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A Torino “Splende il Natale”, ecco tutte le iniziative sotto l’albero

Installazioni luminose, mercatini, cori gospel e tante attività gratuite e diffuse

Anche quest’anno la Città di Torino propone un Natale ricco di iniziative, che intratterranno torinesi e turisti fino al 6 gennaio 2025

Non mancheranno i simboli della tradizione, come l’albero di Natale a Palazzo Civico e il Boschetto di Natale in Piazzetta Reale, il Calendario dell’Avvento, i mercatini del Villaggio di Natale in piazza Solferino e il Presepe di Emanuele Luzzati, accompagnato quest’anno dalla novità del Teatrino di Natale.

“Anche per quest’anno – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – Torino ha in programma un ricco calendario di iniziative diffuse per il periodo delle feste natalizie, pensate sia per chi vive e lavora in città che per chi arriverà per trascorrervi un periodo di vacanza. Dal mondo in questo periodo non arrivano purtroppo sempre notizie positive e proprio per questo è forse ancora più importante che il Natale sia un momento di speranza e di luce per tutte e tutti ed un’opportunità per godersi la città e il tempo con i propri cari”.

Gli appuntamenti hanno preso il via domenica 1 dicembre, con l’apertura delle prime due caselle del Calendario dell’Avvento in piazza San Giovanni. Qui ogni sera alle ore 17.30 i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino sveleranno una delle scene natalizie ispirate dai bozzetti del grande illustratore e scenografo Emanuele Luzzati, realizzate grazie alla collaborazione tra il Teatro Regio e Lastrego&Testa.

Sabato 7 dicembre alle ore 17 in piazza Solferino ha aperto ufficialmente il Villaggio di Natale, dove torinesi e turisti possono passeggiare tra i mercatini alla ricerca di decorazioni e regali, pattinare sulla pista di ghiaccio, gustare una cioccolata calda, visitare l’Igloo di Babbo Natale, scattarsi foto ricordo nel “Tunnel degli innamorati” e assistere a spettacoli di animazione e musica. L’Igloo sarà il fulcro di numerose attività per bambini e famiglie, tra cui l’iniziativa solidale del “Giocattolo sospeso”, realizzata in collaborazione con l’associazione N.I.D.A. e il Sermig, che permetterà di donare giocattoli ai bambini in difficoltà e che quest’anno si arricchirà della partnership con Bontempi, che regalerà oltre mille strumenti musicali. Il Villaggio sarà aperto fino al 6 gennaio compreso, dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle 21 e nei fine settimana dalle 10 alle 23.

Il primo appuntamento di domenica 8 dicembre è stato all’insegna della solidarietà, con il raduno dei Babbi Natale in piazza Polonia, di fronte all’ospedale Regina Margherita, il tradizionale momento di festa organizzato dalla Fondazione FORMA per raccogliere fondi destinati al sostegno dell’ospedale pediatrico e che ha visto anche la partecipazione del Sindaco.

Palazzo Civico ha aperto  le porte al pubblico per ammirare l’albero di Natale allestito nel Cortile d’Onore. In un’atmosfera fiabesca, i più piccoli qui potranno anche incontrare Babbo Natale, per consegnargli le letterine e scattare qualche foto ricordo. L’appuntamento si è ripetuto ogni domenica, dalle 14.30 alle 18.30, fino al 22 dicembre.

In Piazzetta Reale c’è  il Boschetto di Natale, dominato da un maestoso abete del Caucaso di oltre 10 metri e allietato nelle ore pomeridiane da melodie natalizie. Novità dell’allestimento di quest’anno vialetti progettati per accompagnare lo sguardo del visitatore verso la Chiesa di San Lorenzo, la Cappella della Sindone e Palazzo Madama, mettendo così in risalto i capolavori barocchi che circondano la piazzetta.

Da lunedì 9 dicembre i personaggi della tradizione natalizia e delle fiabe del Presepe di Emanuele Luzzati tornano in piazza Cavour. E proprio questo scenario ospiterà la principale novità di quest’anno: accanto al presepe, ogni giorno dalle ore 16.30 alle 20, il Teatrino di Natale metterà in scena uno spettacolo multimediale dove la magia delle fiabe e delle poesie di due grandi scrittori, Roberto Piumini e Gianni Rodari, incontra la creatività dei bambini. Un racconto visivo e sonoro, della durata di circa 30 minuti, dove ad animarsi saranno i disegni e le composizioni realizzate dai bambini delle scuole dell’infanzia di Torino che daranno vita, grazie alla colonna sonora originale e alle voci degli attori, alle Poesie sulla Felicità di Roberto Piumini e, nella seconda parte, alle fiabe natalizie di Gianni Rodari, che già l’anno scorso avevano entusiasmato grandi e piccini. L’inaugurazione si è tenuta lunedì 9 dicembre alle ore 11 con ospiti speciali i bambini della scuola primaria Niccolò Tommaseo e delle scuole per l’infanzia coinvolte nel progetto del Teatrino, curato dai Servizi Educativi della Città insieme a Punto Rec Studios.

È dedicata ai più piccoli ma piacerà anche agli adulti l’iniziativa in collaborazione con il Museo del Risorgimento che ospita sotto i portici di piazza Carlo Alberto, giochi in legno giganti e una grande tastiera di 8 metri che potrà essere suonata con i piedi, coinvolgendo il pubblico presente e unendo musica e danza. I giochi in legno sono stati fruibili il 7 dicembre, quando la piazza ha ospitato anche gli spettacoli di giocolieri e trampolieri, e il 4 gennaio mentre il grande piano il 14 e 22 dicembre.

Numerose le animazioni che offriranno un momento di intrattenimento dal vivo come la performance di Sand Art in piazzetta Reale il 6 gennaio.

Tutte le circoscrizioni cittadine, sono poi illuminate grazie a Natale di Luce, il progetto della Città di Torino, curato e realizzato da Iren, che per il secondo anno porta nelle vie e nelle piazze della città scenografie luminose. Le installazioni sono Universo (piazza Santi Apostoli, Circoscrizione 2), Tunnel luminoso (piazza Santa Rita, Circoscrizione 2), Galassie (piazza Benefica, Circoscrizione 3), Stelle e pianeti (piazza Risorgimento, Circoscrizione 4), Cielo stellato (piazza Montale, Circoscrizione 5), Bouquet di fiori luminosi (piazza Foroni, Circoscrizione 6), Boules de lumière (la nuova installazione di quest’anno in piazza Chiaves, Circoscrizione 7) e Sfere celesti (piazza Galimberti, Circoscrizione 8).

Il programma dettagliato e aggiornato degli appuntamenti sul sito www.comune.torino.it/eventi/natale2024

(foto archivio Mario Alesina)

A Natale ogni spesa è un capitale

Ormai immersi nell’atmosfera natalizia, tutti noi giriamo come trottole alla ricerca dei regali, del cibo da preparare nella cena della vigilia o nel pranzo del 25, del vestito da indossare in quelle occasioni (non sia mai usare quello dell’anno scorso) o, semplicemente, per passare a salutare amici, negozianti e così via.

Siamo talmente presi dal meccanismo del consumismo natalizio da non accorgerci o, più facilmente, da non dare peso al fatto che una festa cristiana, dove si celebra la nascita (insieme al Padre ed allo Spirito Santo) del proprio oggetto di culto, sia sempre meno festa religiosa e sempre più inno al consumismo.

Si inizia ad ottobre con i primi panettoni che neppure tanto timidamente troneggiano sugli scaffali dei supermercati, proseguendo con pubblicità su ogni mezzo (stampa, mezzi di trasporto, TV, social) per arrivare ai negozi pieni di articoli natalizi senza l’acquisto dei quali sembra di non poter vivere.

Non discuto sul fatto che l’aspetto religioso venga trascurato perché chi sia veramente osservante continuerà a praticare (Avvento, Messa di mezzanotte, ecc) quanto sul fatto che siamo totalmente anestetizzati da non accorgerci di come siamo diventati schiavi del consumismo.

I prezzi lievitano enormemente proprio perché la gente, comunque, compra; persino i parcheggi con le strisce blu (Torino insegna) nel periodo prenatalizio diventano a pagamento anche nei festivi perché la gente in centro ci va ugualmente, con la propria auto, e paga 2,80 euro l’ora per non essere da meno degli altri, per non sentirsi di serie B, per paura di perdere qualche “offerta”.

Tonnellate di cibo preparato per la cena del 24 finiranno sicuramente nei rifiuti perché abbiamo paura che non basti mai, abbiamo paura di passare per tirchi nei confronti dei commensali; che dire del maglione natalizio che andrà a sommarsi ai maglioni natalizi degli anni precedenti comprato perché, dai cinesi, costa solo 19 euro? E che dire del prosecco o, a scelta, dei vini fermi acquistati in quantità da ubriacare una caserma di alpini che andranno alla fine solo dopo mesi?

E se non compriamo (una minoranza sparuta che non acquista esiste) dobbiamo comunque andare in centro a vedere le vetrine, a vedere altra gente, per entrare nei negozi e farsi gli occhi sapendo che “anche quest’anno il Natale è magro, pochi soldi e troppe spese”.

Che dire? Un tripudio di consumismo, schiavitù, shopping compulsivo, bisogno di appartenere e altro ancora rendono questi eventi (Natale è il più eclatante ma non è l’unico) una vera festa pagana che ha sostituito il suo significato originario dove, alla faccia della carità cristiana, se durante il nostro shopping ci viene chiesto qualche spicciolo rispondiamo che li abbiamo finiti.

Aggiungiamo a questi aspetti quello, non da meno soprattutto a Torino, dell’inquinamento che tutte le auto che si riversano in centro producono ed abbiamo un’idea di come si agisca senza pensare, di come la nostra personale esigenza (che esigenza non è, al massimo è voglia) abbia la prevalenza sull’interesse di tutti, quindi anche nostro, di migliorare la qualità della nostra vita, di come non si sia più capaci di effettuare rinunce anche minime o sacrifici (mezzi pubblici al posto dell’auto privata) essendo ormai schiavi senza catene in un meccanismo più grande di noi.

Quando quelli della mia generazione erano bambini, il Natale era visto come una vera festa, quando i regali si scartavano soltanto il mattino del 25 e, spesso, erano portati nella notte tra 24 e 25 da babbo Natale (che solitamente era lo zio o il vicino di casa, a cui erano state date le chiavi) così da conferire a quella festa una sacralità, da attivare un’attesa che rendeva la festa più sentita, più importante. Quanti di noi oggi ricevono i regali la mattina del 25 e non prima? Chi di noi non scarta i regali appena li riceve, magari con giorni di anticipo?

E’ evidente che si sia messo in moto un meccanismo che mette al primo posto gli acquisti, utilizzando in questo caso la festa di Natale ma poteva essere una qualsiasi altra festa; il giorno in cui per Ferragosto ci si scambierà regali vedrete che già a fine luglio ci sarà la corsa agli acquisti.

Da notare che subito dopo Natale inizia il periodo dei saldi, dove almeno teoricamente si spenderà molto meno di quanto abbiamo spesso sotto Natale per acquistare le stesse cose; escludendo gli acquisti destinati ai regali, non possiamo aspettare i saldi per riversarci nei negozi?

Le luci di artista di Torino, un tempo accese in prossimità dell’8 dicembre, sono andate via via anticipando la loro accensione al 1° novembre ed ora vengono accese prima di fine ottobre; è necessario, in un periodo di crisi qual è il nostro, impegnare kw di elettricità che si potrebbero risparmiare accendendo tutte quelle luci anche soltanto un mese dopo? Le persone sentirebbero che è meno Natale se solo riportassimo gli eventi alle date corrette.

Quando dalle statistiche emerge che il 70% delle persone in Italia è analfabeta funzionale, ho l’impressione che siano arrotondate per difetto.

Sergio Motta

Spettacolo di luci e suoni per il Natale al Forte di Bard

Al Forte di Bard è in corso fino al 6 gennaio la terza edizione di “Luci di Natale” che, aspettando il primo buio, a partire dalle 17.30, regalerà a tutti un’atmosfera scintillante e surreale per celebrare la magia delle Feste grazie agli effetti speciali del videomapping  proiettati sulle facciate. Il nuovo allestimento, intitolato “Il regno delle stelle”, costituirà un vero e proprio viaggio tra i segreti del cosmo, a metà tra meraviglia, scienza e mistero. Si tratterà di un percorso alla scoperta di galassie, nebulose e costellazioni che hanno ispirato scrittori, artisti e poeti, fino a ritornare sulla Terra, nel suggestivo scenario della Stella Cometa. Per i più piccoli, nella Piazza d’Armi del Forte di Bard, si potrà ammirare lo scenografico villaggio di Babbo Natale e dei suoi folletti, tra animazione, laboratori e un ricco programma di eventi. Già dal 7 dicembre scorso, fino al 6 gennaio prossimo, la cappella militare del Forte di Bard ha accolto un maestoso presepe curato dall’Association des amis du Salon International des Santonniers di Arles, dal nome “Lì Santoun d’Arles”. Il presepe è grande 80 mq e permette di scoprire un tipico villaggio provenzale del IX secolo con oltre 250 statue, tutte in argilla, frutto di una tecnica e un sapere antichi, e realizzate tutte in modo artigianale. Al centro, oltre alla scena della Natività, figurano i mestieri tradizionali di questa regione del sud della Francia. Si possono trovare raffigurate alcune tradizioni popolari come il pellegrinaggio dei gitani a Saintes-Marie-de-la-Mer e il Mercato di Provenza. La visita di Natale al Forte di Bard potrà essere l’occasione per accedere a due grandi mostre presenti proprio all’interno del Forte: fino al 2 giugno 2025, la potenza del gesto e del segno della pittura del noto artista Emilio Vedova saranno al centro dell’esposizione a lui dedicata “Questa è pittura”, e la seconda sarà accolta, fino al 9 marzo 2025, nelle cantine della fortezza, che accoglieranno la mostra “Gianfranco Ferrè – dentro l’obiettivo”, un percorso espositivo inedito dedicato allo stilista in occasione degli ottant’anni dalla nascita.

Gian Giacomo Della Porta

Torino Outlet Village, l’albero di Natale più alto d’Europa

Che sia pino o abete, vero o artificiale, decorato, innevato, illuminato, l’albero è il simbolo del Natale per eccellenza. Difficile resistere al suo fascino e alla sua magia.

Il più famoso del mondo è senza dubbio quello del Rockfeller Center di New York; il più grande è realizzato ogni anno a Gubbio, sulle pendici del monte Igino.

E poi ci sono l’albero più antico del mondo che si trova in terra britannica, più precisamente a Chippenham, nel Wiltshire, l’albero di Lego realizzato con 245.000 mattoncini a Legoland in California, l’albero di vetro di Murano.

Ma l’albero più alto d’Europa, con i suoi 88 metri di altezza, è quello di Torino Outlet Village, seguito da quello di Lisbona, alto “solo” 75 metri.

L’albero è talmente grande da essere visibile da più punti della città e persino dalla stazione Spaziale Internazionale.

La stele dell’architetto Claudio Silvestrin, vero e proprio simbolo dell’Outlet Village, si trasforma in un enorme abete che scintilla in un gioco di luci davvero unico, e ogni giorno, al tramonto, lo spettacolo si rinnova, incantando grandi e piccini.

Torino Outlet Village è un complesso di 20 mila mq distribuiti su un unico livello a cielo aperto. Attualmente il Village è oggetto di lavori di ampliamento per lo sviluppo di una fase 2 con ulteriori 11 mila mq di gla e 55 nuovi negozi che si andranno ad aggiungere ai circa 90 negozi delle marche già esistenti. Il progetto architettonico è firmato da uno dei maggiori esponenti dell’architettura contemporanea, l’architetto italiano Claudio Silvestrin, che propone un nuovo concetto architettonico è experienziale dell’Outlet per far vivere ai clienti una nuova percezione più ripassata e stimolante dello shopping Torino Outlet Village, riconosciuto come una delle principali shopping tourism destination del nord Italia, che si trova alle porte di Torino a soli 10 minuti e sull’autostrada Torino Milano a soli 10 minuti da quest’ultima. Tra i servizi offerti anche l’area kids, la nursery, l’info point multilingue, il personal shopper su prenotazione, il servizio hands free shopping per un’esperienza senza l’ingombro degli acquisti effettuati, e il servizio navetta che lo collega al centro cittadino.

 

Mara Martellotta

Sotto l’albero dei torinesi più libri, ebook e prodotti enogastronomici

Più regali sotto l’albero. È in miglioramento rispetto allo scorso anno la propensione all’acquisto dei regali per il Natale; lo rileva l’indagine di Confcommercio, secondo la quale l’80% degli italiani prevede di acquistare regali per il Natale 2024, in aumento rispetto al 73,2% del 2023, con una spesa media pro capite stimata di 207 euro.

Anche a Torino lo shopping natalizio vive i suoi giorni più intensi offrendo prodotti e servizi in linea con le previsioni nazionali. Nella top ten dei regali, al primo posto i prodotti enogastronomici (81%), seguiti dai giochi per i bambini (58%), libri e ebook (52%), capi d’abbigliamento (51%) e prodotti per la cura della persona (50%).

Lo shopping natalizio si conferma multicanale, con il 62,6% degli intervistati che combina acquisti in negozi fisici e online. Tuttavia, una parte importante di consumatori preferisce affidarsi esclusivamente ai negozi, evidenziando l’importanza del commercio di prossimità.

«I nostri negozi – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – offrono un’esperienza d’acquisto unica, che parla di attenzione, competenza, fantasia e cura del dettaglio. Si pensi alla bellezza di una confezione natalizia; un bel pacchetto non ha solo un valore estetico, ma è una dimostrazione di riguardo e cortesia che rende ogni regalo speciale e memorabile. Il settore del food va molto bene, ma anche l’abbigliamento sta segnalando vendite in linea con le aspettative, talvolta con interessanti tendenze al regalo importante. Soddisfatte anche le librerie, che indicano una predilezione per la narrativa italiana.

Il cliente che sceglie il negozio fisico come canale d’acquisto esclusivo per Natale lo fa per l’aspetto emozionale. Grazie alla passione dei nostri commercianti, ogni regalo viene arricchito da un valore aggiunto irrinunciabile: pacchetti esclusivi, con carte preziose, spesso impreziositi da una spruzzata di profumo, che trasformano ogni dono in un gesto di attenzione e amore.

Lo shopping natalizio nei negozi di prossimità crea un’atmosfera che nessun acquisto online può replicare. Entrare in un negozio vuole, infatti, dire essere accolti con un sorriso, poter scegliere e toccare con mano i prodotti, averli subito disponibili, essere consigliati e avere sempre una persona di riferimento. Tutti elementi che rendono ogni acquisto un momento di piacere e condivisione, al contrario delle grandi piattaforme di e-commerce, dove l’acquisto è solo una transazione economica. A Natale, più che mai, il cuore può pulsare solo nei negozi».

Un impulso importante è atteso dalle tredicesime, il cui valore complessivo è aumentato rispetto allo scorso anno con una quota destinata ai consumi che tocca i 47,5 miliardi. Ma i regali non sono l’unico capitolo delle spese natalizie. Gli italiani spenderanno anche per pranzi, addobbi, fiori, centri tavola, ghirlande ed eventi legati alle festività. Il 73,4% prevede di spendere per cibi e bevande, mentre il 10,9% destinerà una parte della sua spesa agli accessori per le feste. Inoltre, il 71,9% degli intervistati rinnoverà gli addobbi natalizi della propria abitazione, con una spesa media di circa 47 euro. Non solo consumi, però: il 63,2% degli italiani afferma di voler dedicare qualche risorsa anche alla beneficenza.

 

Presepe Vivente alla parrocchia Sant’Anna

Sabato 21 dicembre torna il tradizionale Presepe Vivente organizzato dalla parrocchia Sant’Anna di Torino, in collaborazione con la Circoscrizione 4, giunto alla XXIV edizione.
La manifestazione intende portare l’annuncio del Natale fra le strade del quartiere. La rappresentazione inizia alle ore 20.30 in chiesa (via Medici 65), allestita a villaggio, con le scene dell’Annunziazione, della Visitazione e dei Mestieri. Segue la processione guidata dal parroco Mons. Valter Danna per le vie della zona: via Medici, via Brione, via Rosolino Pilo, corso Svizzera, via Nicola Fabrizi, via Carisio. Il Presepe si conclude in chiesa (via Medici 65) con la Natività, la Visita dei Pastori e dei Magi.
Al termine si tiene un momento conviviale in oratorio (via Brione 40) per scambiarsi gli auguri.

 “Note di Natale 2024”. Il Natale a Chivasso

Prosegue “Note di Natale”, il programma di animazione del Natale nelle vie del commercio di Chivasso, presentato da Ascom Chivasso, con il sostegno ed il patrocinio della Città di Chivasso e del Distretto Urbano del Commercio e curato da TOradio.
Dopo gli appuntamenti musicali itineranti degli scorsi due fine settimana, che proseguiranno sabato 21 con la Filarmonica Giuseppe Verdi, cresce l’attesa per il concerto Gospel del 22 dicembre alle 17 in piazza della Repubblica dove si esibirà The Squash Blossom Gospel Choir per regalare un momento di gioia, tra gli ultimi acquisti natalizi e gli scambi di auguri. Il coro è nato nel 1999, su iniziativa del M.° Gian Luca Franco, si è costituito come associazione no-profit nel maggio 2002 e propone brani Spiritual, Gospel tradizionale, Gospel contemporaneo e canti di Lode e Adorazione (praise & worship).
E, come da tradizione il programma natalizio si concluderà in Piazza del Castello dopo la Messa di Mezzanotte del 24 dicembre con la tradizionale distribuzione di cioccolata calda a cura di XXLcafé offerta dalle attività di via del Castello, via Caduti per la libertà, via del Collegio.

Babbo Natale alle Poste di Rondissone

Un’atmosfera di magia e gioia ha invaso l’Ufficio Postale di Rondissone questa mattina, dove i bambini della Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno” e della Scuola Primaria “Collodi” si sono recati per spedire le loro letterine a Babbo Natale.

I piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia “ Arcobaleno”, accompagnati dalle loro maestre, hanno varcato le porte dell’ufficio postale con entusiasmo, seguiti dai bambini della Scuola Primaria “Collodi”. Armati di letterine colorate e pieni di desideri, i giovani partecipanti hanno vissuto un momento indimenticabile, scoprendo il mondo della posta e l’importanza di scrivere a Babbo Natale, una tradizione che continua a emozionare grandi e piccini.

Poste Italiane desidera ringraziare le maestre, i direttori didattici e tutto il personale scolastico per la collaborazione che ha reso possibile questa iniziativa. Un sentito grazie va anche ai colleghi dell’Ufficio Postale di Rondissone, che con il loro supporto hanno contribuito a creare un’esperienza speciale per i bambini e a mantenere viva la magia del Natale.

Un evento che unisce generazioni e valori, confermando l’impegno di Poste Italiane verso le comunità locali e le tradizioni che arricchiscono il nostro Paese.

Voglia di mercatini

In questo periodo prenatalizio un po’ ovunque, specie nel nord e centro Europa, i mercatini di Natale attirano persone anche da località piuttosto distanti.

Alcuni agenzie di viaggi sono quasi specializzate in viaggi in autobus o con mezzi propri verso località sede di mercatini famosi, come Innsbruck, Annecy, Graz, Budapest, Montreux o Merano.

Questi mercatini natalizi, ed i viaggi organizzati, hanno una caratteristica che li differenzia da tutti gli altri: non si va lì per fare affari, né per la scelta di articoli natalizi; si va lì per stare con altre persone, per tuffarsi nell’atmosfera natalizia, per cambiare aria potremmo dire.

Ieri con i miei collaboratori ho visitato i mercatini di Aosta che, nonostante la sede provvisoria in attesa che l’area romana venga ripristinata, contengono decine di casette. Abbiamo chiesto ad alcuni visitatori quale motivo li spingesse a venire, spesso dalla Francia, a visitare questo mercatino. La risposta è stata promettente, almeno da un punto di vista umano: la voglia di stare in mezzo ad altre persone, respirare questa atmosfera e, ma in misura molto minore, acquistare qualche prodotto tipico (liquori, ricami, artigianato ligneo). Agli espositori è stato chiesto come stesse andando l’edizione di quest’anno: la risposta è stata positiva, tanti visitatori nonostante il freddo pungente, poche vendite di oggetti, molte consumazioni di cibi e bevande tipici (succo di mela caldo, vin brulè, strudel, brezeln).

Si evince, quindi, che il motivo per cui queste persone si recano a visitare questi eventi non sia il risparmio (tra benzina e autostrada o considerando il costo del viaggio organizzato occorrerebbe acquistare davvero tanti articoli convenienti per ammortizzare i costi sostenuti), non è la ricerca di articoli particolari (vi sono negozi che vendono online e negozietti specializzati anche nelle nostre città), non è la concomitanza dei mercatini con un week end in zona, perché la quasi totalità viaggia in giornata.

Cosa spinge allora le persone, e intere famiglie con bimbi piccoli, a visitare questi mercatini?

L’ipotesi più plausibile, e molti intervistati l’hanno testimoniato, è la voglia di stare in mezzo alla gente, tornare all’atmosfera natalizia, riempire gli occhi dei più piccoli di oggetti e tradizioni natalizie.

In una città come Torino in cui, nel periodo natalizio, i parcheggi sono a pagamento anche nei festivi, in cui cantieri eterni disincentivano i giri in centro, dove i problemi di parcheggio ti fanno preferire viaggi di 100-200 chilometri per trascorrere una giornata senza stress, in cui il mercatino natalizio di piazza Castello è sparito ai tempi del Covid e ora stanno ancora evidentemente disinfettando la piazza, le persone non trovano un’atmosfera degna di questo periodo, dove socializzare, fare acquisti da persone e non da siti e, pertanto, si rivolgono altrove, com’è nella logica umana.

Salta subito all’occhio come, obbligati a stare con il cellulare in mano tutto il giorno, per lavoro, per tenere contatti con amici e con la famiglia, raggiungere un indirizzo, effettuare un bonifico, leggere le mail, riconoscere un brano musicale di anni addietro, pagare, accendere da remoto il termosifone di casa o togliere l’antifurto in ufficio, segnare un appuntamento in agenda o messaggiare con qualcuno potersi finalmente incontrare di persona anche se con perfetti sconosciuti, lasciare un attimo lo smartphone in tasca per poter toccare gli oggetti, bere il vin brulè o spingere il passeggino acquistino un sapore, un piacere dimenticato.

Ripeto sempre che l’uomo è un animale sociale che ha bisogno di stare in mezzo ad altri esseri umani, di confrontarsi con essi e, soprattutto, di affermare o confutare i propri pensieri, le proprie idee, le proprie convinzioni.
Dal secondo dopo guerra il QI delle persone è in calo, ed in Italia il problema è particolarmente sentito stante che il 70% degli adulti è analfabeta funzionale (sa leggere ma non comprende il senso); al di là di ogni possibile terapia cognitiva, cura medica, intervento ministeriale nei programmi educativi, ecc ecc, è palese che confrontarsi con gli altri, anziché convincersi ogni giorno di più che il proprio smartphone sia la Bibbia, che ognuno di noi sia la reincarnazione della più alta divinità, possa influire positivamente su questo calo intellettivo.

Confrontare tesi e opinioni, saper cambiare il proprio punto di vista (Einstein sosteneva che l’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento) è segno di obiettività, di intelligenza e, dunque, di umiltà.

Mantenere sempre la stessa opinione, rimanere ancorati a poche idee, ma sempre le stesse, non indica carattere forte, anzi, mostra semplicemente di non avere interesse a capire la verità ma solo a non ammettere di essersi sbagliati.

Sergio Motta

Presepi dal mondo a Palazzo Lascaris

Accensione dell'albero di Natale 2024. Da sin. Carosso, Nicco, Ravetti
Accensione dell’albero di Natale 2024. Da sin. Carosso, Nicco, Ravetti

Sarà visitabile fino al 15 gennaio la mostra di presepi dal mondo intitolata “Anche qui è nato Gesù”, allestita all’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (in via Arsenale 14G a Torino), realizzata in collaborazione con l’Associazione Archivio Amoretti.

I quaranta presepi esposti provengono dalla ricca raccolta di Roberto Nivolo, architetto torinese, collezionista di presepi da decenni che ha allestito la mostra insieme alla collega Sonia Bigando.
Durante l’accensione del grande albero di Natale nell’atrio di Palazzo Lascaris e l’inaugurazione della mostra, a cui hanno partecipato gli alunni della classe V dell’Istituto comprensivo Duca d’Aosta di Torino, il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco ha sottolineato: “il presepio in generale, e soprattutto in questa mostra, ha un significato universale di amore e di fratellanza tra tutti i popoli del mondo, un messaggio importante in questo periodo difficile in cui c’è molto bisogno di pace”. Hanno partecipato anche il vicepresidente Domenico Ravetti e il consigliere segretario Fabio Carosso che ha concluso con un augurio di pace e serenità rivolto in particolare alle nuove generazioni.
Ogni presepe presente nella mostra racconta una storia unica, non solo quella della nascita di Gesù Bambino, ma anche quella delle tradizioni, dei costumi, delle terre e delle mani che lo hanno creato. Dalla raffinatezza dei presepi napoletani, ricchi di dettagli e di vita quotidiana, ai panorami surreali delle creazioni sudamericane, passando per le versioni minimaliste dei presepi africani per arrivare al pastore Gelindo, che arricchisce il presepe tradizionale piemontese, ogni opera è il frutto di un incontro tra sacro e profano, storia e fantasia.

Un’attenzione particolare ha suscitato il presepe costruito dal generale Guido Amoretti quando fu prigioniero nei lager nazisti durante la Seconda guerra mondiale: un presepe necessariamente povero ma portatore di una grande speranza. Grazie alla generosità della figlia Carla Amoretti, presidente dell’Associazione Archivio Amoretti che ha partecipato all’inaugurazione, tutti potranno ammirare questa piccola Natività ricca di suggestioni e di memoria storica.

La mostra – arricchita anche da un catalogo fotografico – è visitabile fino al 15 gennaio 2025 nelle vetrine e nei locali all’Urp del Consiglio regionale in via Arsenale 14/G a Torino. Orario di apertura: dal lunedì al giovedì 9-12.30 e 14 -15.30, il venerdì 9-12.30. Ingresso libero.