INIZIATIVA DELLA REGIONE PIEMONTE

Rientro al lavoro dopo la maternità

Incentivare il rientro al lavoro delle donne in seguito alla nascita di un figlio e, al tempo stesso, favorire la condivisione delle responsabilità di cura famigliare tra i genitori, stimolando i papà a fruire maggiormente dei congedi parentali. Sono gli obiettivi della delibera di indirizzo approvata dalla Regione Piemonte, su proposta delle assessore alle Pari Opportunità e al Lavoro e finanziata con risorse regionali ed europee per 500 mila euro. L’intervento, riassunto nell’acronimo “RI.ENT.R.O.” (Rimanere Entrambi Responsabili e Occupati) prevede l’apertura, nella primavera prossima, di un bando a cui potranno far domanda le mamme lavoratrici, per ottenere un contributo una tantum volto a sostenere il loro rientro lavorativo, nel caso in cui il padre fruisca del congedo parentale. L’incentivo, valido anche in caso di adozione o affidamento di minori, viene riconosciuto in un’unica soluzione sia alle lavoratrici dipendenti del settore privato, sia alle lavoratrici autonome e alle titolari o socie di micro imprese, al termine della fruizione da parte del papà del congedo parentale. In particolare, l’importo, del valore di 400 euro, viene erogato per ogni mese in cui il padre ha fruito del congedo, fino al 12esimo mese di vita del bambino (18esimo nel caso di minori in situazione di grave disabilità). Per i nuclei monoparentali composti dalla sola mamma, invece, l’incentivo, in questo caso di 500 euro, viene riconosciuto, al termine del congedo di maternità o parentale, a fronte del suo ritorno al lavoro, fino al 12esimo mese di vita del bambino (18esimo nel caso di minori in situazione di grave disabilità disabili)Soddisfazione per l’approvazione del provvedimento è stata espressa dall’assessora al Lavoro della Regione Piemonte,  Monica Ceerutti, che ha sottolineato come la rinuncia al lavoro da parte delle donne che hanno figli piccoli sia dovuta ancora in gran parte al permanere di modelli culturali che tendono a riservare la responsabilità di cura in modo quasi esclusivo alla figura materna, oltre che alla scarsa conoscenza delle possibilità offerte dalle norme oggi in vigore. Di qui, secondo l’assessora, l’importanza dell’iniziativa, che si propone di favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, nella consapevolezza che un’occupazione femminile di maggiore qualità rappresenti un’occasione di crescita per l’economia locale nel suo complesso.

***

Secondo l’assessora  la questione della maternità continua a essere questione irrisolta nella società italiana: il mondo del lavoro la considera un problema non un valore comune. Solo così si può  spiegare anche il bassissimo tasso di natalità. Le istituzioni possono e devono fare la loro parte. L’assessora ha sottolineato come con l’intervento “RI.ENT.R.O.” si cerchi di intervenire sui congedi genitoriali con misure concrete che accompagnino anche il necessario cambiamento culturale. Non è la prima volta che l’ente affronta questo tema, infatti tra l’aprile 2011 e il marzo 2014 grazie al progetto “Insieme a Papà” sono stati erogati 162.850 euro di contributi per un totale di 170 richieste evase. Che il tema del mancato rientro al lavoro da parte delle neo mamme sia attuale lo confermano i dati della direzione territoriale del lavoro di Torino, secondo cui nel 2016 oltre 700 lavoratrici dipendenti hanno rassegnato le dimissioni nel primo anno successivo alla maternità. L’iniziativa regionale, di cui saranno rese note nelle prossime settimane le modalità di adesione, si configura come un contributo aggiuntivo rispetto al “Bonus mamme domani”, introdotto con la Legge di Bilancio 2017 e confermato quest’anno, che prevede un premio alla nascita di 800 euro riservato alle future madri, al compimento del settimo mese di gravidanza o all’atto dell’adozione.

Inizia il percorso delle scuole superiori innovative

In questa prima fase spetterà alle Province ed alla Città metropolitana individuare le possibili aree di intervento

 

MATURITA STUDENTESSAIl Piemonte potrà presto dotarsi di nuove scuole superiori innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica e degli ambienti di apprendimento.Come previsto dal decreto attuativo del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dello scorso 7 agosto, in questa prima fase spetterà alle Province ed alla Città metropolitana individuare le possibili aree di intervento per poter cosi partecipare alla manifestazione di interesse. Entro il prossimo 15 ottobre, dopo il processo di valutazione, la Regione dovrà aver selezionato e trasmesso al Ministero un numero massimo di 5 manifestazioni.

 

Dei 300 milioni di euro messi a disposizione dalla legge “La Buona Scuola”, da distribuire a livello nazionale in base alla popolazione e alla densità scolastica, 19 milioni spetteranno al Piemonte. La costruzione delle scuole sarà finanziata dall’Inail e il canone sarà sostenuto dal Ministero. Gli enti vincitori dovranno invece sostenere gli oneri per la progettazione e l’eventuale bonifica dei siti.

 

“Abbiamo ritenuto opportuno – chiarisce l’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero – rivolgere la nostra attenzione in particolar modo agli istituti superiori, coinvolgendo nella manifestazione di interesse le Province e la Città metropolitana in modo da poter realizzare, nel più breve tempo possibile, scuole superiori innovative, dove per innovazione non intendiamo solo l’aspetto strutturale ma anche quello didattico. Gli istituti superiori risultano infatti essere tra gli edifici più vecchi e spesso, per quel che riguarda la dotazione di spazi in relazione al numero degli alunni, tra i più sovraffollati”.

 

La scelta della zona dovrà tenere conto di alcuni criteri fondamentali: il livello dell’innovazione didattica, il numero di alunni coinvolti, il coordinamento con l’istituzione scolastica autonoma per accogliere nuove forme di spazi educativi, la disponibilità di un servizio di trasporto che garantisca collegamenti adeguati al territorio e all’utenza, l’integrazione scuola-lavoro con possibilità di raccordo con il tessuto economico di riferimento. Le aree individuate a livello regionale saranno oggetto, in una seconda fase, di un grande concorso di idee tra i professionisti, finalizzato a sperimentare nuovi modelli di edilizia scolastica. Gli enti potranno scegliere tra quelli che hanno partecipato per le rispettive aree la progettazione definitiva ed esecutiva.

 

sdepalma – www.regione.piemonte.it

I benefici della cultura sportiva

caldo 2

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque)

 

La sala consiliare del Comune di Oulx ha ospitato  il convegno “#BeActive – Lo sport a scuola – Informare, Facilitare, Incoraggiare, Ispirare”, promosso da Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Comune di Oulx, Coni regionale, Comitato italiano paralimpico regionale ed Istituto di istruzione superiore Des Ambrois di Oulx in occasione della prima Settimana europea dello sport, volta a promuovere la partecipazione sportiva e l’attività fisica nei Paesi membri dell’UE.

 

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque), che ha sostituito le sperimentazioni dei cosiddetti “licei della neve” di Oulx, Cuneo e Domodossola. “Ci troviamo di fronte a sfide importanti – ha affermato in apertura dei lavori l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris – per radicare lo sport e l’attività fisica nello stile di vita delle persone, creando benessere e maggiore salute, con risparmi sui costi della sanità che, in futuro, potrebbero essere reinvestiti proprio nella promozione sportiva. Stiamo lavorando ad un aggiornamento della legge regionale proprio per diffondere la cultura sportiva. Sul territorio si agirà in termini di aggregazione e non di dispersione, perché è facile rendersi conto che la ricchezza di impianti sportivi in Piemonte si scontra con le risorse oggi a disposizione, a causa delle mutate esigenze sociali. Tra i punti su cui stiamo ragionando anche la previsione, negli strumenti urbanistici, di standard minimi di superficie per abitante da destinare a spazi sportivi”.

 

L’assessore Ferraris ed il dirigente del settore Offerta turistica e sportiva, Mario Gobello, hanno poi fornito i dati dello sport: gli impianti sportivi in Piemonte sono 4156, nei quali vi sono 8100 spazi, per complessive 10.173 discipline praticate. Il 35 per cento dei piemontesi non fa mai esercizio fisico o sport (a livello di Unione Europea, il dato è “preoccupante”, poiché sale al 60 per cento, da cui l’obiettivo di introdurre misure per incoraggiare il maggior numero di cittadini a svolgere attività fisica). Negli ultimi 10 anni, la Regione ha investito nelle politiche per lo sport circa 200 milioni di euro, sostenendo la promozione sportiva, lo sport di base, le grandi manifestazioni e l’impiantistica. Il 91 per cento dei Comuni piemontesi ha almeno un impianto sportivo. Al convegno sono intervenuti anche Paolo De Marchis, sindaco di Oulx, Silvia Bruno, presidente regionale del Comitato italiano paralimpico, che si è soffermata sugli interventi di sensibilizzazione attuati negli ultimi due anni in una quarantina di scuole piemontesi, Manuela Costantino, responsabile della formazione presso la scuola regionale dello sport del Coni Piemonte, Tecla Riverso e Franco Calcagno, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale, e la docente Coni Mirella Ronco.

 

Si è poi svolta una tavola rotonda coordinata dal giornalista Luca Rolandi e che ha visto la partecipazione di Andrea Tiberi, campione italiano 2015 di Mtb Cross Country; Franz Mauthe, consigliere della Federazione italiana rugby; Stefano Gori, campione italiano paralimpico 2015 dei 100, 200 e 400 metri; Matteo Eydallin, campione del mondo 2015 di sci aplinisimo team race; Pier Luigi Aschieri, direttore tecnico della nazionale italiana di karatè; Lorenzo Buzzi, medaglia di bronzo nella spada individuale alle Universadi 2015 e Alice Clerici, campionessa del mondo 2015 di spada giovani a squadra. I lavori sono stati chiusi dal parlamentare Umberto D’Ottavio, della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, rilevando che “la legge della “buona scuola” prevede tra l’altro l’importante novità dell’avvio dell’educazione motoria dalla scuola primaria, con l’impiego di specialisti”. Sia D’Ottavio che Ferraris hanno infine concordato che “è necessario individuare dei meccanismi legislativi che permettano di superare il patto di stabilità per gli investimenti negli impianti sportivi e nella sicurezza degli edifici scolastici”.

 

rdutto – www.regione.piemonte.it

Il risparmio energetico si impara a scuola

ENERGIA PULITANovità di questa quarta edizione è la piattaforma web www.risparmioenergeticoascuola.it, che consente l’accesso, libero a tutti i docenti o studenti interessati, alle videolezioni, presentazioni e pubblicazioni prodotte, ed in particolare ai seminari scientifici realizzati da Enea sui temi di più grande attualità

 

Sono circa 2.000 gli studenti piemontesi che quest’anno partecipano alla quarta edizione del progetto “Il risparmio energetico comincia da scuola”, promosso dalla Direzione Istruzione, Formazione professionale e Lavoro della Regione Piemonte e organizzato da Pracatinat s.c.p.a. nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ambientale rivolte al mondo scolastico.

 

L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) interessa le classi quinte della scuola primaria e gli studenti della scuola secondaria di primo grado degli Istituti comprensivi di Biella, Novara, Torino e Vercelli che hanno già partecipato alle precedenti edizioni. E’ previsto inoltre un ampliamento con il coinvolgimento di un Istituto comprensivo per ognuno dei Comuni di Cuneo, Bra e Pinerolo, ed una fase aperta alle classi quinte della primarie e alle scuole medie mediante un concorso che sarà proposto sulla pagina Facebook del progetto.

 

Novità di questa quarta edizione è la piattaforma web www.risparmioenergeticoascuola.it, che consente l’accesso, libero a tutti i docenti o studenti interessati, alle videolezioni, presentazioni e pubblicazioni prodotte, ed in particolare ai seminari scientifici realizzati da Enea sui temi di più grande attualità. Previsti anche lezioni frontali, che spiegano i principi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale non solo come necessità di un corretto stile di vita ma anche come futura opportunità professionale, ed intrattenimento educativo con lo spettacolo teatrale “Game over”, in cui il giovane protagonista fa i conti con un misterioso uomo del futuro che mostra il degrado ormai irrecuperabile del pianeta a causa dei comportamenti sbagliati dell’umanità.

 

Dopo aver scoperto l’esistenza di elettrodomestici “energivori” e aver capito cosa può fare ognuno di noi per combattere gli sprechi energetici (dalla sostituzione dei vecchi impianti alle nuove tecniche di bioedilizia), i ragazzi passeranno dalla teoria alla pratica grazie al “sistema Scatol8®”, dispositivo in grado di misurare lo spreco energetico di un luogo, come ad esempio la scuola.

 

”La razionalizzazione dell’uso dell’energia e delle risorse – dichiara l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Gianna Pentenero – rappresenta certamente uno degli obiettivi più impegnativi dei prossimi anni. Per questo motivo la Regione ha rinnovato il suo impegno nel creare azioni educative capillari e integrate rivolte ai ragazzi, con l’obiettivo di assegnare all’azione conoscitiva il ruolo di far emergere orientamenti innovativi e, quindi, scelte più appropriate. Si tratta di argomenti con cui confrontarsi quotidianamente e intorno ai quali, nonostante si avverta una sensibilità nuova, siamo ancora lontani da cambiamenti concreti. La sostenibilità di domani è nelle mani delle giovani generazioni che già a scuola possono imparare a rispettare e salvaguardare l’ambiente adottando comportamenti individuali che possano modificare i comportamenti collettivi”.

 

Marina Bertiglia, presidente di Pracatinat, mette in rilievo che “la società consortile, grazie a questo progetto, consolida la sua attività sui temi green, dedicando agli studenti dei diversi gradi scolastici attività che vanno dal risparmio energetico all’alternanza scuola lavoro, alla partecipazione a percorsi ITS. Siamo infatti convinti che soltanto attraverso un’azione coerente, costruita con i partner istituzionali, ma anche con il privato, sia possibile implementare percorsi interdisciplinari, motivanti per i ragazzi e per i docenti su argomenti che coinvolgono non soltanto la vita quotidiana ma soprattutto il futuro di tutti”.

 

(sdepalma – www.regione.piemonte.it)

Come prevenire la tubercolosi

molinetteL’assessorato alla Sanità ha incaricato il SeReMi, Servizio regionale di riferimento per le malattie infettive, di realizzare un documento che raccoglie e adatta al contesto piemontese le numerose indicazioni e linee guida nazionali e internazionali



Il Piemonte è una delle regioni italiane considerate a bassa endemia di tubercolosi. Pur essendo la casistica assai ridotta, è utile potenziare le attività per l’interruzione del contagio e la cura preventiva delle persone che possono essersi infettate e sviluppare la malattia anche a distanza di molti anni.

 

L’assessorato alla Sanità ha incaricato il SeReMi, Servizio regionale di riferimento per le malattie infettive, di realizzare un documento che raccoglie e adatta al contesto piemontese le numerose indicazioni e linee guida nazionali e internazionali dedicate alla gestione dei contatti di tubercolosi e alla ricerca del caso fonte.

 

In particolare, sono da rafforzare le attività rivolte ad alcune fasce di popolazione: chi vive in aree metropolitane, svolge professioni a rischio (personale medico ed infermieristico, volontari della protezione civile o le forze dell’ordine che operano nelle aree ove è più frequente l’arrivo di migranti, personale addetto alle operazioni di pulizia e disinfezione di ricoveri che hanno ospitato pazienti infetti o sospetti di infezione) o proviene da paesi ad alta endemia, è coinvolto in focolai originati da casi particolarmente contagiosi. Ulteriori info su: www.regione.sanita.it


(Fonte: Regione Piemonte)