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Una domenica per raccontare la Torino Green e festeggiare la Giornata Mondiale dell’Ambiente

RITORNA IL GREEN FEST!

Dopo il grande successo dell’edizione 2021, ritorna il Green Fest: una giornata speciale per raccontare la Torino Green e sostenibile. Torino d’altronde è città verde per eccellenza: per natura, con i grandi viali alberati che la contraddistinguono, i suoi tanti parchi ma anche grazie all’impegno quotidiano della città stessa per renderla un modello di sostenibilità, tanto da essere arrivata finalista del titolo Capitale Verde Europea 2022.  

E quale data migliore, se non proprio la Giornata Mondiale dell’Ambiente, per celebrare le sue anime verdi? Ecco il Green Festdomenica 5 giugno. Per tutto il giorno saranno proposti workshop, talk, tour guidati e attività per i più piccoli e non solo, con la partecipazione di istituzioni e realtà cittadine che racconteranno così il loro impegno per la sostenibilità. Cuore pulsante della giornata sarà in particolare il Distretto Lingotto, che comprende le principali attività culturali e commerciali che animano il quartiere. Lingotto d’altronde è da sempre simbolo della Torino che si rinnova, dallo stabilimento di produzione FIAT, alle Olimpiadi invernali 2006, sino ad arrivare all’inaugurazione del primo Green Retail Park al mondo, Green Pea, nel dicembre 2020 e alla recentissima riapertura al pubblico della Pista 500 sul tetto del Lingotto, con un giardino pensile tra i più grandi del mondo. La vocazione “verde” del Lingotto, arriva così alla massima espressione, ma non bisogna dimenticare che il Lingotto è verde già per naturale collocazione, grazie alla presenza del panorama precollinare, il vicino Parco Valentino, polmone della città e il corso del fiume Po. E poi sin dal 2018 il piazzale di via Fenoglietti davanti a Eataly Lingotto ospita Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti, a disposizione della comunità per formare e informare sulla produzione orticola a km 0 e promuovere esperienze di cittadinanza attiva. Dal maggio 2021, inoltre, dall’impegno di Eataly e Green Pea è nato vicino all’Or-TO il Bee Garden, spazio verde amico delle api e degli altri insetti impollinatori.

La giornata del 5 giugno sarà così l’occasione per raccontare le tante anime che rendono ricco e vivo il Distretto Lingotto.

Si inizia subito al PAV Parco Arte Vivente: alle 8.15 Saluto alla Terra a cura del Centro Yoga Semi di Yug di Torino, negli ampi spazi verdi di via Giordano Bruno 31. La partecipazione è a offerta libera, con prenotazione obbligatoria a info@semidiyug.com

Basta attraversare la Passerella Olimpica ed ecco Eataly, che vede in Lingotto la sua prima sede storica, dalla quale poi sono nati tutti gli altri centri in Italia e nel mondo. Ospitato nell’ex opificio Carpano, Eataly è da sempre riferimento per l’eccellenza a tavola, con attenzione particolare al territorio e all’ambiente. Dalle 10 e fino alle 18 sul Piazzale sarà ospitato Produttori in piazza: contadini e artigiani propongono i loro prodotti freschi, locali e genuini, anche attraverso il racconto del loro lavoro e della loro visione dell’agricoltura sostenibile. Presìdi, Comunità Slow Food ed eccellenze del territorio saranno al centro dell’attenzione e saranno raccontati direttamente dai produttori stessi durante tutta la giornata. In più, un Tour gratuito presso i banchi dei contadini insieme a Slow Food Torino Città permetterà di scoprire da vicino le storie e i segreti del loro lavoro: è il ProdutTour, alle ore 11 sul Piazzale. Sempre alle 11 altro momento di approfondimento sarà il talk “La cucina sostenibile”. La sostenibilità è davvero perseguibile tutti i giorni e se sì, come? Ne parleremo insieme ad Eric Vassallo e i suoi ospiti. Il Green Fest sarà inoltre animato dal laboratorio didattico gratuito nell’Or-TO “Mani in terra” rivolto ai bambini perché anche loro imparino a creare e coltivare un piccolo orto sul balcone di casa, in compagnia del naturalista e apicoltore Davide Lo Bue. E nel pomeriggio sempre per i più piccoli ecco il Gioco della Gallina sul piazzale, in versione gigante, per scoprire il ciclo delle stagioni, lo stile di vita sostenibile, l’associazione Slow Food e i Presìdi Slow Food sparsi nel mondo, giocando e divertendosi. Per l’occasione, infine, i ristoranti di Eataly proporranno negli spazi all’interno e anche nell’ampio dehors immerso nel verde dell’Or-TO, ricette green: dalla colazione alla cena, passando per il pranzo, la merenda e l’aperitivo!

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e su prenotazione su www.torino.eataly.it

Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo di fianco al primo Eataly, alle 15.30 ha in programma la sessione di plogging per ripulire il Distretto Lingotto dai rifiuti e scoprire come gestire al meglio il problema del littering in città, i rifiuti di piccole e piccolissime dimensioni. Un’attività organizzata in collaborazione con Eataly e Centro Commerciale Lingotto, insieme a Roberto Cavallo di E.R.I.C.A., società cooperativa che dal 1996 si occupa di ambiente.  Keep Clean and Run e il quartiere sarà ancora più bello! Evento gratuito, su prenotazione su www.greenpea.com

Dall’altra parte di via Fenoglietti, si trova il Centro Commerciale Lingotto, che per l’occasione inizia un’importante collaborazione con il Consorzio CORIPET: presso la nuova Corte della Ristorazione sarà installato un nuovo eco-compattatore di bottiglie in PET destinato al riciclo delle bottiglie del “consumo fuori casa”, con sconti e vantaggi a fronte di più conferimenti. Per l’occasione i più piccini potranno scrivere l’iniziale del loro nome con la plastica riciclata e prima di buttare la bottiglia nell’eco-compattatore potranno lasciare il loro “messaggio sulla bottiglia” per l’ambiente.

La Pinacoteca Agnelli, che il 27 maggio inaugura il suo nuovo corso aprendo al pubblico la storica pista sul Lingotto, proporrà uno speciale pomeriggio di attività gratuite aperte alle famiglie, con workshop a partire dalle nuove opere esposte sulla Pista 500 – installazioni ambientali, luminose, sonore e video, in un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea e di scoperta delle nuove progettualità del museo. Per maggiori informazioni e prenotazioni, questi i riferimenti: educa@pinacoteca-agnelli.it (dal lunedì al venerdì) e 011.0925019 (sabato, domenica e festivi).

Sempre il pomeriggio del Green Fest sarà arricchito dalle proposte del MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile: nella suggestiva ambientazione della Piazza, propone dimostrazioni e brevi laboratori gratuiti sui temi dell’auto elettrica e a idrogeno. Tutor del Team H2politO saranno a disposizione del pubblico per domande e approfondimenti, dalle 15 alle 17.

Non poteva mancare il polo GL events Italia – Lingotto Fiere, che per l’occasione mette a disposizione 200 codici sconto per la partecipazione a Torino Comics,  la grande festa dedicata ai fumetti, al mondo cosplay, ai tornei di esport e videogame, ai giochi da tavolo e al mondo movie che si svolgerà a Lingotto Fiere dal 10 al 12 Giugno 2022. Per i più veloci, una sorpresa green e sostenibile li aspetterà al punto info. Per partecipare basta collegarsi al link https://torinocomics.com/85864/ridotto-green-fest

Infine, domenica 5 giugno è anche l’ultima giornata della seconda edizione del Festival della Gentilezza: dall’1 e fino al 5 giugno ritorna il Festival che si propone di animare lo spazio pubblico del Quartiere con atti artistici. Per la giornata sarà gemellato con il Green Fest. Alle 16 Passeggiata del Lingotto a tema sostenibilità a cura della Fondazione per l’Architettura, con partenza da Piazza Carducci e arrivo sul Piazzale di Eataly e Green Pea. A seguire, alle 18.30 si terrà negli spazi di Green Pea l’evento conclusivo, lo spettacolo teatrale “Non c’è un Pianeta B” di e con Roberto Cavallo e prodotto da Ricrea – Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi in acciaio: un viaggio alla scoperta dei rifiuti abbandonati e dei tanti piccoli gesti quotidiani per fare la differenza, al ritmo della musica de La Quadrilla Folk Band e con la regia di Olivero Corbetta. Evento gratuito su prenotazione su www.greenpea.com

Il Green Fest è un evento organizzato dal Distretto Lingotto, con il patrocinio della Città di Torino e di Circoscrizione 8.

Primo Master dell’enoturista. Go Wine Campus

MERCOLEDI’ 20 – SABATO 23 LUGLIO 2022

Continuano le iscrizioni per partecipare ai quattro giorni ad Alba e nelle Langhe per approfondire sul “campo” le conoscenze sul vino e sull’enoturismo, attraverso lezioni, momenti di degustazione, percorsi sul territorio, case studies e testimonianze live con personaggi di spicco dell’enogastronomia.

 

 

Come annunciato Go Wine, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo, promuove per la prima volta un Master dedicato all’enoturismo.
Un Campus che va ben oltre le esperienze in cantina e le molte iniziative sinora svolte invitando i soci a camminare i territori del vino.

Da mercoledì 20 a sabato 23 luglio i partecipanti potranno vivere una vera e proprio full immersion dedicata al tema, con le quattro giornate sempre suddivise in due parti: al mattino le lezioni con un parterre di docenti molto qualificato che presentiamo a seguire; al pomeriggio incontri ed esperienze, sempre nel segno dello studio e dell’esame di casi che invitano all’approfondimento.

La Langa del Barolo, a due passi da Alba, è il teatro di questo Campus: un luogo che ha sviluppato con risultati di eccellenza il turismo enogastronomico ed ha ottenuto l’importante riconoscimento dell’Unesco.

Un teatro naturale perfetto per studiare la materia e svolgere anche molte iniziative parallele, pensate nel programma per arricchire l’esperienza. Ogni momento della giornata è pensato infatti per accostare allo studio momenti piacevoli e sfiziosi, come gli assaggi dei “wine time”, le cene in cantina, gli incontri con i produttori.

L’invito è rivolto a uomini e donne del vino, a giovani che operano in cantina o intendono attraverso gli studi e il lavoro avvicinarsi a questo mondo, ad enoappassionati che intendono affinare le loro conoscenze in un format unico nel suo genere.

 

IL PROGRAMMA

L’organizzazione delle prime due giornate si avvale del contributo e della presenza di Magda Antonioli Corigliano.

MERCOLEDÌ 20 LUGLIO

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

 

ore 9.30

Introduzione e presentazione del Campus

Le nuove tendenze della domanda di turismo enogastronomico: emozioni lette fra tempo libero e mondo dell’agroalimentare

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

La supply chain dell’offerta del turismo enogastronomico: attori, cultura e servizi per creare una rete di prodotti turistici di eccellenza

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante del Castello di Grinzane

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– dal Castello di Grinzane di Cavour al modello Grinzane oggi

– il vigneto sperimentale e la collezione ampelografica

 

ore 18.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus: Autoctono si nasce…

 

ore 20.00

Cena

 

GIOVEDI’ 21 LUGLIO

 

MATTINO

Il Turismo del Vino

Sala didattica
Enoteca Regionale Piemontese di Grinzane Cavour

ore 9.30

 

Enoturismo e territorio: la premessa per azioni di comunicazione e promozione congiunta

Docente:
Prof.ssa Magda
Antonioli Corigliano

ore 11.00

Coffee break

 

 

ore 11.15

La parola ad alcune esperienze sul “campo”

a) Ente Turismo,

b) Consorzio Turistico,

c) Strada del Vino

 

ore 13.00

Brunch presso il ristorante Brezza di Barolo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e storia:

– Fontanafredda, il borgo, le cantine storiche

– il Castello di Barolo, il modello enoteca regionale

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus nelle terre del Barbaresco

 

ore 20.00

Cena in cantina nel Barbaresco

 

VENERDI’ 22 LUGLIO

MATTINO

Il vino elemento di traino per il Turismo del Vino 

Lezione in cantina

ore 9.30

Introduzione a cura di Go Wine

Vini autoctoni e internazionali

Docente: Professor
Vincenzo Gerbi

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Vigneto e paesaggio per lo sviluppo del territorio e dell’enoturismo

Docenti: Professor

Marco Devecchi

 

 

Il ruolo della cantina

Docente: Enologo

Gianfranco Cordero

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e organizzazione: il Consorzio di Tutela del Barolo, le menzioni geografiche

Percorso in Langa, camminare le vigne del nebbiolo da Barolo, e incontro con due case history di cantine familiari

 

ore 19.00

Wine Time: gli assaggi del Go Wine Campus in  cantina

 

ore 20.00

Cena in cantina

 

SABATO 23 LUGLIO

MATTINO

Comunicare il vino e l’accoglienza in cantina

Lezione in cantina

ore 9.30

La comunicazione del vino

il ruolo dei social

Docente:
Giornalista

Antonio Paolini 

ore 11.00

Coffee break

 

ore 11.15

Saper fare, far sapere… ovvero come comunicare cantina e vini

Tecniche di degustazione, assaggi di vino e comparazioni.

Docente:
Enologo Gianpiero Gerbi

ore 13.00

Pranzo

 

POMERIGGIO

Incontri ed esperienze

ore 16.00

Vino e arte: la cantina come luogo di promozione attraverso case studies a zonzo in terra di Langa e Roero

 

ore 19.00

Wine Time di fine Master con cerimonia e brindisi per la consegna degli attestati di partecipazione.

 

 

“Quello che vogliamo darvi è una full immersion in un territorio per ricevere, attraverso lezioni ed esempi sul campo, messaggi e nozioni utili per la formazione di ogni partecipante.

Un’esperienza esclusiva in grado di arricchire il bagaglio di esperienza di un viticoltore o un operatore del settore, in grado tuttavia anche di gratificare e formare un enoappassionato sempre più interessato a conoscere e capire questo fantastico mondo”

I DOCENTI

Magda Antonioli Corigliano

Professore di Economia del Turismo e Direttore Acme presso l’Università Bocconi di Milano, Membro del Comitato di promozione del turismo (Ministero del Turismo) e Membro di AIEST, ATLAS e Un-WTO.

Già Consigliere speciale per il Turismo del Commissario UE, Presidente per il Turismo della Convenzione Europea delle Alpi (Ministero dell’Ambiente) e membro di Commissioni dell’UE, Ministeriali e Regionali per ricerche e attività di studio su tematiche inerenti all’Economia del Turismo e delle risorse enogastronomiche.

Direttore di numerose ricerche presso l’Università Bocconi, fa parte del Comitato Scientifico di varie riviste di Turismo e di Vitivinicoltura, è autrice di numerosi articoli e volumi sulle tematiche di Marketing turistico, con particolare riguardo al ruolo delle ICT, delle risorse territoriali e dell’enogastronomia.

Socio fondatore del Movimento del Turismo del Vino, già responsabile del Comitato scientifico delle Città del vino e dell’Enoteca Italiana

Vincenzo Gerbi

Svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino ed è coordinatore dell’Unità di Microbiologia agraria e Tecnologie Alimentari. È titolare del corso di Enologia nel corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, del corso di Enography nel corso di laurea magistrale inter-ateneo in Scienze Viticole ed Enologiche. I temi di ricerca di cui si è maggiormente occupato hanno riguardato l’enologia e in particolare: la caratterizzazione chimico-fisica e sensoriale dei vini, l’applicazione delle biotecnologie alla fermentazione alcolica e malolattica dei vini, l’innovazione dei processi di vinificazione.

É autore di oltre 426 pubblicazioni, di cui 210 articoli su riviste (115 su riviste ISI).

Svolge anche un’intensa attività di divulgazione dei risultati scientifici nei confronti dei tecnici del settore enologico, delle associazioni dei produttori, dei tecnici assaggiatori e degli operatori della filiera enologica

Marco Devecchi

Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino. Attualmente è titolare dei Corsi di “Parchi e Giardini” e “Scelta delle specie vegetali per il progetto” ed è Docente del “Laboratorio di progettazione del paesaggio”. È membro della SOI Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, di cui è stato consigliere della Sezione “Floricoltura”. È autore di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche sulle tematiche del paesaggio agrario, della floricoltura e del giardino storico e contemporaneo.

Dal mese di aprile 2008, con delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Torino, ricopre il ruolo di Rappresentante dell’Ateneo di Torino nell’Assemblea Generale della Rete europea delle Università per l’attuazione della Convenzione Europea Del Paesaggio (UNISCAPE). Dal 2021 è membro del Comitato Scientifico del CERVIM – Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna. Dal 2003 è Presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano e dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2013 è stato coordinatore della Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte

Gianfranco Cordero

Si diploma Enotecnico presso la Scuola Enologica di Alba nel 1978. Dal 1979 al 1986 svolge il lavoro di Enologo presso importanti aziende produttrici ed imbottigliatrici di vini, vermouth, spumanti e succhi d’uva. Dalla fine del 1986 si dedica al lavoro di libero professionista con iscrizione all’Albo dei Periti Agrari e tesseramento presso Assoenologi Italiani.

Da allora svolge attività di Consulenza Vitivinicola ed Enologica per importanti aziende vinicole su tutto il territorio nazionale, coordinando un team di enologi, con alcuni incarichi internazionali.

È titolare dal 1989 dello studio di analisi e ricerca Bi.Lab S.r.l., con sede in Guarene (Cuneo), accreditato per l’emissione di certificati ufficiali di analisi vini per l’esportazione e legislazione italiana e CEE. Il laboratorio è certificato ACCREDIA ed è sede autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura per la tenuta e compilazione dei registri di cantina sul territorio nazionale.

Altre posizioni ricoperte da Gianfranco Cordero riguardano: Presidenza alla Commissione di Degustazione di Valoritalia, Presidenza alla Commissione di Degustazione Enoteca Regionale del Roero, collaboratore con l’Università degli Studi di Torino (Facoltà di Viticoltura ed Enologia), Docente Nazionale nei corsi dell’Associazione Italiana Sommelliers per materie enologiche, Docente nei corsi di enologia/degustazione Go Wine

Antonio Paolini

Giornalista e critico enogastronomico, è curatore della Guida Ristoranti d’Italia e nel board delle guide food del Gambero Rosso. Ha co-fondato e scrive per la testata web Vinodabere.it.  A lungo professionista al Messaggero (Esteri, Economia, wine & food columnist), è stato curatore de I Vini de L’Espresso e per oltre 10 anni nel comitato esecutivo della Guida ai Ristoranti d’Italia. Ha scritto tra gli altri per L’Espresso, Spirito Divino, Monsieur, La Cucina Italiana, I Fiori del Male, e pubblicato (De Agostini, Veronelli, Gribaudo-Feltrinelli, Touring) numerosi libri a tema enogastronomico e decine di Guide. Ha co-fondato a Roma il team multidisciplinare di degustazione “Accademia degli Insensati”

Gianpiero Gerbi

Enologo, ha studiato e si è laureato all’università di Torino e dal 2011 svolge attività di consulenza con il gruppo della Cordero Consulenze. Attualmente è relatore, assaggiatore esperto e docente delle associazioni Onav, Ais e Go Wine. Svolge attività di coordinamento enologico e strategico per associazioni e gruppi di produttori (Associazione Albugnano 549, Associazione produttori di Moscatello di Taggia, Associazione +Freisa)

 

 

A “OFF TOPIC”, quattro incontri per sottolineare il ruolo della cultura in cucina

“Con la cultura si mangia e si beve … a tutte le latitudini”

Fra gli ospiti, Tracy Eboigbodin, vincitrice di “Masterchef” 2022

Sabato 4 e domenica 5 giugno

Cucina e Cultura: binomio inscindibile. Frutto, giocoforza, di contaminazioni ed esperienze collettive, di viaggi, studio e sperimentazione.  In un mondo che si muove sempre più verso la globalizzazione, anche in relazione alla tavola, l’Italia ha cercato una via alternativa – attraverso il ‘pensare globale e agire locale’ – che si cerca di valorizzare attraverso contaminazioni culturali, eccellenze gastronomiche, ma anche attraverso il rispetto del territorio e delle persone: un moto di ricerca teso a sciogliere le contraddizioni e valorizzare la modernità”. Considerazioni condivisibili che stanno alla base del progetto, promosso da “OFF TOPIC” ( l’hub culturale di via Pallavicino, 35 a Torino) e “Torino Wine Week”, che ha per titolo ben chiaro “Con la cultura si mangia e si beve … a tutte le latitudini”. Il progetto prevede quattro incontri fra sabato 4 e domenica 5 giugno nelle sale di “OFF TOPIC”. Ospite d’onore, Tracy Eboigbodin, la cuoca 28enne di origini nigeriane che parla con accento veneto e che ha conquistato l’undicesima edizione del talent di “Sky”, “Masterchef 2022”, portando l’Italia dentro i suoi piatti con l’intento di dare un’anima locale a sapori che arrivano da molto lontano.

E proprio Tracy aprirà i giochi sabato 4 giugno (dalle18 alle 19,30) presentando il suo libro “Soul Kitchen. Le mie ricette per nutrire l’anima” edito da “Baldini Castoldi” e spunto per approfondire le novità, i tanti prodotti provenienti da tutto il mondo e le tradizioni che si intersecano nella cucina italiana di oggi. A condurre l’incontro sarà Nadia Afragola (giornalista freelance e content creator). Ingresso libero con prenotazione contattando il bistrò di “OFF TOPIC” al numero whatsapp 3884463855 oppure allo 011/0601768.

Dalle 20 alle 22, sempre sabato 4 giugno, si parlerà invece di “Sakè” con Jacopo Buranelli (Literary director di “J-POP”, l’etichetta di fumetti giapponesi edita da “BD”) e la “Sakè Sommellier”  Chicca Vancini. Jacopo Buranelli farà ascoltare la sua collezione in vinile di musica giapponese da bar mentre Chicca Vancini proporrà la sua selezione di Sakè abbinata alle Tapas di “OFF TOPIC”. La degustazione di Sakè con abbinamento alle Tapas costa € 20 (3 Sakè in degustazione abbinati a 3 Tapas). Inoltre è possibile cenare accompagnando ai piatti del menù vini della selezione internazionale di “Elemento Indigeno” ( tra cui Francia, Cile, Spagna, Australia) proposti dal bistrò di “OFF TOPIC” . Ingresso libero con prenotazione.

Domenica 5 giugno ( dalle 17,30 alle 19) si parlerà di “Quanto la tavola influisce sul turismo in Italia”. A discuterne saranno Veronica Geraci (giornalista ed esperta di food) e Monica Pianosi (content creator e fondatrice del magazine online “Le Strade di Torino”) in un dialogo fra esperte di tendenze travel e food sul valore del cibo e del vino nelle scelte di viaggio. Ingresso libero con prenotazione.

Per finire, sempre domenica 5 giugno (dalle 19,30 alle 20,30) Cooker Girl, al secolo Aurora Cavallo presenta il suo libro “La cucina scalda cuore” pubblicato da “Fabbri Editore”. Esempio virtuoso di quanto i social media possano essere strumento di divulgazione di una passione a cui si deve dedicare tempo e studio, Aurora Cavallo, vent’ anni, studia all’Università di “Scienze Gastronomiche” di Pollenzo ed è riuscita – grazie ad uno stile narrativo “romantico e mai urlato” – a raggiungere centinaia di migliaia di utenti raccontando, ma anche insegnando. Tra le cuoche più presenti su “Giallo Zafferano” e con più di 300mila follower su Instragram e 800mila su Tik Tok  ci racconta una storia moderna di passione, lavoro e divulgazione. A presentarla sarà la green influencer Giorgia Pagliuca. A seguire è possibile cenare accompagnando al menù una ricca selezione di vini locali proposti dal bistrò di “OFF TOPIC”. Ingresso libero con prenotazione.

g.m.

Nelle foto:

–       Tracy Eboigbodin

–       Chicca Vancini

–       Cooker Girl – Aurora Cavallo

Una cipolla dolce e digeribile diventa Presidio Slow Food

A Drubiaglio, nella piemontese Valle di Susa

Il progetto di tutela dell’ortaggio, da tempo segnalato sull’Arca del Gusto, coinvolge nove produttori e l’amministrazione comunale di Avigliana (To)

La Dora Riparia come il Nilo, la Valle di Susa come la valle del fiume più lungo del mondo. Che cosa ci spinge a fare un paragone così azzardato? La storia dietro all’ultimo Presidio Slow Food, in ordine di tempo, a venire lanciato: quello della cipolla bionda piatta di Drubiaglio, frazione di Avigliana, comune della Valle di Susa in Piemonte. A venirci in soccorso, spiegando che cosa accomuna due territori così distanti come l’Egitto e quest’area del Piemonte, è Roberto Sambo, responsabile regionale dei Presìdi Slow Food: «Drubiaglio si trova sulla sponda sinistra della Dora Riparia, cioè dall’altra parte rispetto a dove sorge l’abitato di Avigliana, e la differenza nella tipologia del terreno è significativa. Fino a una cinquantina d’anni fa, le campagne di Drubiaglio venivano fertilizzate (oltre che dalla consueta concimazione organica effettuata dai contadini) anche per effetto dei periodici straripamenti della Dora Riparia e del torrente Messa. Le esondazioni, infatti, hanno a mano a mano arricchito il suolo di limo, proprio come accaduto lungo il corso del Nilo, rendendo il terreno non solo fertile ma anche soffice». Oggi, grazie alle arginature, i torrenti non straripano più, ma il suolo continua a rivelarsi un prezioso alleato dell’agricoltura.

 

Terreni fertili e storie di confine

Non avendo precisi riferimenti storici, è difficile datare l’inizio della coltivazione della cipolla nel territorio di Avigliana, ma non è inverosimile immaginare che si tratti di un’abitudine diffusa già ai tempi della dominazione romana. «Tra i romani, la cipolla era un ortaggio molto noto e apprezzato – prosegue Sambo – e a Drubiaglio sono stati rinvenuti resti archeologici dell’antica Statio ad Fines Coti. In sostanza, qui vi era una stazione adibita alla riscossione dei dazi sulle merci che, provenienti dalla Francia, attraversavano le Alpi per raggiungere l’Italia. In Valle di Susa, vero e proprio crocevia di questi commerci, si svilupparono così microeconomie territoriali fiorenti, tra le quali quella relativa alla produzione delle cipolle».

Certo, non era sufficiente che genti e prodotti passassero da Avigliana per far sì che i prodotti della terra avessero successo: occorreva che fossero buoni, validi e soddisfacenti. La cipolla di Drubiaglio, evidentemente, queste caratteristiche le aveva. E le conserva ancora oggi: «Io la chiamo la cipolla delle due D, nel senso che è dolce e digeribile» racconta Antonella Doni, referente Slow Food del Presidio e promotrice del progetto.

Cipolla di Drubiaglio © Valerie Ganio Vecchiolino

La cipolla con gli amaretti?

«Diventare Presidio Slow Food è un riconoscimento al valore del prodotto e alla storia di un territorio – prosegue Doni –. In quest’area, che nell’Ottocento era troppo lontana da Torino per diventare un bacino agricolo della città, lavorare la terra è sempre stata un’abitudine diffusa, tanto che molte famiglie coltivavano la cipolla di Drubiaglio per il consumo famigliare». Ed è proprio in questo modo, grazie cioè alla saggezza dei contadini locali e alla capacità di trasmettere questo sapere, che il seme si è tramandato di generazione in generazione. Seme, aggiunge il referente dei produttori che aderiscono al Presidio Fabio Porcari, che pare aver trovato nel terreno di Drubiaglio l’unico l’habitat ideale per essere prodotto: «Sebbene la pianta cresca bene anche nella bassa Valle di Susa e in Val Sangone, i tanti tentativi di riprodurre in quei luoghi il seme non hanno mai dato risultati ottimali».

E in cucina? La cipolla si presta benissimo a essere cucinata ripiena: «La si può consumare cruda, ma è al forno che dà il meglio di sé. Ha un diametro di 7-8 centimetri ed è così dolce che non occorre preparare un ripieno sostanzioso che contrasti il sapore tipico delle cipolle – aggiunge Porcari –. Pensate infatti che molte persone, qui, non utilizzano la carne per riempirle, e aggiungono anche l’amaretto all’impasto!».

 

Dall’Arca del Gusto al Presidio, passando per la De.C.O. e l’impegno comunale

La cipolla bionda piatta di Drubiaglio, appena divenuta Presidio, è da tempo in orbita Slow Food: faceva infatti già parte dell’Arca del Gusto, il registro sul quale l’associazione della Chiocciola segnala prodotti, razze animali, varietà vegetali e tradizioni gastronomiche a rischio scomparsa. Quello dell’ortaggio valsusino è un esempio virtuoso di come, anche grazie all’impegno delle amministrazioni locali, sia possibile far rivivere una coltura che, negli ultimi decenni, era stata confinata alle piccole quantità degli orti locali e messa in disparte in favore della più semplice coltivazione di mais. Già nel 2016, infatti, il Comune di Avigliana aveva istituito un marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) dedicato alla cipolla di Drubiaglio, coinvolgendo gli stessi nove produttori che oggi aderiscono al Presidio e che da tempo si sono dotati di un disciplinare che vieta l’utilizzo di pesticidi, diserbanti e concimi chimici.

«Finalmente siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che questa amministrazione si era prefissata già prima della pandemia di Covid-19 – conclude Fiorenza Arisio, assessore all’Agricoltura del Comune di Avigliana –. Creare un Presidio Slow Food è un’ottima occasione per poter promuovere un’agricoltura più sana, perché rispettosa del territorio e priva di pesticidi. E poi c’è il tema del consumo di acqua: le risorse idriche saranno sempre più scarse e il fatto di poter coltivare prodotti che non necessitano di tanta acqua, come invece richiede il mais, è un aspetto importante da tenere in considerazione».

Chiude a Torino la settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare

Appuntamento dal 23 al 25 febbraio 2023 per l’8^ edizione

Chiude a Torino la settima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, due giorni dedicati all’informazione sulle tendenze del cibo e del mondo che ruota intorno all’alimentazione.

Con 121 relatori, 27 panel, 12 laboratori2 eventi off e un’anteprima il Festival si è confermato l’evento internazionale più importante dedicato all’informazione e alla comunicazione alimentare.

Il programma ha rappresentato le tendenze del fine pandemia ma anche le incognite dettate dalla guerra in Ucraina con i suoi riflessi sull’economia mondiale del cibo. «Abbiamo voluto raccogliere dati e analisi non solo sui media e su come rappresentano l’universo alimentare ma anche sull’orientamento dei mercati e sulla psicologia dei consumi per aiutare i giornalisti e tutto il nostro pubblico a comprendere i fenomeni in atto. Quella attuale è una situazione fluida che ha bisogno di continue letture aggiornate. Il Festival ha dato il suo contributo» dichiara il direttore del Festival, Massimiliano Borgia.

 

Otto le ricerche presentate: dalla terza edizione del report sulla presenza del cibo nei media italiani (con la classifica dei giornalisti che hanno scritto di più di cibo), realizzato con L’Eco della Stampa, all’indagine demoscopica dell’Istituto Piepoli sulle aspettative di informazione dei cittadini; dallo studio sull’orientamento dei consumatori di Altroconsumo fino all’indagine sulla psicologia dei consumi dell’Università Cattolica e la sentiment analisys del Crea con l’Università di Torino.

Nei laboratori di esperienza il pubblico del Festival ha potuto approfondire temi su cui il giornalismo dovrà sicuramente confrontarsi già dai prossimi mesi come le nuove tecnologie di ibridazione.

L’appuntamento è a Torino per l’ottava edizione dal 23 al 25 febbraio 2023.

Il cibo sui media racconta la guerra

VII edizione Festival del Giornalismo Alimentare Torino, Centro Congressi Lingotto, via Nizza 280

Presentati i due rapporti sull’informazione alimentare sui media di Eco della Stampa e Istituto Piepoli con la metanalisi dell’Università Bicocca

Alla VII edizione del Festival del Giornalismo Alimentare sono stati presentati due importanti report su media&food: il rapporto che misura quanto si parli di cibo nei media italiani nel 2022 (che ha monitorato oltre 25.000 testate fra stampa, web, radio e televisione) curato da L’Eco della Stampa e la nuova indagine “Il Cibo e l’Alimentazione” realizzata dell’Istituto Piepoli per comprendere la reale opinione degli italiani riguardo alle stesse tematiche presentate sui media svolta su un campione rappresentativo di 500 italiani a un mese dallo scoppio del conflitto russo-ucraino.
Guerra e caro cibo: gli aumenti spaventano
Fra i primi dati presentati spicca l’impennata (circa +50%) della presenza del cibo sui media a partire da marzo 2022, in concomitanza con lo scoppio della guerra alle porte dell’Europa. Dalla metanalisi del report effettuata dal Master “Cibo&Società” dell’Università Milano Bicocca viene fuori un netto cambiamento dei temi legati al racconto del cibo: adesso il food si accompagna a questioni geopolitiche ed energetiche e molto meno a notizie di taglio domestico o lifestyle. Motivo per cui hanno iniziato a scrivere di cibo molti giornalisti non di settore: nella classifica dei più attivi, in vetta spicca la vice direttrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. E se è l’olio il cibo che ha visto aumentare di più il prezzo, sono però pane e pasta gli alimenti che hanno colpito di più le finanze familiari degli italiani (ma più al sud che al nord).
Diete e salute
Evidente il calo su tutti i media dei vari tipi di dieta: l’unica che resiste è quella mediterranea, di cui si parlava molto già dallo scoppio della pandemia mentre quella che più ricorre connessa a parole come “malattia” e “disturbo” è quella chetogenica. Fra le principali patologie legate al cibo quelle che più preoccupano sono obesità e abuso di alcol (fenomeno quest’ultimo temuto molto meno dai giovani rispetto agli over 55). Un timore che riflette un problema reale: il 53% delle donne italiane sono in sovrappeso anche se la problematica più grossa è quella che riguarda i bambini italiani, i più obesi d’Europa. Altri disturbi dell’alimentazione come anoressia e bulimia, in forte aumento dallo scoppio della pandemia, fanno invece meno notizia, trovando molto meno spazio sui giornali.

Eventi e turismo enogastronomico
Il Piemonte è la regione più citata sui media che trattano di cibo e alimentazione nonostante siano Toscana, Sicilia e Puglia le tre mete preferite per una settimana enogastronomica. Interessante notare come Trentino e Campania siano appaiate.

 

Netflix del turismo enogastronomico: si chiama Neh Experience 

Lo hanno definito il Netflix del turismo. Si chiama Neh Experience ed è la start up legata ai tour enogastronomici ideata dagli Under 30 torinesi Carlo AbrateMatteo Jaretti Sodano ed Emanuele Sega.

Il progetto nasce sulla base dell’esperienza maturata da Piedmont Food, la pagina Instagram nata nel 2018 per volere di Emanuele Sega volta a promuovere l’enogastronomia piemontese. “Ci siamo ritrovati tutti a Torino durante la pandemia – spiegano i tre soci – dopo diversi anni trascorsi all’estero: siamo compagni di scuola e abbiamo sempre avuto una passione comune per questo settore; visti i problemi in cui il mondo della ristorazione si è imbattuto in seguito alla crisi pandemica abbiamo deciso di realizzare qualcosa che sia di aiuto per il settore e che porti valore al cliente finale”.

Queste le premesse per la nascita della start up che è stata ideata nel luglio del 2021: la piattaforma è andata online nel dicembre dello scorso anno, ma è solo nella primavera del 2022 che è stato previsto il lancio e l’effettiva operatività del sistema. Il valore aggiunto è quello di fare rete utilizzando il web e i social media, proponendo pacchetti esperienziali che possano essere costruiti dall’utente finale in modo tailor made.

Nei primi sei mesi di attività Neh Experience ha coinvolto un business angel esterno che ha acquisito il 6% del valore potenziale del progetto che si aggira sul milione di euro: “La nostra piattaforma – spiegano i soci – è un sistema di acquisto e prenotazione che aggrega in un unico portale servizi come quelli offerti da Air B&B, Booking e The Fork, ma tutto è stato sviluppato internamente per rendere il più personalizzabile possibile la piattaforma in base alle diverse esigenze dei nostri partner”.

Le experience passano dal settore enogastronomico al mondo dell’hôtellerie, fino ad arrivare alla realizzazione di eventi che siano in grado di valorizzare le proposte e i partner dell’iniziativa: “A noi spetta la selezione delle migliori realtà e l’ideazione di pacchetti che comprendano anche attività ludiche e di scoperta del territorio – aggiungono i tre soci – ma ogni scelta può essere implementata in base ai gusti del singolo utente che verrà guidato nella personalizzazione delle esperienze attraverso l’intelligenza artificiale”.

Attualmente hanno aderito al network una cinquantina di realtà che offrono un centinaio di attività tra Torino, Langhe e Monferrato, ma Neh Experience sta lavorando affinché per l’autunno il progetto esperienziale possa offrire attività anche nel nord Piemonte e sulle montagne. Le experience si suddividono in tre fasce di prezzo: sotto i 50 euro; tra i 50 e i 100 euro; sopra i 100 euro e propongono dalla degustazione in cantina al giro in mongolfiera.

Una curiosità: il nome Neh si rifà all’intercalare tipico piemontese e vuole essere non solo un omaggio all’esclamazione più simpatica del dialetto locale, ma vuole anche testimoniare il senso di appartenenza dell’intero progetto al territorio di origine e alla cultura locale.

CHI SIAMO

Carlo Abrate ha una laurea magistrale in Ingegneria Matematica ed è dottorando in intelligenza artificiale; Matteo Jaretti Sodano è laureato in Ingegneria Produzione Industriale e Innovazione Tecnologica e ha un master in Management e Production System; Emanuele Sega ha studiato come perito elettronico ed ha esperienze dall’Europa al Canada e all’Australia nella gestione ristorativa. Nell’ambito di Neh Experience i tre soci si sono suddivisi i ruoli tra gestione contabile, tecnologica e commerciale; in tutto lavorano al progetto una decina di giovani per il 60 % donne.

Per maggiori informazioni www.nehexperience.com

Just Eat ha celebrato l’Hamburge Day!

A TORINO +11% DI ORDINI, CON OLTRE 15MILA KG DI HAMBURGER NEL 2021

In occasione dell’Hamburger Day 2022, Just Eat presenta i dati relativi agli ordini sulla piattaforma, che rivelano una grande passione degli italiani per il panino più famoso del mondo.

  • L’hamburger è tra le cucine più ordinate in Italia, seconda solo alla pizza
  • Torino al quarto posto tra le città con più ordini
  • Nel 2021 sono stati ordinati in Italia oltre 336.000 kg di hamburger, +14% rispetto al 2020.
  • L’hamburger classico è il preferito dagli italiani, ma non mancano varianti alternative.
  • Le patatine fritte sono il contorno per eccellenza.

Una leggenda metropolitana narra che il cuoco tedesco Otto Kuasw provò un giorno a togliere una salsiccia dal suo involucro, appiattendola e friggendola nel burro. La pietanza che ne venne fuori pare fosse perfetta da gustare tra due fette di pane: e così, si racconta, nacque l’hamburger, uno dei piatti più gustosi e amati da grandi e piccini di tutto il mondo.

Just Eat (www.justeat.it), app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, leader mondiale nel mercato della consegna di cibo a domicilio, celebra questa iconica pietanza in occasione dell’Hamburger Day 2022, analizzando le preferenze e i gusti degli italiani in relazione all’amatissimo panino e alle sue varianti.

Dall’analisi di Just Eat, si evince che il trend sulle ordinazioni di hamburger è in netta crescita rispetto al 2020: solo nel 2021 sono stati ordinati in Italia oltre 336.000 kg di hamburger, pari al +14% rispetto al 2020. E il trend non sembra arrestarsi: nei primi mesi del 2022, sono già stati ordinati oltre 95.000 kg di hamburger! La popolarità di questo piatto e’ anche provata dal fatto che l’hamburger si trova al secondo posto tra le cucine più ordinate in Italia, preceduta solo dalla pizza.

Gli hamburger più amati

 

Ma quali sono le tipologie di hamburger preferite dagli italiani? Al primo posto, l’intramontabile Hamburger classico, seguito dal Cheeseburger, per gli amanti della golosa aggiunta di formaggio. La medaglia di bronzo è aggiudicata dall’opzione Componi il tuo hamburger, per tutti i buongustai che non rinunciano al proprio tocco creativo! Seguono il Bacon Burger, con il croccante bacon ad accompagnare il sapore della carne, e il Chicken Burger, per chi preferisce la carne bianca e una panatura croccante.

Un’altra variante molto amata dagli italiani su Just Eat è quella dell’hamburger con carne Made in Italy: dalla chianina alla fassona, passando per la scottona, gli italiani amano la ricetta internazionale ma non rinunciano alla qualità nostrana.

Infine, nel 2021 sono emerse anche alcune varianti non tradizionali, create con ingredienti alternativi: nel 2021 sono stati ordinati infatti ben 567 kg di Avocado Burger e 189 kg di Tomino Burger. Scelta ideale per chi non preferisce la carne ma non resiste al fascino del panino per eccellenza!

Italiani sempre più green, anche nella scelta dell’hamburger

 

Oltre alle varianti con avocado e tomino, Just Eat ha registrato un aumento di ordini di hamburger vegetariani o vegani pari al +26%. Queste varianti sono composte non solo da sostituti della carne, ma anche da hamburger creati con proteine vegetali, quali per esempio ceci o lenticchie, oppure mix di deliziose verdure, come zucchine, broccoli, patate e… cipolla!

Il dato conferma le evidenze raccolte da Just Eat in occasione del Veganuary a gennaio 2022, dove si evince che 2 italiani su 3 hanno ridotto il consumo di carne e pesce nel 2021. Inoltre, il 14% della popolazione si dichiarava propenso ad abbracciare il regime di dieta vegana durante il 2022.

A dimostrare ulteriormente l’amore di tutti gli italiani per l’hamburger, il piatto vegano più ordinato durante il 2021 è stato proprio l’hamburger vegano: irresistibile in tutte le salse!

Il contorno, per una coccola a 360 gradi

 

Quando immaginiamo un piatto di hamburger, è impossibile visualizzare solo un panino: il contorno infatti non può mancare! Il side per eccellenza e il più ordinato su Just Eat sono ovviamente le patatine fritte, seguite dagli anelli di cipolla. A seguire, gli italiani amano abbinare all’hamburger anche chicken nuggetschicken wingsmozzarella sticks e le deliziose olive ascolane.

Le città più ghiotte di hamburger: Torino al quarto posto

 

Per quantificare la golosità degli italiani, ecco le 10 città che hanno ordinato piu’ hamburger nel 2021.

  1. Roma (oltre 59 mila chili ordinati)
  2. Genova (oltre 31 mila chili ordinati)
  3. Bologna (oltre 19 mila chili ordinati)
  4. Torino (oltre 15 mila chili ordinati)
  5. Milano (oltre 12 mila chili ordinati)
  6. Napoli (oltre 8 mila chili ordinati)
  7. Trieste (oltre 6 mila chili ordinati)
  8. Padova (oltre 5 mila chili ordinati)
  9. Firenze (oltre 4 mila chili ordinati)
  10. Palermo (oltre 4 mila chili ordinati)

Torino, che nel 2020 si trovava al quinto posto della classifica e che nel 2021 ha aumentato gli ordini di hamburger del +11%.

I periodi e i momenti preferiti per ordinare

Non c’è propriamente una stagione preferita per ordinare un bell’hamburger, come si evince proprio dalla classifica dei mesi che hanno registrato maggiori ordini di hamburger nel 2021:

  1. Gennaio
  2. Marzo
  3. Aprile
  4. Febbraio
  5. Maggio
  6. Ottobre
  7. Giugno
  8. Dicembre
  9. Settembre
  10. Luglio
  11. Novembre
  12. Agosto

Per quanto riguarda i momenti preferiti dagli italiani per ordinare, vince il weekend: il sabato è il giorno preferito per gustare un hamburger in tutta Italia, soprattutto nella città di Napoli, dove nel weekend si registra un terzo degli ordini di hamburger dell’intera settimana!

Just Eat svela anche che gli italiani sembrano preferire gustare un hamburger da soli (59% degli ordini) rispetto che in compagnia (41% degli ordini).

Piccole curiosità

 

In provincia di Torino, a maggio 2021, un utente ha fatto l’ordine con piu’ hamburger dell’anno, ordinando ben 15 hamburger di tipologie diverse: l’ordine conteneva infatti panini con carni più tradizionali, come fassona, angus e pollo ma anche cinghiale e addirittura canguro! L’ordine di hamburger più costoso registrato su Just Eat nel 2021 ammontava a ben 612€. In entrambi i casi, si è trattato probabilmente di una bella e gustosa – e costosa! – serata tra amici.

Golosità a Nole: la sagra dell’Ofela

Il 2 giugno 2022 a Nole si terrà la tradizionale “Sagra dell’ofela”.

Artigianato, hobby, produttori locali, arte, fiori, street food, giostre e minigolf, a spasso con i pony, CRI, buone protezione civile, duelli medievali, tiro con l’arco, tamburi di borgo S.Rocco e molto altro.
Ore 15,30 concerto in  piazza Vittorio Emanuele.
Sarà possibile salire sulla torre civica. (ingresso gratuito – accesso consentito ai minorenni soltanto se accompagnati dai genitori).
Apertura della sagra ore 9,00.

Alla scoperta della collina di Pinerolo

Dal 21 maggio 2022 e’ possibile andare alla scoperta della collina di Pinerolo, della sua storia e della sua tradizione agricola.
I tour esperienziali sono gratuiti e si svolgono con guide professioniste, sul percorso ScopriCollina. Prenotazione obbligatoria.
La visita guidata del 21 maggio 2022 sarà dedicata al tema del VINO 🍷 e sarà GRATUITA.
con contributi teatrali a cura dell’Associazione Teatrale Mellon, farà tappa in due aziende agricole della Collina di Pinerolo, con degustazione dei loro prodotti.
Ritrovo sul piazzale di San Maurizio e partenza alle ore 15.
Durata della visita guidata: 3 ore circa.
Informazioni e Prenotazioni:
UFFICIO DEL TURISMO DI PINEROLO
☎️0121.795589
📧 info.pinerolo@turismotorino.org