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Precari: “La ricerca in Piemonte non può fermarsi!”

“Non chiediamo privilegi, ma la possibilità di continuare a fare bene il nostro lavoro,
contribuendo alla crescita del Piemonte, perché la ricerca non si rottama: si valorizza, si
stabilizza e si finanzia!”

I Precari Uniti CNR di Torino aderiscono alla manifestazione nazionale convocata dalla FLC
CGIL per martedì 11 novembre a Roma, in Piazza Capranica, dalle ore 10:00.
La mobilitazione riguarda tutto il personale precario degli Enti Pubblici di Ricerca, poiché si
contano circa 6.000 lavoratrici e lavoratori precari negli EPR, già in fase di espulsione e, ad
oggi, nessuna risorsa è prevista nella legge di bilancio per le loro stabilizzazioni.

Oltre il 15% di tale personale si concentra in Piemonte. I numeri che descrivono questa
situazione sono chiari, mentre resta oscuro il loro futuro professionale. Ad oggi non vi sono
risposte né in merito all’assegnazione di risorse specifiche né riguardo alla stabilizzazione di
tutti i precari che operano all’interno della regione.

In questo contesto, i Precari Uniti CNR di Torino intendono richiamare l’attenzione della stampa
e delle istituzioni locali sulla loro delicata situazione vista anche la conclusione del PNRR.
Il blocco delle stabilizzazioni e il ritardo nell’introduzione dei nuovi contratti che sostituiscono
l’ex “assegno di ricerca” hanno creato un vuoto normativo che penalizza enti e giovani
ricercatori, privando la ricerca di continuità e prospettive.

Si tratta di salvaguardare professionalità altamente qualificate, che mettono a disposizione
dell’intero territorio competenze, esperienza e passione, contribuendo in modo determinante
allo sviluppo scientifico e tecnologico dell’area. La mancanza di continuità professionale mette
a rischio un consolidato patrimonio di conoscenze, indebolendo anche la capacità degli istituti
di ricerca piemontesi di pianificare progetti di lungo periodo.
Eppure esistono strumenti normativi per superare questa situazione.

La Legge Madia (d.lgs. 75/2017, art. 20) permette agli enti di ricerca di assumere a tempo
indeterminato, nell’ambito dei propri piani triennali dei fabbisogni, personale che abbia
maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, a seguito di
reclutamento tramite procedure concorsuali, e che sia stato in servizio dopo l’entrata in vigore
della legge 124/2015. La norma, prorogata fino al 31 dicembre 2026, può divenire lo strumento
principale per il superamento del precariato nel settore. Inoltre, l’articolo 12-bis del d.lgs.
218/2016 consente concorsi riservati per coloro che, pur non rientrando nei requisiti della
Legge Madia, hanno prestato servizio pluriennale in tali enti.

Si chiede ai rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di tutti
gli altri enti territoriali di restare accanto a queste professionalità, anche attraverso specifiche
iniziative locali, poiché il sostegno a tali figure si traduce nella difesa della ricerca pubblica sul
territorio piemontese.

Il Gruppo Precari Uniti di Torino

I 35 anni della Fondazione per la ricerca sul cancro

ARTURO BRACHETTI E’ IL PRIMO “AMBASCIATORE” A SOSTEGNO DELLA RICERCA

Il celebre trasformista e attore Arturo Brachetti sarà il primo “Ambasciatore” in occasione del 35° anniversario dalla nascita della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e, attraverso i suoi canali social, per tutto il mese di marzo racconterà il suo rapporto con l’Istituto di Candiolo-IRCCS. Dopo di lui ogni mese, e per tutto il 2021, altri personaggi noti scenderanno in campo per la ricerca e la cura del cancro.
Arturo Brachetti è il primo degli “ambasciatori” che la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus avrà al suo fianco per festeggiare l’importante traguardo dei 35 anni di attività, che si celebra proprio quest’anno.
Per tutto il mese di marzo il famoso trasformista e attore di Torino, conosciuto in tutto il mondo, racconterà attraverso i suoi profili social del suo rapporto con l’Istituto di Candiolo IRCCS, dell’importanza della prevenzione e della cura della malattia, e del fondamentale lavoro svolto quotidianamente dai medici, dai ricercatori e da tutto il personale dell’Istituto.
Dopo Brachetti, e per tutto il 2021, alcuni personaggi e volti noti legati a Candiolo, scenderanno in campo per sostenere la Fondazione in questo speciale anniversario, e per dare il loro prezioso contributo alla ricerca e alla cura del cancro.
Secondo lo stile che ha sempre caratterizzato la Fondazione e che le ha permesso di ottenere una grande credibilità, i 35 anni di attività saranno festeggiati nel segno della concretezza. Partono, infatti, i lavori del nuovo piano di ampliamento dell’Istituto di Candiolo, che nei prossimi anni metterà a disposizione di pazienti, medici e ricercatori nuovi spazi di cura e di ricerca.
Il Covid 19 non ha fermato le attività di cura e di ricerca dell’Istituto, che continua a garantire il suo impegno a favore dei pazienti oncologici.
La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus opera dal 1986 e grazie alla generosità di oltre tre milioni di sostenitori – privati, associazioni, fondazioni, imprese e istituzioni del territorio – ha realizzato un centro oncologico di eccellenza e di rilievo internazionale al servizio di tutta la comunità.
Il supporto dei personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’imprenditoria, è la testimonianza del forte legame che esiste da sempre tra la Fondazione e il territorio, un legame fatto di reciproca fiducia e di importanti risultati raggiunti insieme.