In un interessante convegno al Circolo dei Lettori il confronto tra Regione e Coldiretti
La Legge di Orientamento del 2001 ha cambiato , modernizzandola, la figura dell’imprenditore e dell’impresa agricola, c’è ancora molto da fare per raccordare il mondo agricolo con le realtà e le problematiche di una società, quella italiana, che cambia profondamente e velocemente. Venerdì il Circolo dei Lettori di Torino ha ospitato il Convegno Agricoltura e Innovazione Sociale con gli interventi del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo (con i suoi 33 anni il più giovane presidente di organizzazione professionale di categoria italiano), del direttore regionale Antonio De Concilio e della giunta regionale rappresentata dai titolari delle deleghe all’agricoltura, Giorgio Ferrero, alle politiche sociali , Augusto Ferrari e all’istruzione, Gianna Pentenero.
Roberto Moncalvo ha ribadito la ferma volontà di Coldiretti di giungere ad una legge nazionale che definisca e coordini l’attività agricola rispetto alle problematiche di natura sociale e lavorativa che oggi affliggono la società italiana. In Piemonte come in Veneto vi sono esempi concreti di quanto sia importante il ruolo delle imprese agricole siano esse singole che cooperative, sia nel settore dei bambini e degli anziani che degli inserimenti lavorativi. Antonio De Concilio ha evidenziato la concretezza con la quale si è agito in Piemonte anche in forte sinergia con gli assessorati regionali che a vario titolo si interconnettono con la progettualità di Coldiretti. In particolare ha evidenziato il ruolo della Regione Piemonte nella gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) che destina il 20% delle risorse disponibili alle problematiche sociali. De Concilio ha anche evidenziato l’insostituibile ruolo di Coldiretti dovuto alla capillarità dell’Organizzazione attraverso i propri punti di presidio distribuiti sul territorio regionale.La presenza di Lorella Ansaloni responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti ha evidenziato come per l’impresa agricola la progettualità nel sociale abbia trovato terreno fertile grazie alla sensibilità delle imprenditrici dove, in Italia un’impresa agricola su tre, è condotta da donne. Francesco Di Iacovo, professore associato di Economia e Politica agraria all’Università di Pisa ha evidenziato la capacità di proposta di Coldiretti che sta seguendo a livello nazionale sia la nuova legge sulle aree interne che quella sull’agricoltura sociale. Le prime soffrono di invecchiamento e della mancanza dei servizi.
Di qui la necessità della collaborazione tra pubblico e privato con criteri di sussidiarietà che Coldiretti ha svolto gratuitamente nella fase sperimentale, ma che occorre normare sia per garantire la professionalità di quanti erogano il servizio e i costi sostenuti dagli imprenditori agricoli. Gli Assessori regionali Ferrero, Ferrari e Pentenero hanno manifestato la più totale disponibilità della Regione nel mettere a disposizione sia le professionalità necessarie. sia le risorse che con l’FSE si rendono disponibili per tali percorsi. Non è immaginabile affrontare le nuove necessità del mondo del lavoro e le nuove emergenze sociali senza fotografare il contesto attuale ed attuare politiche di accompagnamento rispetto alle necessità reali. Vi è l’urgenza di un quadro normativo nazionale e regionale in grado di rispondere alle nuove esigenze anche con politiche famigliari in grado di prevenire il disagio minorile e quello dei disoccupati nonché dei nuovi poveri. Infatti è in atto un processo di impoverimento delle famiglie con redditi precari dove l’azione dei servizi sociali con la scarsità di risorse degli Enti pubblici, deve continuare nell’erogazione dei servizi in un ottica di sinergia tra pubblico e privato.
Massimo Iaretti