Il Grande Basket di Torino

In attesa del ritorno di Larry Brown e dell’armata Olimpia Milano

E’ stato un periodo intenso, molto ma molto travagliato che avrebbe potuto anche avere un valore diverso se le quattro partite perse ai supplementari o all’ultimo secondo si fossero trasformate in altrettante vittorie, ma, come più volte scritto, con i se e con i ma non si fa la storia. Però si può costruire il futuro ed è da qui che si ripartirà, grazie anche al ritorno dell’Human Legend Larry Brown

Troppe le voci che, anche incuranti dei problemi di salute di una persona, avevano gufato contro il mitico Coach, ma il carattere di Larry non può essere messo in discussione, e chiunque pensi in questo modo, dubitiamo forte che sappia di chi si sta parlando. In settimana la Fiat Torino Basket ha dimostrato ancora una volta la “forza” nascosta che, se ben evocata e poi controllata, è in grado di affrontare e annichilire ogni squadra avversaria. La componente degli ultimi secondi non è ancora patrimonio del gruppo dell’Auxilium, ma confidiamo che il tempo possa ragionevolmente condurre ad una gestione più attenta di alcuni particolari. Ed in questo, fortunatamente, Larry Brown è un vero leader. Il leader è un esperto anzitutto di ciò di cui si occupa, e non studia solo le partite o gli schemi, ma conosce ogni dettaglio e sa trasmetterlo ai suoi “guerrieri” in campo. Un leader che è riconosciuto in quanto autorevole e non autoritario, un leader che sa comunicare con i suoi giocatori, che decide ma ascolta, che agisce ma comprende, che getta la mente insieme al cuore in tutti i giorni in allenamento e che ha sempre dedicato allo sport più entusiasmante che si giochi al coperto ogni istante del proprio pensiero. Leggende lo si diventa, non si nasce: anche se qualcuno sembra predestinato. Ora, il timone sembra pronto a tornare nelle mani di chi ha costruito una squadra costruita da lui e dedita ad un gioco unico, come non si vedeva da tanti anni; sarà una scommessa, e su questo non ci sono dubbi, ma solo i grandi mettono in discussione se stessi anche quando non ce ne sarebbe bisogno, ed il pubblico che popolerà gli spalti e le curve del Palavela domenica sera saprà apprezzare tali qualità. Un pubblico che, proprio nella serata di mercoledì prima della partita con il Malaga, ha ricevuto il giusto tributo dell’Auxilium tramite il suo presidente Antonio Forni per un suo tifoso, Massimiliano P., che per una disgrazia è venuto a mancare ai suoi cari e a tutti i suoi amici tifosi, creando purtroppo un vuoto che speriamo possa essere riempito dal calore di tutti coloro che lo ricordano e lo ricorderanno nei tempi futuri e nelle battaglie sportive che verranno. Torino non è una città facile per lo sport, dove anche vincendo non sempre si viene ritenuti all’altezza da coloro che dello sport ufficiale fanno parte dal loro divano o dalle loro scrivanie. Ma alcune pagine indelebili non si cancellano, e le emozioni vissute (anche nell’entusiasmante ultimo quarto della partita con Malaga, con un 20 – 2 clamoroso) sono parte di quello spirito gialloblù positivo che dovrà permeare un Palavela colmo di persone per la difficilissima sfida contro l’armata di Milano basket. Un Palavela che si tingerà di rosa a testimonianza di una splendida unione tra l’Auxilium e il Centro Ricerche di Candiolo, un’unione tra sport e ricerca della salute e ricerca per la vita. Sono valori fondamentali che voleranno trasversali in un’atmosfera unica. Il risultato è una componente importante, e nello sport a volte è tutto: ma le emozioni sono indispensabili per darci uno scopo ideale nella vita. Si può perdere e si può vincere, nel basket non c’è pareggio: la carica di tutti i veri tifosi cercherà di colmare la difficoltà oggettiva di affrontare una squadra che con un solo giocatore doppia con il suo stipendio l’ammontare di tutti quelli di Torino messi insieme. Milano non ha riserve, solo giocatori che a turno si alternano in campo. Ma la FIAT Torino basket ha il cuore e lo spirito di tanti: vincere non sarà facile, ma sarà possibile. L’importante non è partecipare, ma partecipare per poter vincere (questo il vero motto di De Coubertin) e i ragazzi e The Coach ci proveranno. Go Aux.

Paolo Michieletto