oggi al cinema

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.

(Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massimo)

A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Due Giardini sala Nirvana anche V.O., Fratelli Marx sala Chico e Harpo anche V.O., Greenwich Village sala 3 V.O., Ideal, Reposi sala 4, The Space Beinasco)

Amiche alle Cicladi – Commedia. Regia di Marc Fitoussi, con Laure Calamy, Olivia Côte e Kristin Scott Thomas. Quando era giovani, Blandine e Magalie era inseparabili. Migliori amiche per la vita.Gli anni sono volati via e loro si sono perse di vista. Quando le loro strade si incrociano di nuovo, decidono di intraprendere insieme il viaggio che hanno sempre sognato. Direzione la Grecia, il suo sole, le sue isole ma anche la sua prigione perché le due ex migliori amiche ora hanno un approccio molto diverso alle vacanze. E anche alla vita. Durata 110 minuti. (Classico, Greenwich Village)

Babygirl – Drammatico erotico. Regia Halina Rejin, con Nicole Kidman, Antonio Banderas e Harris Dickinson. Moglie e madre, grande successo nel campo del lavoro quale responsabile dell’azienda di famiglia che si occupa di commercio online, la bionda e affascinante Romy vede la propria vita sessuale tutt’altro che appagante e distratto il consorte che naviga più nell’ambiente artistico. Tutta cambia con l’incontro di un giovane stagista, che nel suo sguardo lungo sembra fiutare come nella coppia qualcosa o parecchio non fili per il verso giusto. Amante e lucido padrone al tempo stesso, il ragazzo intrappola Romy in quel gioco che lei stessa s’aspetta, in una atmosfera ambigua dove tutto è passione e rischio. Coppa Volpi a Venezia per la Kidman. Durata 114 minuti. (Uci Moncalieri)

Captain America – Brave New World – Fantasy. Regia di Julius Onah, con Harrison Ford e Anthony Mackie. Presidente degli Stati Uniti è divenuto Thaddeus Ross che la fatto la sua campagna d’elezione mettendo al primo posto l’unità del Paese e la sua collaborazione con Captain America che dà i suoi migliori frutti dopo dopo giorno. Durante un incontro alla Casa Bianca, la vita del Presidente è messa in pericolo da un attentato mentre s’incrinano i rapporti con il Giappone colpevole dell’impiego di un nuovo metallo, dai risultati micidiali e straordinari, l’adamantio. Con l’aiuto di un’agente di origini israeliane, il protagonista sarà chiamato a venire a capo di un pericoloso intrigo che rischia di sovvertire il futuro del mondo. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 1, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche V.O.)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Greewich Village sala 1, Lux sala 3)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Eliseo, Ideal)

L’erede – Drammatico. Regia di Xavier Legrand, con Marc-André Grondin e Yves Jacques. Il film segue la storia di Ellias Barnès, trentenne e acclamato stilista canadese che ha appena raggiunto il culmine della sua carriera come direttore artistico di una celebre casa di moda a Parigi. Proprio mentre il suo successo sembra consolidarsi, un’improvvisa chiamata dal Quebec lo costringe a far ritorno a Montréal per i funerali del padre, con cui non aveva più rapporti da tempo. Tornato nella sua città natale, si trova ad affrontare non solo il dolore per il lutto, maanche una rivelazione sconvolgente. Ellias, che inizia a soffrire di dolori al petto, sospetta che il suo cuore debole possa essere la causa. Ma il ritorno a casa svelerà che il giovane stilista ha ereditato ben più di una semplice predisposizione a malattie cardiache da suo padre. Un segreto agghiacciante nascosto per anni cambierà per sempre la sua vita, segnando il suo destino in un modo che non avrebbe mai immaginato. Durata 112 minuti. (Greenwich Village sala 3)

FolleMente – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Eduardo Leo e Pilar Fogliati, e con Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria. Dopo l’enorme successo di “Perfetti sconosciuti”, Genovese sceglie di seguire le avventure – e i tanti sentimenti – di Piero e Lara, gli scombussolamenti più intimi che hanno inizio con il primo incontro, fatto per conoscersi meglio. Non devono prendere piede gli aspetti esteriori appunto, ma è necessario entrare nelle teste di ognuno e chiedersi quanto conosciamo davvero di noi stessi quanto prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire? È uno svelare a poco a poco i pensieri più nascosti e le battagli interiori che tutti siamo portati ad affrontare, la volontà decisionista, e gli aspetti più romantici, le spinte impulsive con le paure e le disillusioni (per la parte femminile), l’idealizzazione e l’Eros e la parte più irrazionale di noi tutti (per la parte maschile). Durata 97 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal, Nazionale sala 1,Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Massimo V.O., Classico)

Io sono ancora qui – Drammatico, Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo. Attesa per gli Oscar: “Io sono ancora qui” è candidato quale miglior film e miglior film straniero, e la Torres che si è già aggiudicata il Golden Globe è nella cinquina per la migliore attrice protagonista. Durata 135 minuti. (Eliseo, Massimo V.O., Nazionale sala 3)

Itaca, il ritorno – Drammatico storico. Regia di Uberto Pasolini, con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Angela Molina e Claudio Santamaria. L’antico ritorno dell’eroe greco a Itaca e nella sua casa infestata dai Proci, mentre Penelope tesse di giorno e disfa la notte la sua tela, mentre il figlio credendo che il padre sia morto o li abbia dimenticando un’altra famiglia, spinge la madre a scegliere un nuovo pretendente. Ma non è il vecchio libro degli anni della scuola, è un avvicinarsi ai temti nostri, una rilettura si dice, corposa e avvincente. Scrive in maniera del tutto positiva Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “L’autore non solo “sporca” Omero arricchendolo di riferimenti moderni(battute inserite e rubate dai soldati reduci dal Vietnam) ma con una sintesi spaventosamente attuale parla dell’indifferenza attuale e della “necessità” della guerra e della violenza: i Proci che hanno occupato la casa e attendono Penelope in sposa sono i selvaggi rivoltosi di Capitol Hill”. Durata 90 minuti. (Reposi sala 5, Romano sala 3)

Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa, tentando di essere presente con qualche telefonata. Un pomeriggio, un tè con le amiche la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato – con un vecchio autista di taxi, vedovo, desideroso anch’egli di una vicinanza femminile, si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Film scritto e diretto facendo leva sui piccoli sentimenti e sulle annotazioni leggere della storia, tenuto su uno svolgimento forse troppo pianeggiante, laddove a tratti reclamerebbe più arditi sussulti: non certo amorosi, semmai negli accenni alla società dentro cui i due protagonisti vivono. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 4)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (The Space Torino)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O.)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Classico, Due Giardini sala Nirvana e Ombrerosse, Greenwich Village sala 1)

Il seme del fico sacro – Drammatico. Regia di Mohammad Rasoulof. Amin ha finalmente ottenuto, dopo due decenni di lavoro, la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori e spetta a lui rinviare dinanzi al giudice gli accusati verso quella condanna che poi verrà eseguita. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un’amica che è gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l’arma che è stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova. Candidato agli Oscar quale miglior film straniero. Film designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Per la capacità di Mohammad Rasoulof di partire da un drammatico evento collettivo, e reale anche nell’utilizzo delle immagini, per giungere a un racconto familiare che è archetipo e metaforico a un tempo, storia di figlie che devono combattere il potere usurato dei padri, con le mura domestiche che amplificano, invece di attenuarle, le contraddizioni e i conflitti insiti nella società”. Durata 167 minuti. (Romano sala 1)

The Brutalist – Drammatico. Regia di Brady Corbet, con Adrien Brody, Felicity Jones e Guy Pearce. Làszlò Tòth (personaggio d’invenzione che tuttavia racchiude in sé i tratti di alcuni degli architetti che fecero parte della corrente del Brutalismo, nata in Inghilterra negli anni Cinquanta del Novecento) è un architetto ebreo emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita, la costruzione di un monumento che un magnate vuole dedicare non solo alla madre (cristiana) ma altresì all’american dream. Già premiato a Venezia, già vincitore di tre Golden Globe, in attesa ora della serata degli Oscar, dieci candidature tra le quali miglior film e miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore e miglior attrice non protagonista. Il film è stato designatoFilm della Critica dal SNCCI: “Corbet continuo a raccontare il Secolo scorso attraverso i rapporti di potere tra committente, artista e pubblico. “The Brutalist” parte dall’immagine della Statua della Libertà rovesciata per rivelarsi da subito, sin dal sontuoso piano-sequenza iniziale, un affresco magniloquente in forma di enciclopedia del Novecento: l’Olocausto, le correnti artistiche e architettoniche, le droghe, la storia del Cinema e delle Forme visive. Un viaggio che passa dall’incubo del passato all’allucinazione di massa verso il futuro”. (Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal, Nazionale sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco)

Tornando a Est – Commedia. Regia di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi e Cesare Bocci. Due anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Una nuova avventura per il trio Rice/Pago/Bibi, i tre amici di Cesena conosciuti già in “Est – Dittatura Last Minute”, l’ultimo a costringere gli amici nel seguirlo in Bulgaria dove vive la ragazza conosciuta per corrispondenza. Non un viaggio alla ricerca della felicità, piuttosto un mare di guai se vengono a sapere che la fanciulla è impelagata sino al collo con un traffico di ragazze del suo paese costrette a prostituirsi in Italia dietro la solita vecchia promessa di un sicuro lavoro. L’importante sarà togliersi dai pasticci. Durata 105 minuti. (The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Classico)

We live in time – Tutto il tempo che abbiamo – Drammatico. Regia di John Crowlet, con Andrew Garfield e Florence Plugh. Un incontro fortuito cambia la vita di Almut, una chef in ascesa, e di Tobias, appena uscito da un divorzio. Attraverso istantanee della loro vita insieme – innamorarsi perdutamente, costruire una casa, diventare una famiglia – emerge una verità che mette a dura prova una grande storia d’amore. Mentre intraprendono un percorso scandito dalla dittatura del tempo, imparano ad apprezzare ogni momento del loro amore, per “tutto il tempo che abbiamo”. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Romano sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.

(Massaua, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massimo)

A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo anche V.O., Greenwich Village sala 2 anche V.O., Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Amiche alle Cicladi – Commedia. Regia di Marc Fitoussi, con Laure Calamy, Olivia Côte e Kristin Scott Thomas. Quando era giovani, Blandine e Magalie era inseparabili. Migliori amiche per la vita.Gli anni sono volati via e loro si sono perse di vista. Quando le loro strade si incrociano di nuovo, decidono di intraprendere insieme il viaggio che hanno sempre sognato. Direzione la Grecia, il suo sole, le sue isole ma anche la sua prigione perché le due ex migliori amiche ora hanno un approccio molto diverso alle vacanze. E anche alla vita. Durata 110 minuti. (Classico, Greenwich Village)

Babygirl – Drammatico erotico. Regia Halina Rejin, con Nicole Kidman, Antonio Banderas e Harris Dickinson. Moglie e madre, grande successo nel campo del lavoro quale responsabile dell’azienda di famiglia che si occupa di commercio online, la bionda e affascinante Romy vede la propria vita sessuale tutt’altro che appagante e distratto il consorte che naviga più nell’ambiente artistico. Tutta cambia con l’incontro di un giovane stagista, che nel suo sguardo lungo sembra fiutare come nella coppia qualcosa o parecchio non fili per il verso giusto. Amante e lucido padrone al tempo stesso, il ragazzo intrappola Romy in quel gioco che lei stessa s’aspetta, in una atmosfera ambigua dove tutto è passione e rischio. Coppa Volpi a Venezia per la Kidman. Durata 114 minuti. (Uci Moncalieri)

Bridget Jones – Un amore di ragazzo – Commedia. Regia di Michael Morris, con Renée Zellweger, Leo Woodall, Colin Firth, Hugh Grant e Emma Thompson. Quarto capitolo della più stropicciata e arruffata e pasticciona ragazza londinese, con gli anni che sono passati e passano, con Darcy che non c’è più per essere rimasto vittima in un’operazione umanitaria in Sudan, con i loro due figli da crescere, sempre in mezzo agli eterni dolori e la smisurata voglia di rinascita. Sempre in compagnia degli stessi amici, che consigliano e pianificano, sempre con gli stessi problemi di ogni giorno. Finché all’orizzonte, nel panorama di Tinder, compare il giovanissimo Roxster, piuttosto interessante: come bisognerà pur tenere presente l’insegnante del piccolo Billy, che per lei sembra avere più di un’attenzione. Anteprime per San Valentino. Durata 125 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Captain America – Brave New World – Fantasy. Regia di Julius Onah, con Harrison Ford e Anthony Mackie. Presidente degli Stati Uniti è divenuto Thaddeus Ross che la fatto la sua campagna d’elezione mettendo al primo posto l’unità del Paese e la sua collaborazione con Captain America che dà i suoi migliori frutti dopo dopo giorno. Durante un incontro alla Casa Bianca, la vita del Presidente è messa in pericolo da un attentato mentre s’incrinano i rapporti con il Giappone colpevole dell’impiego di un nuovo metallo, dai risultati micidiali e straordinari, l’adamantio. Con l’aiuto di un’agente di origini israeliane, il protagonista sarà chiamato a venire a capo di un pericoloso intrigo che rischia di sovvertire il futuro del mondo. Durata 118 minuti. (Massaua, Ideal anche V.O., Lux sala 2, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche 3D)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Lux sala 1, Romano sala 2)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico)

Diva Futura – Drammatico. Regia di Giulia Louise Steigerwalt, con Sergio Castellitto e Barbara Ronchi. Quando, sul finire degli anni Ottanta, la giovane Debora è in cerca di un lavoro che l’aiuti a pagare il mutuo della casa di Roma, ecco che viene assunta come segretaria dall’agenzia di casting e produzione “Diva Futura”, specializzata in film erotici e pornografici. Viene così a contatto con un mondo lavorativo guidato da Riccardo Schicchi e Massimiliano Caroletti come di pornostar che sono Ilona Staller, Moana Pozzi e Eva Hanger. Non soltanto la visione di corpi femminili, ma anche i segreti e gli inganni di un ambiente e di un’azienda che ben presto sarà destinata al proprio tramonto. Film presentato in concorso a Venezia, la critica d’accordo su una grande prova d’attore da parte di Castellitto (“strepitoso” lo ha definito Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera). Durata 120 minuti. (Ideal)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Eliseo, Ideal, Massimo V.O., Nazionale sala 4)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico)

Io sono ancora qui – Drammatico, Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo. Attesa per gli Oscar: “Io sono ancora qui” è candidato quale miglior film e miglior film straniero, e la Torres che si è già aggiudicata il Golden Globe è nella cinquina per la migliore attrice protagonista. Durata 135 minuti. (Eliseo, Massimo V.O., Nazionale sala 2)

Itaca, il ritorno – Drammatico storico. Regia di Uberto Pasolini, con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Angela Molina e Claudio Santamaria. L’antico ritorno dell’eroe greco a Itaca e nella sua casa infestata dai Proci, mentre Penelope tesse di giorno e disfa la notte la sua tela, mentre il figlio credendo che il padre sia morto o li abbia dimenticando un’altra famiglia, spinge la madre a scegliere un nuovo pretendente. Ma non è il vecchio libro degli anni della scuola, è un avvicinarsi ai temti nostri, una rilettura si dice, corposa e avvincente. Scrive in maniera del tutto positiva Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “L’autore non solo “sporca” Omero arricchendolo di riferimenti moderni(battute inserite e rubate dai soldati reduci dal Vietnam) ma con una sintesi spaventosamente attuale parla dell’indifferenza attuale e della “necessità” della guerra e della violenza: i Proci che hanno occupato la casa e attendono Penelope in sposa sono i selvaggi rivoltosi di Capitol Hill”. Durata 90 minuti. (Reposi sala 4, Romano sala 1, Uci Lingotto)

Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa. Un pomeriggio, un tè con gli amici la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 3)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (The Space Torino, Uci Moncalieri)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O.)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greenwich Village sala 1)

The Brutalist – Drammatico. Regia di Brady Corbet, con Adrien Brody, Felicity Jones e Guy Pearce. Làszlò Tòth (personaggio d’invenzione che tuttavia racchiude in sé i tratti di alcuni degli architetti che fecero parte della corrente del Brutalismo, nata in Inghilterra negli anni Cinquanta del Novecento) è un architetto ebreo emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita, la costruzione di un monumento che un magnate vuole dedicare non solo alla madre (cristiana) ma altresì all’american dream. Già premiato a Venezia, già vincitore di tre Golden Globe, in attesa ora della serata degli Oscar, dieci candidature tra le quali miglior film e miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore e miglior attrice non protagonista. Il film è stato designatoFilm della Critica dal SNCCI: “Corbet continuo a raccontare il Secolo scorso attraverso i rapporti di potere tra committente, artista e pubblico. “The Brutalist” parte dall’immagine della Statua della Libertà rovesciata per rivelarsi da subito, sin dal sontuoso piano-sequenza iniziale, un affresco magniloquente in forma di enciclopedia del Novecento: l’Olocausto, le correnti artistiche e architettoniche, le droghe, la storia del Cinema e delle Forme visive. Un viaggio che passa dall’incubo del passato all’allucinazione di massa verso il futuro”. (Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal, Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Tornando a Est – Commedia. Regia di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi e Cesare Bocci. Due anni dopo la caduta del Muro di Berlino. Una nuova avventura per il trio Rice/Pago/Bibi, i tre amici di Cesena conosciuti già in “Est – Dittatura Last Minute”, l’ultimo a costringere gli amici nel seguirlo in Bulgaria dove vive la ragazza conosciuta per corrispondenza. Non un viaggio alla ricerca della felicità, piuttosto un mare di guai se vengono a sapere che la fanciulla è impelagata sino al collo con un traffico di ragazze del suo paese costrette a prostituirsi in Italia dietro la solita vecchia promessa di un sicuro lavoro. L’importante sarà togliersi dai pasticci. Durata 105 minuti. (The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Greenwich Village sala 3)

We live in time – Tutto il tempo che abbiamo – Drammatico. Regia di John Crowlet, con Andrew Garfield e Florence Plugh. Un incontro fortuito cambia la vita di Almut, una chef in ascesa, e di Tobias, appena uscito da un divorzio. Attraverso istantanee della loro vita insieme – innamorarsi perdutamente, costruire una casa, diventare una famiglia – emerge una verità che mette a dura prova una grande storia d’amore. Mentre intraprendono un percorso scandito dalla dittatura del tempo, imparano ad apprezzare ogni momento del loro amore, per “tutto il tempo che abbiamo”. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Romano sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.

(Massaua, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massaua, Massimo, Reposi)

A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana anche V.O., Fratelli Marx sala Harpo anche V.O., Greenwich Village sala 2 anche V.O., Ideal anche V.O., Lux, Reposi sala 1 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Babygirl – Drammatico erotico. Regia Halina Rejin, con Nicole Kidman, Antonio Banderas e Harris Dickinson. Moglie e madre, grande successo nel campo del lavoro quale responsabile dell’azienda di famiglia che si occupa di commercio online, la bionda e affascinante Romy vede la propria vita sessuale tutt’altro che appagante e distratto il consorte che naviga più nell’ambiente artistico. Tutta cambia con l’incontro di un giovane stagista, che nel suo sguardo lungo sembra fiutare come nella coppia qualcosa o parecchio non fili per il verso giusto. Amante e lucido padrone al tempo stesso, il ragazzo intrappola Romy in quel gioco che lei stessa s’aspetta, in una atmosfera ambigua dove tutto è passione e rischio. Coppa Volpi a Venezia per la Kidman. Durata 114 minuti. (Massaua, Ideal V.O., Lux sala 3, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Lux sala 1, Romano sala 2)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Diva Futura – Drammatico. Regia di Giulia Louise Steigerwalt, con Sergio Castellitto e Barbara Ronchi. Quando, sul finire degli anni Ottanta, la giovane Debora è in cerca di un lavoro che l’aiuti a pagare il mutuo della casa di Roma, ecco che viene assunta come segretaria dall’agenzia di casting e produzione “Diva Futura”, specializzata in film erotici e pornografici. Viene così a contatto con un mondo lavorativo guidato da Riccardo Schicchi e Massimiliano Caroletti come di pornostar che sono Ilona Staller, Moana Pozzi e Eva Hanger. Non soltanto la visione di corpi femminili, ma anche i segreti e gli inganni di un ambiente e di un’azienda che ben presto sarà destinata al proprio tramonto. Film presentato in concorso a Venezia, la critica d’accordo su una grande prova d’attore da parte di Castellitto (“strepitoso” lo ha definito Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera). Durata 120 minuti. (Massaua, Ideal, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Eliseo, Ideal, Nazionale sala 4)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico)

Io sono ancora qui – Drammatico, Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres, Selton Mello e Fernanda Montenegro. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo. Attesa per gli Oscar: “Io sono ancora qui” è candidato quale miglior film e miglior film straniero, e la Torres che si è già aggiudicata il Golden Globe è nella cinquina per la migliore attrice protagonista. Durata 135 minuti. (Eliseo, Massimo V.O., Nazionale sala 2)

Itaca, il ritorno – Drammatico storico. Regia di Uberto Pasolini, con Ralph Fiennes, Juliette Binoche, Charlie Plummer, Angela Molina e Claudio Santamaria. L’antico ritorno dell’eroe greco a Itaca e nella sua casa infestata dai Proci, mentre Penelope tesse di giorno e disfa la notte la sua tela, mentre il figlio credendo che il padre sia morto o li abbia dimenticando un’altra famiglia, spinge la madre a scegliere un nuovo pretendente. Ma non è il vecchio libro degli anni della scuola, è un avvicinarsi ai temti nostri, una rilettura si dice, corposa e avvincente. Scrive in maniera del tutto positiva Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “L’autore non solo “sporca” Omero arricchendolo di riferimenti moderni(battute inserite e rubate dai soldati reduci dal Vietnam) ma con una sintesi spaventosamente attuale parla dell’indifferenza attuale e della “necessità” della guerra e della violenza: i Proci che hanno occupato la casa e attendono Penelope in sposa sono i selvaggi rivoltosi di Capitol Hill”. Durata 90 minuti. (Reposi, Romano sala 3, Uci Lingotto)

Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa. Un pomeriggio, un tè con gli amici la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 3)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Uci Moncalieri)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O.)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greenwich Village sala 1)

The Brutalist – Drammatico. Regia di Brady Corbet, con Adrien Brody, Felicity Jones e Guy Pearce. Làszlò Tòth (personaggio d’invenzione che tuttavia racchiude in sé i tratti di alcuni degli architetti che fecero parte della corrente del Brutalismo, nata in Inghilterra negli anni Cinquanta del Novecento) è un architetto ebreo emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita, la costruzione di un monumento che un magnate vuole dedicare non solo alla madre (cristiana) ma altresì all’american dream. Già premiato a Venezia, già vincitore di tre Golden Globe, in attesa ora della serata degli Oscar, dieci candidature tra le quali miglior film e miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore e miglior attrice non protagonista. Il film è stato designatoFilm della Critica dal SNCCI: “Corbet continuo a raccontare il Secolo scorso attraverso i rapporti di potere tra committente, artista e pubblico. “The Brutalist” parte dall’immagine della Statua della Libertà rovesciata per rivelarsi da subito, sin dal sontuoso piano-sequenza iniziale, un affresco magniloquente in forma di enciclopedia del Novecento: l’Olocausto, le correnti artistiche e architettoniche, le droghe, la storia del Cinema e delle Forme visive. Un viaggio che passa dall’incubo del passato all’allucinazione di massa verso il futuro”. (Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal anche V.O., Nazionale sala 1 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Greenwich Village sala 3)

We live in time – Tutto il tempo che abbiamo – Drammatico. Regia di John Crowlet, con Andrew Garfield e Florence Plugh. Un incontro fortuito cambia la vita di Almut, una chef in ascesa, e di Tobias, appena uscito da un divorzio. Attraverso istantanee della loro vita insieme – innamorarsi perdutamente, costruire una casa, diventare una famiglia – emerge una verità che mette a dura prova una grande storia d’amore. Mentre intraprendono un percorso scandito dalla dittatura del tempo, imparano ad apprezzare ogni momento del loro amore, per “tutto il tempo che abbiamo”. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Romano sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

10 giorni con i suoi – Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio DE Luigi, Valentina Lodovini, Dino Abbrescia e Giulia Bevilacqua. Tanto che continuare con le avventure della famiglia Rovelli. Carlo e Giulia decidono di partire per il Salento dove la figlia Camilla, raggiunti i diciott’anni, vuole trasferirsi per gli studi universitari. Non soltanto, è anche l’occasione per andare a vivere con l’innamorato Antonio, certo Carlo non è di quell’idea e l’incontro con i suoceri rischia di diventare un nuovo passo insormontabile. Per il viaggio genitoriale si muovono anche i figli minori della coppia, Tito e Bianca, il primo che vede i terroni con l’occhio del pregiudizio mentre la seconda non farà fatica ad allacciare rapporti con qualche rappresentante locale. Insomma molti guai in arrivo e una gravidanza inattesa pronta a far ricominciare tutto da capo. Durata 98 minuti.

(Massaua, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 2, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

A complete unknown – Biografico. Regia di James Mangold, con Timothée Chalamet, Monica Barbaro, Elle Fanning e Edward Norton. Il film è ambientato nella New York degli anni Sessanta dove un musicista di diciannove anni del Minnesota, Bob Dylan, si sta affermando come cantante folk. Seguiamo le sue esibizioni nelle sale da concerto della Grande Mela e assistiamo alla sua rapidissima ascesa verso la cima delle classifiche. Grazie all’inconfondibile fascino delle sue canzoni, la sua popolarità travalica presto i confini del Nord America regalandole un successo mondiale. Il suo straordinario percorso artistico di quegli anni culmina con la rivoluzionaria esibizione rock and roll al Newport Folk Festival nel 1965. durata 141 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana anche V.O., Fratelli Marx sala Groucho, Greenwich Village, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri anche V.O.)

Amerikatsi – Drammatico. Diretto e interpretato da Michael A. Goorjian. Il piccolo Charlie, di nascita armena, è riuscito a fuggire nel 1915 al genocidio perpetrato nell’impero ottomano, è scappato nascosto in un baule alla volta degli Stati Uniti. Solo nel 1947 riuscirà a tornare nella propria terra, il suo status è di un “amerikatsi” che deve fare i conti con i tanti mutamenti, con la dura realtà del comunismo sovietico e della dittatura stalinista. Accusato di essere una spia americana, viene imprigionato, picchiato periodicamente, rinchiuso in una cella dalla cui finestra può guardare alla vita dell’uomo che lavora nella torre del penitenziario e della sua famiglia, una vita fatta di piccole felicità e di altrettanto dolore: uno sguardo che ridona a Charlie – per tutti ormai Chiarlie Chaplin – una occasione di speranza. Durata 115 minuti. (Fratelli Marx sala Ch

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Lux sala 1, Romano sala 1)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 1, Nazionale sala 4, Reposi sala 5, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Notizia delle ultime ore: 13 candidature ai prossimi Oscar, tra cui Miglior Film Internazionale, Miglior regia, Migliori attrici protagonista e non protagonista, Miglior sceneggiatura non originale. Durata 132 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Ideal anche V.O., Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico, Reposi sala 4, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Maria – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Fsavino e Alba Rohrwacher. Il 16 settembre 1977 muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce in cui lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 3, Reposi sala 4)

Il mio giardino persiano – Commedia drammatica. Regia di Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha. Mahin, settantenne, vive da sola a Teheran da quando suo marito è morto e sua figlia è partita per l’Europa. Un pomeriggio, un tè con gli amici la porta a rompere la sua routine solitaria e a rivitalizzare la sua vita amorosa. Ma mentre Mahin si apre a una nuova storia d’amore, quello che inizia come un incontro inaspettato si evolve rapidamente in una serata imprevedibile e indimenticabile. Ha scritto Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Un film intimista, un puzzle di sentimenti, l’agguato dei 70 anni, l’imbarazzo del desiderio nel “Mio giardino persiano” che non fa sconti sul regime oscurantista del velo di Teheran, senza mettere accenti e didascalie”. Durata 97 minuti. (Nazionale sala 2)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Romano sala 3)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O., Fratelli Marx sala Chico V.O.)

Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Centrale, Fratelli Marx sala Chico)

Oh, Canada – Drammatico. Regia di Paul Schrader, con Richard Gere, Jacob Elordi e Uma Thurman. Al tempo della guerra del Vietnam, Leonard Fife – conosciuto quanto stimato documentarista – scelse la via della diserzione e fuggi oltre il confine del Canada. Oggi, in punto di morte, preferisce mettersi davanti ad una macchina da presa, dentro la sua casa di Montréal, e confessare tutte le sue colpe, le bugie e i tradimenti, confessioni che non vanno soltanto diritti alla moglie. Tutto per coprire un grande segreto che da anni lo perseguita. Con il ritrovarsi della coppia regista/attore che conoscemmo circa 45 anni fa in “American Gigolò”. Ha scritto tra l’altro nelle colonne del Corriere della Sera il critico Maurizio Porro: “Il film passa, ormai succede, dal bianco e nero ai colori, e cambia formato, in un tragitto che, causa l’uso dei due attori non sempre in sintonia temporale (Gere ed Elordi, il vecchio e il giovane Leonard, ndr), provoca qualche difficoltà nell’attraversare gli anni di questa coscienza infelice di cui osserviamo la dinamica tra fantasmi hippie e protestatari e l’aridità di oggi.” Durata 91 minuti. (Massimo anche V.O.)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

The Opera – Arie per un’eclissi – (Commedia) musicale/surreale. Regia di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco, con Vincent Cassel, Fanny Ardant, Caterina Murino e con Valentino Buzza (tenore) e Mariam Battistelli (soprano). Il viaggio agli inferi, presso l’hotel Ades, di Orfeo per riportare nel mondo superiore la sua Euridice che il cattivo Pluto le ha rapito con un colpo di pistola, all’interno di un moderno supermercato. Tra architetture care a De Chirico e dentro la hall dove circolano strani camerieri e ancor più strane concierge, in un viaggio dove gli autori non fanno certo mancare agli appassionati le tante arie d’opera e non fanno certo mancare soluzioni che sono una gioia per gli occhi, riuscirà Orfeo nel suo intento? Mito e quotidianità di incrociano sempre con grande intelligenza nello sguardo di chi ama il cinema e il mondo della lirica. Durata 106 minuti. (Reposi sala 4)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

//

A cura di Elio Rabbione

L’abbaglio – Storico, commedia. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Valentino Picone, Salvo Ficarra e Tommaso Ragno, e con Giulia Lazzarini. Nel maggio del 1860, a Quarto, Garibaldi inizia l’avventura dei Mille circondato dall’entusiasmo dei giovani idealisti giunti da tutte le regioni d’Italia, e con il suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Tra i tanti militi reclutati ci sono due siciliani, Domenico Tricò, un contadino emigrato al Nord, e Rosario Spitale, un illusionista, che altro non cercano che un’occasione per potersene tornare nell’isola. Sbarcati a Marsala, i Mille iniziano a battersi con l’esercito borbonico, di cui è subito evidente la preponderanza numerica. In queste condizioni, per il generale appare pressoché impossibile far breccia nella difesa nemica e penetrare a Palermo. Ma quando è quasi costretto ad arretrare, Garibaldi escogita un piano ingegnoso. Regista e attori della bella prova de “La stranezza”. Durata 131 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 3, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Amerikatsi – Drammatico. Diretto e interpretato da Michael A. Goorjian. Il piccolo Charlie, di nascita armena, è riuscito a fuggire nel 1915 al genocidio perpetrato nell’impero ottomano, è scappato nascosto in un baule alla volta degli Stati Uniti. Solo nel 1947 riuscirà a tornare nella propria terra, il suo status è di un “amerikatsi” che deve fare i conti con i tanti mutamenti, con la dura realtà del comunismo sovietico e della dittatura stalinista. Accusato di essere una spia americana, viene imprigionato, picchiato periodicamente, rinchiuso in una cella dalla cui finestra può guardare alla vita dell’uomo che lavora nella torre del penitenziario e della sua famiglia, una vita fatta di piccole felicità e di altrettanto dolore: uno sguardo che ridona a Charlie – per tutti ormai Chiarlie Chaplin – una occasione di speranza. Durata 115 minuti. (Fratelli Marx sala Harpo)

Armand – Drammatico. Regia di Halfdan Ullmann Tøndel, con Renate Reinsve. Un incidente accaduto a scuola tra due bambini mette a nudo le vite dei loro genitori. In una scuola elementare norvegese un giorno accade che due bambini di sei anni, Jon e Armand, siano al centro di un caso che mette in crisi gli adulti. Armand, nei bagni della scuola, avrebbe molestato sessualmente il compagno utilizzando anche una terminologia da adulto. Il personale didattico convoca la madre del possibile molestatore e i genitori della presunta vittima per cercare di risolvere la situazione. Non sarà per nulla semplice. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Lux sala 3, Romano sala 1)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Massimo, Nazionale sala 2, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Durata 132 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico, Reposi sala 4, The Space Torino, Uci Lingotto, Uci Moncalieri)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (The Space Beinasco)

Maria – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Fsavino e Alba Rohrwacher. Il 16 settembre 1977 muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce in cui lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni. Durata 123 minuti. (Eliseo, Ideal, Nazionale sala 3, Reposi sala 2)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Romano sala 3)

No Other Land – Documentario. Un premio agli European Film Awards e altre candidature, una regia collettiva di quattro cineasti, per raccontare le immagini di Bazsel Adra, attivista palestinese, che inizia i propri ricordi con l’arresto di suo padre mentre manifestava contro gli espropri voluti dallo Stato di Israele, testimonianze vive, e di Yuval Abraham, giornalista israeliano, prima di una tregua, nei territori invasi dal sangue e dalle morti, tra gli orrori che ogni giorno invadono Israele e Palestina, l’insieme di 19 villaggi della Cisgiordania che è Masafer Yatta, le abitazioni in antiche grotte e un’economia a carattere rurale, esplosioni, bombe su scuole e ospedali, carneficine. Durata 96 minuti. (Centrale V.O., Fratelli Marx sala V.O.)

Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Centrale, Fratelli Marx sala Chico)

Oh, Canada – Drammatico. Regia di Paul Schrader, con Richard Gere, Jacob Elordi e Uma Thurman. Al tempo della guerra del Vietnam, Leonard Fife – conosciuto quanto stimato documentarista – scelse la via della diserzione e fuggi oltre il confine del Canada. Oggi, in punto di morte, preferisce mettersi davanti ad una macchina da presa, dentro la sua casa di Montréal, e confessare tutte le sue colpe, le bugie e i tradimenti, confessioni che non vanno soltanto diritti alla moglie. Tutto per coprire un grande segreto che da anni lo perseguita. Con il ritrovarsi della coppia regista/attore che conoscemmo circa 45 anni fa in “American Gigolò”. Ha scritto tra l’altro nelle colonne del Corriere della Sera il critico Maurizio Porro: “Il film passa, ormai succede, dal bianco e nero ai colori, e cambia formato, in un tragitto che, causa l’uso dei due attori non sempre in sintonia temporale (Gere ed Elordi, il vecchio e il giovane Leonard, ndr), provoca qualche difficoltà nell’attraversare gli anni di questa coscienza infelice di cui osserviamo la dinamica tra fantasmi hippie e protestatari e l’aridità di oggi.” Durata 91 minuti. (Massimo anche V.O., Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale sala 4 anche V.O.)

L’uomo nel bosco – Drammatico. Regia di Alain Guiraudie, con Félix Kysyl, Catherine Frot, Jacques Develay e David Ayala. In un piccolo paese a sud della Francia, il giovane Jérémie torna per assistere ai funerali del titolare della panetteria, dove ha lavorato in passato e al quale era molto legato.Quando decide di fermarsi qualche giorno in più per stare vicino a Martin, la vedova del defunto, non immagina che ben presto si troverà al centro di una serie di eventi del tutto inaspettati. Una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso, un figlio geloso e un abate dalle bizzarre intenzioni animeranno un po’ troppo il suo breve soggiorno nel piccolo paese di campagna, portando in superficie un passato che avrà conseguenze del tutto inaspettate nel presente. I Cahiers du cinema ha definito “L’uomo nel bosco” il miglior film del 2024, in Italia è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Posizionandosi con elevato sarcasmo tea noir e commedia sociale, Guiraudie si conferma narratore stratificato descrivendo una realtà di provincia paradossale con uno sguardo irriverente verso una normalità placida, identificando il suo vero protagonista come la variante destabilizzante di ogni azione”. Durata 102 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Armand – Drammatico. Regia di Halfdan Ullmann Tøndel, con Renate Reinsve. Un incidente accaduto a scuola tra due bambini mette a nudo le vite dei loro genitori. In una scuola elementare norvegese un giorno accade che due bambini di sei anni, Jon e Armand, siano al centro di un caso che mette in crisi gli adulti. Armand, nei bagni della scuola, avrebbe molestato sessualmente il compagno utilizzando anche una terminologia da adulto. Il personale didattico convoca la madre del possibile molestatore e i genitori della presunta vittima per cercare di risolvere la situazione. Non sarà per nulla semplice. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Better Man – Biografico, Drammatico. Regia di Michael Gracey, con Robbie Williams. La storia vera dell’ascesa fulminante, della drammatica caduta e della straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Il film è raccontato in modo unico dal punto di vista di Williams, facendo trasparire la sua caratteristica ironia e il suo stile inimitabile. Ripercorre le tappe del successo di Robbie, dall’infanzia al ruolo di più giovane componente dei Take That, la boyband che ha sbancato le classifiche, fino agli ineguagliabili successi da solista fuori da ogni record, affrontando allo stesso tempo le sfide che fama e successo stratosferici possono portare con sé. Durata 134 minuti. (Ideal, Nazionale sala 4, The Space Torino, The Space Beinasco, Uci Lingotto)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 5, Romano sala 2)

Cortina Express – Commedia. Regia di Eros Puglielli, con Christian De Sica, Lillo e Isabella Ferrari. Tentando di ridar fiato alle tante “Vacanze a…”, natalizie e no, che si sono incrociate nel cinema italiano di questi ultimi decenni, Puglielli ambienta le vacanze di De Sica&Co tra le montagne delle Dolomiti, puntando lo sguardo (e le possibili risate) su un viveur non più di primo pelo che tenta di salvare il nipote da un disastroso matrimonio, un cantante che forse ha fatto il suo tempo ma è deciso a non arrendersi e una discografica sull’orlo della bancarotta. Questi e altri personaggi con piccoli drammi e speranze e momenti di allegria, per un generale lieto fine. Durata 102 minuti. (Uci Moncalieri)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Massimo, Nazionale, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Emilia Pérez – Commedia drammatica, musicale. Regia di Jacques Audiard, “fondendo azione, mélo e soprattutto musical in un mix folle quanto commovente che riscrive le regole del cinema e della morale”. Con Karla Sofia Gascòn, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz. Rita, una giovane praticante in uno studio di Città del Messico, è decisamente insoddisfatta del riconoscimento che ottiene dal suo capo. In modo del tutto inaspettato, ecco che i suoi servizi sono richiesti dal boss dei cartelli della droga, Manitas Del Monte. Dopo lunghe riflessioni, Rita decide di accettare. Del Monte le chiede di inscenare con lui la propria morte e di aiutarlo, tramite l’operazione, a diventare donna, ovvero la stupenda matronale Emilia Pérez. Ma il poi non appare così semplice se Emilia viene colpita dallo smisurato desiderio di continuare a vivere con la propria moglie e i loro figli, un incontro almeno senza che essi cessino di crederlo morto. In un intreccio difficile a chiarirsi, Jessi e il suo spasimante Gustavo stanno decidendo di fuggire insieme, proprio mentre l’uomo ha già messo gli occhi sui quattrini di Emilia. Tratto dal romanzo “Écoute” dello scrittore francese Boris Razon. Le canzoni sono scritte dalla cantante Camille e dal regista, la colonna sonora è di Clément Ducol. Durata 132 minuti. (Massaua, Eliseo Grande, Massimo sala Cabiria V.O., Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Greenwich Village)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

Here – Drammatico. Regia di Robert Zemeckis, con Tom Hanks , Robin Wright e Paul Bettany. La storia di un luogo e di tutto ciò che lì è accaduto, dall’epoca dei dinosauri sino a oggi. Con una narrazione non lineare, il regista . che è anche produttore e ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth – mostra al pubblico l’era glaciale, l’epoca del popolo indigeno Lenni-Lenape, il figlio di Benjamin Franklin. È all’inizio del XX secolo che viene costruita, sempre nello stesso luogo, la casa che sarà l’unica ambientazione della gran parte del fil e delle vicende dei suoi inquilini: John Harter e la moglie Pauline, la coppia bohémien Leo e Stella Beekman, la famiglia Young e i loro figli e infine Devon e Helen Harris. “Here” è il racconto dell’evoluzione della società americana attraverso le storie che si susseguono in un soggiorno, uno sguardo che passa dal colonialismo a Peart Harbor, dal boom economico degli anni Cinquanta al Vietnam, dalle videocassette alla pandemia di Covid. Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “Nell’intuizione del graphic novel di Richard McGuire, Zemekis trova una chiave ideale per fare ciò che ha sempre fatto: coniugare il racconto più umano e universale possibile con il massimo della sfida tecnologica. Tra case di bambole e screencast, la prospettiva fissa racconta uno spazio fisico unico popolato di infiniti spazi interiori, capace di attraversare tempo e esistenze. Un caleidoscopio di gesti, sensazioni, sentimenti, stati d’animo che coinvolgono e commuovono.” Durata 104 minuti. (Massaua, Classico, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (Massaua, Reposi, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Maria – Drammatico. Regia di Pablo Larraìn, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Fsavino e Alba Rohrwacher. Il 16 settembre 1977 muore a 53 anni nel suo appartamento di Parigi, dove viveva sola con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Nella settimana precedente alla morte, e a più di quattro anni dall’ultima performance, la straordinaria soprano greco-statunitense fa i conti con il peso della sua fama, con il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis e, forse, con un ultimo tentativo di tornare a calcare i palcoscenici dell’opera, pur indebolita e con una voce in cui lei per prima non riconosce più il timbro de “la Callas” e delle sue indimenticabili interpretazioni. Durata 123 minuti. (Eliseo, Ideal, Nazionale sala 2, Reposi sala 2, Uci Moncalieri)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Romano sala 1)

Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Centrale anche V.O., Fratelli Marx sala Chico)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale anche V.O.)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Anora – Drammatico. Regia di Sean Baker, con Mickey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington. Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento. Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan la invita a casa sua e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unica di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo e mandano una piccola”squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese, che tuttavia non dimentica di avere un cuotre e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Palmarès per il miglior film a Cannes. Film segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “L’abilità di Sean Baker nel mettere al centro il corpo e il sesso per parlare (anche) di altro trova qui la sua espressione più compiuta. Raccontando un percorso di consapevolezza femminile incalzante e frenetico che si scontra con le diseguaglianze economiche e sociali della nostra epoca, il regista firma un lavoro, psichedelico ma sotteso dall’oscurità, di regia, montaggio, scrittura e recitazione, di grande intrattenimento, senza esser privo di un graffio autoriale coraggioso e indipendente.” Durata 139 minuti. (Greenwich Village sala 3 anche V.O.)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 3)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi sala 4, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Cortina Express – Commedia. Regia di Eros Puglielli, con Christian De Sica, Lillo e Isabella Ferrari. Tentando di ridar fiato alle tante “Vacanze a…”, natalizie e no, che si sono incrociate nel cinema italiano di questi ultimi decenni, Puglielli ambienta le vacanze di De Sica&Co tra le montagne delle Dolomiti, puntando lo sguardo (e le possibili risate) su un viveur non più di primo pelo che tenta di salvare il nipote da un disastroso matrimonio, un cantante che forse ha fatto il suo tempo ma è deciso a non arrendersi e una discografica sull’orlo della bancarotta. Questi e altri personaggi con piccoli drammi e speranze e momenti di allegria, per un generale lieto fine. Durata 102 minuti. Massaua, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 2, Massimo sala Cabiria, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Classico)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Greenwich Village sala 2)

Grand Tour – Drammatico. Regia di Miguel Gomes, con Gonçalo Waddington e Crista Alfaiate. È la fuga, attraverso i paesi dell’Estremo Oriente – dal Vietnam a Singapore, dalle Filippine al Giappone, dalla Thailandia al Tibet – del giovane Edward, promesso sposo di Molly, appena viene a conoscenza che in tempi stretti la fidanzata lo sta inseguendo per mettergli l’anello al dito. Tra le immagini di oggi e la documentazione dell’epoca (siamo nel 1917), una fotografia che alterna il bianco e nero e il colore, spostamenti in treno e non soltanto, cartoline illustrate, panorami che sprigionano bellezza. Gomes miglior regista a Cannes 2024. Le radici del film stanno in un racconto di Somerset Maugham. Durata 128 minuti. (Nazionale sala 4)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Eliseo, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Romano sala 2)

Le occasioni dell’amore – Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher. In concorso a Venezia lo scorso anno, con il titolo “Hors saison”, arriva oggi sugli schermi una storia d’amore che ricorda da vicino il mondo e le atmosfere sentimentali di Lelouch. Narra di Mathieu, attore in piena crisi personale e professionale, ha appena abbandonato le prove di un testo che dovrebbe debuttare di lì a poco, è fuggito per rifugiarsi in una località di mare nell’ovest della Francia. Mentre tutti lo cercano e lo invitano a tornare, Mathieu incontra Alice, una donna più giovane di lui con cui aveva avuto una relazione: giornate belle fatte di ricordi ma anche di tempo presente, l’occasione per riscoprire vecchi sentimenti, comprendere se si tratti soltanto un fuoco passeggero o se quell’incontro voglia significare qualcosa di più duraturo. Durata 115 minuti. (Cantrale anche V.O., Fratelli Marx sala Chico)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

La stanza accanto – Commedia drammatica. Regia di Pedro Almodòvar, con Tilda Swinton, Julianna Moore e John Turturro. Ingrid e Marta sono amiche da anni e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di comprendere e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola acquistata sul dark web. Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”. Durata 107 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Chico, Massimo anche V.O., Nazionale anche V.O.)

Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano – Drammatico. Regia di Mihara Mitsuhiro. Tatsuo e sua figlia Haru gestiscono il Takano Tofu Store a Onomichi. Quando Tatsuo scopre di essere malato, teme che sua figlia venga lasciata sola e, all’insaputa della ragazza, si propone di trovare un partner per lei. Durata 119 minuti. (Romano sala 3)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale sala 3)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Anora – Drammatico. Regia di Sean Baker, con Mickey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington. Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento. Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan la invita a casa sua e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unica di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo e mandano una piccola”squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese, che tuttavia non dimentica di avere un cuotre e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Palmarès per il miglior film a Cannes. Film segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “L’abilità di Sean Baker nel mettere al centro il corpo e il sesso per parlare (anche) di altro trova qui la sua espressione più compiuta. Raccontando un percorso di consapevolezza femminile incalzante e frenetico che si scontra con le diseguaglianze economiche e sociali della nostra epoca, il regista firma un lavoro, psichedelico ma sotteso dall’oscurità, di regia, montaggio, scrittura e recitazione, di grande intrattenimento, senza esser privo di un graffio autoriale coraggioso e indipendente.” Durata 139 minuti. (Greenwich Village sala 3 anche V.O.)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 3)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 4, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 3, Massimo sala Cabiria, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalier

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Classico)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, Greenwich Village sala 2)

Il gladiatore 2 – Storico. Regia di Ridley Scott, con Paul Mascal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington. A vent’anni dalla morte di Massimo Decimo Meridio, nella Roma governata da Geta e Caracalla, dalla Numidia arriva, mescolato a un gruppo di schiavi, un uomo di nome Annone, superbo lottatore che Macrino, ricco e potente consigliere dell’impero, eleggerà a gladiatore. Il giovane, in effetti il giovane Lucio nipote di Marc’Aurelio e figlio di Lucilla, si batterà dal momento che cerca la vendetta nei confronti del generale Marco Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di sua moglie Arishat. Durata 150 minuti. (Uci Moncalieri)

Grand Tour – Drammatico. Regia di Miguel Gomes, con Gonçalo Waddington e Crista Alfaiate. È la fuga, attraverso i paesi dell’Estremo Oriente – dal Vietnam a Singapore, dalle Filippine al Giappone, dalla Thailandia al Tibet – del giovane Edward, promesso sposo di Molly, appena viene a conoscenza che in tempi stretti la fidanzata lo sta inseguendo per mettergli l’anello al dito. Tra le immagini di oggi e la documentazione dell’epoca (siamo nel 1917), una fotografia che alterna il bianco e nero e il colore, spostamenti in treno e non soltanto, cartoline illustrate, panorami che sprigionano bellezza. Gomes miglior regista a Cannes 2024. Le radici del film stanno in un racconto di Somerset Maugham. Durata 128 minuti. (Nazionale sala 4)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Io sono ancora qui – Drammatico. Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la propria esistenza quando il marito scompare improvvisamente, catturato dal regime militare del 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando di trovare in questo modo il marito e riuscire a salvarlo. Candidato brasiliano agli Oscar 2025, Coppa Volpi a Venezia per la migliore attrice. Durata 135 minuti. (Nazionale sala1)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Eliseo, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 2, Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Massaua, Reposi sala 5, Romano, Uci Lingotto,Uci Moncalieri)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Il ragazzo in pantaloni rosa – Drammatico. Regia di Margherita Ferri, con Claudia Pandolfi e Samuele Carrino. La storia vera di Andrea Spezzacatena, suicida a 15 anni, vittima del bullismo, narrata dalla madre Teresa Manes in un libro dal titolo “Andrea oltre il pantalone rosa”. Andrea, ragazzo che studia, che ama i propri genitori e che ama trascorrere le vacanze in Calabria, Andrea che a scuola ha accanto l’amica Sara ma anche Christian, di cui cerca l’amicizia ma dal quale ottiene soltanto indifferenza. Una scuola dove il bullismo ha messo radici: un fatto – l’avere la mamma di Andrea stinto per errore un paio di pantaloni del ragazzo – scatena la tragedia e Andrea sceglierà la sua uscita definitiva dalla vita. Durata 121 minuti. (Uci Moncalieri)

La stanza accanto – Commedia drammatica. Regia di Pedro Almodòvar, con Tilda Swinton, Julianna Moore e John Turturro. Ingrid e Marta sono amiche da anni e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di comprendere e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola acquistata sul dark web. Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”. Durata 107 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Chico, Massimo, Nazionale anche V.O.)

Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano – Drammatico. Regia di Mihara Mitsuhiro. Tatsuo e sua figlia Haru gestiscono il Takano Tofu Store a Onomichi. Quando Tatsuo scopre di essere malato, teme che sua figlia venga lasciata sola e, all’insaputa della ragazza, si propone di trovare un partner per lei. Durata 119 minuti. (Romano sala 3)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale sala 3)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

/

A cura di Elio Rabbione

Anora – Drammatico. Regia di Sean Baker, con Mickey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington. Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento. Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan la invita a casa sua e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unica di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo e mandano una piccola”squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese, che tuttavia non dimentica di avere un cuotre e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Palmarès per il miglior film a Cannes. Film segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “L’abilità di Sean Baker nel mettere al centro il corpo e il sesso per parlare (anche) di altro trova qui la sua espressione più compiuta. Raccontando un percorso di consapevolezza femminile incalzante e frenetico che si scontra con le diseguaglianze economiche e sociali della nostra epoca, il regista firma un lavoro, psichedelico ma sotteso dall’oscurità, di regia, montaggio, scrittura e recitazione, di grande intrattenimento, senza esser privo di un graffio autoriale coraggioso e indipendente.” Durata 139 minuti. (Greenwich Village sala 3 anche V.O.)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 1)

Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Drammatico. Regia di Gianluca Jodice, con Guillaume Canet e Mélanie Laurent. Quando si parla di Luigi XVI e di sua moglie Maria Antonietta vengono subito alla mente merletti, alte parrucche, vestiti sgargianti, colori, Versailles oppure… la ghigliottina. Ecco, tra questi due estremi, c’è una terra di mezzo, un tempo che nessuno ha mai raccontato: i pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figlioletti vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Un tempo breve, condensato, dove tra violenze e vessazioni, tutte le maschere caddero: quella dei due reali come figure pubbliche e private; quelle dell’antico regime; quelle della Storia che voltò definitivamente pagina, e quella di Dio che da allora in avanti fu eclissato nell’ombra, lasciando l’uomo completamente solo. Durata 101 minuti. (Nazionale sala 4)

Freud – L’ultima analisi – Drammatico. Regia di Matt Brown, con Anthony Hopkins e Matthew Goode. Alla vigilia della seconda Guerra Mondiale, due delle più grandi menti del XX secolo, Sigmund Freud e C.S. Lewis, si incontrano per la loro personale battaglia sull’esistenza di Dio. Il film intreccia le vite dei due uomini, nel passato, nel presente e attraverso la fantasia, uscendo dai confini dello studio di Freud in un viaggio dinamico. Durata 108 minuti. (Romano sala 2)

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Classico)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Centrale V.O., Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, Greenwich Village sala 2, Ideal, Reposi sala 4)

Il gladiatore 2 – Storico. Regia di Ridley Scott, con Paul Mascal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington. A vent’anni dalla morte di Massimo Decimo Meridio, nella Roma governata da Geta e Caracalla, dalla Numidia arriva, mescolato a un gruppo di schiavi, un uomo di nome Annone, superbo lottatore che Macrino, ricco e potente consigliere dell’impero, eleggerà a gladiatore. Il giovane, in effetti il giovane Lucio nipote di Marc’Aurelio e figlio di Lucilla, si batterà dal momento che cerca la vendetta nei confronti del generale Marco Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di sua moglie Arishat. Durata 150 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Grand Tour – Drammatico. Regia di Miguel Gomes, con Gonçalo Waddington e Crista Alfaiate. È la fuga, attraverso i paesi dell’Estremo Oriente – dal Vietnam a Singapore, dalle Filippine al Giappone, dalla Thailandia al Tibet – del giovane Edward, promesso sposo di Molly, appena viene a conoscenza che in tempi stretti la fidanzata lo sta inseguendo per mettergli l’anello al dito. Tra le immagini di oggi e la documentazione dell’epoca (siamo nel 1917), una fotografia che alterna il bianco e nero e il colore, spostamenti in treno e non soltanto, cartoline illustrate, panorami che sprigionano bellezza. Gomes miglior regista a Cannes 2024. Le radici del film stanno in un racconto di Somerset Maugham. Durata 128 minuti. (Nazionale sala 2)

Indagine di famiglia – Drammatico. Regia di Gian Paolo Cugno, con Roberto Ronda e Mariano Regillo. Una lettera inviata da Floridia, una piccola cittadina in provincia di Siracusa, viene recapitata sessant’anni dopo in una casa del Connecticut, negli Stati Uniti. La destinataria è Maria Spada, emigrata dalla Sicilia nel dopoguerra, riunitasi quel giorno con la famiglia per festeggiare il suo centesimo compleanno. Nella lettera, datata 1960, l’avvocato Domenico Accaputo comunica a Maria di aver finalmente trovato prove inconfutabili dell’innocenza del padre Nicolò, del nonno Sebastiano e dello zio Pietro, ingiustamente accusati verso la fine del secolo precedente dell’omicidio di un ricco proprietario terriero di nome Dramonterre. Con l’intento di riportare alla luce la verità e ricostruire l’intera vicenda che ha sconvolto la sua famiglia, Nick, il giovane nipote di Maria, parte per la Sicilia. Ma a Floridia, dopo più di cento anni, qualcuno tenta ancora di tenere nascosta nell’ombra una storia di omertà, lotte di classe e ingiustizia. Durata 105 minuti. (Eliseo)

Io sono ancora qui – Drammatico. Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la propria esistenza quando il marito scompare improvvisamente, catturato dal regime militare del 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando di trovare in questo modo il marito e riuscire a salvarlo. Candidato brasiliano agli Oscar 2025, Coppa Volpi a Venezia per la migliore attrice. Durata 135 minuti. (Nazionale sala1)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 1, Romano sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto,The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Il ragazzo in pantaloni rosa – Drammatico. Regia di Margherita Ferri, con Claudia Pandolfi e Samuele Carrino. La storia vera di Andrea Spezzacatena, suicida a 15 anni, vittima del bullismo, narrata dalla madre Teresa Manes in un libro dal titolo “Andrea oltre il pantalone rosa”. Andrea, ragazzo che studia, che ama i propri genitori e che ama trascorrere le vacanze in Calabria, Andrea che a scuola ha accanto l’amica Sara ma anche Christian, di cui cerca l’amicizia ma dal quale ottiene soltanto indifferenza. Una scuola dove il bullismo ha messo radici: un fatto – l’avere la mamma di Andrea stinto per errore un paio di pantaloni del ragazzo – scatena la tragedia e Andrea sceglierà la sua uscita definitiva dalla vita. Durata 121 minuti. (Ideal, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La stanza accanto – Commedia drammatica. Regia di Pedro Almodòvar, con Tilda Swinton, Julianna Moore e John Turturro. Ingrid e Marta sono amiche da anni e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di comprendere e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola acquistata sul dark web. Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”. Durata 107 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana, Eliseo Grande, Fratelli Marx sala Groucho, Massimo anche V.O., Nazionale sala 3 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

The Substance – Drammatico. Regia di Coralie Fargeat, con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid. Elizabeth, un’attrice hollywoodiana finita nel dimenticatoio, è stata licenziata dal programma di aerobica che conduceva per aver superato i 50 anni di età. La donna decide di rispondere a un annuncio in cui cercano persone su cui sperimentare un misterioso siero che ringiovanisce. Somministratale la sostanza, la donna si rende conto che il siero agisce in maniera differente da come lei si aspettava, perché la porta a dare vita per partenogenesi a una versione più giovane e bella di lei di nome Sue. Durata 140 minuti. (Massaua, Fratelli Marx sala Harpo V.O.)

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

Anora – Drammatico. Regia di Sean Baker, con Mickey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington. Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento. Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan la invita a casa sua e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unica di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo e mandano una piccola”squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese, che tuttavia non dimentica di avere un cuotre e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Palmarès per il miglior film a Cannes. Film segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “L’abilità di Sean Baker nel mettere al centro il corpo e il sesso per parlare (anche) di altro trova qui la sua espressione più compiuta. Raccontando un percorso di consapevolezza femminile incalzante e frenetico che si scontra con le diseguaglianze economiche e sociali della nostra epoca, il regista firma un lavoro, psichedelico ma sotteso dall’oscurità, di regia, montaggio, scrittura e recitazione, di grande intrattenimento, senza esser privo di un graffio autoriale coraggioso e indipendente.” Durata 139 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 4)

Better Man – Commedia, biografico. Regia di Michael Gracey, con Robbie Williams. La storia vera dell’ascesa fulminante, della drammatica caduta e della straordinaria rinascita della superstar del pop britannico Robbie Williams, uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Il film è raccontato in modo unico dal punto di vista di Williams, facendo trasparire la sua caratteristica ironia e il suo stile inevitabile. Ripercorre le tappe del successo di Williams, dall’infanzia al ruolo di più giovane componente dei Take That, la boyband che ha sbancato le classifiche, fino agli ineguagliabili successi da solista fuori da ogni record, affrontando al contempo le sfide che fama e successo stratosferico possono portare con sé. Durata 134 minuti. (Massaua, Eliseo, Ideal, Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Drammatico. Regia di Gianluca Jodice, con Guillaume Canet e Mélanie Laurent. Quando si parla di Luigi XVI e di sua moglie Maria Antonietta vengono subito alla mente merletti, alte parrucche, vestiti sgargianti, colori, Versailles oppure… la ghigliottina. Ecco, tra questi due estremi, c’è una terra di mezzo, un tempo che nessuno ha mai raccontato: i pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figlioletti vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Un tempo breve, condensato, dove tra violenze e vessazioni, tutte le maschere caddero: quella dei due reali come figure pubbliche e private; quelle dell’antico regime; quelle della Storia che voltò definitivamente pagina, e quella di Dio che da allora in avanti fu eclissato nell’ombra, lasciando l’uomo completamente solo. Durata 101 minuti. (Nazionale sala 1)

Freud – L’ultima analisi – Drammatico. Regia di Matt Brown, con Anthony Hopkins e Matthew Goode. Alla vigilia della seconda Guerra Mondiale, due delle più grandi menti del XX secolo, Sigmund Freud e C.S. Lewis, si incontrano per la loro personale battaglia sull’esistenza di Dio. Il film intreccia le vite dei due uomini, nel passato, nel presente e attraverso la fantasia, uscendo dai confini dello studio di Freud in un viaggio dinamico. Durata 108 minuti. (Romano sala 2)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Centrale V.O., Massaua, Classico, Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Reposi sala 2)

Il gladiatore 2 – Storico. Regia di Ridley Scott, con Paul Mascal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington. A vent’anni dalla morte di Massimo Decimo Meridio, nella Roma governata da Geta e Caracalla, dalla Numidia arriva, mescolato a un gruppo di schiavi, un uomo di nome Annone, superbo lottatore che Macrino, ricco e potente consigliere dell’impero, eleggerà a gladiatore. Il giovane, in effetti il giovane Lucio nipote di Marc’Aurelio e figlio di Lucilla, si batterà dal momento che cerca la vendetta nei confronti del generale Marco Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di sua moglie Arishat. Durata 150 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Grand Tour – Drammatico. Regia di Miguel Gomes, con Gonçalo Waddington e Crista Alfaiate. È la fuga, attraverso i paesi dell’Estremo Oriente – dal Vietnam a Singapore, dalle Filippine al Giappone, dalla Thailandia al Tibet – del giovane Edward, promesso sposo di Molly, appena viene a conoscenza che in tempi stretti la fidanzata lo sta inseguendo per mettergli l’anello al dito. Tra le immagini di oggi e la documentazione dell’epoca (siamo nel 1917), una fotografia che alterna il bianco e nero e il colore, spostamenti in treno e non soltanto, cartoline illustrate, panorami che sprigionano bellezza. Gomes miglior regista a Cannes 2024. Le radici del film stanno in un racconto di Somerset Maugham. Durata 128 minuti. (Nazionale sala 2)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 1, Romano sala 3, Uci Lingotto,The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Parthenope – Drammatico. Regia di Paolo Sorrentino, con Celeste Dalla Porta, Gary Oldman, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Silvio Orlando e Luisa Ranieri. La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino ai giorni nostri. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male. Durata 136 minuti. (Massimo)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2 anche V.O.)

Il ragazzo in pantaloni rosa – Drammatico. Regia di Margherita Ferri, con Claudia Pandolfi e Samuele Carrino. La storia vera di Andrea Spezzacatena, suicida a 15 anni, vittima del bullismo, narrata dalla madre Teresa Manes in un libro dal titolo “Andrea oltre il pantalone rosa”. Andrea, ragazzo che studia, che ama i propri genitori e che ama trascorrere le vacanze in Calabria, Andrea che a scuola ha accanto l’amica Sara ma anche Christian, di cui cerca l’amicizia ma dal quale ottiene soltanto indifferenza. Una scuola dove il bullismo ha messo radici: un fatto – l’avere la mamma di Andrea stinto per errore un paio di pantaloni del ragazzo – scatena la tragedia e Andrea sceglierà la sua uscita definitiva dalla vita. Durata 121 minuti. (Ideal, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La stanza accanto – Commedia drammatica. Regia di Pedro Almodòvar, con Tilda Swinton, Julianna Moore e John Turturro. Ingrid e Marta sono amiche da anni e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di comprendere e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola acquistata sul dark web. Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”. Durata 107 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Massimo anche V.O., Nazionale sala 3 anche V.O., The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

The Substance – Drammatico. Regia di Coralie Fargeat, con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid. Elizabeth, un’attrice hollywoodiana finita nel dimenticatoio, è stata licenziata dal programma di aerobica che conduceva per aver superato i 50 anni di età. La donna decide di rispondere a un annuncio in cui cercano persone su cui sperimentare un misterioso siero che ringiovanisce. Somministratale la sostanza, la donna si rende conto che il siero agisce in maniera differente da come lei si aspettava, perché la porta a dare vita per partenogenesi a una versione più giovane e bella di lei di nome Sue. Durata 140 minuti. (Massaua, Fratelli Marx sala Chico V.O.)