IL TORINESE CON LA CODA- Pagina 2

Le vaccinazioni del gatto

IL TORINESE… CON LA CODA

Dopo aver parlato delle vaccinazioni del cane, oggi affrontiamo quelle del gatto.

Come già detto per il cane, anche per il nostro felino non esiste un obbligo vaccinale, ma per la sua salute è caldamente consigliato seguire una corretta profilassi vaccinale.

Anche per il gatto, esistono i cosiddetti vaccini core, che proteggono per malattie molto contagiose e spesso mortali, e i vaccini non core, ovvero quelli destinati ai singoli individui a seconda della localizzazione geografica, ambientale  e/o dello stile di vita.

I vaccini core sono quelli per il calicivirus, l’herpesvirus (responsabili della rinotracheite infettiva) e il parvovirus ( responsabile della panleucopenia felina). 

I vaccini non core esistenti sono quelli per la clamidiosi, consigliata solo a gatti che vivono in gruppo ad alto rischio di infezione o in ambienti con infezione endemica documentata, e quella per la dermatofitosi, che ha effetto preventivo e anche terapeutico.

Esiste poi una vaccinazione classificata come circumstanziale ma che sta assumendo sempre più importanza, vista l’aumento della presenza della malattia sul territorio, ovvero quella per la FeLV, o leucemia felina.

Quando vaccinare?

Le linee guida internazionali delle vaccinazioni nei gattini prevedono la somministrazione della prima vaccinazione a 8-10 settimane, che si ripeterà dopo 3-4 settimane e poi dopo le 16 settimane.

Queste tempistiche sono legate al fatto che, nel gattino, gli anticorpi di origine materna possono andare a interferire con la vaccinazione, ma non sapendo esattamente il momento in cui questi non sono più presenti a livello ematico, si è studiato un protocollo che prevede vaccinazioni multiple.

Il richiamo vaccinale avverrà dopo un anno e poi a seconda dello stile di vita del vostro gatto, il vostro veterinario vi saprà consigliare come procedere.

Se si vaccina un gatto adulto per la prima volta, dopo la prima iniezione si farà un richiamo dopo 3-4 settimane.

E’ importante vaccinare il gatto, ogni 3 anni, anche se vive solo in casa, perché se un domani dovesse stare male e venisse portato in una struttura veterinaria, potrebbe contrarre una di queste malattie, in un momento in cui le sue difese immunitarie sono più basse.

Se il gatto ha accesso all’esterno, si consiglia caldamente la vaccinazione per la FeLV, o leucemia felina, che si contrae da contatto diretto con un animale malato. Allo stesso modo, se si porta a casa un gattino nuovo, prima di metterlo a contatto con il vostro felino domestico, è bene eseguire un test per la FeLV, dopo 4 settimane dal momento in cui il gatto non è più a contatto con l’ambiente a rischio.

In qualsiasi caso, chiedete al vostro veterinario, che saprà consigliarvi al meglio per la salute del vostro micio.

 

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Le vaccinazioni del cane

IL TORINESE… CON LA CODA

Negli ultimi anni le vaccinazioni sono diventate argomento molto dibattuto, spesso se ne parla, ma a volte non se ne conoscono realmente tutti gli aspetti.

Noi oggi vogliamo occuparci delle vaccinazioni del cane.

Tralasciando l’aspetto tecnico, capiamo per quali malattie si vaccinano i nostri cani, quali sono altamente consigliate e quali meno.

Partiamo dal fatto che le vaccinazioni non sono obbligatorie, a meno che non si parli di obblighi di legge per quelle vaccinazioni, come la rabbia, che possono rappresentare un problema di salute pubblica. 

I vaccini li classifichiamo in vaccini core, caldamente consigliati, che proteggono da malattie molto pericolose e spesso mortali. Si vaccina quindi per parvovirosi, epatite infettiva e cimurro. Spesso nel preparato vaccinare per queste tre malattie si trova anche il vaccino della parainfluenza canina.

Esistono poi i vaccini cosiddetti non core, ovvero quei vaccini che si somministrano al cane a seconda del reali rischio dell’animale di contrare quella malattia.

Tra questi, la vaccinazione per Bordetella bronchiseptica, patogeno responsabile, insieme ad altri, di una forma respiratoria particolarmente presente negli ambienti sovraffollati, il cui vaccino non ha comunque un’efficacia molto elevata.

Tra le altre vaccinazioni non core, quella per babesiosi, borreliosi, o malattia di Lyme, herpesvirus canino e dermatofitosi.

Esistono poi delle vaccinazioni cosiddette circumstanziali, ovvero che dipendono dalle aree geografiche in cui il cane vive. Tra queste la vaccinazione per la leptospirosi, per la leishmaniosi  e per la rabbia.

Questa ultima, come accennato in precedenza, è obbligatoria nel momento in cui il cane si sposta da uno stato ad un altro. 

In futuro parleremo degli obblighi di legge per viaggiare con i nostri cani.

Quando vaccinare?

Le linee guida internazionali delle vaccinazioni nei cuccioli prevedono la somministrazione della prima vaccinazione ( cimurro, parvovirosi, epatite) a 8-10 settimane, dopo 3-4 settimane si aggiunge la leptospirosi e si ripete a 16 settimane.

In alternativa si può iniziare a 6 settimane con vaccinazione solo per parvovirus, quindi a 9 settimane parvovirus, cimurro ed epatite, a 12 settimane con aggiunta di leptospirosi, il tutto da ripetere a 16 settimane.

Queste tempistiche sono legate al fatto che, nel cucciolo, gli anticorpi di origine materna possono andare a interferire con la vaccinazione, ma non sapendo esattamente il momento in cui questi non sono più presenti a livello ematico, si è studiato un protocollo che prevede vaccinazioni multiple.

Nel cane adulto, se si vaccina per la prima volta, si eseguono due somministrazioni vaccinali, a distanza di 3-4 settimane.

In tutti casi, dovrà essere fatto un richiamo vaccinale dopo un anno di tempo, quindi a seconda della vaccinazione e del singolo caso, il vostro veterinario vi consiglierà come procedere negli anni successivi.

E’ importante non sospendere la profilassi vaccinale, anche e soprattutto nell’età avanzata del vostro cane, in cui il suo sistema immunitario sarà più debole e quindi più soggetti a malattie.

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Cani e gatti, la scelta della razza

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Abbiamo finalmente deciso di accogliere a casa un nuovo amico, un cagnolino o un gattino, ce ne piacciono tanti, ma non sappiamo decidere che tipo di razza faccia per noi. E’ assolutamente consigliabile rivolgersi al professionista prima di decidere per un nuovo pet a casa. Il veterinario saprà consigliarvi al meglio, sulla razza o sulla tipologia, se doveste scegliere un meticcio al canile.

Esistono davvero molte razze, con caratteri e bisogni molto diversi. Scegliere la razza o la tipologia di pet più adatta al nostro stile di vita, alle nostre aspettative, alla nostra casa, è molto importante. Se siamo persone sedentarie, cittadine e poco interessate a passare ore della nostra giornata a giocare all’aria aperta, non sceglieremo un border collie o un cane da caccia. Se invece ci piace correre o andare in montagna, non prenderemo un bulldog.

I cani piccoli sono più comodi, ma questo non vuol dire che siano più tranquilli, pensiamo ai jack russel, sono piccoli, ma sono terrier!

Alcune razze sono decisamente più delicate di altre, la scelta deve essere fatta anche riguardo alla provenienza del cucciolo, ci sono infatti allevatori molto seri, che lavorano sulla selezione genetica di qualità, e altri … meno. La selezione è importante non solo per l’estetica, ma soprattutto per le patologie su base ereditaria e sul carattere.

Anche la scelta dell’età è importante, un cucciolo non è adatto alle persone anziane. Ricordiamo anche sempre che i canili sono pieni di bisognosi di coccole, ma anche in questo caso facciamo delle scelte con criterio. Purtroppo molti cani hanno subito maltrattamenti, sono traumatizzati e avranno bisogno di molto tempo e pazienza per ritornare ad avere fiducia nelle persone. Bisogna tenerne conto quando decidiamo di adottare.

Nel mondo dei gatti, esistono razze più tranquille, come i persiani, e altre decisamente più feline, tipo i bengala.

In questo senso la moda purtroppo fa dei danni, scegliere la razza più vista o più in voga, non sempre è un bene.

La conclusione è che la scelta che faremo ci accompagnerà per gli anni a venire, quindi è importante valutare bene tutti gli aspetti e affrontarli nel modo giusto, e ben seguiti. Rivolgersi al medico veterinario prima della scelta serve proprio a ponderare bene tutte queste cose, per poi non avere dubbi dopo.

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Il Torinese… con la coda. Ecco la nuova rubrica sui nostri amici a 4 zampe

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IL TORINESE… CON LA CODA

Primo appuntamento di una nuova rubrica sul Torinese, e speriamo di una bella avventura.  Ci presentiamo, siamo medici veterinari, dottoressa Federica Ferro e dottor Stefano Bo, titolari dell’omonimo ambulatorio veterinario, ovviamente a Torino. Con noi lavorano vari colleghi che spero avremo modo di presentarvi nel tempo. Ci conosciamo e lavoriamo insieme da più di 20 anni e incredibilmente andiamo ancora d’accordo, vorremmo trasmettervi la nostra passione e la nostra competenza riguardo ai vostri animali. Abbiamo “interrogato” amici, parenti e clienti, su quelle che possono essere le curiosità e le notizie che piacerebbe leggere sul Torinese e ne abbiamo fatto tesoro. Sappiamo quanto i nostri animali siano diventati parte integrante della vita di ognuno di noi, quanto sia di moda l’argomento, e per questo spesso si leggono cose non corrispondenti alla realtà, ci auguriamo di fugare dubbi e di screditare le cosiddette “fake news”. Sarà nostra cura proporvi vari argomenti sul benessere, la storia e alcuni aspetti clinici dei vostri cani e gatti, e ascoltare le vostre richieste in merito. Se ci piaceremo, potremo approfondire vari argomenti, anche rispondendo a vostre specifiche richieste. Quindi, partiamo!

 

La prima visita

Essendo il nostro primo articolo su “Il Torinese”, vogliamo dedicarlo alla prima volta che il vostro nuovo cucciolo, o gattino, va dal veterinario, ovvero la prima visita. Innanzitutto, quando arriva a casa un piccoletto, non precipitatevi dal veterinario, a meno che, ovviamente, non stia male. Dategli il tempo di abituarsi al nuovo ambiente, alle nuove persone, ai nuovi stimoli. Questa fase è molto stressante, il cucciolo, o il gattino, è stato allontanato dalla mamma e una visita dal veterinario gli procurerebbe ulteriore stress. Dategli una o due settimane per ambientarsi. La prima cosa da fare sarà poi quella di raccogliere un campione di feci e far fare un esame coprologico. In questo modo sarà possibile rilevare l’eventuale presenza di parassiti intestinali. Questo anche se sono già stati somministrati dei farmaci antiparassitari per la cosiddetta “sverminazione” da parte dell’allevatore, del proprietario della mamma, o del canile/gattile. Esistono infatti dei parassiti che non rispondono a questo tipo di terapie e che non sono visibili ad occhio nudo, per cui è necessario, se identificati, somministrare farmaci specifici. Una volta fatto ciò, si prenota una visita clinica, che dovrà essere molto accurata, in particolare nella spiegazione di tutte le fasi della gestione del nuovo arrivato. Si procederà con quello che si definisce esame obbiettivo generale, con particolare attenzione ad eventuali sintomi riconducibili ad alcune malattie infettive, si deciderà quando e come cominciare la profilassi vaccinale e si valuterà il tipo di alimentazione da scegliere. Non fatevi problemi a chiedere più informazioni possibili, si deve creare un rapporto di fiducia con il vostro veterinario. Il primo anno di vita è molto impegnativo, il cucciolo/gattino può mettere a dura prova la nostra pazienza. Sporca in giro, distrugge tutto, spesso ingerisce cose non idonee, è richiedente e spesso i proprietari non hanno gli strumenti per gestirlo al meglio. Ricordatevi anche che ci saranno dei costi da sostenere, le spese veterinarie da mettere in conto il primo anno prevedono tre vaccinazioni, esame coprologico, eventuali test ematici, eventuale sterilizzazione/castrazione ed imprevisti vari. Da alcuni anni esiste la possibilità di sottoscrivere delle polizze assicurative per la salute dei pet, vale la pena informarsi e valutare le varie proposte. Nei prossimi articoli parleremo nel dettaglio di alimentazione, degli obblighi di legge, della profilassi vaccinale, quando iniziarla, perché e come affrontarla. Parleremo del comportamento del nostro nuovo amico e di come imparare a gestire le varie fasi di ambientamento e di crescita. L’etologia è stato infatti uno degli argomenti che più ci sono stati segnalati.