Arrivano i dati ufficiali di un’indagine che ha analizzato più di 1800 pratiche di mutuo relative al periodo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2017. E sono, purtroppo, impietose, perché segnalano che in Italia ci vogliono più di 4 mesi e mezzo per ottenere un mutuo, dal momento della richiesta al momento dell’erogazione effettiva del denaro.
La media nazionale esatta è di 134 giorni, anche se non dobbiamo prendere questo dato con rigidità; esistono, infatti, forte differenze sia in base alla tipologia di mutuo richiesto, sia a seconda della regione in cui viene portata avanti la pratica.
Per quanto riguarda il primo parametro, e ragionando sempre a livello nazionale, abbiamo un minimo di 115 giorni, quando la richiesta è relativa all’acquisto della prima casa, e un massimo di 140 giorni, quando si tratta di una surroga, che si rivela particolarmente difficoltosa; all’interno di questa forbice si piazzano il mutuo per l’acquisto di una seconda casa, il consolidamento debiti (vedi http://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti ) e il prestito di liquidità.
Decisamente più interessante, e a tratti stupefacente, è l’analisi sulla distribuzione territoriale, che vede nell’Umbria la regione più lenta in assoluto, con una media di 153 giorni; il Piemonte, purtroppo, si piazza secondo tra gli ultimi, insieme alla Sardegna, con i suoi 147 giorni, decisamente sopra la media nazionale. Non brillano in classifica neanche la Calabria, la Puglia, la Lombardia e la Campania, le quali, chi più chi meno, sono sopra il dato nazionale.
Ovviamente abbiamo anche le regioni virtuose, che si attestano decisamente al di sotto del dato di riferimento. Sul podio troviamo la Liguria sul gradino più basso (115 giorni) e il Trentino Alto Adige che con i suoi 112 giorni è secondo solo al Friuli Venezia Giulia, unica regione che può vantare un dato a due cifre, con i suoi 94 giorni di media, apparentemente ottimo risultato, ma nella pratica sempre molto, se si considera che sono comunque più di tre mesi.
Certamente vanno fatte le dovute considerazioni per relativizzare l’impatto non certo favorevole che questi dati comportano. Va detto, ad esempio, che con l’avvento della tecnologia gli italiani, quando sono alla ricerca di un mutuo, cominciano a muoversi con un certo anticipo, consultando i maggiori siti comparatori di cui ormai il Web pullula. Ciò sposta in modo rilevante la lancetta d’inizio, in quanto, lo ricordiamo, la valutazione effettuata è relativa al periodo che comincia con la richiesta di informazioni.
A volte, quindi, le lungaggini burocratiche che comportano queste inaccettabili tempistiche, sono attribuibili anche al richiedente, il quale, magari, ha bisogno di tempo per individuare l’immobile da acquistare o per perfezionare le fasi della compravendita.
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