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Sicuro che qualcosa non torna, si vedrà a bocce ferme quali sono le relative cause. Intanto nel Piemonte crollano le vendite delle auto. Magneti Marelli componentistica saldamente in mano ai Giapponesi e le esportazioni diminuiscono. No, non stiamo campando bene. Pure i deputati leghisti disertano gli incontri con gli Imprenditori. Loro sono solerti verso il capitano Salvini più che alle esigenze del territorio e del mondo del lavoro. Ma noi torinesi e piemontesi
che abbiamo fatto di male? Qualche amico in Lombardia Liguria e Veneto l’ abbiamo ancora. Indubbiamente qualche errore l’abbiamo fatto. basta vedere l’attuale compagine governativa per capirlo. Siamo passati da Cavour a Laura Castelli via Giolitti Gramsci Togliatti Einaudi Scalfaro. Oggi non contiamo più nulla, ed è ora che ci diamo una svegliata. Magari con la Regione Piemonte che sostituendosi alla ignavia del Governo italiano gestisca in prima persona la vicenda Tav. Poi non ho sentito o capito che cosa le forze politiche locali pensano della venuta dei cinesi nel porto di Genova e nella economia nostrana. Ricordo il mitico triangolo industriale del Nord con Milano Torino e Genova, nel mio immaginario arricchito ora dal nuovo polo Veneto. Ricordo anche quando per i comunisti era fortemente preferibile il trasporto su treno e non su gomma. Anche qui non sono esperto nel
settore, cerco comunque di utilizzare la poca logica che mi è rimasta. Il porto di Genova vuol dire soprattutto merci che vengono importane ed esportate, dunque merci che debbono essere trasportate. I Cinesi hanno già comprato i porti nel Pireo ed hanno forti capitali e liquidità. Se scelgono l’ Italia ed in particolare il Nord puntano a tutta l’Europa. Appunto mi sembra elementare prevedere le infrastrutture necessarie. Mi sa che l’ultima commissione-costi benefici ha scritto un sacco di stupidaggini. Strana è la vita. Ora un’ icona dei comunistoidi è il no Tav. Lo scontro attuale tra Usa e Repubblica Popolare Cinese è tra chi è più capitalista tra i due. Le cose cambiano proprio. Ora i capitalisti più sfrenati sono i compagni cinesi.
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Patrizio Tosetto