Da venerdì 27 gennaio a domenica 19 febbraio: Memoria, speranza, storia e solidarietà. Inaugurazione: venerdì 27 gennaio 2017, ore 18. Ingresso libero
Tra le tante iniziative promosse in ricordo della Shoah, l’allestimento proposto dal castello di Racconigi con Progetto Cantoregi affianca il ricordo del dramma dei deportati, e in particolare di coloro che vennero catturati proprio nel territorio cuneese, alla speranza rappresentata da coloro che non vollero allinearsi, come l’assistente sociale polacca Irena Sendler che, da sola, salvò 2.500 bambini. L’iniziativa, in linea con l’impegno civile da sempre al centro dell’attività della compagnia, è anche un delicato ricordo di Vincenzo Gamna, fondatore di Progetto Cantoregi scomparso un anno fa pochi giorni dopo l’inaugurazione del suo ultimo allestimento, realizzato proprio per il Giorno della Memoria. Dal 27 gennaio al 19 febbraio, il Salone d’Ercole del castello accoglie un suggestivo allestimento realizzato con filo spinato, fiori, mele e 334 barattoli di vetro all’interno dei quali sono racchiusi i nomi degli ebrei stranieri deportati nel 1943 dal campo di Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz. Le loro storie si intrecciano con quelle di don Raimondo Viale, prete e partigiano protagonista del libro di Nuto Revelli “Il prete giusto” già ripreso da Progetto Cantoregi in uno spettacolo del 2009 di cui la sera dell’inaugurazione saranno eseguite alcune letture. Tra queste, particolarmente toccante è quella del piccolo Gerard Zynger che, dopo un attacco epilettico, fu rinchiuso nel manicomio di Racconigi. Mentre i genitori, ebrei di origine russa, trovarono la morte ad Auschwitz, egli rimase a Racconigi fino al 1960, quando fu trasferito all’ospedale psichiatrico di Volterra. La scelta di racchiudere i nomi dei deportati in delicati, ma ermetici barattoli di vetro, è un omaggio al coraggio della giovane assistente sociale di Varsavia che riuscì a portare fuori dal ghetto quasi 2.500 bambini affidandoli, con nomi e documenti falsi, a conventi e famiglie. Per poterne ricostruire le identità, Irena nascose infatti i loro documenti e informazioni sulle loro famiglie di origine in contenitori di vetro sepolti in giardino. Nominata nel 1965 “Giusta tra le nazioni”, Irena alla fine della guerra riuscì a ricontattare 2.000 bambini.
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Per visite guidate all’allestimento FIORI NEL VETRO contattare:
Progetto Cantoregi 335.8482321 – 338.3157459 – info@progettocantoregi.it
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 9 alle 18. Al Salone d’Ercole si accede con il biglietto di ingresso al castello, salvo esenzioni, sconti e tessere)
Inoltre mercoledi 8 febbraio alle ore 18 il castello ospita la presentazione del volume di Adriana Muncinelli ed Elena Fallo, ricercatrici legate all’Istituto Storico della Resistenza cuneese, che hanno riportato alla luce le storie dei deportati dal campo di Borgo Sal Dalmazzo: “Oltre il nome. Storia degli ebrei stranieri deportati dal campo di Borgo San Dalmazzo” (Le Château Edizioni, 2016).