Nella Palazzina di Caccia di Stupinigi , rinnovata di recente come museo di se stesso e come contenitore espositivo, e’ possibile ammirare fino al 31 dicembre, una galleria di 19 ritratti dei giovani reali del ‘700
Ancor prima di divenire regnanti delle più blasonate dinastie di tutta Europa furono anch’essi dei bambini. Già dal loro primo vagito però , erano insigniti del Titolo di Principe o Principessa, nobili discendenti di grandi casati europei, spesso con un futuro già designato o comunque progettato affinché riuscissero ad accasarsi con infanti di un’altrettanta titolata casata. Gli aristocratici bebè del ‘700 venivano sin dalla tenera età vestiti con sontuosissimi abitini e talvolta incipriati e addobbati con parrucche affinché il loro aspetto risultasse più imponente .
I lori volti venivano poi ritratti ed esposti nelle sfarzose dimore in cui risiedevano per simboleggiare la rispettiva posizione gerarchica nel contesto familiare e sociale, e rimarcare l’appartenenza ad una classe al di sopra di tutte altre. La peculiarità comune a tutti i ritratti e’ l’esaltazione di un principio base del ceto aristocratico dell’epoca: l’utilizzo delle buone maniere, la compostezza dei modi e l’educazione, elementi fondamentali nella formazione di un titolato, ancor più che l’istruzione.
In una delle residenze reali di casa Savoia, nella suggestiva Palazzina di Caccia di Stupinigi , appartenente all’Ordine Mauriziano, rinnovata di recente come museo di se stesso e come contenitore espositivo, e’ possibile ammirare fino al 31 dicembre, una galleria di 19 ritratti dei giovani reali del ‘700. La mostra progettata da Elisabetta Ballaira e Angela Griseri, crea l’occasione per ammirare l’intero percorso di visita nel suo ritrovato splendore. Attraverso ” I Piccoli principi di Stupinigi” e’ possibile scoprire qualche scorcio d’infanzia di quelli che furono Re, e “sfogliare” l’album dei nobil pargoli di casa Savoia.
Clelia Ventimiglia