“La conversione delle strutture industriali dismesse rappresenta l’elemento nevralgico degli sforzi che vedranno impegnata Torino nei prossimi vent’anni. Il futuro della nuova Torino è da ricercare nello sviluppo immobiliare e, in particolare, nella trasformazione dell’area Nord. Si stanno progettando la trasformazione della Continassa e della Spina 4, in corrispondenza di via Cigna”
La strategia di trasformazione urbanistica e la sua interconnessione con il trasporto pubblico: questa la formula vincente nei prossimi 20 anni a Torino. Questa è la convinzione dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, che ritiene che l’infrastruttura pubblica e il trasporto pubblico debbano essere gli assi privilegiati del modello di trasformazione urbanistica di una città.
“La conversione delle strutture industriali dismesse – precisa l’assessore Lo Russo – rappresenta l’elemento nevralgico degli sforzi che vedranno impegnata Torino nei prossimi vent’anni. Il futuro della nuova Torino è da ricercare nello sviluppo immobiliare e, in particolare, nella trasformazione dell’area Nord. Si stanno progettando la trasformazione della Continassa e della Spina 4, in corrispondenza di via Cigna”.
“Ma il reale futuro urbanistico di Torino – spiega Stefano Lo Russo – passerà attraverso la progettazione della linea 2 della metropolitana, che servirà da collegamento con i quartieri Rebaudengo e Mirafiori, e attraverserà tutta la città. Si tratterà di una metropolitana di ultima generazione che intercambiera’ con la linea 1 a Porta Nuova. Il 21 ottobre scorso la giunta comunale ha approvato la delibera per redigere il bando di gara per la progettazione della linea, utilizzando le risorse del Decreto Ministeriale Sblocca Italia. Alla Città di Torino è stato assegnato un finanziamento di 10 milioni di euro per il progetto della linea 2. Verrà indetta una gara internazionale d’appalto, in cui si chiederà ai progettisti di fornire anche uno scenario economico per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del progetto”.
“Anche se il costo definitivo dell’opera verrà definito sulla base del progetto – prosegue Lo Russo – sulla scorta di uno studio risalente al 2008, era stato ipotizzato uno costo di circa 1 miliardo e 185 milioni di euro. Sull’attuale linea 1 della metro è stato registrato un afflusso molto alto di passeggeri, pari a 40 milioni l’anno, e, per questa ragione, cioè per facilitare l’intermodalita’ dei servizi metro, è stato previsto il loro interscambio lungo il tracciato.
La linea 2 della metro è stata suddivisa in 4 lotti: il primo Rebaudengo- Scalo Vanchiglia, il secondo Cimitero- Parco Zappata, il terzo Zappata- Porta Nuova e il quarto Porta nuova – Scalo Vanchiglia. Si affiancheranno anche tre varianti che daranno la possibilità di usufruire del servizio metropolitano anche vicino al Polo universitario Einaudi, allo scalo Pescarito a San Mauro Torinese, e, a Sud, verso piazza Caio Mario e Bengasi. La tratta dovrà essere completamente accessibile alla modalità ciclabile”.
“Il futuro delle nuove aree metropolitane – precisa l’assessore Lo Russo – passa proprio attraverso l’interconnessione tra metropolitana e bicicletta, per un trasporto sostenibile e ecologico. La linea 2, di 4 km circa di estensione, avrà una durata di percorrenza di 8 minuti e 7 fermate che riguardano il lotto 1. Il capolinea a Rebaudengo, fermate intermedie, tra cui Regina Margherita, Castello, Solferino, Vittorio Emanuele, Stato Uniti e Politecnico, per poi approdare al Cimitero Parco e in piazza Bengasi”.
Nell’indirizzo dello sviluppo urbanistico di Torino figura anche uno strumento prezioso di lavoro, l’ Urban Center, nato nel 2005 per “presidiare e supportare i progetti di trasformazione di Torino e dell’area metropolitana”. A vent’anni dall’approvazione del piano regolatore studiato dagli architetti Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi, l’Urban Center ha messo a punto dei progetti per far conoscere i cambiamenti urbanistici avvenuti a Torino, raccontando politiche e strumenti nelle pianificazioni di cambiamento della città. Nel 2014 il direttore dell’Urban Center, Carlo Olmo, e il suo vice Antonio De Rossi sono stati sollevati dall’incarico e la reggenza è stata affidata a interim al direttore del Settore Urbanistica del Comune di Torino, Paola Virano, tecnico di fiducia dell’assessore Lo Russo. Si è pensato che questa scelta da parte dell’Assessorato rispondesse alla volontà di rendere più stringente il suo rapporto con un’associazione come Urban Center, nata come autonoma e ora rispondente direttamente all’amministrazione cittadina. Tuttavia il lavoro che in questi anni Urban Center ha compiuto è stato assolutamente positivo. La percezione del cambiamento urbanistico di Torino presso i cittadini è stata monitorata e studiata esaminando campioni online e anche direttamente, con interviste avvenute su campioni scelti presso alcuni tra i luoghi più significativi del cambiamento. Ne è emersa una valutazione positiva riguardante tre parametri: la rinascita dell’offerta culturale, l’attrattivita’ turistica e la vivibilità complessiva in città.
Mara Martellotta