L’installazione presenta delle affinità con la "Venere degli Stracci

Il Terzo Paradiso di Pistoletto al Salone, 10 mila libri lo compongono

Come ci spiega lo stesso artista, durante l’incontro nella sala azzurra del Salone, il Terzo Paradiso rappresenta la creazione. I due cerchi agli estremi sono le diversità, la tesi e l’antitesi ad esempio, mentre il cerchio centrale è l’elemento che unisce, la sintesi

terzo paradiso pistoletto

Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è approdato al Salone Internazionale del Libro di Torino e la sua anima è fatta di oltre 10 mila libri. I volumi sono stati salvati dal macero e regalati dalla Cooperativa Arcobaleno, dal fondo editoriale della Regione Piemonte e dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, quest’ultimo ha collaborato alla realizzazione del Terzo Paradiso. Ad ospitare l’installazione è l’area dedicata ai più giovani, il Bookstock Village, la locazione potrebbe non essere un caso se ripercorriamo il significato del simbolo pistolettiano.  Il Terzo Paradiso nasce nel 2003 dalla manipolazione, nel senso buono del termine, del simbolo dell’infinito. Come ci spiega lo stesso artista, durante l’incontro nella sala azzurra del Salone, il Terzo Paradiso rappresenta la creazione. I due cerchi agli estremi sono le diversità, la tesi e l’antitesi ad esempio, mentre il cerchio centrale è l’elemento che unisce, la sintesi. Quindi il Terzo Paradiso del Salone cos’è se non un inno alla vita, alla cultura, ai giovani. A supportare questa tesi è una performance che avverrà lunedì e chiuderà il Salone smantellando l’opera e donando ogni pezzo, cioè un libro, a ciascun presente. Ed ecco che il cerchio della creazione si chiude, si compie per poi avere una nuova avventura nella vita di ciascuno di noi. Ma c’è di più ed è lo stesso Michelangelo Pistoletto a spiegarcelo, l’installazione al Salone presenta delle affinità con la “Venere degli Stracci”. Se nella Venere erano gli stracci a rinascere grazie alla bellezza della donna, in questo Terzo Paradiso i libri destinati al macero attraverso la partecipazione avranno nuovi occhi che li leggeranno e nuovi posti che li ospiteranno.

Federica Monello