Il tasso di crescita delle imprese piemontesi risulta negativo per il quinto anno consecutivo, pari a – 0,12%), in controtendenza rispetto al dato italiano che invece è +0,68%. Il Registro imprese delle Camere di commercio indica che nel 2016 sono nate 26.447 aziende in Piemonte a fronte di 26.155 nuove iscrizioni registrate nel 2015. Dunque, al netto delle 26.966 cessazioni, il saldo è negativo di 519 unità. Al termine del 2016 sono 438.966 le imprese registrate, confermando il Piemonte in settima posizione tra le regioni italiane, con più del 7% delle imprese nazionali. Insomma, non si può parlare di ripresa, se si considera che trend negativi sono stati rilevati in tutte le province piemontesi tranne Novara, che registra un tasso di crescita di +0,25%, e di Torino, che manifesta una sostanziale stabilità: +0,07%). Il turismo è la voce migliore: +1,21%. L’arcivescovo cesare Nosiglia, intervenendo alla festa di Don Bosco, sul tema delle scuole paritarie, ha ampliato la propria omelia ai temi del lavoro sottolineando che il santo “si preoccupò di dare vita a scuole professionali e a nuovi lavori, che permettessero ai giovani di formarsi e operare attivamente nella società. E oggi con tutti i mezzi e le risorse industriali e commerciali, agricole e del terzo settore di cui disponiamo, ci stiamo perdendo in chiacchiere nei confronti dei giovani, mentre ci sarebbe bisogno di un moderno Piano Marshall a loro favore”