Di scena al teatro Regio di Torino, per la sua prima esecuzione torinese, giovedì 13 aprile alle 20 “L’Inconorazione di Dario”di Antonio Vivaldi. Esiste un legame particolarmente stretto tra il musicista veneziano e la capitale sabauda. Alla Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto è custodito, infatti, il Fondo Foà -Giordano, comprendente ben 27 volumi di manoscritti Vivaldi, in gran parte autografi, tra cantate, opere sacre e musica strumentale.
Tra queste la partitura dell’ nconorazione di Dario, comprendente la Sinfonia e tre atti. Nel libretto, composto da Adriano Morselli, si precisa che si tratta di un dramma per musica da rappresentarsi al teatro di Sant’Angelo come terza opera del Carnevale 1716 e proprio il libretto risulta dedicato all’ Altezza Serenissima Don Antonio Fernando Gonzaga, duca di Guastalla. A parte la vicenda principale, l’opera è ricca di scenette comiche e conosce una frammentazione dell’azione, responsabile sul piano musicale dell’alternanza di recitativi e arie, che si sgretolano in varie ariette. La parte musicalmente più curata è quella di Oronte, pretendente di Statira, mezzosoprano, interprete dell’ aria ” on mi lusinga vana speranza”, accanto al ruolo di Dario, re dei Persiani, interpretato dal tenore Carlo Allemano, a sua volta interprete di quattro arie. La principessa primogenita di Ciro, Statira, è il contralto Sara Mingardo. La sorella minore Argene è interpretata dal contralto Delphine Galou e il filosofo Niceno dal baritono Riccardo Novaro. “La strumentazione dell’opera – afferma lo studioso Mario Rinaldi – è a tratti molto accurata, soprattutto laddove il fagotto accompagna le chiacchiere del filosofo Niceno nell’atto primo e nell’aria del terzo “Sentirò tra ramo e ramo”, nella quale sono presenti violino, violoncello e flauto, in intervalli studiati per raggiungere un effetto ornitologico”. L’inconorazione di Dario fa parte del progetto Opera barocca e rappresenta il cuore del Festival Vivaldi, che coinvolge, oltre al teatro Regio, anche altre importanti istituzioni musicali e culturali torinesi.
Mara Martellotta