IN RISPOSTA ALL'ARTICOLO DI GIUSI LA GANGA SULL'EVENTO RENZIANO

Leopolda, dopo 7 edizioni niente rivoluzione

chiampa renziL’immagine e la comunicazione s’addicono alla vendita di un prodotto, non all’agire della politica e della capacità di governare il Paese

 

Caro Giusi,  mi sembra che il Presidente del Consiglio nonché  Segretario del Pd Matteo Renzi sia in questi ultimi tempi molto ma molto nervoso. Dipenderà dalle attuali complicanze che l’azione di governo sta producendo. Sicuramente le “cose” non vanno come Lui desidera. La realtà, il più delle volte è più forte dell’immagine che vorresti dare della realtà stessa.

 

L’immagine e la comunicazione s’addicono alla vendita di un prodotto, non all’agire della politica e della capacità di governare il Paese. Importante  saper comunicare anche in politica, a condizione che si facciano delle cose. Viceversa se si dice che è stato fatto qualcosa che non è stato fatto, semplicemente si mente.

 

Caro Giusi, (questa mia familiarità in questo mio tentativo di risposta dipende dalla stima che ho nei tuoi confronti ) non posso che confutare ciò che dici e l’analisi che fai sulla Leopolda. Anche perché nell’esserci è riconosciuta la tua arguzia d’analisi politica. Fatto sta, però, che dopo 7 edizioni della Leopolda, quella rivoluzione copernicana della classe dirigente del Pd non sia avvenuta.

Mi stupisco quando, stupendoti e rammaricandoti, non hai trovato riscontri sul rapporto con il socialismo europeo. Mi stupisco supponendo che non era l’obiettivo dell’appuntamento. Ci si può chiedere quale era l’obiettivo? Non mi sembra che il “renzismo” si colleghi a “linee di pensiero”. Ancorchè diventato segretario abbia fatto aderire il PD al gruppo Socialdemocratico europeo. Insomma, per Renzi ciò è un trascurabile, forse anche fastidioso, dettaglio.

 

Mi pare d’aver “letto” un imbarazzato intervento del Ministro Mario Del Rio. Del Ministro Elena Boschi…..lasciamo perdere. Non essendoci, comunque, posso essere indotto in errore. Così l’avevo capita: Il segretario del Partito Democratico chiamava a raccolta i suoi “fedelissimi”, della prima e seconda ora, per il rilancio del Partito,forse elettoralmente ancora in pole position , ma sicuramente asfittico dal punto di vista organizzativo e di rappresentanza del territorio. 

 

Vediamo il contorno. Negli  stessi giorni si riuniva a Roma la corrente Bersani – Cuperlo, con una “orgiastica” presenza di bandiere del PD. Sostenendo: siamo noi il vero Pd. Con i Giovani Turchi, Rifare l’Italia, alla finestra nel vedere cosa sta succedendo. Sullo sfondo la chiusura di un terzo dei circoli in Emilia Romagna ed il passaggio da 11000 a 25OO iscritti nella federazione di Torino.

Quanto poi alla risposta al non aver le bandiere di Partito alla Leopolda, è: noi l’abbiamo nel cuore. Risposta guasconesca e teatrale. Capisco la debolezza intrinseca di questa renziana proposta politica, per il semplice fatto che non si vuole avere una proposta politica. Governabilità? Forse. Ma dopo 31 votazioni andate a vuoto per i 3 componenti della Consulta, si sblocca con l’accordo con i tanti “famigerati” e demoniaci 5 Stelle, facendo sottolineare dai commentatori che hanno vinto appunto i grillini.

 

Insomma, scusa, insisto, la confusione è totale. Che fare? Francamente non so! Ammetto, è limitante. Non mi accontento della diffusa affermazione : purtroppo non c’è di meglio.Non mi accontento per due motivi.Primo non si sceglie, o non si dovrebbe scegliere per il meno peggio. Secondo. perché lo sostiene un “pubblico politicamente competente”, ma l’elettore medio è stanco di promesse non mantenute.

 

La mia stima nei confronti di Giuseppe La Ganga è immutata. Ho diversi amici nel PD ( che è rimasto). Ma non ho stima né fiducia, né amicizia con molti dirigenti del PD. Argomentando, s’intende. E come si diceva una volta: politicamente parlando.

 

 (Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto