Il pensiero di Virginia

Per sempre giovani

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

Il ritratto di Dorian Grey è un romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde dove il personaggio Dorian Grey, temendo la vecchiaia, vende la sua anima al diavolo pur di rimanere giovane per l’eternità.

La ricerca dell’eterna giovinezza, nella storia, ha coinvolto più mondi: da quello scientifico, al religioso, passando per quello spirituale fino a quello alchemico olistico.
In questa epoca, in cui la bellezza è il nostro lasciapassare sociale, ecco che si affaccia qualcosa di ancora più importante che è la ricerca della giovinezza.
La Medicina Rigenerativa è definita per antonomasia quella branca della medicina che parla di processi di rigenerazione delle cellule, dei tessuti e degli organi.
La Medicina Estetica in questi ultimi anni di ricerca della Medicina Rigenerativa, si è trasformata ed evoluta in Medicina Rigeneratia Estetica.

Il loro patto di alleanza è finalizzato a contrastare l’invecchiamento naturale ed irreversibile della pelle e dei volumi del viso e del corpo, e per mantenere un aspetto giovane nel tempo.

La Medicina Rigenerativa Estetica punta alla riparazione dei tessuti danneggiati o semplicemente invecchiati attraverso l’utilizzo di cellule staminali o meglio attraverso la rigenerazione delle cellule indifferenziate ricavate dal proprio sangue o dai tessuti del paziente (autologhe).

Partendo da questo punto, ci è sembrato importante rivolgerci al Dott. Massimiliano Giuliano, specialista in Medicina Estetica e Rigenerativa, con studi a Torino e Milano, e oggi punto di riferimento nell’uso di interventi di LipoStrutturazione con tessuto autologo.

Dott. Giuliano, la nostra prima domanda: per chiedere quali sono gli aspetti su cui si basa la Medicina Estetica Rigenerativa?

“Innanzitutto la Medicina Rigenerativa si avvale di prodotti naturali,cioè componenti del corpo della paziente, per ripristinare l’armonia del volto.
Invece di utilizzare filler o prodotti di sintesi riassorbibili, noi utilizziamo un mix di cellule staminali, fattori di crescita piastrinici del paziente e tessuto adiposo autologo.

Mi può riassumere le tecniche su cui si appoggia il concetto di Medicina Rigenerativa?

”Le procedure oggi più efficaci sono: in primis il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) che è una procedura non invasiva che sfrutta la potenza di guarigione delle piastrine e del fattore di crescita del sangue; deve essere eseguita però da medici altamente specializzati e autorizzati perché sia efficace.
Abbiamo poi il PRCGF (Concentrated Growth Factors), che è un’evoluzione più concentrata del PRP, che stimola i processi riparativi delle lesioni cutanee.
Infine abbiamo gli interventi di LipoStrutturazione che si basano sul prelievo di una quantità ben definita di adipe (grasso) e il reinserimento in una differente area del corpo, che necessita di essere volumizzata (gluteo, seno, viso).
Con due effetti quindi: sia di stimolazione rigenerativa che di aumento del volume”

 

Per chi è indicato il Lipofilling?

“E’ adatto per aumenti di volumi moderati, non si può essere troppo magre perché serve una certa quantità di grasso localizzata da utilizzare, e, nonostante che queste tecniche di allestimento degli innesti siano raffinate ed evolute molto, si deve ricordare che una parte verrà naturalmente riassorbita dall’organismo, e quindi occorrerà attendere un mese prima di avere il risultato stabile a lungo termine.”

Come lavora la Medicina Estetica Rigenerativa?

“Per ringiovanire un volto – ci dice il Dott. Massimiliano Giuliano – non basta solo lavorare sui volumi, ma anche sulla rigenerazione dei tessuti in profondità, migliorando così il tono, la compattezza e l’idratazione della pelle, cioè generare una nuova vascolarizzazione.”

La sua metodica di LipoStrutturazione -Dott. Giuliano- mi sembra sia particolare, quasi alchemica.

“Beh, certamente perché, insieme al tessuto adiposo, che sto usando per ripristinare i volumi, vengono infiltrati derivati piastrinici, cioè molecole dei fattori di crescita contenute nelle piastrine, e soprattutto le famose cellule stromali da cui deriva il processo di autorinnovamento del tessuto.
Le cellule contenute nel grasso attivate esponenzialmente dai fattori piastrinici PRP e dalle cellule stromali, hanno come riflesso la stimolazione della vascolarizzazione e il richiamo di acqua per garantire la giusta idratazione. Talvolta intervengono in questo processo anche l’inserimento di particolari acidi ialuronici, cioè prodotti di sintesi che finalizzano maggiormente l’obiettivo da raggiungere.”

Come si preleva il grasso e in quali zone del corpo?

“In genere il prelievo viene effettuato sui fianchi, l’interno ginocchio o sull’addome. La quantità di grasso prelevata è minima 20 cc, non è invasivo e si sente solo nei giorni successivi un po’ di indolenzimento che sparisce in cinque/sei giorni.
Il grasso prelevato viene trattato meccanicamente secondo una specifica tecnica che ne preserva l’attecchimento e successivamente reintrodotto nelle aree da trattare come il viso, i solchi naso genieni e il rimodellamento dell’arco mandibolare, gli esiti cicatriziali da acne e per il corpo soprattutto i glutei.
L’intervento dura in media trenta minuti; la paziente non ha un post operatorio, può riprendere le sue attività sociali e nell’arco di un mese il risultato si stabilizza in quanto a volume, e dura circa 2-4 anni.
A tutta questa ricerca dell’antinvecchiamento tramite la rigenerazione in ogni caso la paziente dovrà associare un buon stile di vita, un controllo delle esposizioni solari ed un’ assunzione regolare di antiossidanti e nutrienti protettivi antinvecchiamento.”

Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 348 544 0956 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!

Virginia Sanchesi

La nuova alchimia del bere e del cibo sostenibile

IL PENSIERO DI VIRGINIA 

Dall’ ultima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino, una nuova parola gira ormai sui giornali e sulla bocca di molti: la MIXOLOGY.

La mixology è l’arte del bere miscelato alla ricerca dello studio della storia, dei prodotti particolari e inusuali, usando tecniche d’avanguardia.

Ogni cocktail racconta una storia, si fa portavoce di un racconto e chi li crea è l’alchimista che cerca il connubio perfetto che rende unico ogni drink, fuori finalmente dalle mode comuni come la febbre da Gin Tonic, l’estate del Moscow Mule o l’espansione inarrestabile dello Spritz.

Oggi molti giovani si rendono portavoce di una ricerca esasperata della qualità, partendo dalla materia prima, dal suo studio, e dalla riscoperta di elementi che portano alla valorizzazione dell’ ambiente e del territorio.

Chi vuole avere esperienze di mixology e di grande cibo può nel quartiere San Salvario, chiamato in gergo Sansa, scoprire molte tappe interessanti, nei quali vale la pena di sostare.

Io mi sono fermata da Alessio Ventimiglia, giovane imprenditore, che ha creduto già da qualche anno nella ricerca del bere e del cibo super ricercato, creando un laboratorio unico di mixology e unendolo ad una comunione gustativa con il cibo d’eccellenza.

Alessio ha chiamato la sua idea imprenditoriale Insomnia, e si è circondato nel suo percorso di crescita di giovani come lui, che studiano e si applicano alla grande ricerca di prodotti che rispettino il territorio e l’ambiente.

Li ho conosciuti  una sera dove ho partecipato ad una cena inclusa in un format chiamato “ APERIGUSTAMI”, che dà la possibilità a tutti di essere protagonisti di una vera e propria esperienza culinaria, abbinata alla grande arte della mixology o dei vini naturali di grande cantine. Ed è stato così.

Alessio e il suo staff sono in continuo progredire: non smettono mai di studiare, di sperimentare nuove tecniche e di ricercare prodotti, profumi ed essenze che fanno parte dell’ esplorazione del territorio, e investono per questo tempo e denaro per accrescere la loro esperienza.

Il suo Chef Ivan Bakovic è un giovane, classe 1990, scappato dalla guerra della ex Jugoslavia, che nell’intraprendere il mestiere di cuoco, ha trovato la sua definizione. Ivan non ama definirsi chef, ma un cuoco con grande amore della cucina.

Il Barman Omar Pavone è un veterano dell’arte della mixology, girovago tra Londra, Milano e Torino e la sua esperienza oggi arricchisce il locale e le sue sperimentazioni.

La morale di tutto è che oggi esistono giovani under 35 pieni di idee innovative ed intraprendenti, che si mettono in discussione, che studiano e rischiano per percorrere le loro passioni, e su queste lavorano a 360° perché si concretizzino in realtà.

 

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Virginia Sanchesi

Labbra a forma di cuore

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

Labbra turgide, labbra a forma di cuore, labbra carnose, addirittura labbra rosso Coca Cola, parafrasando un famoso tormentone di quest’estate.

Alla forma delle labbra da sempre è associato il significato di passione ed amore, e nell’immaginario maschile sono un punto caldo di forte attrazione che trovandosi sul volto, sono tra le prime cose che si guardano e se poi sono voluttuose e piene, hanno anche un forte richiamo sessuale.
Oggi sempre di più il medico estetico si trova a rispondere alle più svariate richieste per migliorare, modellare o ringiovanire le labbra, a qualunque età. Ci facciamo rispondere da uno specialista di Medicina Estetica, il Dott. Massimiliano Giuliano, con studio a Torino e Milano, che per le labbra in questi ultimi anni è diventato un punto di riferimento:

Dott. Massimiliano Giuliano, labbra sottili, labbra a cuore, labbra normali, labbra russe, cosa ci può dire in merito?

“Per correggere eventuali asimmetrie, le piccole rughe, la disidratazione, la mancanza di volume, oggi si usano i Filler, a base di acido ialuronico, assolutamente sicuri se usati da mani esperte con un’ottima tecnica di base.
Nel mio studio io ho un “Lip Menù”, cioè una lista di Filler di varie aziende per labbra, che scelgo a seconda del paziente e della sua richiesta.
Il medico estetico deve saper essere un’artista, che è in grado, dopo aver osservato e parlato con la paziente, di valorizzare al massimo l’obiettivo prescelto, sia per aumentare i volumi, sia per dare maggiore estroflessione, sia per correggere e migliorare la forma.”

Perchè si definiscono labbra russe?
“Si chiama Russian Lips Medicina e consiste nel dare alle labbra la caratteristica bocca, che ricorda un cuore, proprio come quello delle bambole.
E’ un protocollo piuttosto elaborato che tende a sollevare più che a volumizzare, e richiede una notevole abilità da parte dello specialista ed è la richiesta del momento.”

Dott. Giuliano, è possibile fare un trattamento semplice che preveda delle labbra naturali con un contorno ben definito?

“Se il trattamento viene eseguito da un professionista esperto, l’armonia del volto non è mai stravolta.
E’ un trattamento ambulatoriale che dura circa trenta minuti, proprio per fare il progetto migliore e l’effetto è immediato e naturalizzato in due giorni. Il Filler labbra non è definitivo, e nel giro di quattro/sei mesi, le labbra tornano al proprio volume originale.
Io consiglio sempre di rivedersi dopo due mesi per ottimizzare il risultato e farlo durare ancora più a lungo.”

E quando parliamo di donne di una certa età?

“Il professionista esperto sa che è necessario restituire pienezza e volume alle labbra, minimizzare le rughe intorno alle stesse ma anche deve rigenerare l’epidermide per dare freschezza al viso, associando anche dei peeling full face, del botox e dei filler riempitivi per ridare struttura al viso.”

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Virginia Sanchesi

Il cibo è cultura

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

Si è concluso a Torino, in questi ultimi giorni di settembre, la VI edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, diretto da Massimiliano Borgia, che ha realizzato un’ edizione post lockdown ricca di eventi e discussioni sul tema assoluto della centralità del “CIBO”, coinvolgendo diverse realtà: giornalisti, blogger, aziende, istituzioni, uffici stampa, scienziati e alimentaristi.

I temi su cui si è concentrato maggiormente il dibattito sono stati: lo spreco alimentare, la transizione ecologica nella Food Industry, il lockdown e le abitudini alimentari, l’infodemia, le fake news e le nuove frontiere del turismo enogastronomico e della professione giornalistica.

Oggi più che mai, in questo nuovo mondo post pandemia, c’è bisogno di una precisa e dettagliata informazione scientifica, agronomica, economica e sociale, e di un giornalismo preparato e consapevole del proprio ruolo nella società.

Ci deve essere quindi un forte legame tra la comunicazione efficace giornalistica e le scoperte scientifiche, per evitare casi di falso allarmismo e di fake news circolate sui social, che hanno informato e che informano ad oggi in modo distorto l’opinione pubblica.

Ci è sembrato doveroso rivolgerci ad un esperto del settore, il Dott. Marco Zanetti, con studi a Torino, Milano e Roma, che alla luce delle sue tre specializzazioni ( Biologo, Farmacista e Scienza dell’Alimentazione) e del suo ricco curriculum legato al mondo dello sport e della salute, affinchè ci chiarisca alcune domande centrali sorte in questa Kermesse del giornalismo alimentare di Torino.

Al Festival Alimentare di Torino – Dott. Zanetti – si è parlato a lungo del concetto di benessere del Pianeta Terra, prima ancora che dell’uomo nella sua centralita’.

“Per il benessere del Pianeta Terra dovremo controllare gli sprechi alimentari. Tra i paesi con maggiore inquinamento del Pianeta troviamo gli Stati Uniti e la Cina, che sono anche tra coloro che sprecano di più in termini di cibo, e si trovano in condizioni di salute pessime”.

Da una ricerca  di “Media  & Food” sull’informazione alimentare 2021 sui vari tipi di diete, è risultato che la dieta chetogenica e la dieta mediterranea,  hanno superato di gran lunga quella vegana e quella vegetariana. Lei cosa ci può aggiungere sul perchè?

“Il perchè è legato alla differenza degli approcci alimentari;

La dieta vegana e quella vegetariana sono ottime diete, ma sono limitative perchè

servono solo per alcune persone e non per tutti.

Non credo però che la dieta chetogenica abbia superato la dieta vegetariana.

Se l’ha superata, lo ha fatto temporaneamente, visto il picco di “popolarità” che sta avendo la dieta chetogenica”.

 

Ma Dott. Zanetti, non trova che oggi più che mai si parli solo di dieta chetogenica, e ancor più pericoloso, si parli di dieta chetogenica fai da te?

“La dieta chetogenica fai da te non esiste. Chi la segue, sbaglia. E’ una dieta terapeutica, e non funziona se fatta da soli e con gravi rischi per la salute”.

Con quale dieta allora si possono prevenire le malattie?

“Potremmo riassumere dicendo che le malattie si possono prevenire con la dieta mediterranea vera, quella originale, e non con quella trasformata in “occidente”.

Può concludere con un suo pensiero sui disturbi del comportamento alimentare, sull’anoressia nervosa, che è diventata la protagonista “sinistra” del lockdown?

“Sono i digiuni intermittenti che stanno prendendo il sopravvento nelle abitudini errate alimentari. L’anoressia nervosa è un disturbo che ha avuto nel passato momenti di picco, legati sempre alla “moda”. Il lockdown ha inciso e sta incidendo sull’equilibrio mentale delle persone in genere, e le persone fragili possono cadere più facilmente nei DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge la vita di una persona e ne limita le sue capacità relazionali, lavorative e sociali”.

Virginia Sanchesi

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Antiaging e Anti Invecchiamento. Trova la differenza

IL PENSIERO DI VIRGINIA 

L’invecchiamento naturale è un fenomeno prettamente legato al trascorrere degli anni, mentre la parola antiaging significa anti invecchiamento e antietà.

Cerchiamo di non confonderle perchè agiscono su piani diversi.

Oggi è possibile rallentare il processo di invecchiamento cellulare, ma quello che siamo geneticamente e la predisposizione a sviluppare malattie ed infiammazioni, contribuiscono ad accelerare l’invecchiamento.

Usare invece procedure antiaging non vuol dire assolutamente rallentare l’invecchiamento, ma porre rimedi di carattere principalmente estetico per apparire al meglio.

Mi è sembrato doveroso rivolgermi a chi di questi argomenti ne ha tratto dei libri, come il Dott. Marco Zanetti, Biologo, Farmacista e specialista in Scienze dell’Alimentazione:

Dott. Zanetti cosa vuol dire rallentare l’invecchiamento (slow aging) o rivolgersi a procedure antaging?

C’è una grande differenza tra i due e l’approccio è diverso.

Per rallentare l’invecchiamento dell’orologio biologico e aiutare il nostro corpo a vivere una vita più lunga occorrono una serie di azioni come fare un’attività fisica moderata, mangiare alimenti di origine vegetale in porzioni adeguate, ridurre gli zuccheri, mangiare considerevolmente più proteine, che con gli anni si assorbono di meno e sono alla base di tutti i nostri tessuti.

Infine è importante integrarsi adeguatamente con vitamine e anti ossidanti studiati ad hoc.

A questo punto Dott.Marco Zanetti cosa vuol dire allora attivare azioni anti aging per sembrare più giovani?

Lei ha usato le parole giuste. Antiaging è tutto ciò che combatte e nasconde il processo di invecchiamento dal punto di vista dell’apparenza. L’invecchiamento è un processo naturale.

Se mi sottopongo ad un trattamento medico estetico o estetico per sembrare più giovane, sto lavorando ad un processo antiaging.

Se faccio pesi ho un effetto antiaging in quanto contrasto l’aspetto estetico dell’invecchiamento legato alla perdita di massa muscolare.

Se mi tingo i capelli faccio estetica anti invecchiamento, ma non lo rallento.

Fare antiaging quindi non significa fare anti invecchiamento.

Se faccio invece anti invecchiamento a volte sto facendo anche antiaging, in quanto i risultati raggiunti esteticamente ne possono essere l’espressione.

Infine le terapie ormonali sostitutive sono terapie antiaging ma non anti invecchiamento: anzi a volte lo potrebbero pure accelerare”.

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L’ ”erba” del futuro Stop al dolore con le evoluzioni della cannabis

IL PENSIERO DI VIRGINIA

E’ notizia di questi giorni che saremo i primi in Europa a depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale.

Non voglio scendere sulle questioni politiche, etiche e morali ma su quelle mediche legate alla terapia del dolore, che è un argomento a me molto caro per le infinite applicazioni e per il grande aiuto che si puo’ dare ai malati e non solo. La Cannabis terapeutica precisiamo è un farmaco galenico, cioè un medicinale preparato da un farmacista specializzato che viene utilizzato per contrastare il dolore cronico, alcune patologie e sintomi. Spinelli, derivati e sballi vari non entrano in questo discorso, sia ben chiaro: sono tutt’altra cosa!
Viene prescritta da un medico che ne conosca gli usi (terapista del dolore) che, visitato il paziente, decide il protocollo terapeutico e ne firma la richiesta medica personale.
Mi rivolgo ad un grande esperto come il Dott. Luca Ferrero, specialista in anestesia e rianimazione in Torino, che ha fatto della terapia del dolore la sua missione di vita:

-Dott. Ferrrero quale cannabis è considerata terapeutica e quando si può utilizzare?
“Parliamo allora della cannabis FM-2 prodotta in Italia, in conformità alle Direttive Europeee in materia di medicinale, sulla base di un processo produttivo, controllato ed eseguito nello Stabilimento Chimico Militare di Firenze, autorizzato dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).”

-Per cosa lei prescrive la cannabis?
“ La cannabis terapia è un trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard, ed è spesso efficace dove le terapie convenzionali non lo sono state.
Grazie alla cannabis terapia- aggiunge il Dott. Ferrero -otteniamo la riduzione di movimenti involontari del corpo, alleviamo dolori di origine spastica (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale,epilessia, Morbo di Crohn, depressione etc.) dolori cronici, nausee e vomito causati da chemioterapie e radioterapie e molto altro ancora.”

-Quali possono essere i risvolti futuri?
“Nei prossimi anni le grandi industrie farmaceutiche faranno del loro meglio per dominare il mercato della cannabis terapeutica, producendo però farmaci a base di cannabis molto specifici e costosi. Nel frattempo tuttavia molti consumatori di cannabis terapeutica coltiveranno la propria cannabis a partire dal seme femminilizzato per ottenere, sotto guida medica , in modo economico la loro terapia.
Aggiungo che se queste piantine non vengono coltivate in modo specifico, risulteranno poi inefficaci e anche dannose nella parte terapeutica.
Mancano comunque degli studi comparativi, conoscenze precise sulle dosi, che devono essere diverse a seconda del paziente e delle patologie, ma non si sa in che termini, e se il preparato dovrà essere oleoso o destinato all’inalazione o essere bollito come decotto a base sostanza grassa, tenendo conto anche qui dell’esigenza del malato e della disponibilità del farmaco , in queste versioni.”.
Si ritiene che ognuno di noi possiede una rete di recettori di cannabinoidi, e che questo nostro sistema “endo-cannabinoide”sia unico.
Quando comprenderemo appieno questo sistema sarà possibile cominciare a calibrare per tutte le diverse patologie, terapie che soddisfino requisiti altamente specifici”.

Virginia Sanchesi

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Trova la differenza: chirurgia plastica e chirurgia estetica

IL PENSIERO DI VIRGINIA

Nella società moderna i mass-media comunicano messaggi in cui la bellezza fisica ha un ruolo visibilmente importante e spesso la bellezza esteriore e l’armonia delle forme condizionano fortemente le possibilità di apprezzamento sociale e di affermazione professionale del singolo individuo.

L’immagine ideale è quella di un corpo perfetto, armonioso, proporzionato ed elegante.
La chirurgia plastica ed estetica, avendo per definizione lo scopo di ricreare l’armonia delle forme e delle proporzioni secondo canoni estetici universalmente riconosciuti, è in grado di migliorare sensibilmente l’aspetto fisico e più in generale lo stato di benessere di un individuo, con ripercussioni positive sulla sua capacità di relazionare con il mondo esterno.

Questo spiega il frequente ricorso ad interventi di chirurgia plastica e di chirurgia estetica.

Diverso, però, è l’ambito di operatività delle due discipline.

La chirurgia plastica, infatti, consiste in interventi di carattere ricostruttivo (es. ricostruzione mammaria post-mastectomia, rino- settoplastica post-traumatica, mastoplastica riduttiva per ginecomastia, ricostruzione post-melanoma e tumori cutanei ecc.) volti a ripristinare una condizione di integrità fisica preesistente gravemente danneggiata da eventi di diversa natura (incidenti stradali, infortuni sul lavoro, tumori, ecc.).

La chirurgia estetica, invece, consiste in interventi di carattere correttivo (es. rinoplastica estetica, otoplastica, blefaroplastica, lifting, mastoplastica additiva, liposuzione e liposcultura ecc.) necessari per eliminare o migliorare imperfezioni fisiche naturali, anche modeste, ritenute dal paziente fortemente pregiudizievoli della sua sfera affettiva, sociale o professionale.
Entrambe le discipline hanno finalità terapeutica in quanto volte alla tutela della salute, intesa come stato completo di benessere fisico, mentale e sociale.

Il paziente che si rivolge al chirurgo plastico ed estetico, infatti, desidera comunque conseguire o ripristinare uno stato di benessere e di salute, indipendentemente dalle motivazioni che lo hanno indotto a ricorrere alla chirurgia plastica ed estetica.
C’è chi, ad esempio, ha la necessità di correggere una deformità fisica avente natura oggettivamente patologica e chi, invece, ricorre alla chirurgia plastica ed estetica per migliorare dei semplici inestetismi.

C’è chi, a causa dell’età, di una gravidanza o di un evento traumatico, non si riconosce più nel proprio corpo e vuole recuperare le forme perdute e chi, invece, non avendo avuto in dono forme armoniose vuole modificarle per piacere o per piacersi di più.
C’è chi desidera mostrare un’immagine corrispondente più al proprio modo di essere che alla sua età anagrafica e chi prende spunto da un cambiamento avvenuto nella propria sfera familiare o sociale per modificare o rinnovare anche la sua immagine.

In tutti questi casi la chirurgia plastica ed estetica consente di ricreare un’armonia delle forme e un equilibrio esteriore che spesso contribuiscono a rafforzare l’equilibrio interiore e il senso di autostima del paziente, ristabilendo uno stato di benessere fisico, mentale e sociale.

Virginia Sanchesi

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Come rimanere ever green!

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

…E un giorno svegliandoci e guardandoci allo specchio, veniamo travolti, con la stessa intensità di uno tsunami, dall’apparire del primo orripilante segno di cedimento del nostro viso! Solchi terrorizzanti che fanno cornice alle nostre labbra, infinite righine che appaiono ai lati dei nostri occhi, mentre osserviamo disperate i segni del tempo percorrere il nostro viso…ma cosa succede??

Un pò di training autogeno per calmarci, pensare che forse siamo così depresse da aver visto male e soprattutto correre subito ai ripari per avere la meglio su un nemico tanto forte quanto insinuante che è il tempo e i segni che lascia sulla nostra pelle!
La guerra incomincia senza perdere tempo ed è chiaro che bisogna agire su più fronti: cosmetici hi- tech, dieta bilanciata, fitness personalizzato e piccoli ritocchi di medicina estetica, il giusto cocktail per affrontare il nemico in piena forma e sconfiggerlo:

La tossina botulinica: è il nostro primo salvagente e a differenza di altri riempitivi iniettabili (filler), il botulino non riempie all’istante la ruga, ma blocca il muscolo che, contraendosi, la genera. Ideale per le rughe d’espressione della fronte, tra le sopracciglia e le zampe di gallina ai lati degli occhi. Oggi molti medici estetici preparati la applicano secondo il metodo “Botox Lift”, donando al viso un risultato morbido e naturale ma più giovane ed espressivo!
I fillers: quelli di ultima generazione sono a base di acido jaluronico stabilizzato, durano molto a lungo e servono per rendere più morbide le linee delle labbra, per riempire le rughe o gli svuotamenti di volume.
Bio-lifting: per una sterzata di energia della nostra pelle ecco iniezioni di vitamine, aminoacidi e acido jaluronico, a cui ci si deve sottoporre per almeno 5 sedute, a cadenza settimanale, aumentando come effetto, il tono e l’elasticità della nostra pelle.
Cellule in provetta: la tecnica più rivoluzionaria in assoluto è l’autotrapianto di cellule staminali, che producono collagene e fibre elastiche. Queste cellule staminali, ottenute dal proprio sangue, attraverso un processo di centrifugazione sono reimpiantate con micro iniezioni. Questo trattamento è assolutamente indolore e restituisce tonicità, freschezza e luce di giovinezza dopo qualche mese.

Per finire non manca l’aiuto della tecnologia con raggi taglienti, radiofrequenze, onde e ultrasuoni: tutte tecniche salvavita, che oggi vengono applicate nel campo della medicina, creando la MED-TECH per donarci una medicina estetica avanzata e felice con pochissima invasività, recuperi record ed un’aria naturale.

Anche gli tsunami…se non si possono fermare del tutto…si possono almeno arginare, riducendone i danni!

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Sogno di una notte di mezza estate

IL PENSIERO DI VIRGINIA

Faccio mio il famoso titolo della commedia di William Shakespeare scritta intorno al 1595.

Voglio ripercorrere con la memoria quello che definisco il “Sogno italiano di mezza estate” tra Musica, Calcio edOlimpiadi che ci hanno visto protagonisti in questa estate di fuoco.

Iniziamo il 22 maggio con i Maneskin e la vittoria all’Eurovision Song Contest: una giovane rockband che vince la gara europea della musica dopo 31 anni e che vola nelle classifiche mondiali, soprattutto quelle inglesi, che è come vendere ghiaccio agli eschimesi.

Continuiamo a giugno con gli Europei di calcio e il calcio in UK fa coppia con la musica.

L’Italia si aggiudica gli Europei 2021  (in realtà 2020) nella finalissima di Wembley e vince il trofeo dopo 53 anni.

Da una parte schierata una squadra costruita da Roberto Mancini con una forte identità di gruppo, con tanto carattere e altrettanto cuore; dall’altra la squadra inglese, a trattipresuntuosa, che in presenza dei Reali  non riesce ad accettare la sconfitta e si sfila la medaglia dal collo offendendo lo spirito sportivo e il fair play britannico.

Nello stesso giorno della finale degli Europei di calcio, ci troviamo protagonisti nella finale mondiale di tennis a Wimbledon.

L’italiano Matteo Berrettini di anni 25, n°8 nella classifica ATP, contro il mitico campione Novak Djokovic di anni 34, numero uno della classifica ATP.

Dopo aver conquistato l’Europa, i cosiddetti “Italians” partono ad agosto per le Olimpiadi di Tokyo per provare a prendersi lo scenario mondiale, mentre la giovane rockband Maneskin continua la propria ascesa raggiungendo la vetta delle classifiche internazionali.

A Tokyo 2020 è italiano l’uomo più veloce del mondo Marcel Jacobs, ed è italiano anche l’uomo che salta più in alto di tutti, Giammarco Tamberi, anche se ex aequo con Mutaz Barshim del Qatar…ma qui vince il concetto di sport, amicizia e solidarietà.

E’ altresì italiano ed italiana la marcia mondiale e l’inseguimento a squadra di ciclismo, per esattamente 40 medaglie tra  oro, argento e bronzo, stabilendo così il nuovo record di medaglie conquistate in una Olimpiade dall’Italia.

E’ stato commentato, dopo il leggendario oro italiano nella  finale 4×100 uomini, che nessuno delle altre nazioni presenti aveva tenuto conto che in gara c’erano quattro ragazzi italiani. La loro passione, sacrificio e spirito di squadra hanno portato ad una storica vittoria olimpica.

Sì, l’Italia oggi è un brand vincente non solo per il turismo o per il cibo, ma nella musica con i Maneskin, nel calcio con la Nazionale e alle Olimpiadi con gli atleti azzurri.

Voglio sperare che questo solstizio d’estate prolungato simboleggi, dopo una pandemia  mondiale ancora non risolta,la forza del nostro paese.

Un’estate in cui l’impossibile è avvenuto: spero che la ripartenza sia determinata come l’impegno e la costanza avuta dai nostri atleti alle Olimpiadi, e che questo sia veloce come Jacobs, e che voli alto come Tamberi, per una grande visione e fiduciosa nel futuro.

Virginia Sanchesi

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