PRESIDIO DEL TERRITORIO

Sicurezza, il controllo del vicinato si estende nel Torinese

bava vicinato

Pioniere è stato il Comune di San Mauro Torinese che ha approvato un anno fa la mozione presentata dal consigliere Ferdinando Raffero

 

Cresce il Controllo del Vicinato nella Città Metropolitana di Torino. Pioniere è stato il Comune di San Mauro Torinese che ha approvato un anno orsono la mozione presentata dal consigliere Ferdinando Raffero, che è anche il referente per la Città Metropolitana stessa. Un impulso particolare si è avuto nelle ultime settimane con il passaggio, proprio in San Mauro da uno a tre gruppi operanti nell’ambito cittadino, frutto del lavoro di semina effettuato dallo stesso Raffero e dai suoi collaboratori. Ma anche nella direzione della cosiddetta “dorsale protettiva” o meglio della creazione di un continuum di centri aderenti sulla direzione della collina Po verso la Valcerrina, il lavoro si sta dimostrando in crescendo. Così a San Raffaele Cimena sono partiti tre nuovi gruppi e l’amministrazione comunale dovrebbe recepire a breve la condivisione del sistema con un’apposita delibera, mentre le medesime condizioni dovrebbero aversi anche a Gassino dove Raffero ha incontrato il sindaco Paolo Cugini, il quale era stato sollecitato recentemente in questa direzione anche dal Movimento 5 Stelle. E nella vicina San Sebastiano da Po una recente serata ha posto le basi per un lavoro di collaborazione con il primo citadino Giuseppe Bava. Sempre nella Città Metropolitana ci sono da segnalare i gruppi costituiti a Givoletto ed a Riva di Pinerolo, mentre nei giorni scorsi un colloquio telefonico tra il sindaco di Chieri, Claudio Martano ed il referente regionale dell’Associazione, Massimo Iaretti, hanno posto le basi per un incontro a breve termine nel quale iniziare un cammino in uno dei principali centri dell’area metropolitana.

 

Sicurezza, Pecetto sperimenta il controllo di vicinato

pecetto sindaco vice

“L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione

 

Furti e truffe a Pecetto Torinese sono un problema che è piuttosto sentito. L’amministrazione comunale, in raccordo con la polizia locale e l’Arma dei Carabinieri, ha messo in atto una serie di pratiche di sicurezza urbana, seguite all’incontro pubblico che si era svolto alcuni mesi orsono. Adesso stanno valutando un nuovo strumento che in Piemonte sta prendendo piede, a passo non velocissimo (ma progressivo ed in crescita costante negli ultimi mesi) : il Controllo del Vicinato. Venerdì scorso, mentre era in corso a Castel Ritaldi in Umbria il secondo Congresso europeo dell’Eunwa – associazione che raggruppa che diverse realtà che in Europa si occupano della materia della sicurezza urbana e residenziale – il referente per il Piemonte e responsabile dell’Ufficio stampa dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, ha in municipio  Adriano Pizzo, sindaco di Pecetto Torinese (NELLA FOTO CON LA VICE), la giunta (c’erano il vice Annalisa Falchero Bemporad, gli assessori Luigi Naretto e Carlo Vitale, mancava Cecilia Savio) e il comandante della polizia municipale Cosimo Calò. L’incontro era di carattere informale e conoscitivo richiesto dall’amministrazione comunale all’Associazione per avere elementi di valutazione del progetto di Controllo del Vicinato,che è anche fortemente sostento dalla Compagnia Carabinieri di Chieri. Iaretti, che a settembre era stato anche a Santena per incontrare il sindaco Ugo Baldi, insieme al referente per la Città Metropolitana di Torino di ACDV, Ferdinando Raffero, consigliere comunale a San Mauro, dove è stato il proponente del progetto e lo sta coordinando per il Comune, ha spiegato che il Controllo del vicinato meglio conosciuto come “Neighbourhood watch” nasce negli anni Sessanta – Settanta, nei Paesi anglo – sassoni, Gran Bretagna, Stati Uniti, ma anche Canada, Australia, Nuova Zelanda e in Italia inizia ad avere una diffusione a partire dal 2008 in Lombardia. “L’importatore” ed ideatore sul Patrio suolo di questo sistema è Gianfrancesco Caccia di Caronno Pertusella (Varese) che ha via via diffuso, con altri volontari, le tecniche sino alla creazione di una associazione, che si chiama appunto Controllo di Vicinato, che ha tra i suoi coordinatori, oltre allo stesso Caccia, anche Leonardo Campanale di Rodano (Milano). Il Controllo di Vicinato, che nulla ha a che vedere con il fenomeno delle “Ronde Padane” o pattugliamenti di cittadini sul territorio o la videosorveglianza (che è una scelta dell’amministrazione comunale d’intesa con le forze dell’ordine), è un progetto che tende a fare crescere, da un lato, la solidarietà tra i cittadini e a crescere una forma di osservazione “passiva” del territorio e delle persone che vi transitano. Il tutto, ovviamente, deve avvenire in stretta collaborazione – elemento imprescindibile – con le forze dell’ordine. In sostanza di far diventare sistema quello che,  probabilmente, molti fanno già spontaneamente (ad esempio togliere la posta al vicino quando è assente da casa per troppo tempo, naturalmente d’intesa con lui, oppure affacciarsi alla finestra quando si sente suonare un allarme, oppure ancora se si vede una persona sospetta o un’auto girare prenderne nota ed, eventualmente, avvertire le forze dell’ordine). Il Controllo di Vicinato è una pratica che ha anche necessità, pur partendo spesso da gruppi spontanei, della collaborazione dell’amministrazione comunale. Al termine dell’incontro, che si è svolto in un’atmosfera di massima cordialità, si è convenuto che l’Associazione invierà del materiale illustrativo al sindaco e che l’amministrazione, dopo aver dato una informativa alla Commissione Sicurezza costituita presso il Comune di Pecetto Torinese, valuterà un’audizione di Iaretti e Raffero davanti alla stessa.

 

Massimo Iaretti

 

 

La Regione per le scuole di montagna

Gli 11 istituti scolastici montani in difficoltà riceveranno 223.000 euro: si va dall’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro, in Valle Grana, alla scuola dell’infanzia di Serravalle Langhe

 

SCUOLA2Anche quest’anno la Regione ha fornito un considerevole aiuto alle scuole di montagna, distribuendo complessivamente 602.500 euro a 189 istituti. “In primo luogo – dichiara l’assessore regionale alla Montagna, Alberto Valmaggia – si tratta di una risposta importante per aiutare le realtà scolastiche che non avrebbero i numeri e le possibilità per andare avanti da sole, ma che rappresentano un presidio fondamentale del territorio montano. Inoltre, vengono sostenuti i progetti capaci di promuovere l’innovazione informatica e la valorizzazione del patrimonio locale. Un modo per essere vicini alle terre alte attraverso un servizio essenziale come quello scolastico”. Gli 11 istituti scolastici montani in difficoltà riceveranno 223.000 euro: si va dall’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro, in Valle Grana, alla scuola dell’infanzia di Serravalle Langhe. Quanto alla razionalizzazione delle situazioni di pluriclasse, quelle accorpate per mancanza di alunni, sono 63 i Comuni beneficiari della somma complessiva di 299.260 euro. Gli interventi finanziati per progetti di valorizzazione dei plessi scolastici sono 38, per un totale di 80.200 euro.

 

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