Terra, come quello di Karva in Slovacchia e di Yunlin a Taiwan. Agli espositori si aggiungono gli eventi degli spazi internazionali, come la lezione di cucina sul borsch guidata dall’Alleanza Slow Food dei cuochi in Ucraina, la passeggiata tra le erbe commestibili e medicinali di Parco Dora insieme agli esperti di Slow Food North America, e le degustazioni targate Slow Food France che vedono i formaggi Presìdi Slow Food in abbinamento ai vini della Slow Wine Coalition. Segue l’area dedicata alle Slow Food Farms, dove è possibile scoprire tutti i segreti del modello agroecologico in un percorso di visita che ne approfondisce le parole chiave: conoscenza, comunità, diversità, giustizia e sinergia. Ancora pochi posti disponibili per gli eventi nell’Area Knowledge come l’appuntamento sulle storie di resistenza del Quilombo de Palmares in Brasile, delle comunità nere rurali del Sud degli Stati Uniti e del continente africano, e il workshop sul ruolo svolto dal giornalismo investigativo nella creazione di un sistema alimentare sostenibile. Restano invece gratuiti e aperti a tutti gli incontri dell’Area Biodiversity, dove i produttori delle comunità internazionali Slow Food raccontano i frutti del loro lavoro: il mondo della frutta secca, la coltivazione del té, il potere di legumi e cereali ancestrali e la biodiversità dei mieli indigeni. Strettamente connessa è l’esposizione artistica che Slow Food realizza insieme a Paratissima e con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Le opere, create da artisti e performer italiani e internazionali, sono state selezionate per far immergere i visitatori nelle complesse sfide ambientali e sociali legate all’attuale sistema alimentare.

 

Per chi ha voglia di cimentarsi in un gioco partecipativo, il posto ideale è la Escape Room diffusa realizzata nell’ambito del progetto BEAUTIFOOD. Pensata per far divertire e allo stesso tempo riflettere su temi di grande attualità, questa esperienza interattiva coinvolge gruppi composti da 2 a 5 giocatori e propone tanti enigmi da risolvere: che impatto hanno gli allevamenti intensivi sulle risorse naturali e sulla sostenibilità? Quanto cibo sprechiamo? Come ottimizzare la filiera del cibo con alcuni semplici accorgimenti? Un’occasione per scoprire insieme come diventare più consapevoli delle proprie azioni quotidiane.

 

L’esperienza di Terra Madre continua nello spazio Noi custodiamo natura, dedicato alle terre alte e ai loro custodi. Qui si può conoscere la  rete Slow Food dei castanicoltori, annusare i fieni dei pascoli alpini, scoprire le attività del nuovo Presidio dei prati stabili e dei pascoli, divertirsi con i  giochi in legno di PEFC Italia, che – con Sinergie Outdoor – permettono anche ai più piccoli di comprendere l’importanza del rispetto del bosco. Nell’area conferenze, realizzata con il supporto di FSC Italia, si condividono idee sul futuro delle terre alte, con l’obiettivo di costruire – insieme ad alcuni dei maggiori esperti d’Italia – una strategia per rimettere la montagna al centro, come luogo privilegiato del vivere e dell’abitare.

Al centro dell’attenzione, la pastorizia, la biodiversità dei pascoli, i formaggi, le lane, le erbe selvatiche, i frutti del bosco, come funghi e tartufi, le api e gli impollinatori e i mieli millefiori e monovarietali, proposti per l’assaggio nell’area Slow Bees, realizzata con il contributo di Ricola. E sempre a proposito di erbe, mieli e impollinatori, passeggiando per lo spazio, il pubblico può incontrare anche il caramellaio Ricola arrivato direttamente dalla Svizzera per far assaggiare le iconiche caramelle d’Oltralpe appena formate.

 

Conferenze e incontri, da sempre il fil rouge per approfondire i grandi temi, grazie agli interventi di ricercatori, esperti e produttori, si svolgono in moltissimi spazi e, in particolare, in tre arene. Quella dedicata a Joannah Stutchbury, ambientalista e attivista, impegnata da anni per difendere le foreste del Kenya, uccisa nel 2021 proprio per il suo lavoro, ospita un programma di incontri focalizzati sulla relazione tra natura e differenti ambiti – clima, coscienza, educazione, donne, biodiversità – e tocca temi di attualità – come la giustizia lungo la filiera del cibo – affrontati da personaggi noti in Italia e all’estero. Tra questi, Michele Serra, giornalista, scrittore e autore che, dopo il suo monologo, dialoga con il pubblico presente; il drammaturgo e compositore, Moni OvadiaMiguel Altieri, dal Cile, coordinatore generale del programma dell’agricoltura sostenibile delle Nazioni Unite; Federico Faggin, uno dei padri della Silicon Valley che sarà a Terra Madre per parlare di rapporto fra natura e coscienza, insieme al teologo Vito MancusoLella Costa, che ci accompagnerà alla scoperta delle lezioni di meraviglia di Rachel Carson, Morgan Ody, dalla Francia, coordinatrice generale di La Via Campesina International; Larissa Mies Bombardi, ricercatrice brasiliana oggi costretta all’esilio per i suoi studi sui pesticidi, Elena Granata, una della maggiori urbaniste italiane, che approfondirà il rapporto fra le città e lo sguardo delle donne, e Filippo Giorgi, esperto internazionale nel campo della modellistica del clima, dello studio dei cambiamenti climatici e dei loro impatti sulla società, unico scienziato  italiano nell’esecutivo dell’IPPC, Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, premiato con il Nobel per la Pace nel 2007. Qui trovate la lista completa di relatrici e relatori. 

 

L’Arena in ricordo di Sergio Staino, disegnatore, fumettista, giornalista e attento osservatore del nostro tempo, apre il suo programma con l’omaggio a Staino di Paolo Hendel e continua con Francesca Santolini, autrice di Ecofascisti, con Giorgio Vacchiano, nominato dalla rivista Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che stanno lasciando il segno nella scienza, e molti altri. L’Arena Staino guarda alla natura attraverso il racconto delle reti tematiche di Slow Food, gli esempi virtuosi di allevatori che hanno aderito alla campagna  Allevare rispettando gli animali e la terra si può, e l’impatto di pratiche intensive e cambiamento climatico sulla pesca e sulle Comunità di Slow Fish. Non solo, si racconta anche il percorso dei progetti di Slow Food a tutela della biodiversità: l’evoluzione dei Presìdi Slow Food;  le storie di cuoche e cuochi che fanno parte dell’Alleanza Slow Food, come Laho Lengos, da Taiwan, e Jennifer Rodriguez Rojas, dalla Colombia, e la crescita dell‘Arca del Gusto, che dal 1999 ha catalogato patrimonio di 6350 prodotti a rischio di estinzione.

 

Chiudono il cerchio i due spazi realizzati con il sostegno di Reale Mutua: la Your Next Arena e la Wellness Area. Il primo è uno spazio in cui si approfondisce il legame tra cibo e salute, con incontri dedicati ad alimentazione e falsi miti, educazione al gusto e diete sostenibili. Moltissime le figure interessanti che sarà possibile conoscere in quest’area, dall’etnobotanico americano Danny Childs a Sandor Ellis Katz, uno dei maggiori esperti di fermentazione al mondo, da Fulvio Marino, panificatore fra i più apprezzati in Italia e volto televisivo, alla cuoca, scrittrice e influencer Irene Volpe.

La Your Next Arena dà spazio e voce ai giovani dello Slow Food Youth Network, ma non solo: ospita la delegazione di ragazze e ragazzi che, dopo l’esperienza dell’Anteprima di Terra Madre, tenutasi a Roma a maggio, hanno raccolto in tutta Italia buone pratiche e idee per rigenerare gli ecosistemi del Paese. All’interno della Wellness Area, non distante dalla Your Next Arena, Reale Mutua ospita momenti dedicati allo sport e al benessere personale con il supporto di Technogym e la partecipazione di ospiti esclusivi. Un nome fra tutti, l’ex ginnasta Yuri Chechi.

 

Sempre i giovani sono i protagonisti nello stand dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che ospita colazioni con i prodotti degli alumni Unisg; degustazioni dedicate a prodotti unici e rari, come il formaggio affinato nel tufo di Monteu Roero e il garum artigianale prodotto da funghi, scarti di verdure e pesce; dibattiti su temi di attualità come insicurezza alimentare, crisi climatica e intelligenza artificiale; laboratori di analisi sensoriale, e aperitivi a base di vermouth e bevande botaniche fermentate.

 

Le tappe per gustare, sorseggiare e… ballare 

 

Il piacere e la consapevolezza convergono in due spazi d’eccezione. Torna l’Enoteca della Slow Wine Coalition, dove rilassarsi degustando un bicchiere di vino, ma non solo! Più di 500 delle migliori etichette italiane selezionate dalla redazione della guida Slow Wine e dalla Banca del Vino, suddivise per regioni, e tipologie – bollicine, vini bianchi, vini rossi, vini rosa, vini dolci. Tra le curiosità, un’ampia selezione di Vermouth di Torino, uno spazio dedicato al Sidro con prodotti dall’Italia, Francia, Belgio, Georgia, Olanda e Danimarca, una sezione con i vini delle aziende certificate Demeter, e alcune etichette dei membri internazionali della Slow Wine Coalition. Tutti serviti nei calici Bormioli Luigi, proposti e raccontati dai Sommelier della FISAR e dai Pommelier APAS, e serviti a temperatura perfetta grazie a Liebherr. Una mostra, ospitata in Enoteca, racconta le azioni di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) per Terra Madre realizzate nell’ambito del progetto Circular SEeD da Slow Food Italia in collaborazione con circulareconomyforfood.eu, Hellobarrio e la partecipazione di 17 realtà partner della manifestazione. Nato con l’edizione 2006 del Salone del Gusto, il percorso di sostenibilità in questi 20 anni ha toccato i principali punti dell’organizzazione dell’evento: dai materiali di allestimento all’energia, dai trasporti alla gestione dell’acqua. Per quanto riguarda invece i rifiuti, Terra Madre è ancora oggi l’unico evento al mondo con 35 isole di raccolta gestite da operatori, formati con il sostegno di numerosi partner, per aiutare i visitatori a differenziare correttamente ogni singola frazione. Sempre a proposito di azioni ambientali, passeggiando per Parco Dora il pubblico può acquisire i principali consigli antispreco proposti da Cuki in una serie di paline.

E poi l’area della Slow Food Coffee Coalitionil punto di riferimento per fare un’esperienza di caffè differente, realizzato insieme ai due main partner del progetto, Fondazione Lavazza e De’ Longhi. Numerosi gli appuntamenti in programma, tutti gratuiti e su prenotazione, tra cui le home barista masterclass, per approfondire conoscenze teoriche e aspetti pratici, e gli incontri con i produttori, per scoprire le storie di giovani coltivatori provenienti da Filippine, Messico e Thailandia.

 

Tra gli spazi dei partner sono presenti Acqua S.Bernardo, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi, che nel proprio stand invita a partecipare alla sfida dell’impatto zero con il gioco Ogni goccia contaParmigiano Reggiano, in kind partner dell’evento, che presenta le diverse stagionature in un ricco programma di degustazioni; Pastificio Di Martino, che celebra la Pasta di Gragnano Igp insieme a ospiti d’eccezione: Gianluca Pisacane, executive chef del Sea Front Pasta Bar di Napoli e Peppe Guida, chef stellato di Antica Osteria Nonna Rosa a Vico Equense, e QBA – Quality Beer Academy, che oltre a proporre incontri con mastro birrai internazionali e molti appuntamenti di Beer&Food pairing, presenta in anteprima mondiale la Duivelsbier Wild, l’ultima etichetta dello storico birrificio belga Boon di Lembeek.
Scopri tutti gli spazi e gli eventi dei partner.

 

Meritano una visita lo stand di BBBell, che come di consueto, oltre a curare la connettività dell’evento, anima il programma di Terra Madre by Night con dj set, bollicine e sfiziosi panini, e quello di UniCredit, dove ogni giorno il torneo buddy challenge permette di sfidarsi a ping pong per vincere una selezione di prodotti regionali dal Mercato di Terra Madre. Bormioli, nel proprio spazio propone otto masterclass dedicate a vini provenienti da diversi territori d’Italia  in collaborazione con Vigneron.Wine. Sotto la tettoia si trova anche Demeter, main partner dell’evento, con una nutrita rappresentanza di aziende biodinamiche certificate e tanti seminari e workshop che spaziano dalla fertilità del suolo all’orto terapico, dagli infusi e le essenze fino al rapporto con gli animali.

Non mancano i grandi classici delle manifestazioni Slow Food, come i Laboratori del Gusto, ospitati da Eataly Lingotto, nelle Aule vino e Cibo e nella Cucina dell’Alleanza, allestiti con gli arredi di Grandsoleil, come anche l’Enoteca e lo stand Slow Food: viaggi culinari nel sud della Turchia, degustazioni che esaltano i vegetali in tutte le loro forme e consistenze, abbinamenti che uniscono vitigni e produzioni casearie di territori unici e ricette capaci di valorizzare culture africane, latinoamericane e asiatiche. Tante occasioni in cui mettere alla prova i nostri sensi, scoprire nuove culture, profumi e sapori, ascoltare il racconto diretto di chi si prende cura della terra, imparare nuove tecniche in cucina.

 

Terra Madre è un evento che si vive anche di sera! 

 

Sabato 28 settembre alle 21, presso il Centro Congressi del Santo Volto, con lo spettacolo “Da qui alla luna”Andrea Pennacchi Giorgio Gobbo ricordano la tempesta Vaia e riflettono sulla fragilità del pianeta. L’opera, scritta da Matteo Righetto, ripercorre la tempesta attraverso lo sguardo degli abitanti delle vallate bellunesi, e si inserisce nel programma del Forest Stewardship Council (FSC) Italia, che porta a Terra Madre le sue riflessioni sul presente e sul futuro delle foreste.

 

Dalla mattina e fino alla chiusura alle 23.30, completano l’offerta gastronomica le Cucine di Strada e i Food Truck, con le loro specialità italiane e regionali. Tra le novità BStradi, bottega contemporanea che diffonde l’emilianità, che a Terra Madre ospita i laboratori di buone pratiche antispreco promosse da Cuki, sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e green partner dell’evento; lo Slow Truck di Paolo Betti, cuoco dell’Alleanza del Trentino-Alto Adige che ha creato una casa della biodiversità su ruote per raccontare i territori valorizzando piccoli produttori locali; TuttoFaBrodo, realtà specializzata in Xiao Long Bao, i mitici ravioli asiatici realizzati a mano e cotti al vapore, e, dalla Lombardia, Ca’ Dal Saggia, piccola e giovane azienda agricola sita in Oltrepò Pavese, che propone la sua cucina dalla terra al piatto. Come di consueto, alle loro proposte si possono abbinare quelle dei birrifici artigianali, tutti segnalati sulla Guida alle birre d’Italia 2025: dal Piemonte, Filodilana, con le selezioni “birre da bere e basta”, “italian grape ale” e le “birre da meditazione”; dalla Toscana, il Birrificio del Forte, che quest’anno ha ottenuto il Premio speciale costanza, e dal Veneto Ofelia, Chiocciola sulla guida alle Birre, che a Parco Dora porta le sue produzioni pure, giuste e senza compromessi.

Ma Terra Madre non è solo Parco Dora. Quest’anno gli Appuntamenti a Tavola e le Cene Off si svolgono in diverse location della città. Tra quelle ancora disponibili, la cena a buffet presso le Fonderie Ozanam, dove l’Alleanza Slow Food piemontese alterna piatti della tradizione a rivisitazioni creative, e la cena dei cuochi dell’Alleanza Slow Food in Albania, in programma da Eataly Lingotto. Numerose le iniziative della Nuvola Lavazzache ospita degustazioni, lezioni in compagnia di pastry chef e laboratori sulle mille sfumature del caffè. Si riconferma anche il programma di Terra Madre Off, con tanti eventi in giro per Torino: i Welcome Tour di Turismo Torino e Provincia in città e dentro Parco Dora, l’itinerario in bus alla scoperta dei Maestri del Gusto di Torino, la cena conviviale proposta da Mirafood – Comunità Slow Food, il mercato della biodiversità Gogreen in Piazza San Felice e i test di assaggio dei nuovi prodotti FiorFiore Coop in Galleria San Federico.

Torino al centro di Terra Madre Salone del Gusto

Anche quest’anno la provincia di Torino è protagonista di Terra Madre Salone del Gusto, l’evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto, in scena proprio nella città di Torino, a Parco Dora, dal 26 al 30 settembre 2024.

 

venti anni dalla prima edizione, l’evento organizzato da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte riunisce a Parco Dora più di tremila protagonisti: contadini e allevatori, delegati dei popoli indigeni, cuochi, e giovani attivisti provenienti da 120 Paesi, oltre 700 espositori del Mercato italiano e internazionale e circa 180 Presìdi Slow Food da tutto il mondo. Un viaggio di scoperta e conoscenza scandito dal claim We are nature, che pone l’accento sulla necessità di stabilire una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra.

 

Ecco un assaggio del programma e le principali segnalazioni riguardanti gli espositori nel Mercato italiano e internazionale. Il programma completo e il catalogo sono disponibili su https://2024.terramadresalonedelgusto.com.

 

I Laboratori del Gusto e le degustazioni nello spazio Slow Food 

 

A Parco Dora i Laboratori del Gusto vedono protagonisti tipicità locali, Presìdi Slow Food, come il plaisentif, uno dei 30 formaggi del Presidio Slow Food dei Prati stabili e dei pascoli, che debutta in questa edizione di Terra Madre, e cuochi dell’Alleanza torinese, tra cui Antonio Labriola, che nello stand di Pastificio Di Martino abbina la pasta di Gragnano al Presidio della razza piemontese. Nello stand Slow Food Loris Caretto, coltivatore custode del Pignoletto Rosso e referente di Slow Mays guida la degustazione della miassa, ottenuta da quelle croste di “meliga” (mais) che si staccano dal paiolo dopo la cottura della polenta. La tradizione enologica piemontese viene valorizzata in numerosi eventi: dall’elogio dei vigneti centenari ai grandi cru del Piemonte si possono degustare diverse varietà di Barolo e alcune proposte frizzanti.

Lo spazio Demeter, main partner della manifestazione, ospita invece l’appuntamento Il giardino biodinamico, dove l’esperto Nils Klass, dell’Azienda agricola Officinali della Collina di Pino Torinese, mostra come valorizzare la biodiversità attraverso pratiche e accorgimenti da utilizzare anche nei giardini di casa.

 

Appuntamenti a Tavola

 

Tra gli Appuntamenti a Tavola da segnare in agenda, la cena realizzata grazie alla collaborazione tra diversi locali dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi torinese e la cooperativa sociale Fonderie Ozanam, che aiuta decine di ragazzi in situazioni difficili a inserirsi nel mondo della ristorazione. Durante questo buffet i presenti possono spostarsi da un tavolo all’altro, ascoltando i racconti di diversi protagonisti che metteranno a disposizione la propria esperienza, dando il via a occasioni di dialogo e confronto. Tra le ultime novità in programma anche un pranzo da assaporare attraverso gusto, tatto e olfatto: cinque interpretazioni vegetali e cinque pairing in abbinamento proposti da Antonio Chiodi Latini, cuoco e filosofo della cucina underground, insieme all’agricoltore Federico Chierico e a Bioartlab, progetto partecipato volto a valorizzare il mondo dei funghi.

 

Conferenze

 

Terra Madre vuole essere anche un luogo di riflessione ed è attraverso le conferenze che ripensiamo al rapporto che abbiamo con la natura. Nella Joannah Stutchbury Arena, si possono ascoltare le storie delle “Donne che salvano la terra“, un’iniziativa realizzata da Slow Food Italia con il patrocinio e il contributo della Regione Piemonte, assessorato Pari Opportunità, e che vede coinvolte 10 donne piemontesi che si prendono cura del pianeta, ognuna in modo diverso. Nello spazio Noi Custodiamo Natura si approfondisce il ruolo di api e apicoltori nel mitigare la crisi climatica insieme a Claudia Roggero, apicoltrice di Rivoli e delegata provinciale di Coldiretti Giovani Impresa di Torino, mentre  Laura Lancerotto, responsabile del Club Amici della Valchiusella e Magistra delle erbe della Valchiusella, interviene nell’incontro dedicato alle erbe selvatiche, un’occasione per conoscere le loro proprietà alimentari e curative, ma anche per imparare preparazioni gastronomiche e tecniche di conservazione.

 

Eventi off

 

Si riconferma anche il programma di Terra Madre Off, con tanti eventi in giro per Torino: i Welcome Tour di Turismo Torino e Provincia in città e dentro Parco Dora, l’itinerario in bus alla scoperta dei Maestri del Gusto di Torino, la cena conviviale proposta da Mirafood – Comunità Slow Food, il mercato della biodiversità Gogreen in Piazza San Felice e i test di assaggio dei nuovi prodotti FiorFiore Coop in Galleria San Federico e tanti altri tutti da scoprire.

Lo Stand della Camera di Commercio di Torino

 

Lo spazio di Camera di commercio di Torino a Terra Madre consiste di due palchi in parallelo, Piazza del Gusto e Spazio incontri, e propone un programma di oltre 60 eventi con un centinaio di attori diversi, tra Maestri del Gusto, consorzi, associazioni di categoria, aziende, cooperative, produttori di vini Torino DOC e formaggi Torino Cheese, artigiani, commercianti, ristoratori, tutti esponenti del gusto torinese. Un susseguirsi di appuntamenti gratuiti su prenotazione, per far conoscere ad un pubblico di appassionati e curiosi le migliori proposte dell’enogastronomia torinese. Come ormai da tradizione, una delle più attese anteprime è la presentazione di una nuova edizione dei Maestri del Gusto di Torino e provincia: la cerimonia di presentazione è un evento su invito: un momento esclusivo per celebrare le eccellenze che rendono questo territorio un punto di riferimento a livello nazionale e non solo. Qui il programma completo.

 

Il Mercato 

 

I produttori che si impegnano a difendere le biodiversità, a proteggere il suolo, i mari e il benessere animale sono un esempio virtuoso per ristabilire un nuovo equilibrio con la natura. Sono oltre 700 gli espositori, provenienti dall’Italia e dall’estero, presenti nel Mercato di Terra Madre e portano con sé un enorme patrimonio culinario: formaggi, salumi, lievitati, legumi, frutta, verdura e tanto altro. Ovviamente non possono mancare i Presìdi Slow Food, il Mercato ne conta circa 180. Ecco i produttori della provincia di Torino:

 

AL.pi srl – Torino

Amico Società Cooperativa Sociale – Almese

Associazione Aicec – Agenzia Per L’interscambio Culturale Ed Economico Con Cuba – Torino

Associazione Amece Bailty Aps – Torino

A Tavola! – Torino

Azienda Agricola Scaglia – Rivoli

Azienda Agricola Valle Orco – Maestri del Gusto dal 2019 – Montanaro

BBBell – Torino

Birrificio Castagnero – Rosta

Birrificio Grado Plato – Montaldo Torinese

Birrificio San Michele – S. Ambrosio di Torino

Benvenuto Uao – Sorprendentemente Vegetale – Roletto

Borgiattino Formaggi – Torino

Boutic Caffè – Torino

Bread Bro – Torino

Buongustaio Piemonte – Santena

Caffè Costadoro – Torino

Caseificio Paje – Giaveno

CCIAA Torino – Camera di Commercio Industria Artigianato E Agricoltura Di Torino – Torino

Chialvamenta – Coltivatori Dal 1865, Distillatori Dal 1926 – Pancalieri

Consorzio Carni Qualità Piemonte – Carmagnola

Cuki Cofresco – Volpiano

Davide Appendino – Turingianduia SAS – Torino

Distilleria Erboristica Alpina – Susa

Edisu Piemonte

Edit – Torino

Emporio Vegetale – Torino

Eremia – Ivrea

Gelateria Via Mazzini – Alpignano

Grissinificio Feyles – Santena

Gtt Spa – Torino

Guido Castagna – Giaveno

Guido Gobino – Torino

Ialty Speciality Coffee – Torino

Il Dolce Canavese – Chivasso

Il Frutto Permesso – Bibiana

Jllee – Torino

Laboratorio Marchetti – Torino

La Perla di Torino – Torino

L.a. Torrefazione Insieme Srl – Torino

Luigi Lavazza Spa – Torino

Maestri Del Gusto Con Contributo E Patrocinio Della Circoscrizione V – Torino

Maison della Nocciola – Settimo Vittone

Moou Gelateria Artigianale – Torino

Natureale – Venaria Reale

Nk Società Cooperativa Agricola Demeter – Pino Torinese

Pasta Girardi Business – Torino

Pastificio Virgilio – Torino

Pian della Mussa – Balme

Planet Idea – Torino

Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura, Caccia E Pesca – Torino

Renault Autovip Srl – Torino

Sesames – Torino

Società Reale Mutua di Assicurazioni – Torino

Tibi Kefir D’Acqua – Roletto

Touberi – Torino

Unione Regionale Ccia Del Piemonte – Torino

Zero Glutine Life – Torino

Zeronove Srl – Torino

30 Tuorli Pastificio Artigianale – Garzigliana

Tra cui i produttori dei Presìdi Slow Food:

Carema – Maestro Del Gusto Cantina Dei Produttori Nebbiolo Di Carema – Carema

Prati Stabili E Pascoli – Cascina Roseleto – Villastellone

Mieli Di Alta Montagna Alpina – Le Querce Apicoltura – Azeglio

 

Ma non finisce qui, il Mercato si arricchisce con tanti altri produttori, scopri l’elenco completo.  

 

Food truck/Cucine di strada/Birrifici artigianali

Albergo Ristorante San Giors – Torino

Antica Pasticceria Pan Belmonte – Cuorgnè

Birrificio Castagnero Savant Ross – Rosta

Birrificio Exit – La Cassa

Birrificio Filodilana – Avigliana

Birrificio Grado Plato – Montaldo Torinese

Birrificio La Piazza – Torino

Birrificio San Michele – Sant’Ambrogio di Torino

Brace Pura – Torino

Brickstogo Gastro Bakery – Torino

Edit Brewing – Torino

Luca Scarcella – Torino

Pan Pan La Cucina In Un Panino – Torino

Parsifal Birrificio Artigianale – San Raffaele Cimena

Pastificio Virgilio – Torino

Qr Quadrilatero Romano – Torino

Revolución – Torino

Soralamà – Maestri del Gusto – Vaie

Spoto Bakery – Torino

Tuttofabrodo – Torino

Van Ver Burger – Torino

Torino Tattoo Convention, in città 400 tatuatori da tutto il mondo

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Una maratona di 30 ore di tatuaggi è quella che sta per prendere il via nel weekend all’Inalpi Arena di Torino.

Dal 27 al 29 settembre torna Torino Tattoo Convention: più di 400 tatuatori da tutto il mondo, live show, dj set, contest e tutte le ultime novità a tema dedicate ai 15.000 appassionati attesi alla kermesse. Tre giorni ricchi di inchiostro e divertimento per un evento rumoroso e affascinante, dedicato a tutti gli ink-addicted, ma anche a tutti i curiosi che vogliono respirare un’atmosfera fuori dagli schemi.

Annoverata tra le dieci fiere migliori in Europa e tra le tre migliori in Italia, la Torino Tattoo Convention rappresenta ancora una volta un’occasione imperdibile per vedere all’opera oltre 400 grandi maestri  dell’inchiostro e per farsi realizzare un tatuaggio da professionisti internazionali, dalla Polonia alla Cina, dal Giappone al Canada.

Maori, fine line, realistico, old school, blackwork, ad ognuno il suo tatuaggio…

Attesissimi i contest dedicati ai tattoo. Vere e proprie competizioni per premiare i tatuaggi più belli realizzati in convention.

Novità di quest’anno il grande spazio dedicato a manga, comics e anime: un mondo molto vicino a quello del tattoo che spesso ne ispira i soggetti. E proprio a tema anime sarà anche la performance di show-cooking e narrazione di chef Carlo “Ojisan” Mele, meglio conosciuto come maestro e storico del ramen, che collabora con Accademia L’Estetica Torino, impegnata nella formazione professionale dei tatuatori. Si tratta di un momento live in cui la cucina degli anime giapponesi incontrano il tattoo in un mix di storia, richiami, racconti, disegni e cucina dal vivo.

TATTOO MANIA. È L’ITALIA IL PAESE PIÙ TATUATO AL MONDO

Nata come antica tecnica di decorazione corporea, oggi il tatuaggio è un trend e un fenomeno sociale che non accenna a diminuire: secondo le più recenti ricerche l’Italia è il paese «più tatuato» del mondo seguita dalla Svezia (47%) e dagli Usa (46%). Il 12,8% della popolazione ha almeno un tatuaggio. Questo il dato emerso da un’indagine condotta dall’Istituto superiore di sanità (ISS) sulla diffusione dei tattoo e piercing nel nostro Paese.

Una moda ma anche vera e propria espressione artistica che unisce chi tatua e chi viene tatuato nell’esigenza di esprimere sé stessi, utilizzando la pelle come una pagina bianca dove poter scrivere in modo indelebile ricordi e momenti importanti.

OSPITI DA TUTTO IL MONDO PER UNA DELLE CONVENTION PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA

Nel 2024, mentre si celebrano i 700 anni dalla morte di Marco Polo, anche la Torino Tattoo Convention rende omaggio alla Cina. Attesissimi gli artisti in arrivo, vere e proprie star del tattoo: hanno scelto di fare tappa a Torino Henry Chan, protagonista di un vero e proprio tour europeo e atteso anche a Parigi e Barcellona, e Hamno, anche lui in un tour europeo, famoso per i suoi incredibili lavori che trasformano i corpi in tele per disegni ispirati all’antica arte cinese.

TECNICHE E TENDENZE IN MOSTRA A TORINO

Tattoo old school, new school, giapponesi, tribali, realistici o in stile lettering

Tra le tendenze più in voga il fine line, disegni a linee sottili che hanno conquistato star di prima grandezza come Hailey Bieber, Zoë Kravitz, Yara Shahidi e Hilary Duff. A differenza dei tatuaggi tradizionali, più spessi e pesanti, che li hanno preceduti, i tatuaggi a linee sottili sono diventati lo stile preferito da chiunque voglia aggiungere un disegno delicato o minuscolo alla propria collezione. Le linee sottili non hanno solo un aspetto diverso dagli altri stili di tatuaggio, ma sono anche tecnicamente diverse. Un tatuaggio fine-line è fatto con un singolo ago per creare un contorno molto sottile, in contrasto con il tradizionale contorno in grassetto. I tatuaggi ultrafini sono spesso paragonati a gioielli e brillano nei punti in cui di solito ci si accessoria, come il polso, le dita, le orecchie, il collo e così via. Sono molto amati perché aggiungono, ma non distraggono e sono un’ottima scelta se si è alla ricerca di tatuaggi delicati e leggeri. I soggetti più amati? Sicuramente a tema green. C’è voglia di natura, di sostenibilità, di “Madre Terra” in tutte le sue forme. Da sempre l’arte del tatuaggio, un po’ come una cartina tornasole del periodo storico in cui viene realizzata, esprime i desideri e gli impulsi più profondi dell’uomo. Quest’anno la tendenza botanical, la stessa che ha invaso le passerelle di moda, vestito gli influencer e arredato le nostre case, fiorisce anche sulla pelle di chi sceglie di farsi un tatuaggio. Un fiore, una foglia o un albero.

 

È finito il tempo in cui i tatuatori proponevano i book con i disegni tra cui scegliere. Tutto adesso è unico. Ognuno vuole raccontare la propria storia. – dichiara Adriano Lodovico Amoretti, in arte Vico, organizzatore della Torino Tattoo ConventionLe tecniche più richieste sono il blackwork, d’impatto, total black, riprende l’acquaforte e le illustrazioni dei libri antichi, e, soprattutto a Torino, il Japanese Style, tornato alla ribalta negli ultimi tempi”.

GUEST STAR LA NEWYORKESE KORAL LADNA

Il tatuaggio è donna! Le eredi di Maud Wagner, la prima tatuatrice donna della storia nell’America delll’800, ormai sono tantissime. Ricercate dalle donne, amatissime dagli uomini, ognuna di loro ha una storia affascinante da raccontare. Attesissima la newyorkese Koral Ladna, proprietaria di Fortune and Love Tattoo sulla 5th Avenue che porterà in convention le ultime tendenze da oltreoceano. Bellissima e determinata, Koral è una mamma single nata in Ucraina che molti anni fa si è trasferita a New York per inseguire il suo sogno e oggi è una delle più richieste tatuatrici della grande mela!

Ma la Torino Tattoo Convention delle donne parla anche torinese, con quattro fuoriclasse che apriranno le loro agende per i tre giorni dell’Inalpi Arena; Simona Cordero, esperta di pastel neotrash, Giada Mantione con i suoi tattoo rossi e neri, Giada Yoon, esperta di fine line, e Giulia Laureana.

COMICS E MANGA

Per l’edizione 2024 la Torino Tattoo Convention dedica grande spazio a manga e comics: un viaggio dinamico e divertente: un paradiso per gli appassionati. E non mancheranno eventi e spazi dedicati alla passione Cosplay.

Nell’elenco dei tatuaggi più amati, soprattutto dai giovani, figurano quelli ispirati ai manga giapponesi. Linee decise e colori brillanti disegnano sulla pelle le trame ricche di significato e filosofia dei film anime e dei videogames. Accanto ai personaggi più famosi come Dragon Ball, Pokémon, Sailor Moon i soggetti del grande maestro Hayao Miyazaki.

I cataloghi dei tatuatori di tutto il mondo sono pieni di tattoo ispirati ai manga, da realizzare con differenti tecniche, dallo stile giapponese al realismo all’acquerello. I volti dei personaggi, umani, animali o creature fantastiche, presentano spesso espressioni accentuate, portate all’estremo: occhi sgranati, sorrisi allargati e fronti estese sono incorniciate da capelli stravaganti e dalle tinte fosforescenti.

Tra i nomi più attesi Alessia Amoruso da Milano, Gianluca Naclerio da Roma e Sent Tattoo, vera e propria star da più di 40 mila followers.

MUSEO DEL TATUAGGIO DI TAURINORUM TATTOO STUDIO

Taurinorum Tattoo Studio Museum nasce da un’idea Fabiano Gastaldo, tatuatore e collezionista. Il tatuaggio è un disegno, un messaggio da mostrare, un segno che ci rende unici, un voto mantenuto o un giocoso souvenir, un simbolo d’appartenenza o una dichiarazione d’indipendenza, una prova d’amore o l’elaborazione di un lutto. Il tattoo è rito, forma, espressione che si ritrovano in qualsiasi epoca e in ogni angolo della terra. La Mostra del Tattoo è allora un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso libri, oggetti e immagini che raccontano la storia del tattoo per spiegare come il tatuaggio si è espresso nel tempo e si esprime ancora oggi nelle diverse culture e tradizioni. In un antico libro di inizio 800 si può scoprire la storia dei tatuaggi del popolo Aida, oggetti dalla Birmania raccontano la storia dei tatuaggi tribali mentre macchinette carcerarie e storiche testimoniano un mondo affascinate ormai scomparso.

 

TORINO TATTOO CONVENTION

27-29 settembre 2024

Inalpi Arena. Corso Sebastopoli 123. Torino

La Regione Piemonte a Terra Madre Salone del Gusto

Sono oltre 40 gli appuntamenti che durante Terra Madre Salone del Gusto, in programma dal 26 al 30 ottobre al Parco Dora di Torino, animeranno i 400 mq dedicati alla Regione Piemonte e al suo articolato sistema agroalimentare ed enogastronomico.

Suddivisi idealmente in tre anime tematiche – la scoperta dei prodotti di qualità certificata, il territorio visto attraverso le Agenzie turistiche locali (ATL) e i Distretti del cibo e gli incontri rivolti soprattutto agli addetti ai lavori –, gli eventi del calendario coordinato dalla Direzione Agricoltura e cibo della Regione Piemonte in collaborazione con Visit Piemonte, saranno una tappa imperdibile per i visitatori di questa manifestazione internazionale.

Le cinque giornate di Terra Madre saranno quindi l’occasione per conoscere da vicino sapori, storie e produttori del territorio. A fare da filo conduttore, l’eccellenza locale e l’importanza di incentivare la filiera corta, per permettere ai consumatori di ottenere cibo accessibile e di qualità garantita.

Dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi Paolo Bongioanni: “Il Piemonte è la regione dove è nata Terra Madre Salone del Gusto. Di qui è partito il movimento che ha progressivamente rivoluzionato a livello planetario il nostro rapporto etico con la terra, il cibo e l’ambiente. Per il Piemonte – così – presentare su questo palco mondiale le sue eccellenze enogastronomiche, la rivoluzione della filiera corta, l’impegno pubblico per un’agricoltura sostenibile, competitiva e attenta alla valorizzazione del territorio e di chi vi lavora non rappresenta soltanto una vetrina promozionale prestigiosa, ma è rinsaldare un rapporto inscindibile che trova qui le sue radici e il suo futuro”.

La presenza del Piemonte alla 15esima edizione di ‘Terra Madre Salone del Gusto’ conferma il nostro impegno per la promozione delle eccellenze regionali all’interno di una manifestazione di riferimento globale per pubblico e professionisti del settore enogastronomico, che fa di Torino e del Piemonte un palcoscenico di rilevanza nazionale e internazionale – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente di Visit Piemonte – Parliamo di un evento di particolare autorevolezza, che ha la capacità di stimolare una riflessione profonda sul cibo e sulla comunità mondiale e valorizzare la filiera di qualità che lavora con forte impegno per promuovere l’eccellenza del “saper fare” e il patrimonio enogastronomico piemontese verso il target di turisti consapevoli alla ricerca di proposte di sostenibilità. Una manifestazione importante per il posizionamento sui mercati mondiali del Piemonte come destinazione d’accoglienza per grandi eventi”.

Area “Piemonte” – stand F23

Sviluppata su 400 mq, l’area Piemonte – allestita con il supporto tecnico e gestionale di Visit Piemonte – si presenta, all’interno dell’area del Salone dedicata ai produttori piemontesi, come punto di ritrovo e vetrina delle eccellenze della regione che ospita Terra Madre: il Piemonte.

Accanto all’ampia sala conferenze, alla saletta cinema e all’area dedicata al racconto dei progetti legati allo Sviluppo Rurale, trovano spazio un corner informativo dedicato alla Città di Torino e alle attrazioni turistiche dei territori regionali, mentre con la preziosa collaborazione dell’Enoteca Regionale di Acqui Terme si svolgono sia le degustazioni in programma sia la mescita del Brachetto d’Acqui, vincitore del riconoscimento “vitigno dell’anno 2024” per la Regione Piemonte.

Grazie alle risorse del Programma di Sviluppo Rurale, saranno inoltre presenti con attività divulgative, show-cooking e degustazioni a ciclo continuo, tre organizzazioni dedicate alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese – Asprocarne Piemonte e i consorzi Coalvi e “La Granda”– affiancate dall’Associazione dell’organizzazione dei produttori ortofrutticoli del Piemonte e dai rappresentanti del progetto europeo LOST, dedicato alla sostenibilità e promozione delle piccole denominazioni casearie.

All’interno dell’area Piemonte sarà inoltre possibile divertirsi con il PAC game, il gioco da tavolo dedicato ai più giovani per imparare, divertendosi, cosa significano lo Sviluppo Rurale e la Politica agricola comune.

L’allestimento floreale dell’area è a cura dell’Associazione Asproflor Piemonte.

Gli appuntamenti in calendario

Si segnalano, tra i tanti appuntamenti dello stand (vedi programma completo in allegato):

  • Le presentazioni dei prodotti di qualità certificata

Cosa sta dietro ai migliori prodotti del nostro territorio? Quali sono le certificazioni che ne garantiscono origine e qualità? I visitatori di Terra Madre potranno scoprilo durante gli incontri e le degustazioni di alcune eccellenze piemontesi, accompagnati dai rappresentanti dei Consorzi di Tutela. Focus specifici saranno dedicati ai tesori Dop e Igp del Piemonte, alla valorizzazione della carne di razza bovina piemontese e al Brachetto d’Acqui, proclamato dalla Regione “vitigno dell’anno” durante lo scorso Vinitaly. Sarà inoltre presentato il marchio “Birra da filiera piemontese”.

 

  • La promozione del territorio attraverso il suo patrimonio enogastronomico

Il Piemonte è terra di grandi bellezze paesaggistiche e culturali, ed è innegabilmente anche culla di una tradizione culinaria ed enogastronomica tra le più significative della Penisola. Tutte le province della regione propongono infatti eccellenze e specificità che saranno presentate, con tanto di degustazioni in accompagnamento, grazie alla collaborazione con i Distretti del cibo e alle Agenzie turistiche locali piemontesi.

 

  • Gli approfondimenti tematici

Grande attenzione viene data dalla Regione Piemonte agli addetti ai lavori della filiera agroalimentare, uno dei più riconosciuti e sentiti punti di forza del territorio. Sono quindi dedicati soprattutto a loro gli incontri di approfondimento tematici, in cui saranno presentati nuovi progetti di valorizzazione e iniziative di accompagnamento per accedere a linee di finanziamento che aiutino a sviluppare un percorso di produzione e distribuzione sempre più sostenibile per l’intero comparto, dal produttore al consumatore finale.

Tra questi appuntamenti:

La Transumanza: un docufilm per raccontare il ritorno a casa

Venerdì 27 settembre, ore 12

Presentazione e degustazione a cura di Anaborapi, Visitcuneese, COALVI, La Granda, Asprocarne

Il docufilm “Raccontare la transumanza: ritorno a casa” ha come protagonisti le oltre trecento famiglie di malgari con circa settantamila capi di bovini di razza Piemontese che all’inizio dell’estate salgono in alpeggio. Accanto agli importanti aspetti economici, la transumanza è un fattore indispensabile al mantenimento degli ecosistemi alpini e per la produzione di prodotti tipici di qualità.

Il documentario sarà poi trasmesso in edizione integrale a ottobre dalla RAI.

 

Realtà e prospettive della filiera agroalimentare piemontese

Venerdì 27 settembre, ore 18

Presentazione del progetto regionale dedicato al lancio e al supporto della Filiera corta Piemontese. Degustazione a seguire.

La filiera corta è un’opportunità che porta benefici tanto ai produttori e agli allevatori, perché permette una retribuzione più equa, quanto ai consumatori finali, poiché la riduzione dei passaggi che portano il cibo sulla nostra tavola diminuisce sensibilmente anche i costi che vanno a moltiplicarsi nei passaggi intermedi. Ma non è solo questione di costi. Anzi, soprattutto la qualità del prodotto ne trae beneficio: una filiera corta significa meno passaggi e controlli qualità più rapidi ed efficienti, che risalgono in poco tempo direttamente alla fonte.

Intervengono: Paolo Bongioanni – Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca della Regione Piemonte; Sergio Capaldo – Direttore Consorzio La Granda; Sen. Giorgio Bergesio – Presidente del Consorzio dei produttori del Porro di Cervere e Daniela Caracciolo – Regione Piemonte; modera il giornalista Mario Piccioni.

A seguire, degustazione di due esempi virtuosi di filiera corta già presente in Piemonte: la razza bovina piemontese e le birre artigianali del Consorzio BOP-Birre Origine Piemonte

Il Biologico in Piemonte: strategie regionali per lo sviluppo

Lunedì 30 settembre, ore 10

L’incontro vuole illustrare le strategie in corso e i programmi futuri della Regione Piemonte a sostegno dell’agricoltura biologica. In particolar modo si parlerà delle mense scolastiche biologiche, delle opportunità che possono avere le scuole per accedere a finanziamenti locali e ministeriali e a incentivi formativi volti a offrire ai più giovani un’alimentazione sempre più all’insegna della salute e del biologico.

Tutti gli appuntamenti del programma dell’area Piemonte sono a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

 

 

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L’area “Nutrire le città” – stand SF10

“Nutrire le città”, area allestita a Terra Madre con il coordinamento di Slow Food, è un palcoscenico unico dedicato alle città e alle politiche locali del cibo, in cui scambiarsi esperienze e soluzioni creative, in cui si illustrano i percorsi e i progetti delle città, italiane e internazionali e si discute del futuro delle politiche del cibo del nostro pianeta e del ruolo delle città nella transizione ecologica. A questo scopo, si sono messi insieme soggetti diversi – istituzioni, enti locali, professionisti, docenti e produttori – per confrontarsi su obiettivi fondamentali come la lotta agli sprechi, la promozione di diete sostenibili, il riavvicinamento e l’integrazione del contesto urbano con la campagna circostante, la valorizzazione dei mercati contadini.

La Regione Piemonte, tra i co-organizzatori dei numerosi panel che si succederanno durante tutta la durata della manifestazione nell’apposita area incontri dello spazio “Nutrire le città”, ha voluto essere presente sia con la propria testimonianza diretta di quanto l’Ente sta attuando in tema di Politiche locali del cibo, sia sostenendo la presenza di best practice territoriali, legate alla Lotta allo spreco alimentare, a forme alternative di commercio che mettano sempre più in contatto produttori locali e consumatori, a progettualità in campo educativo e a processi e pratiche di governance multilivello.

Scopri il programma dello spazio “Nutrire le città”:

https://2024.terramadresalonedelgusto.com/nutrire-le-citta/

Attenti allo smishing

Assistiamo periodicamente alla nascita di neologismi, specie in campo tecnologico, senza capirne il più delle volte il significato e, soprattutto, la portata dell’eventuale rischio. Cos’è lo smishing?

Il termine è stato coniato intorno alla parola SMS (SMiShing) perché è proprio attraverso SMS ed altri messaggi (whatsapp e simili) che viene perpetrata la truffa.

Quante volte riceviamo messaggi nei quali ci viene segnalato che un pagamento non è andato a buon fine e che contengono un link della sedicente banca che ci invita a ricontrollare le nostre credenziali?

E’ palese che, se davvero fosse la banca ad averci contattato, il messaggio conterrebbe l’invito a recarsi in filiale o, quantomeno, a contattare la nostra agenzia.

Oppure ci avvisano che la nostra carta di credito è stata bloccata e nel messaggio è presente, anche in questo caso, un indirizzo sul quale cliccare; superfluo dire che se compiliamo i campi che compariranno a quell’indirizzo avremo consegnato i nostri dati (magari anche codice fiscale, indirizzo, ecc) consentendo ai truffatori di agire con semplicità.

Lo smishing è la forma “telefonica” del phishing, perpetrato questo via mail; considerato che il 95% circa dei messaggi viene letto contro un 6% appena delle mail, è evidente come lo smishing sia il mezzo che consente ai cyber truffatori di agire quasi impunemente.

Dico quasi perché, se in alcuni casi è possibile fermare sul nascere un tentativo di truffa telematica (sovente sono gli stessi istituti di credito che bloccano transazioni sospette), il furto di identità può venire scoperto solo molto tempo dopo quando i danni sono ormai avvenuti: ecco quindi che, a nostra insaputa, è stata acquistata un’auto a nostro nome, è stato aperto un conto in banca o acceso un prestitooppure è stato, comunque, compiuto un atto a nostro nome ma a nostra insaputa.

Una versione più recente dello smishing è lo smishing affettivo: vediamo cosa sia.

Può capitare di ricevere sul proprio smartphone un messaggio del tipo “Ciao papà, ho perso il telefono; puoi scrivermi su whatsapp a questo numero?” Non c’è nulla di allarmante, ma l’atto successivo sarà la richiesta di fare una ricarica su questo numero “perché il mio amico me lo lascia usare ma devo ricaricarlo” o scuse simili.

Si tratta, in altre parole, di una vera e propria frode che si basa sulla manipolazione della vittima prescelta mediante l’utilizzo di piattaforme come whatsapp, telegram o altre.

Peggio ancora se alla richiesta di ricarica si sostituisce una richiesta di denaro tiposono fuori città e non ho soldi per la benzina”.

Nei casi più sofisticati, al destinatario della truffa viene inviato un link, attraverso il quale il malcapitato compilerà i propri dati aprendo le porte del proprio conto ai truffatori.

In molti casi, i truffatori sembrano conoscere molto bene i nostri nomi e le nostre abitudini, ma i responsabili siamo noi; come ho avuto modo di scrivere altre volte, quanti di noi applicano sul retro dell’auto gli autoadesivi con la sagoma di mamma, papà, figli e cane con il loro nome sotto? I social, poi, fanno il resto. Basta poco per scrivere al papà dicendo “papà, sono Marco, questo è il numero di un amico perché mi hanno rubato il telefonoecc ecc.

Come difendersi, quindi? Non comunicare mai informazioni personali o dati come codici di accesso, PIN, password, dati bancari e della carta di credito per telefono, via SMS o whatsapp; le banche non si sognerebbero mai di chiederci quei dati. In ogni caso, meglio recarsi in banca per verificare, prima, che alla stazione Carabinieri per denunciare la truffa, dopo.

E’ in ogni caso meglio evitare di conservare le credenziali (password, PIN, codici) dei conti bancari o delle carte di credito sul propriosmartphone; un eventuale malware penetrato nel medesimo consegnerebbe tutti i dati ai malintenzionati.

Per finire abbiamo lo smishing romantico. I truffatori cominciano a messaggiare con la vittima riuscendo a stabilire con essa una relazione di fiducia, iniziando dopo un tempo variabile a chiedere favori, prestiti o, peggio ancora, coinvolgendola in attività fraudolente (intestandole un’impresa criminale, per esempio).

Sembrerebbe inutile dirlo, ma evitate di dare confidenza eccessiva e di rivelare i vostri dati privati (finanziari, anagrafici, ecc) a chi non avete mai visto neppure una volta; non basta farsi inviare la foto per dire “si vede che ha una faccia onesta”: siete sicuri che la foto riproduca le sue fattezze? E non basta neppure che dica “frequento la parrocchia”, oppure “faccio volontariato” e cose simili: Giuda Iscariota frequentava persone irreprensibili ma guardate cos’è stato capace di fare.

SERGIO MOTTA

Un nuovo city brand per Torino

Si chiama city branding ed è il modo in cui una città sceglie di costruire la sua identità e di raccontarla. Un processo per aiutarla a distinguersi nell’era della globalizzazione, a promuoversi meglio all’esterno e ad attrarre risorse umane ed economiche.

Per costruire il suo city brand la Città di Torino ha avviato un percorso che coinvolgerà i principali attori del territorio. È stato siglato questa mattina a Palazzo Civico un protocollo d’intesa tra Città, Città Metropolitana di Torino, Camera di commercio, Università degli Studi, Politecnico, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo con l’obiettivo di condividere il percorso verso il city branding. In particolare, i firmatari si impegnano a garantire supporto e collaborazione reciproci per promuovere la propria appartenenza al territorio e l’identità di Torino con l’obiettivo comune di diventare ambasciatori del “brand Torino”, valorizzarne il patrimonio storico, artistico, culturale e sociale, collaborare nella definizione del posizionamento strategico della città, dare riconoscibilità ai prodotti “made in Torino”, consolidare il senso di appartenenza di cittadini e studenti, attrarre risorse ed investimenti, ampliare il mercato turistico in arrivo, favorire la visibilità della città, veicolare il nuovo city brand – una volta realizzato – nell’ambito di partnership ed eventi.

“L’obiettivo della costruzione di un nuovo city brand – spiega il sindaco, Stefano Lo Russo – è quello di unire le forze con tutti i partner istituzionali pubblici e privati che abbiano a cuore il futuro della città e del territorio metropolitano, per contribuire a riposizionare Torino e renderla sempre più all’altezza di collaborare e competere con le grandi metropoli nel nostro Paese e in tutto il mondo puntando sui suoi tanti settori d’eccellenza. Il capoluogo può e deve fare da traino per l’intero territorio con le sue numerose specificità. Ringrazio tutti i firmatari di questo protocollo; ci unisce il desiderio di raccontare meglio Torino e il territorio al mondo, e di farlo insieme, consapevoli che per ‘raccontarsi’ bene e in modo efficace occorre riconoscere la propria identità in modo condiviso e guardare tutti nella stessa direzione”.

Secondo il presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina “È importante che il percorso verso l’individuazione del nuovo brand di Torino sia plurale e condiviso, sia per avere un risultato più rappresentativo di tutte le anime della città, sia per ampliarne la visibilità e la diffusione a livello nazionale e internazionale, con un lavoro di squadra già consolidato in numerosi eventi. Questo modo di lavorare insieme ci permette di presentarci di fronte ai nostri numerosi interlocutori in modo univoco e coordinato e di rendere così Torino più attrattiva dal punto di vista economico, culturale e turistico”.

“Da sempre – dice il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Paolo Corgnati – abbiamo creduto nell’idea di Torino come città dell’innovazione nella quale l’università gioca un ruolo cruciale di filiera per l’attrazione sul territorio di giovani talenti che ci scelgono per creare il loro percorso di vita, accademico o professionale. In particolare contribuiremo con la crescita dei campus cittadini, fondamentali per l’attrattività di studenti da tutto il mondo. Siamo orgogliosi e felici di poter aggiungere questo ‘nostro fotogramma’ al racconto generale della città”.

“L’Università – aggiunge il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – è da tempo un punto fermo nelle strategie di sviluppo e crescita della città. Ricerca e formazione, con le rispettive fondamentali ricadute in termini di trasferimento di conoscenze e tecnologie, fanno di Torino un luogo privilegiato nel quale investire sul proprio futuro. Con radice salde nella forza del territorio, l’Università rappresenta un’eccezionale occasione per creare opportunità: i campus, sui quali abbiamo fortemente puntato, sono spazi di internazionalizzazione e di acquisizione di elevata professionalità. Anche per questo Torino si è affermata come una ambita finestra sull’Europa e sul mondo”.

 “Siamo lieti di avviare, con la firma del protocollo d’intesa per il city branding, un nuovo cammino condiviso con la Città e con i diversi players del territorio con cui Fondazione CRT collabora da anni sinergicamente con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e sociale di Torino e di mettere in campo iniziative ed eventi capaci di attivare reti e attrarre risorse – dichiara Annapaola Venezia, Segretario Generale di Fondazione CRT –. Questo sistema virtuoso che abbiamo costruito tutti insieme, e che ha contribuito a definire l’identità della città, parla ora una sola lingua e inaugura uno storytelling che permetterà a Torino di farsi conoscere e riconoscere in Italia e nel mondo”.

 “Il ruolo di un ente filantropico come la Fondazione Compagnia di San Paolo è quello di agire ogni giorno per contribuire allo sviluppo locale della Città e al benessere della popolazione, in sinergia con tutti gli stakeholder del territorio – afferma il presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Marco Gilli – Siamo oggi firmatari del protocollo perché riteniamo fondamentale la condivisione di esperienze, competenze e know-how che solo il fare squadra rende possibile, con l’obiettivo di promuovere un’immagine positiva e unica della nostra città, migliorando la qualità urbana e il senso di appartenenza, e attraendo risorse, visitatori e investimenti”.

In preparazione a questo progetto nel 2023 è stato avviato un percorso di indagine per cogliere la percezione della città di Torino e si è affidata all’Istituto Piepoli un’indagine demoscopica per cogliere gli aspetti ritenuti importanti dal territorio e dalla cittadinanza. Sono stati somministrati in città oltre 5mila questionari, composti di domande aperte e chiuse, a cittadini, turisti, portatori di interesse. L’indagine sta proseguendo e si avvia alla conclusione con un sondaggio telematico su scala nazionale per raccogliere le percezioni di Torino anche da parte degli Italiani nel complesso. Le prime impressioni individuate hanno permesso di definire un “manifesto identitario” di racconto di Torino, condiviso tra i firmatari.

I dati sulla percezione di Torino raccolti dall’Istituto Piepoli verranno illustrati il 24 ottobre alle ore 18 alla casa Teatro Ragazzi attraverso un evento pubblico che si proporrà anche di raccogliere l’interesse di ulteriori soggetti che vorranno aderire al progetto di sviluppo del nuovo city brand. L’amministrazione comunale darà quindi il via ad un avviso pubblico per individuare un’agenzia di comunicazione per lavorare allo sviluppo del progetto e alla definizione delle linee strategiche per la sua promozione nel triennio 2025/2026/2027.

Oncologia, caschi contro l’alopecia: Borello supermercati ha aderito alla raccolta fondi

A Carmagnola, donati all’Oncologia dell’Asl To5

Ieri, Giovedì 19 settembre 2024, alle ore 15 si è tenuta nel cortile dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, la cerimonia di presentazione dei caschi refrigeranti per contrastare l’alopecia da chemioterapia donati all’Oncologia dell’Asl TO5 grazie a una raccolta fondi realizzata sul territorio e alla quale Borello Supermercati ha aderito.

“Ho deciso di sostenere questa iniziativa pensando a tutte le nostre clienti donne. Siamo da sempre impegnati a sostenere il territorio e le persone e in questa iniziativa, che ha permesso l’acquisto di caschi refrigeranti che aiuteranno le pazienti in cura chemioterapica a non perdere i capelli, ho capito che non si metteva al centro la malattia, ma la persona”, ha commentato Fiorenzo Borello.

Patti di collaborazione, così i torinesi si prendono cura della città

Torna l’appuntamento annuale con Open Patti, l’evento creato e organizzato dalla Città per presentare e far conoscere ai torinesi i Patti di collaborazione, percorsi con i quali la cittadinanza cura, gestisce e valorizza molti luoghi e beni comuni su tutto il territorio urbano di Torino.

Sono ad oggi oltre novanta i Patti firmati; molti di questi prevedono attività di cura di giardini, aiuole e spazi pubblici come vie e piazze, altri includono attività di animazione sociale, culturale e sportiva, e alcuni prevedono anche la gestione condivisa di edifici pubblici, come quello di via Cumiana, dove domani si terrà un primo incontro di approfondimento.

I Patti di collaborazione nascono per valorizzare spazi trascurati o sottoutilizzati, per permettere con piccoli cambiamenti di migliorare la bellezza e l’inclusività della nostra città.
Open Patti è quindi un’occasione per conoscere alcuni di questi luoghi, molti dei quali probabilmente sono a noi vicini, ma anche per fare la conoscenza con qualcuna delle tante persone che quotidianamente se ne prendono cura.

“Open Patti è un’iniziativa che celebra la cittadinanza attiva e il contributo fondamentale che le torinesi e i torinesi danno alla cura e alla valorizzazione dei beni comuni – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali e ai Beni comuni Jacopo Rosatelli –. Grazie ai Patti di collaborazione, riusciamo a trasformare spazi sottoutilizzati in luoghi vivi e accoglienti, dove le persone possono ritrovarsi, socializzare e condividere esperienze. Questo evento vuole essere un momento di festa, ma anche un’occasione per riflettere insieme su come continuare a migliorare la nostra città, attraverso la cura dei beni comuni e promuovendo una partecipazione sempre più diffusa e consapevole alla vita della comunità”.

Il programma di questa quarta edizione prevede due momenti principali.
Il primo è fissato per domani, venerdì 20 settembre dalle ore 18 alle 20 in via Cumiana 15, dove si terrà un incontro aperto per un confronto tra tutti i protagonisti dei Patti di Collaborazione: cittadini, associazioni, amministratori pubblici ed esperti di beni comuni.
Sabato 21 settembre sarà invece una giornata dedicata alle visite, per scoprire i luoghi e le persone che vorranno raccontarsi e accogliere i visitatori, declinate in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile anche su due particolari itinerari: una “passeggiata tra i Patti” la mattina spostandosi sui mezzi pubblici, che prevedranno per l’occasione alcune fermate ad hoc accompagnate da letture, e una “pedalata tra i Patti” in bicicletta nel pomeriggio.

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