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Neom, la città del futuro

L’Arabia Saudita luogo ideale per un nuovo Rinascimento? Renzi e Di Maio che tornano sbalorditi e accecati dal sole del deserto saudita.

Matteo d’Arabia seduto di fronte al principe Mohammed bin Salman ascolta meravigliato le buone novelle e torna in Italia stupefatto per le notizie ricevute. Ma cosa è successo? Di cosa si sta parlando? In effetti c’è proprio da stupirsi. Laggiù, lungo le rive del Mar Rosso, sta nascendo Neom, la Città del futuro. Sentiremo spesso parlare di Neom. Una metropoli ecologica e high-tech, senz’auto, senza strade, con emissioni zero di anidride carbonica dove saranno vietati tutti i veicoli a combustione. Una città senza rumori e senza inquinamento che si snoderà per quasi 200 chilometri, alimentata totalmente da energia pulita e abitata da un milione di residenti completamente iperconnessi. In quel luogo lontano nascerà il più grande parco solare mai realizzato al mondo che raggiungerà la cifra stratosferica di 200 gigawatt di potenza. Insomma, un paradiso terrestre in pieno deserto. Ce n’è abbastanza per restare strabiliati. È il grande sogno dell’uomo forte del regno saudita, il trentacinquenne Mohammed bin Salman (Mbs). Ma è anche un progetto ambizioso, forse il più ambizioso al mondo, e assai costoso, almeno 500 miliardi di dollari, ed è il perno centrale del programma di riforme economiche “Saudi Vision 2030”. L’obiettivo è quello di rendere il regno indipendente dal petrolio puntando sulle energie rinnovabili e creando quasi mezzo milione di nuovi posti di lavoro. Neom City, costruita nel deserto, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aqaba, immersa nella natura, sarà 30 volte più grande di New York City. La città convenzionale si trasformerà in città futuristica. Il progetto sarà completato tra dieci anni, se i tempi saranno rispettati, e contribuirà al Pil dell’Arabia Saudita con almeno 40 miliardi di euro. La stessa capitale Riad dovrebbe divenire, nei piani di Mbs, una delle dieci maggiori città del mondo con 20 milioni di abitanti entro il 2030. Sarà una rivoluzìone nella vita urbana dell’Arabia Saudita secondo Mohammed bin Salman, il vero leader del regno, figlio di re Salman, ultraottantenne e molto malato. Sarebbe uno scenario ideale per un film di James Bond, in missione nel deserto sul Mar Rosso, dove forse troverà qualcosa che ci sfugge e magari minaccia il mondo….Ma accanto a questa realtà affascinante non possiamo dimenticare l’altro lato della medaglia. Quella di un giovane e orgoglioso erede al trono che, al di là di tante promesse, regna da dittatore, fa a pezzettini gli oppositori sia in patria che all’estero, taglia teste come se fossero meloni, calpesta i diritti umani, sbatte in carcere e fa frustare le donne che osano guidare un’auto. Probabilmente con queste iniziative faraoniche Mbs sta cercando di rifarsi un’immagine pubblica e di lavarsi bene le mani sporche di sangue dopo la drammatica vicenda della morte del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi, ucciso e segato in vari tronconi all’interno del consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018.
Filippo Re