IL LIBRO- Pagina 3

I bastardi di Sarajevo

SARAJEVO LIBRO

La città ha vissuto l’assedio più lungo della storia bellica europea. E anche oggi, quasi vent’anni dopo la fine della guerra, continua a essere sotto l’assedio delle mafie, della corruzione politica, giudiziaria e della polizia, dei giochi di potere tra fazioni religiose e politiche che fanno finta di contendersi le anime e invece lottano all’ultimo brandello di carne per appropriarsi dei soldi, delle risorse, del territorio

 

“I bastardi di Sarajevo”  (Infinito edizioni) è l’ultimo libro di Luca Leone, uno dei più attenti e informati giornalisti e scrittori sulle vicende balcaniche in generale e bosniache in particolare. Questa volta l’autore di “Srebrenica.I giorni della vergogna” e “Bosnia Express”, riassume in un romanzo che sembra quasi un “noir”  le lacerazioni, i drammi e le infinite miserie che ancora oggi segnano l’infinito dopoguerra di Sarajevo, della Bosnia Erzegovina e della sua gente. Sarajevo ha vissuto l’assedio più lungo della storia bellica europea. E anche oggi, quasi vent’anni dopo la fine della guerra, continua a essere sotto l’assedio delle mafie, della corruzione politica, giudiziaria e della polizia, dei giochi di potere tra fazioni religiose e politiche che fanno finta di contendersi le anime e invece lottano all’ultimo brandello di carne per appropriarsi dei soldi, delle risorse, del territorio. Luca Leone riassume le lacerazioni, i drammi e le miserie di una città in balìa della corruzione, di un Paese senza speranze di futuro, dove i fantasmi del passato tornano anche dall’Italia. Un racconto tragicamente bello. Bello perché vero, doloroso; tragico perché offre un inquietante spaccato della terribile pace con cui, da quasi vent’anni, devono quotidianamente fare i conti i bosniaci in generale e i sarajevesi in particolare.

 

È un quadro a tinte fosche che ha dato un significato più ampio e profondo a quel termine che Luca Leone pronunciò la sera di fine dicembre che a Cuneo abbiamo condiviso un dibattito sulla Bosnia:default. Sì, perché – come scrive con pieno realismo – mancanza, assenza, difetto sono oggi le caratteristiche della società bosniaca post-bellica. Se non sotto tutti, certamente sotto molti punti di vista. Il libro è una denuncia decisa dei senza scrupoli, dei profittatori, dei delinquenti che stanno soggiogando quel Paese, rubando ai giovani il loro futuro o, almeno, cercando di far questo. Si nota l’impronta di un giornalista d’inchiesta che interpreta e “usa” i vari personaggi per una forte denuncia. E’ un libro che chiunque legge si porta dentro, che apre gli occhi, che mette in guardia  da quella crudeltà che solo l’essere umano può mettere in atto quando vanifica il limite. Credo proprio che la lettura de “I bastardi di Sarajevo” sia quanto mai utile e necessaria per chi (a partire dai molti che vivono in quella meravigliosa e disgraziata terra dall’altra parte dell’Adriatico), pensa che lo “spirito di Sarajevo” non debba morire soffocato da nazionalismi, corruzione e criminalità. Con l’augurio che, presto, si possa scorgere all’orizzonte una primavera bosniaca.

 

Marco Travaglini

“Diario di un senatore di strada”

LANNUTTI

Sabato 24 gennaio Elio Lannutti  sarà a Moncalieri, alla sede di Adusbef Piemonte

 

Tutti conoscono Elio Lannutti Il presidente e fondatore di Adusbef – Associazione diritti utenti servizi bancari e finanziari è noto, grazie anche alle sue ripetute presenze televisive (Ad esempio a “Striscia la notizia” su Canale 5) come difensore dei cittadini dallo strapotere di banche e finanziarie. Sabato 24 gennaio sarà a Moncalieri, alla sede di Adusbef Piemonte, in via San Vincenzo 5, per presentare il suo ultimo libro “Diario di un senatore di strada”. I lavori verranno introdotti da Alessandro Di Benedetto, presidente di Adusbef Piemonte e sono previsti gli interventi del senatore Elena Fissore e del vice sindaco di Moncalieri Paolo Montagna.

 

Massimo Iaretti

E Utrecht aprì le porte ai Savoia

vittorio emanuele

Un testo che chiude le celebrazioni dei 300 anni dell’assedio e della battaglia di Torino del 1706

 

“Dal Trattato di Utrecht nasce una identità e una autorevolezza del Piemonte – che attuò riforme durature e poi un Risorgimento ed una moderna Costituzione – che caratterizzano ancora oggi la nostra regione”.Con queste parole l’assessore al Personale e relatore dell’opera, Giovanni Maria Ferraris, in rappresentanza di Giunta e Consiglio regionale, ha chiuso l’incontro nell’Aula di Palazzo Lascaris, di presentazione del volume “Utrecht 1713. I trattati che aprirono le porte d’Italia ai Savoia” a cura di Gustavo Mola di Nomaglio e Giancarlo Melano.

 

Il volume raccoglie quarantacinque saggi originali prodotti dai quarantasei studiosi partecipanti al convegno del 7/8 giugno 2013.“Andiamo verso una società che omologa tutto e tutti. Ma guardare al nostro passato – ha spiegato Mola di Nomaglio – serve a farci capire perché siamo così e tra poco non lo saremo più”.Un testo che chiude le celebrazioni dei 300 anni dell’assedio e della battaglia di Torino del 1706 descrivendo gli avvenimenti e il clima che, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, hanno cambiato l’Europa e aperto lo sviluppo della nostra regione verso l’Italia.

 

Dopo i volumi “L’alba di un regno 1706”, “Testimone del Risorgimento”, la rievocazione storica alla Continassa, con centinaia di figuranti provenienti da tutta Europa e diverse altre attività, con il convegno dello scorso anno sul Trattato e la pubblicazione di questo conseguente volume, “l’Associazione Torino 1706, fondata nel 2004, con l’apporto di associazioni e istituzioni che avevano ed hanno interesse per la nostra storia – ha dichiarato Melano – oggi chiude la sua attività”.

 

Ha moderato la serata Albina Malerba (direttore Centro studi piemontesi) ed hanno parlato – di fronte ad una sala gremita di studiosi, autorità e molti degli autori del volume – anche Luigi Stefani (presidente degli Amici del Museo d’Artiglieria) e Giuseppe Balbiano d’Aramengo (relatore del volume). Hanno contribuito alla particolare atmosfera della serata i figuranti del Gruppo storico “Pietro Micca” nei loro splendidi costumi settecenteschi.

 

(www.cr.piemonte.it)

Quelle misteriose complicità sulle Brigate Rosse

Moro Br

A PALAZZO CISTERNA  “LA ZONA GRIGIA” 

 

Nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna (sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria), è stato  presentato il libro di Massimiliano Griner “La Zona Grigia”, edito da Chiarelettere. Presenti oltre all’autore, Massimo Coco (figlio del Procuratore generale di Genova ucciso dalle Brigate Rosse l’8 giugno 1976), Dante Notaristefano (Presidente dell’Associazione Vittime del Terrorismo), l’avvocato Alessandro Melano, lo storico e Presidente del Centro Pannunzio, Pier Franco Quaglieni. Modererà l’incontro il giornalista Luciano Borghesan, Vice-Presidente del Circolo della Stampa di Torino.

 

Quella delle Brigate Rosse e dei lutti che provocarono è una storia mai del tutto chiarita, i cui protagonisti sono in parte ancora presenti sul palcoscenico della politica e della società. Migliaia di persone (non meno di 10.000 i fiancheggiatori delle BR secondo un rapporto del PCI), tra simpatie, silenzi, complicità indirette o scoperte, resero possibile una guerra che ha lasciato troppi morti e feriti e che ha infangato il sogno di giustizia di tanti giovani impegnati allora a difendere la democrazia dall’eversione fascista.

 

Da sole le BR non ce l’avrebbero fatta a mettere in ginocchio un Paese intero. In questo libro si vuole ricostruire il percorso di chi, tra le file della borghesia e anche della classe operaia, ha aderito, simpatizzato o accettato di coprire e giustificare il fenomeno terroristico. Negli uffici, in fabbrica, nelle aule universitarie, nei giornali molti simpatizzavano con chi aveva scelto la linea di opposizione violenta allo Stato. Talvolta è mancata una franca assunzione di responsabilità ed è prevalsa la voglia di chiudere con il passato, cancellandolo. Per paura, per vergogna, per calcolo di potere. 

(www.provincia.torino.it)

La storia degli sport passando per il tifo

libro tifo

“GRIDALO FORTE” LA TIFOSERIA IN ITALIA DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

 

Il libro, scritto da Flavio Pieranni, spiega la nascita della tifoseria in Italia che si intreccia alla storia dello sport. Dai grandi Campioni alle grandi tragedie, vengono narrati gli episodi più significativi attraverso articoli di giornali d’epoca.

 

Fa riflettere la duplice personalità degli ultras , che nei palazzetti dove si svolgono le partite di pallavolo e basket spesso sono tranquilli e accettano condizioni che nel calcio non accetterebbero mai. La presentazione del libro si terrà venerdì 12 dicembre alle ore 20:00 al Blu Paradise, in via Pietro Cossa 121 Torino

 

 “GRIDALO FORTE” DI FLAVIO PIERANNI – EDIZIONE BRADIPO LIBRI

 

 

Maria Ferreri

Chiara Mandich

Dal Piemonte a Westminster Palace

anta

londonA Londra per presentare il suo libro su Lord Lothian. E’ il saggista Claudio Anta

 

Claudio Anta, docente di diritto ed economia alle superiori a Novi Ligure, ma che vive ad Ovada conosciuto anche nell’ambiente universitario , pubblicista e saggista con diverse pubblicazioni a suo attivo sul tema dell’integrazione europea, ha presentato martedì 25 novembre in una delle più prestigiose sedi della cultura europea la biblioteca della House of Lords al Westminster Palace di Londra, la sua ultima fatica. Si tratta del saggio “Lord Lothian: The Paths of Federalism” edito per i tipi di Peter Lang, Bruxelles, nel quale affronta la figura di Philip Kerr, undicesimo marchese di Lothian, una delle figure il cui pensiero è stato preso a modello dai seguaci dell’idea federalista sognata da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, padri ed estensori del Manifesto di Ventotene.

 

Perché un libro su Lord Lothian ? “Mi ha colpito la sua figura poliedrica – dice Anta – c’è un Lordo Lothian politico, segretario particolare di Lloyd George e componente della delegazione britannica a Versailles, c’è un teorico lucido del federalismo che egli intuisce come un “antidoto” alla disgregazione dell’Impero Britannico e forte risposta alla crisi che avrebbe colpito l’Europa dopo la pace al termine della Grande Guerra, c’è il diplomatico che fu ambasciatore a Washington nel 1939/1940 anno della sua morte”. All’importante presentazione londinese Anta è arrivato dopo aver inviato il suo lavoro 6/7 mesi orsono a Michael – Ancramm attuale tredicesimo marchese di Lothian e suo pronipote.

 

Massimo Iaretti

“Tutto ciò che voglio sei tu”

 

barresi libroIl titolo del libro di Angela Barresi può sembrare una dichiarazione d’amore, in realtà, prendendo spunto da una famosa canzone degli U2, il libro racconta la passione per la band irlandese con gli occhi di una donna che scopre di essere fan attraverso l’educazione musicale del fratello maggiore.

 

Pagine e pagine che ripercorrono la storia della band; parole che emozionano i veri fans e ne creano di nuovi…pagine che lasciano una traccia indelebile, nero su bianco, della vita, delle iniziative e della creatività di un uomo che si fa chiamare Bono.

 

I capitoli sono scorrevoli e piacevoli ed alternano punti di vista dell’autrice (torinese e indubbiamente fan sfegatata) agli avvenimenti che hanno avuto come protagonisti gli U2 a 360 gradi.

 

Non rimane che leggerlo tutto d’un fiato.

 

“Tutto ciò che voglio sei tu”, di Angela Barresi. Chiaramonte Editore

 

Le Br all’ombra della Mole con sequestro di persona

torino bnlibro sequestroCompare una Torino nebbiosa, fredda, ostile, ravvivata dalla descrizione di alcuni locali e ristoranti, alcuni scomparsi, altri sopravvissuti, di alcuni scorci della città e delle campagne circostanti. Compare la Torino industriale di allora, delle Brigate Rosse e delle fabbriche

 

 

E’ uscito (La Feltrinelli di piazza CLN, a Torino) Sequestro di persona a Torino, romanzo di esordio di Luisa Martucci. Nata e sempre vissuta a Torino,  ha scritto un giallo sfumato di rosa, ambientato negli anni’70. La protagonista è Lilia, una ragazza del suo tempo, penalizzata da vecchi pregiudizi, che incappa in una storia d’amore contrastata dalle famiglie, ma riesce a riscattarsi e ad evolvere aiutando non soltanto se stessa, ma anche l’uomo di cui è innamorata. La sua metamorfosi avviene sì grazie alla sua forza di carattere, ma anche al periodo storico, in cui le donne incominciano a prendere coscienza di sé.

 

Luca Della Rovere, nipote di un industriale, viene rapito e l’atto è rivendicato dalle Brigate Rosse. Lilia, che da anni ormai ha lasciato Torino per sfuggire al passato, quando apprende la notizia, nella redazione del giornale milanese dove lavora, ritorna nella sua città e riprende le fila della vicenda che credeva di essersi lasciata alle spalle, molto più forte di prima nel carattere e nei propositi.

 

Compare una Torino nebbiosa, fredda, ostile, ravvivata dalla descrizione di alcuni locali e ristoranti, alcuni scomparsi, altri sopravvissuti, di alcuni scorci della città e delle campagne circostanti. Compare la Torino industriale di allora, delle Brigate Rosse e delle fabbriche.

 

La trama si svolge su due piani temporali, nel periodo del sequestro e in quello dell’incontro tra Lilia e Della Rovere: la storia gialla e quella rosa, entrambe avvincenti fino alla conclusione. I personaggi sono ben delineati, a partire dalla protagonista, che reagisce ai torti e prende in mano il proprio destino, alle figure minori, come il commissario Corato, poliziotto che non esita a infrangere qualche regola per ottenere risultati, o il giornalista a caccia di scoop o l’insegnante di estrema sinistra che s’intrufola tra i delegati. Un romanzo che ben si inserisce nella corrente  molto apprezzata dei gialli ambientati a Torino, dalla Baltaro in poi.

 

“Sequestro di persona a Torino”

di Luisa Martucci

La Feltrinelli di piazza CLN 

La rivoluzione di Francesco

Papa Francesco ha innescato una “primavera” nella Chiesa che coinvolge tutta la società

 

papa espressoLa rivoluzione del Papa argentino è illustrata nel libro di Raffaelle Luise “Con le periferie nel cuore”, edito da San Paolo. Il volume è stato presentato anche al Circolo dei Lettori con Franco Garelli, sociologo.

 

Papa Francesco ha innescato una “primavera” nella Chiesa che coinvolge tutta la società. Il vaticanista Rai ha ricostruito il primo anno di pontificato attraverso i commenti di atei e credenti, come Leondardo Boff, Vito Mancuso, Massimo Cacciari.

 

Un volume interessante che fa riflettere sul futuro del cattolicesimo nel contesto di globalizzazione che coinvolge non solo economia e società ma anche la fede.

 

 

Ricordi della città operaia

operaia

“Una Torino che cambia pelle ma che, anche dopo la sconfitta degli anni Cinquanta e la vergognosa repressione antioperaia della Fiat che trasforma la fabbrica in un vero e proprio regime autoritario, resta Torino operaia, democratica e antifascista (e comunista)”. E’ quanto scrive Fausto Bertinotti nella prefazione al volume di Nello Pacifico. Siamo nel Novecento e il libro si dipana come viaggio nella città operaia, nell’antifascismo all’interno della grande fabbrica, nelle vite difficili degli immigrati, sotto l’occhio protettivo(?) del partitone rosso. Il tutto nei ricordi dolci e amari dell’autore, che fu operaio prima di diventare corrispondente torinese dell’Unità.

I balilla di corso Parigi. Storie di schiene dritte e no”. Di Nello Pacifico, Ediesse