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Il Gin tonic “su misura” direttamente in hotel

La medicina che è diventata un drink. Probabilmente il più amato del mondo e quello dove le percezioni di gusto si rendono interessanti e sempre da scoprire.  Palati diversi, intensità diverse perché i gin stessi sono diversi. 
Nelle ampie sale e finemente arredate,  del Turin Palace Hotel, elegante e storica  struttura alberghiera proprio di fronte a Porta Nuova, è possibile vedersi preparare un gin tonic ” su misura” dagli esperti barman che mettono a disposizione la propria esperienza per permetterne un’altra, quella più importante, che mette al centro il cliente, il suo gusto e la sua curiosità a stimolarne altri.
Ecco come i barman , Nassa El Hocin e Gabriel Orbenu,  descrivono brevemente come si sono orientati nella scelta dei vari gin da proporre e delle loro lavorazioni :” La nostra proposta di gin é frutto di ricerca e selezione di prodotti unici nel loro genere che proprio per le loro  caratteristiche si prestano alla preparazione di cocktail fortemente identitari. Per la preparazione del più classico dei gin tonic, ad esempio, abbiamo scelto come London Dry gin l’Oxley, come Old Tom il Citadelle no mistake, come Distilled il Taggiasco e come Compound il Gin del professore. Ognuno ha dei tratti così particolari tali da creare  abbinamenti molto particolari anche con la gastronomia.
L’aspetto interessante di questa nuova attività di gin tasting proposta dal Turin Palace Hotel, prevede la possibilità per i clienti ospiti o esterni, di prenotare o sul posto o telefonicamente,  un percorso di degustazione ” verticale” per sè o per più persone : si potranno così scoprire quei gusti, fino ad allora inesplorati, tali da emozionare il palato e rendere così il ricordo ” liquido” , indelebile.
La storia del gin&tonic, risale addirittura nel 1700 ed è legata all’esercito della British East India Company in India: un medico scozzese che stava studiando le proprietà del chinino, scoprì che ne aveva per combattere la malaria. Ma il chinino insieme all’acqua, come i soldati erano soliti fare, risultava davvero di cattivo gusto. Fu allora che gli ufficiali britannici in India pensarono di mescolare acqua, zucchero ,lime e gin di chinino così da renderlo più appetibile. Ed ecco quindi spiegata il motivo imprescindibile per il quale a ogni tipologia di gin si abbina una determinata acqua tonica: i barman , nei vari pairing, ne hanno a disposizione diverse e appartenenti ad aziende mondiali leader nella produzione di specifiche acque toniche, adatte a esaltare e a favorire la reale percezione di ció che si sta degustando.
L’attività di tasting è possibile anche, su richiesta, in occasione del pranzo o al ristorante dell’hotel , ” Les Petites Madeleines” ; oppure, con l’arrivo della stagione calda, godere in pieno relax sulla terrazza dell’hotel del ” proprio” gin tonic.
Chiara Vannini

25 anni di D.O.C. Valsusa

“VALSUSA, emozioni da bere… 25 anni di DOC in Valle di Susa”
Susa – Castello di Adelaide 28-29 Ottobre 2022

Il Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini DOC Valsusa il prossimo sabato 29 ottobre organizza “Valsusa Emozioni da bere – 25 anni di DOC in Valle di Susa” in concomitanza con il 25ennale del Consorzio Valsusa DOC.
A ospitare la manifestazione sarà la Città di Susa, presso il Castello di Adelaide, con una riapertura straordinaria grazie alla disponibilità offerta dalla sua amministrazione.

Con apertura a visitatori dalle ore 10, la intensa giornata inizierà con il Convegno e Tavola Rotonda, con l’intervento di rappresentanti del mondo scientifico, ricercatori, amministratori, viticoltori, esperti del settore e dell’enoturismo e intitolato “La viticoltura in Valle di Susa: un Terroir alpino eroico recuperato alla produzione professionale. Storia e prospettive dopo 25 anni di una piccola DOC di montagna”, dedicato alla storia recente ed al futuro della ripresa della viticoltura professionale in Valle di Susa.

Il pubblico sino alla merenda sinoira conclusiva, un momento conviviale e festoso davvero per tutti – potrà per tutta la giornata di sabato procedere con le degustazioni dei vini incontrando direttamente tutte le aziende produttrici della Valle Susa, attraverso anche un percorso emozionale e sensoriale.
Sarà allestita una mostra fotografica, con proiezione di video dedicati alla viticoltura dell’intera Valle ed ai produttori del Consorzio, o partecipando al blind wine, una suggestiva degustazione esperenziale e artistica con la partecipazione attiva delle aziende Consorzio e di un sommelier.

Mostra e video fanno parte del progetto multimediale sulla virticoltura in Valle di Susa realizzato da Graffio Edizioni e che trova raffigurazione nel volume “Valsusa, emozioni da bere. Vini eroici dal cuore delle Alpi, storie di uomini e vigneti” che verrà presentato nel pomeriggio.

“A 25 anni esatti dall’ottenimento della Denominazione di Origine Controllata – afferma Andrea Croce presidente del Consorzio – abbiamo fortemente voluto creare questo evento destinato ad un pubblico di appassionati e tecnici, ma anche dedicato agli “escursionisti” del week-end oltre che agli appassionati di turismo enogastronomico, che potranno trovare una motivazione di interesse in più per visitare questa parte di Valle di Susa e le nostre cantine”.

Saranno presenti praticamente tutti i produttori vitivinicoli della Valle di Susa da Exilles alla Morenica di Rivoli: quelli aderenti al Consorzio, quelli indipendenti e l’Associazione Baratuciat e vitigni storici Sacra di San Michele. Quasi una ventina di aziende insieme ad una rappresentanza di vigneron francesi della Savoia e dell’Isère.

“Lo spirito di questa iniziativa e la celebrazione di questa importante ricorrenza del riconoscimento della DOC, che ha rappresentato un momento di svolta nella riqualificazione e rigenerazione di un prodotto vetrina storicamente conosciuto del nostro territorio – conferma Giorgio Montabone, Vicesindaco di Susa e Assessore al Turismo della Unione Montana Valle Susa – va esattamente nella direzione che il sistema locale delle nostre amministrazioni, un territorio seppur diviso in tre unioni montane, si è posto e per cui si è impegnato. Per fare turismo a 360 gradi, outdoor e pluristagionale occorre avere una visione generale condivisa. La viticultura è un importante elemento di riqualificazione paesaggistica, di bellezza, e offre al sistema dell’accoglienza e ristorazione un elemento qualificante e di ottimo livello. Che va raccontato e fatto conoscere direttamente. Questa giornata sul vino per la Valle vogliamo che diventi un appuntamento fisso, magari itinerante”.

“Il nostro territorio – prosegue Croce – che sino al termine del XIX secolo vantava una tradizione più che millenaria nella produzione di vini di rinomata fama – è rinato alla viticoltura professionale – ed eroica per definizione – a fine degli anni ‘90 – dopo la grande crisi dovuta alla filossera – su iniziativa dell’allora Comunità Montana. Alta Valle Susa. Un cammino che con la assegnazione della D.O.C. ha avuto la conferma della bontà di un lavoro condiviso fra pubblico e privato e Università, per sanare anche una ferita ambientale, data dalla impattante realizzazione della autostrada in un’area tradizionalmente interessata dall’allevamento della vite, nei comuni di Chiomonte e Giaglione.

Oggi in quest’area sono stabilmente attivi piccoli produttori, ma che fanno grande qualità vinificando vitigni unici ed adattati alla montagna ed alle sue vigne eroiche che sono il prodotti di eccellenza del territorio: Avanà, Becuet e oggi anche il ritrovato Baratuciat, un bianco autoctono straordinario, ritrovato e di grande prospettiva.
Ma insistiamo sul fatto che tutta la Valle – sino alla collina morenica – è vocata storicamente alla viticoltura e per questo vogliamo e dobbiamo lavorare insieme noi produttori per far crescere le nostre aziende e valorizzare il territorio con i nostri vini”.

L’intenso programma avrà un’anteprima con la cena “Vecchia Savoia” (presso il Convento Boutique Hotel di Susa, aperta a tutti, su prenotazione) già la sera di venerdì 28 ottobre per un confronto enogastronomico guidato fra produttori francesi e valsusini di Becuet – storico vitigno già allevato ai tempi del Ducato di Savoia, fra Maurienne e Valle di Susa.

L’organizzazione dell’evento è resa possibile per l’impegno della Città Metropolitana di Torino, che inserisce questo appuntamento in programma più ampio – denominato “Terroir” – attivato con fondi Interreg I/F ALCOTRA del progetto transfrontaliero “Strada dei vigneti alpini”, che coinvolge le altre aree vitivinicole di montagna della Provincia. (http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/progetti-finanziati/tour-vigneti-alpini/terroir).

La manifestazione avrà la collaborazione della Regione Piemonte, dell’Università di Torino (DISAFA), della Camera di Commercio CIAA, di A.I.S. Piemonte (Ass.ne Italiana Sommelier) e ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vini), del CERVIM (Centro di Ricerca Studi e Salvaguardia Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ed è sostenuto economicamente dall’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dalla Strada Reale dei Vini Torinesi, con il patrocinio delle Unioni Montane Valle Susa e Alta Valle Susa e dei Comuni di Susa, Chiomonte, Exilles e Giaglione. Media partner dell’evento è l’emittente TORadio, grazie all’impegno della Cograf, azienda di etichette adesive, del valsusino Roberto Cotterchio.

A Villa Lascaris, la cucina piemontese incontra l’Africa

AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA

Primo appuntamento, giovedì 20 ottobre 2022 dalle 19.00 alle 21.00

TRAMEZZINI E AMOUSE BOUCHE

Tornano gli incontri dedicati alla tavola e al piacere di stare insieme a Villa Lascaris – casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino.

 

Un proverbio africano recita: “è viaggiando che si trova la saggezza”. Tra ottobre e novembre, in tre appuntamenti che mescoleranno ricette e mondi, chiacchiere e degustazioni golose, si partirà per un viaggio che unisce mondi lontani e nuovi sapori.

 

AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA – Il Piemonte incontra l’Africa

 

Ispirati al teranga senegalese, parola intraducibile in italiano che racconta di ospitalità e gioia profonda nella condivisione, e condotti da Paola Uberti, comunicatrice enogastronomica, tre serate dedicate alla fusione e allo scambio tra le cucine di Africa e Piemonte, per gustare il piacere di regalare un po’ di noi agli altri, attraverso quel mezzo potente di comunione che è il cibo, sperimentando e aprendosi a nuove prospettive e visioni, anche a tavola. E allora largo a spezie, couscous, frutta esotica, caffè e molte altre squisitezze, che abbracceranno alcuni tra i capisaldi della cucina piemontese durante incontri interattivi in cui i partecipanti saranno coinvolti per aumentare il senso di calore, convivio e scambio.

 

Giovedì 20 ottobre dalle 19.00 alle 21.00
TRAMEZZINI E AMOUSE BOUCHE, DA TORINO ALLA SAVANA

 

Si partirà con i tramezzini, simbolo della gastronomia torinese, alimento informale che può essere assaporato seduti in un elegante caffè così come su una coperta arruffata su un prato. Da soli per un pasto veloce, certo, ma è noto a tutti quanto sia piacevole lasciarsi conquistare dalla morbidezza dei panini sabaudi chiacchierando con qualcuno, si tratti dell’amica o dell’amico di una vita o di una persona appena conosciuta, specie se arricchiti da ingredienti sorprendenti e combinazioni armoniose nelle differenze, come una farcia di ceci e menta di Pancalieri oppure di peperoni di Carmagnola impreziositi da spezie come cumino, curcuma e zenzero.

 

Tra show cooking e degustazioni, un’ora e mezza diversa, da trascorrere insieme per conoscere nuovi mondi, nuovi sapori, nuove persone.

 

Per partecipare ad Aggiungi un mondo a tavola, al costo di € 13.00 per incontro, è indispensabile la prenotazione via mail a eventi@villalascaris.it

 

I prossimi appuntamenti di Aggiungi un mondo a tavola – il Piemonte incontra l’Africa

Giovedì 3 novembre – Caffè, cacao e spezie
Giovedì 17 novembre – In viaggio tra couscous e polenta

Fabrizio Tesse debutta a La Pista di Torino con il suo primo menù

Dal 18 ottobre, segnando il nuovo corso del ristorante gestito da Gerla 1927.

La cucina che Fabrizio Tesse porta sul tetto del Lingotto è un perfetto equilibrio tra originalità, tecnica e gusto; un viaggio ispirato alle cucine liguri e piemontesi contaminate da quelle esotiche che lo chef ha conosciuto e amato in giro per il mondo, interpretato in maniera innovativa, personale e moderna. Il menù racconta il percorso dello chef tra ricette molto amate – come il piccione – e nuove proposte, in una sintesi di grande eleganza.

La nuova carta esalta i prodotti di stagione e del territorio, lasciando spazio alle carni: faraona, cervo, anatra e ai pesci.

I piatti di sono grafici, composti, rigorosi, veri guizzi che scatenano la fantasia per poi restituire grande concretezza. Tra le nuove proposte in carta spicca Testacoda, un dichiarato omaggio al luogo iconico che ospita il ristorante, la storica pista di collaudo delle vetture Fiat. Testina di vitello croccante alla Torinese, coda di vitello brasata, giardinetto di rape all’agro e salsa del Cirighet, anche detta salsa del chierichetto, storica salsa delle Langhe che in origine accompagnava le uova al tegamino.

Plin d’orzo, Prescinsêua e scampi è un viaggio nel tempo tra Liguria e Piemonte. Il Plin classico piemontese, con un impasto speciale a base di orzo, ripieno di Prescinsêua – formaggio tipico della focaccia di Recco – e finanziera e scampi.

Tre i percorsi degustazione proposti dallo chef: 7 corse, 5 corse e Anatra in tre servizi.

Mangiare a La Pista significa anche riempirsi gli occhi di bellezza, grazie all’architettura contemporanea che fa da cornice al ristorante: la storica pista di collaudo delle vetture Fiat, inaugurata nel 1926 e da allora diventata emblema dell’architettura industriale con figure di spicco dall’ingegner Porcheddu a Renzo Piano, fino a Benedetto Camerana che ha recentemente cambiato volto trasformandosi in un giardino pensile con più 40.000 piante di oltre 300 specie autoctone diverse.

Ad accompagnare Fabrizio Tesse nella sua nuova avventura una brigata compatta, all’interno della quale spiccano il sous chef Roberto Stella –già al fianco di Enrico Bartolini a Sanremo e prima di Fabrizio Tesse al Carignano– la pastry chef Evi Polliotto, il maître Enrico Barberis – con la sua esperienza al Water Side Inn di Michel Roux, al Green House, al Piano 35 e da Condividere – ed il sommelier Alessandro Guglielmi, in arrivo da Piano 35.

La Pista – Via Nizza 262, Torino

Tel. 011.19173073

www.ristorantelapista.com

Dal Piemonte a “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine di oliva”

Sei le cuoche professioniste che rappresentano il Piemonte in finale.

Per le loro ricette in gara hanno usato gli oli e.v.o. piemontesi finalisti dell’Ercole Olivario 2022

Lunedì 24 ottobre presso l’Università dei Sapori di Perugia, la “sfida ai fornelli”

per decretare le vincitrici della seconda edizione del concorso nazionale

Sono Cristina Cuscunà, Silvia Facello, Samantha Gastaldi, Ionela Munteanu Peducci, Letizia Tortone e Silvana Musej, le sei cuoche professioniste del Piemonte in finale alla seconda edizione di “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine”, il concorso nazionale dedicato alle cuoche professioniste, promosso dal Comitato di Coordinamento del Premio Ercole Olivario e dall’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, in collaborazione con Lady Chef, sezione femminile della “Federazione Italiana Cuochi” (F.I.C.).

Le professioniste piemontesi della ristorazione, si sono espresse con le loro ricette per le quattro categorie in gara previste dal regolamento 2022: Antipasti e altrepreparazioni (finger food, contorni, torte salate, tramezzini, cocktail), Primi Piatti, Secondi Piatti e Dolci, utilizzando gli oli e.v.o. finalisti del Piemonte, al concorso nazionale Ercole Olivario 2022, dedicato alle eccellenze olearie italiane, la cui eccellenza ègarantita grazie ai rigidi criteri di selezione regionale prima e nazionale dopo.

Gli elaborati, sono stati sottoposti al vaglio di una Giuria di esperti multidisciplinare che ha esaminato le ricette assegnando un punteggio basato sulla valutazione di una serie di parametri come l’attenzione prestata al profilo sensoriale dell’olio prescelto e alla valorizzazione dei prodotti locali, la cura nella scelta degli ingredienti utilizzati, l’aspettoestetico, desumibile dalla foto del piatto, la salubrità e il profilo nutrizionale della ricetta e infine l’originalità, unitamente alla capacità di innovare, cioè aggiungere vero valore alla creazione.

 

Le finaliste del concorso “Extra Cuoca” 2022, si “sfideranno ai fornelli il giorno 24 ottobre 2022, presso l’Università dei Sapori di Perugia, preparando in diretta le ricetteproposte, in presenza della giuria nazionale – presieduta da Giorgio Donegani, Tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione e compostada Alessandra Baruzzi, Cuoca e Coordinatrice Nazionale Lady Chef; Massimiliano Catizzone, giudice internazionale di cucina, Albarosa Zoffoli, giudice internazionale di cucina, Gianna Fanfano, portavoce Ladychef e commissario di cucina ed Antonietta Mazzeo, giornalista disettore ed assaggiatrice  che assaggerà gli elaborati per poi proclamare il giorno seguente,25 ottobre 2022, le 8 vincitrici, la prima e la seconda classificata per ognuna delle 4 categorie in gara ed assegnare eventuali menzioni speciali.

Queste le altre cuoche in finale, provenienti da diverse regioni italiane:

Abruzzo: Giovanna De Vincentis e Emma Santina Barone;

Basilicata: Carmela Rinaldi;

Campania: Federica Sapienza, Giovanna La Marca e Annamaria Mastrantuono;

Lazio: Annarita Nobili e Maria Nasso;

Lombardia: Carla Durante;

Molise: Andrea Soledad Lopez;

Puglia: Antonella Ricciolo;

Sicilia: Francesca Maria Casa e Rosalia Pintacuda;

Toscana: Roberta Bruni, Maria Giulia Frova e Francesca Bartoli;

Umbria: Anna Rita Lombardi e Giuseppina Mariotti;

Valle d’Aosta: Sandra Lomello e Ornella Corsi;

Veneto: Bozzolan Giada e Gabriella Pizzo.

Per maggiori informazioni:

Segreteria Organizzativa c/o Promocamera – Azienda Speciale Camera di Commercio dell’Umbria

Tel. +39 075 9660589 / 075 9660639

promocamera@umbria.camcom.itinfo@extracuoca.it

www.extracuoca.it

Corso di degustazione Go Wine a Torino

Dal 18 ottobre al 22 novembre 5 lezioni

per avvicinarsi al mondo del vino

Go Wine promuove a Torino, a partire da metà ottobre, un nuovo corso di avvicinamento al mondo del vino.

 

Le lezioni si svolgeranno presso una ampia sala riservata del Ristorante Sol Levante Fusion in Via Nizza 1, angolo Corso Vittorio Emanuele II.

Il corso inizia martedì 18 ottobre e si articola in 5 serate. Si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.

 

 

Riportiamo di seguito le date e gli argomenti delle lezioni, allegando il programma dettagliato:

 

Prima serata: martedì 18 ottobre ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE

Seconda serata: martedì 25 ottobre ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI

Terza serata: martedì 8 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI

Quarta serata: martedì 15 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI

Quinta serata: martedì 22 novembre ore 20.30
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE

 

Scarica qui il programma
e la scheda di iscrizione al corso

BŌL HOUSE, il pane al centro

Il prossimo 16 ottobre sarà la Giornata Mondiale del Pane. In centro a Torino c’è BŌL HOUSE, un locale unico e curioso dove è il pane l’indiscusso protagonista.

Si tratta del primo locale in Italia – e probabilmente nel mondo – a proporre tutto il menù servito nel pane che da contorno si trasforma in appetitoso contenitore… edibile. Il pane, speciale, creato appositamente per BŌL HOUSE, croccante fuori e morbido dentro, contiene ogni proposta del menù, sia salata sia dolce.

BŌL HOUSE nasce dall’intuizione di tre amici giramondo che tre anni fa, poco prima del lockdown, decidono di aprire un locale ispirandosi a quanto hanno visto – e mangiato – nei loro viaggi. In molte cucine tradizionali, in Italia e all’estero, qualche ricetta è servita nel pane: dal gulasch ungherese alla zurek polacca, dalla soupe d’oignon francese al Clam Chowder californiano. L’idea è quella di creare un locale dove tutto il menù, sia dolce sia salato, venga servito nel pane. L’invito è chiaro: you can eat all!

BOL – dal francese ciotola – ha la O sormontata dal macron e si legge BOOL, ricordando nella pronuncia le più famose ciotole inglesi, le bowl. Ci sono due formati di BŌL: grande per la portata principale, un piatto unico che sostituisce primo e secondo e mini. Le mini-bōl sono una coccola, una piccola delizia pensata per gli amanti degli antipasti, dei piatti sfiziosi e della condivisione. Un piatto tanto buono quanto divertente. Le mini-bōl sono sempre servite 5 alla volta in 5 gusti diversi e possono essere dolci o salate per un inizio o un fine pasto diverso dal solito.

BŌL HOUSE è una storia di famiglia: Davide ed Enrica sono fratelli, Davide Vito è il fidanzato di Enrica. Sono loro a lavorare nel locale, in cucina e in sala, ad occuparsi della spesa e del servizio.

Il pane è al centro del progetto. Ci sono voluti 4 mesi di prove ed il prezioso aiuto di un panettiere delle Valli di Lanzo per mettere a punto la formula del pane perfetto: giusta consistenza e giusta dimensione. Solo ingredienti semplici e naturali: farina, acqua, lievito, olio e sale, niente latte e derivati, niente strutto o grassi vegetali.

Il locale è piccolo, la cucina è molto piccola. Ma questo si rivela un vantaggio. Tutto è freschissimo, comprato giorno per giorno, a volte due volte al giorno, perché manca lo spazio per fare scorte.

Il menù cambia in base alla stagionalità, ricette più fresche in estate, con l’aggiunta di zuppe in inverno. Le proposte sono sempre una trentina fra carne, pesce e verdure… A preparare tutto è Davide, che ha alle spalle una lunga esperienza nelle cucine dei pub londinesi e proprio là ha imparato cosa sia la vera contaminazione.

Le BŌL più amate sono Amor(tadella) – Mortadella, patate saltate, pesto di pistacchi, burratina e glassa di aceto balsamico – e Pulled Pork – Spalla di maiale sfilacciata in salsa BBQ, coleslaw salad, pico de gallo e salsa al pepe nero. Non mancano le ricette che strizzano l’occhio alla tradizione: Vitello Tonnato, in omaggio al piatto tipico piemontese, La Pugliese – Stracciatella, cime di rapa, salsiccia (leggermente piccante) – Bolognese – ragù, besciamella, mozzarella – Melenzana2 – sugo alla norma con melanzane grill, ricotta salata e pesto di melanzana.

BŌL HOUSE è un locale antispreco. Tutto il cibo è fresco e anche la mollica del pane svuotata viene trasformata in polpette di pane, servite con il pesto o il ragù, entrambi fatti in casa.

BŌL HOUSE è un locale plastic free. Piatti di ceramica, bicchieri di vetro, posate di metallo; persino l’acqua è quella “del sindaco”, microfiltrata, il caffè è quello in cialda (di carta!).

BŌL HOUSE

Via San Francesco da Paola 4B, Torino.

Tel. 3475566172

Email. torino@bol.house

www.bol.house

Le delizie del Piemonte conquistano Kitzbühel

Dal 13 al 16 ottobre Kitzbühel, la bella cittadina del Tirolo, si unirà in gemellaggio con la regione Piemonte per un’edizione speciale del suo tradizionale festival gastronomico. 4 giorni di festa in cui i profumi e i sapori del Piemonte invaderanno le strade della “città del camoscio” e porteranno in tavola tajarin e gröstl, tartufi e canederli, e le più preziose etichette di vino delle Langhe.

Sagra del cardo, Festa della bagna cauda e della cipolla piattellina ad Andezeno

Torna ad Andezeno la Sagra del cardo diritto bianco avorio, della cipolla piattellina denominata la bionda e della bagna cauda, prodotti locali e autoctoni del territorio, una storica ed autentica sagra di paese che si svolge da oltre 40 anni a pochi km da Torino.

L’appuntamento è per domenica 9 ottobre: durante tutta la giornata ci sarà la  mostra mercato dei prodotti tipici, cardi e le cipolle piattelline, varietà pregiate conosciute in tutto il mondo per le loro ottime caratteristiche gastronomiche, zucche ornamentali e commestibili in collezione, collezione di peperoncini in vaso e frutti, degustazione ed asporto della strepitosa bagna cauda.

Intrattenimento musicale durante la giornata, sfilata personaggi storici, fantaparco nell’area parco di Villa Simeon, parcheggi con disponibilità di navetta per gli spostamenti .

Inoltre in occasione della sagra sarà possibile visitare ed acquistare le zucche preferite nella famosa ed unica“ Casa delle Zucche”, corso Vittorio Emanuele 69, Andezeno, che da 30 anni , nella stagione autunnale viene completamente addobbata da centinaia di tipologie di zucche.

Prenotazione obbligatoria per la degustazione sul posto della bagna cauda, tel:  3288847906 .

Per informazioni  Comune di Andezeno tel 0119434204,   comune.andezeno.to@legalmail.it, www.comune.andezeno.to.it

IGP Giandujotto di Torino, l’ok della Regione

La Giunta regionale ha espresso il proprio parere favorevole alla richiesta di riconoscimento dell’indicazione geografica protetta (IGP) “Giandujotto di Torino”, presentata a marzo 2022 dal Comitato Giandujotto Torino IGP al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e alla Regione Piemonte.

“Il Giandujotto di Torino, conosciuto in tutto il mondo, merita di essere inserito tra i prodotti certificati nazionali e comunitari, anche perché espressione di due eccellenze della nostra gastronomia dolciaria, il cioccolato e la Nocciola Piemonte Igp, prodotto già riconosciuto a livello comunitario”, dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“Il provvedimento di oggi è un primo fondamentale passaggio affinché il Giandujotto di Torino, il cioccolatino storico simbolo della produzione dolciaria di Torino e del Piemonte, sia riconosciuto come prodotto Igp nazionale – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – La Regione da sempre è impegnata a tutelare e valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità e a sviluppare e potenziare il legame tra i prodotti ed il territorio”.

La richiesta di riconoscimento è stata condivisa nei mesi scorsi con il Tavolo regionale per la qualità agroalimentare consultato dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo, al quale partecipano le organizzazioni degli agricoltori, i consorzi di tutela e tra questi il Consorzio per la tutela della Nocciola Piemonte Igp, le organizzazioni degli artigiani e i rappresentanti dell’agroindustria.

Alla stesura della documentazione necessaria alla presentazione della domanda hanno colaborato anche l’Università di Torino e il Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino.

La proposta del disciplinare di produzione del Giandujotto di Torino Igp prevede che possa essere prodotto in tutto il territorio regionale ed è elemento caratterizzante l’utilizzoesclusivo della Nocciola del Piemonte IGP tostata.

Il parere favorevole della Regione verrà trasmesso al Ministero competente al fine di poter proseguire nell’iter di riconoscimento.