Confagricoltura rilancia la manifestazione del 4 novembre a Torino davanti all’Assessorato all’Agricoltura e chiede alla Regione di schierarsi con vigore a sostegno del progetto di crescita del settore primario
“Questo Psr proprio non ci soddisfa: il fatto che la Regione, in particolare negli ultimi giorni, stia dedicando attenzione alla materia è la netta dimostrazione che i gravi problemi che abbiamo denunciato sono più che fondati e che è indispensabile porre rimedio a una situazione pesante, che sta penalizzando fortemente le imprese agricole piemontesi”.
Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Piemonte, ricorda che l’organizzazione degli imprenditori agricoli venerdì 4 novembre alle 10 sarà a Torino, davanti all’Assessorato regionale all’Agricoltura in corso Stati Uniti 21, con un presidio di manifestanti provenienti da tutte le province piemontesi. Le problematiche evidenziate da Confagricoltura, sulle quali si stanno registrando ampie convergenze anche tra le imprese non aderenti all’associazione, sono eloquenti. Confagricoltura porta un esempio: se non si modificheranno gli impegni la metà dei giovani che otterranno il via libera per gli insediamenti nelle zone di pianura non potrà ottenere i finanziamenti per migliorare l’azienda. Infatti, su 867 domande di miglioramento aziendale presentate da giovani in zona di pianura, oggi sono in graduatoria utile soltanto 396; così il 54,3% degli aventi diritto si vede negata la possibilità di effettuare investimenti.
“Nell’incontro del Comitato di Sorveglianza del Psr che si è svolto venerdì 28 ottobre – dichiara Luca Brondelli di Brondello, vicepresidente di Confagricoltura Piemonte con delega al Psr – abbiamo preso atto di alcuni primi timidi segnali di disponibilità della Regione, ma è chiaro che non basta. Con questa impostazione si fiaccano volontà di crescita e capacità di intraprendere di troppi giovani che hanno riposto forti attese nel Psr. È da settimane che chiediamo di redistribuire le risorse, senza utilizzare altri fondi se non quelli che sono già a disposizione del Piemonte (1 miliardo e 90 milioni di euro), per favorire uno scorrimento delle graduatorie, dando a tutti coloro che possiedono i requisiti la possibilità di realizzare i progetti in cantiere da anni, dall’insediamento dei giovani al miglioramento delle condizioni ambientali. Per questo – aggiunge Brondelli – continueremo a far sentire la nostra voce, perché la Regione si schieri al fianco degli agricoltori e sostenga il settore primario in un processo virtuoso di crescita utile a tutto il territorio”.