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Show cooking di Confagricoltura a Tuttomele

Confagricoltura Torino partecipa con

“MELE…CUCINO!” a TUTTOMELE 2022

 

 

TUTTOMELE è la grande manifestazione autunnale che giunge oggi alla sua 43^ edizione e che si svolge a Cavour dal 5 al 13 novembre. Richiama l’attenzione di oltre 300.000 visitatori offrendo una straordinaria mostra mercato regionale di frutticoltura, gastronomia ed artigianato. Una scommessa del territorio, per il suo sviluppo al fine di coinvolgere l’intero tessuto produttivo locale. Scommessa vinta e certificata da un successo crescente negli anni, che è culminato nel 2019 con il riconoscimento di Fiera Nazionale e la triplicazione delle aree allestite.

Puntare su Cavour, delizioso borgo in provincia di Torino, celeberrimo grazie al padre nobile dell’unificazione italiana, il conte Camillo Benso, nonché uno dei più fiorenti centri di coltivazione del frutto, è certamente la giusta occasione per stuzzicare il palato con menu golosi. Innumerevoli sono le qualità e le quantità di mele provenienti da tutto il mondo che vengono esposte durante la festa.

TUTTOMELE è dunque diventata una tradizione irrinunciabile, meta turistica, appuntamento enogastronomico e importante punto di riferimento per la frutticoltura, sviluppando radici solide e ben ancorate al territorio.

Come ormai da tradizione, Confagricoltura Torino sarà presente alla manifestazione nell’Area Fiere, organizzando sabato 12 novembre, due show cooking con cuochi del territorio che, pur essendo legati alle loro radici culinarie piemontesi, non disdegnano un po’ di fantasia nei loro piatti. Il primo appuntamento sarà alle ore 12.00 e verrà preparato un risotto alle mele dallo chef Mauro Agù de “‘L Ciabot” di Roletto. Alle ore 16 verrà invece proposta una gustosa merenda, sempre con protagoniste le mele della società agricola Terra della Rocca di Mattalia, dallo chef Franco Turaglio de “La Nicchia”. Accompagneranno le degustazioni i succhi di frutta dell’azienda agricola Bruno Steve.

Le degustazioni saranno condotte da Alessandro Felis, giornalista e critico enogastronomico e interverranno Tommaso Visca, Presidente di Confagricoltura Torino, Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino, Roberto Ballario, responsabile zonale di Confagricoltura Torino con Elisa Bocco, tecnico frutticolo dell’Associazione e consigliere del comune di Cavour.  

Calamari ripieni in padella

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Un secondo di pesce facile e ricco di gusto.

Ripieno realizzato con pochi ingredienti, ma ugualmente goloso. I calamari ripieni si possono preparare con largo anticipo e incontreranno il consenso di tutti i commensali.

Ingredienti

2 calamari di medie dimensioni
2 spicchi d’aglio
1 uovo intero
50gr di parmigiano grattugiato
100ml di vino bianco secco
1 ciuffetto di prezzemolo
6 filetti di acciuga sott’olio
4-5 grissini
Olio, sale, peperoncino

Lavare e pulire bene i calamari. Tritare finemente i tentacoli. Tritare il prezzemolo ed i grissini. Scaldare l’olio in una padella, aggiungere uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato ed i filetti di acciuga. Lasciar sciogliere le acciughe,  aggiungere i tentacoli tritati, lasciare cuocere per qualche minuto, togliere l’aglio ed unire i grissini tritati, sfumare con 50ml di vino bianco e cuocere qualche minuto. Lasciar raffreddare, aggiungere al ripieno il parmigiano, metà prezzemolo, l’uovo leggermente sbattuto ed un pizzico di peperoncino. Riempire i calamari con il composto lasciando almeno 2 cm dal bordo, chiudere con uno stuzzicadenti.
Scaldare l’olio in padella, unire lo spicchio d’aglio rimasto, lasciar rosolare i calamari, aggiustare di sale e sfumare con il vino bianco. Cuocere coperto per 15/20 minuti. A cottura ultimata spolverizzare con il prezzemolo e servire.

Paperita Patty

Zucca al Castelmagno con Franco Gray

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LE CENE DI BEATRICE

Era il 2007 quando la casa editrice Rizzoli pubblica “Scusa ma ti chiamo amore” di Federico Moccia, con tutta l’annessa tematica sulle differenze generazionali.

Un concetto da me ampiamente sottovalutato, finora.

Ebbene, sottovalutando si impara.

Ma cominciamo dall’inizio.

Dalla solita ricerca dell’amore, dalla passione per la cucina, dall’invito a cena da parte di Franco al Carlo e Camillo bistrot.

Anna la mia visionaria amica tenta sin da subito didissuadermi indicando più volte la mia data di nascita sul documento.

Una consueta stretta di mano con Franco e tutti quei gingilli appesi alla cravatta rendono chiaro ciò che Anna intendesse.

“Escludendo Raoul Bova, vent’anni sono eccessivi.”

Appare cosi. Un levriero dipinto a olio, ricoperto da stemmi e polvere.

Rigato da anni di sigari.  

Chissà, mi domando, se la versione giovane di Franco Gray è a far festa con Lord Henry Wotton nella bellaParigi.

Chissà.

Superato il trauma iniziale ci conducono all’interno del Bistrot, prolungamento scintillante del Grand Hotel Sitea di  via Carlo Alberto.

In pochissimi istanti vengo rapita dall’aria aristocratica dell’arredamento.

Boiserie, inserti dorati, drappeggi rosso carminio lungo le pareti e mise en place minimal. L’assenza di tovaglie rimarca il concetto “Pop” voluto per questo formatDall’amore per la cucina e la capacità di mediazione di Camillo Benso nasce uno stellato dove l’eleganza sabauda è accessibile e intima.

Così intima che tutto induce ad allungare un tacco dodici sotto il tavolo.

Freno subito la fervida fantasia dei lettori: Fossi matta.

Ci accomodiamo accanto al caminetto sotto il dipinto di Vittorio Emanuele II, il quale ispira Franco a favellare su D’Annunzio, unità d’Italia e successioni reali.

Tipici discorsi da primo appuntamento.

La proposta gastronomica coordinata dallo chef stellato Davide Scabin veste di concretezza e di sapori conosciuti stupendoci tuttavia con paradossi fra gli elementi come solo un’ artista sa fare.  Un lavoro di meticolosa sottrazione che conduce alla frase: “La semplicità è un punto di arrivo non di partenza”.

Franco e i suoi ridondanti gingilli d’oro sembrano non aver appreso nulla dalle parole sopra citate.

Si presentano una serie di piccoli entrèe accompagnati da due calici di Franciacorta e Franco ordina un nebbiolo 2020 di Giacomo Fenocchio, vino che preannuncia in modo eccelso le portate che seguono.

Il vitello tonnato pop art con salsa tonnata e capperi, la zucca al castelmagno e tartufo nero, rivelano una scelta di materie prime di qualità, ma è la Faraona alla Marengo cotta a bassa temperatura a dare il vero twist al mio palato.

Accompagnata da funghi porcini e tuorlo d’uovo gioca sulle consistenze e sui colori caldi della stagione, rendendo i discorsi lenti e leziosi del mio commensale più sopportabili.

Terminato il suo caponet di trota salmonata e aceto rosso, Franco cerca nel mio sguardo una sorta di grafico dati sull’andamento della cena. Limito il feedback ad un sorriso circostanziale generando un’ involontaria speranza.

Franco Gray avanza così, all’atto finale.  

“Sali su in hotel per un drink?”

Meidei Meidei.

Si può dire del ristorante miei cari lettori, che questomeriti la fama che ha.

Una coccola, un piacere, un’ esperienza dai sapori piemontesi immersi in quello che è stato alloggio di famosi artisti, scrittori e musicisti del passato.

Ma che di certo, non sarà il mio per questa notte.

Addio mio caro, noioso, ritratto di Franco Gray.

In fondo era storia già scritta, finale già visto.

Soltanto io non avevo

un pugnale

nascosto nei collant.

Elena Varaldo

Ristoranti, le stelle del Piemonte brillano ancora

Come in ogni premiazione, c’è chi rimane contento, deluso, arrabbiato, chi contento a metà.

La cerimonia più attesa dell’anno, l’assegnazione del premio rivolto alla ristorazione italiana – la stella michelin – ha visto brillare in totale 385 stelle: segnale importante per questo comparto che ancora fatica a uscire dal periodo post pandemia ma che dimostra comunque di mantenersi solido e determinato nella proposte gastronomiche, con un trend costante di valorizzazione delle materie prime della regione, soprattutto nell’utilizzo e nella lavorazione della componente vegetale.
A Torino e in Piemonte, 44 in totale i ristoranti confermati o premiati con l’aggiunta di una nuova stella, rossa o verde : per quest’ultima, quella rivolta al riconoscimento dei ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità – sotto gli aspetti etici, ambientali e gastronomici –  i riflettori sono stati particolarmente accesi.
Interessante e anche  inaspettata, una new entry valsusina che saprà dire la sua molto presto.
Ecco, quindi, le ” stelle ” piemontesi :
 
TORINO
 
 Conferma 1 stella michelin: 
 
Cannavacciuolo Bistrot 
Carignano 
Casa Vicina 
Condividere ( oltre il premio Michelin per il miglior sommelier 2023 assegnato a Stefano Quero) 
Del Cambio 
Magorabin 
Piano 35 
Spazio 7 
Unforgettable 
Vintage 1997
Andrea Larossa 

Provincia di TORINO
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Dolce Stil Novo ( Venaria Reale) 
Gardenia ( Caluso) 
Zappatori ( Pinerolo) 
La Credenza ( San Maurizio Canavese) 
 
Assegnazione  1 stella michelin
 
RistoranTino ( Sauze di Cesana) 
Provincia di CUNEO
Conferma 1 stella michelin
 
Locanda del Pilone ( Alba) 
All’Enoteca ( Canale) 
La Madernassa ( Guarene)  
Damiano Nigro ( La Morra) 
Massimo Camia ( La Morra) 
Borgo Sant’Anna ( Monforte d’Alba) 
Fre ( Monforte d’Alba) 
21.9 ( Piobesi d’Alba) 
Il Centro ( Priocca) 
Il Ristorante di Guido da Costigliole ( Santo Stefano Belbo) 
Guidoristorante ( Serralunga d’Alba – Fontanafredda) 
La Ciau del Tornavento ( Treiso) 
Il Nazionale ( Vernante) 
 
Conferma 2 stelle michelin 
 
Antica Corona Reale ( Cervere) 
 
Conferma 3 stelle michelin + assegnazione stella verde: 
 
Piazza Duomo ( Alba) 
 
 
 
Provincia di ALESSANDRIA: 
 
 
Conferma 1 stella michelin: 
 
I Caffi ( Acqui Terme) 
La Fermata ( Alessandria/ Spinetta Marengo) 
 
 
Provincia di ASTI: 
 
 
Conferma 1 stella michelin : 
Il Cascinale Nuovo ( Isola d’Asti) 
Ca’ Vittoria ( Tigliole) 
 
Assegnazione 2 stelle michelin : 
Locanda del Sant’Uffizio- Enrico Bartolini ( Penango / Cioccaro) 
 
 
NOVARA 
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Tantris 
Cannavacciuolo Cafè&Bistrot
 
Provincia di NOVARA
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Locanda di Orta – Andrea Monesi ( Orta San Giulio) 
Al Sorriso ( Soriso) 
 
 Assegnazione 3 stelle michelin:
 
Villa Crespi ( Orta San Giulio) 
 
                                                                                             PROVINCIA DI VERBANIA: 
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Atelier ( Domodossola) 
Conferma 2 stelle michelin: 
 
Il Piccolo Lago ( Verbania/Fondotoce)
 
Buon appetito, dunque e che la stella della buona cucina vi accompagni nella scelta dei nostri ristoranti
Chiara Vannini
 
 
 
 
 
 
 
 
 

In “missione gastronomica” con la cena spaziale

Torino, oltre che a essere soprannominata la  ” piccola Parigi” è anche famosa come la ” piccola Houston” dove sono attive realtà come la Thales Alenia Space e Altec:

esse pongono la città di Torino in una posizione di livello sia negli studi di ricerca sulle caratteristiche dello spazio in continua evoluzione – alla luce anche degli attuali ambiamenti climatici – sia nella possibilità di narrarare i connotati che legano il modo di alimentarsi all’interno di una navicella spaziale e le modalità di cucinare i cibi direttamente nello spazio,  senza disperdere le loro qualità nutrizionali , essenziali agli astronauti durante i lunghi mesi di permanenza   in assenza di gravità.

A raccontare i vari aspetti della vita nello spazio, attraverso narrazioni gastronomiche espresse sotto forma di piatti presentati e pensati com un immaginario viaggio verso l’orbita terrestre, ci pensa la cena spaziale : format di successo già nelle passate edizioni, realizzata in storici ristoranti torinesi , ideata e condotta da Maurizio Maschio, giornalista e gastronauta che, giovedì 10 novembre , presenterà la nuova edizione presso i locali del Ristorante Spazio 7 ,all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in V. Modane 20. Un luogo, un tema, dunque.
La cena, ideata dall’ingegno del ” neo acquisto ”  chef Antonio Romano, giovane talento, allievo del tre stelle michelin Heinz Beck de ” La Pergola” a Roma, sarà improntata verso la proposta di ricette dove gli ingredienti tipici del territorio piemontese vengono abbinati, in maniera studiata ma divertente,  a una cucina dai caratteri  squisitamente internazionali. Accostamenti mai banali e che vengono proposti attraverso l’uso di moderne tecniche di approccio declinate, proprio per il tema della serata,  alla sperimentazione attraverso l’uso di apposite tecnologie, allo stesso modo con cui ,sulle navicelle spaziali, si lavora per la ricerca. Ecco che , fra le varie tecniche, fa capolino l’utilizzo della stampante 3D, metodologia moderna largamente usata nelle missioni spaziali, con la quale il fantasioso re stellato dei fornelli di Spazio 7 disegna direttamente gli stampi da utilizzare per la realizzazione dei piatti nei quali è espresso chiaramente l’approccio a una cucina aperta alla novitá, alla sperimentazione e in linea con le esigenze del suo pubblico, che é quello di divertirsi a partire da ciò che si mangia e sotto quale forma.
Ogni piatto sarà fatto precedere da un breve incipit di descrizione,  con chiari riferimenti ai pianeti e alla luna.  Uno dei piatti che meglio esprime il senso della serata spaziale e la magia nella sua composizione di cui è capace chef Romano in tutte le sue espressioni culinarie è sicuramente l’antipasto,  la seppia in tre consistenze, alias ” Il paradosso della stella”: cottura alla brace, in padella e marinata in un unico composto e condito con pomodoro a crudo: un piatto da mandare letteralmente in orbita! Per proseguire con ” Marte in terra arida” , un irresistibile risotto con funghi porcini e topinambur; un secondo d’autore come il Filetto di Vitello e nocciole su ” Polvere di Luna” e, dulcis in fundo, ” Saturno contro ” , squisito dessert di semi di carrube, combava e fava tonka.
Al convivio gastronomico si aggiungeranno degli interesssanti talk, moderati da Maurizio Maschio insieme a importanti ospiti del settore spaziale, fra i quali Walter Cugno, vicepresidente di Thales Alenia Space Italia, e Giuseppe Scellato, presidente dell’incubatore I3P del Politecnico di Torino e direttore di ESA: la divulgazione e la descrizione  delle attuali missioni spaziali, a cosa servono e in  che modo le start up innovative nel mondo della ricerca nello spazio stanno trovando riscontro nella divulgazione di importanti tematiche quali, ad esempio, quelle relative allo sviluppo e all’applicazione di tecnologie di origine” spaziale” in campo agricolo per la cosiddetta ” agricoltura di precisione” ; o alla mappatura dei terreni per la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione dei raccolti stagionali.
Rappresenteranno motivo di orgoglio tutto torinese per prendere coscienza di vivere in una delle città europee con un potenziale enorme e ancora poco divulgato nel campo della ricerca e delle missioni nello spazio.  Attività – come si sta scoprendo – sempre più utili alle nostre capacità di adattamento su un pianeta terra che ha bisogno di essere ripensato e rinvigorito attraverso, soprattutto, l’uso ragionato di tutte le risorse naturali adatte al soddisfacimento del bisogno primordiale dell’uomo, nutrirsi. Sulla terra ma ancora di più in luoghi ostili alla sopravvivenza dell’uomo, proprio come nello spazio.
Il costo della cena è di 110 euro vini inclusi,  bevande e visita alla mostra in corso. Prenotazioni e informazioni allo 011. 37 97 626 o scrivere a info@ristorantespazio7.it oppure acquistando l’esperienza on line su www.nehexperience.com 
 
 
Chiara Vannini

Vini di Toscana Viaggio col calice fra una delle più grandi regioni del vino

Tartufo in fiera a Murisengo

 

La Terra del Tartufo torna a celebrare il TUBER MAGNATUM PICO. Dal 23 ottobre al 18 dicembre la Stagione. Domenica 13 e domenica 20 novembre la FIERA

 
La Terra del Tartufo torna a celebrare il Tartufo Bianco Pregiato o d’Alba,
meglio ancora, Tuber Magnatum Pico, con 2 DOMENICHE DI FIERA e 9 week-end
(STAGIONE), per apprezzarlo in tutte le sue declinazioni, dalla tavola alla
spesa, dal territorio alla cultura fino alla natura e all’ambiente.
L’appuntamento è a MURISENGO (AL), da piazza della Vittoria a piazza
Lavazza, piazza IV Novembre e piazza Boario passando per via Umberto I ai
piedi del millenario castello.
 
Il programma:
 
#dalle ore 8 alle ore 18: esposizione e vendita di tartufi con trifolau e
commercianti, in prevalenza locali; presenza del Centro Nazionale Studi del
Tartufo di Alba per la verifica della conformità/idoneità di tutti i tartufi
posti in esposizione e vendita; Mercato Contadino di Campagna Amica
Coldiretti Alessandria e Asti; prodotti a km0 TargatoMurisengo; prodotti a
marchio Eccellenza Artigiana Piemontese e tante altre categorie
merceologiche, tutte, rigorosamente selezionate, per oltre cento bancarelle.
 
#dalle ore 10: sfilata Banda Musicale La Bersagliera (domenica 13/11 la
mattina) e Banda della Collina (domenica 20/11 per tutto il giorno);
#alle ore 10,30: arrivo Vagoni Storici Fondazione FS alla Stazione di
Montiglio Monferrato-Murisengo e trasferimento turisti in Fiera (domenica 13
novembre);
#dalle ore 10 alle ore 14: Corner Break Caffè Lavazza omaggio per i
visitatori;
#dalle ore 10,30: Pasto del Trifolau a cura della Proloco di Villamiroglio
(piazza Lavazza e piazza IV Novembre) * proposta a piatto sul sito
#dalle ore 11,45: premiazioni migliori esemplari di Tuber Magnatum Pico e
Tartufi Neri in piazza della Vittoria (premi in denaro consultabili su
#ore 14: partenza escursione naturalistica nei luoghi del tartufo di
Camminare il Monferrato guidata da Anna Maria Bruno (partecipazione libera –
partenza da piazza Boario – info: 348 2211219);
#alle ore 15: Seminario sulle proprietà organolettiche del tartufo a cura
del Centro Nazionale Studi del Tartufo di Alba (ore 15 sala
consigliare/ingresso libero).
#per tutto il giorno: Navetta dalla valle al cuore della Fiera; Infopoint a
cura di Monferrato Tourist e degli studenti del Corso di Turismo dell’IIS
Leardi di Casale Monferrato; Banco d’Assaggio vini Consorzio Colline del
Monferrato Casalese in collaborazione con Onav Asti; Corner produttori a km0
TargatoMurisengo; Laboratorio per bambini e non solo Il Mondo delle Api
(solo domenica 20 novembre) Mostra pittorica “Sapori della Terra”; Mostra
delle Meridiane (ex chiesa di San Michele nel borgo medievale).
#tra le novità: inaugurazione della nuova Tartufaia Didattica “Tabui” in
località San Pietro ai piedi dell’omonima Torre Romanica (ore 10 domenica 13
novembre) e presentazione Progetto Scientifico Integrato sul Tartufo in
collaborazione col CNST Alba e il Politecnico di Torino, con sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (ore 10 sala consigliare).
.
Main sponsor della Fiera: Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di
Alessandria, Gal Basso Monferrato Astigiano, Lavazza e SCM.
*********
A compendio della Fiera, una proposta in “scaglie” della storica Trifola
d’Or distribuita su 9 fine settimana (dal 23 ottobre al 18 dicembre). Tutti
i sabati e le domeniche, sarà possibile acquistare, direttamente dal
cercatore, Tuber Magnatum Pico o tartufi neri appena raccolti, presso
l’Angolo del Trifolau allestito in piazza Boario (dalle ore 10 alle 12,30 e

dalle 14 alle 16).

 

A due passi, presso il Temporary Store TargatoMurisengo di via Asti 2, i
produttori di Murisengo saranno presenti con la loro variegata proposta di
vino, agroalimentari e trasformati artigianali a km0, quali: vini, mieli,
zafferano, nocciole, formaggi caprini, salumi, ortofrutta, pasta fresca,
confetture, torte di nocciole, pasta fresca, dolci, trasformati, salse,

conserveria, fiori e tessuti (in orario 10,00-17,00).

 

Ad arricchire l’offerta, il circuito dalla ristorazione (elenco nella
sezione Mangiare e Dormire del sito www.fieradeltartufo.net / prenotazione

diretta) per scegliere il menu autunnale a base di tartufi.

 

Per gli amanti della natura, del movimento e della cultura, tutti i fine
settimana di novembre e fino al 18 dicembre non mancheranno gli appuntamenti
Outdoor-Truffle, con: Nordic Walking e camminata libera nei luoghi del
tartufo con tappe enogastronomiche (a cura di Cammini DiVini 339 4188277);
E-bike tour con aperitivo in cantina e, facoltativa, la conviviale (Asd I
Cinghiali; possibilità di noleggio e-bike 331 3640752); escursioni guidate
di Camminare il Monferrato (348 2211219) * programmi completi nella pagina

dedicata Outdoor sul sito della fiera.

 

Programma completo su www.fieradeltartufo.net .

Le lasagne di Halloween

La regina dell’orto d’autunno “la zucca”, e’ l’ingrediente principale di questa splendida ricetta.

Una morbidezza unica, vellutata e golosa, una vera goduria per il palato !

Ingredienti

800gr. di zucca pulita
250gr. di sfoglia fresca per lasagne
250gr. di ricotta morbida
150gr. di mascarpone
100gr. di grana grattugiato
Fontina o toma q.b.
100gr. di Speck  a listarelle
Sale, pepe, noce moscata

Cuocere la zucca a vapore, quando cotta lasciar scolare e raffreddare. Tostare in padella lo Speck a listarelle.
Frullare la zucca nel mixer, aggiungere la ricotta, il mascarpone, sale, pepe,  abbondante noce moscata grattugiata e 50gr. di grana. Amalgamare bene la crema ottenuta. In una teglia da forno imburrata, stendere la sfoglia, coprire con uno strato di crema di zucca, cubetti di fontina/toma, grana e poco Speck. Fare strati sino ad esaurimento degli ingredienti. Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 40 minuti, gli ultimi 5 minuti con funzione grill.

Paperita Patty

 

“Extra cuoca” premia una piemontese

Premio nazionale

“La Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine di oliva”

È Ionela Munteanu la cuoca del Piemonte che  si è aggiudicata il primo premio nella sezione Primi Piatti

 

Per le ricette in gara sono stati usati gli oli e.v.o. finalisti dellErcole Olivario 2022

 

È Ionela Munteanu la cuoca professionista del Piemonte che è stata premiata  a Perugia, nell’ambito della seconda edizione di “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine”, il concorso nazionale dedicato alle cuoche professioniste, promosso dal Comitato di Coordinamento del Premio Ercole Olivario e dall’Associazione Nazionale Donne dell’Olio, in collaborazione con Lady Chef, sezione femminile della “Federazione Italiana Cuochi” (F.I.C.).

La professionista piemontese della ristorazione, che lavora al Caffè stazione Trattoria di Pessinetto (TO), si è posizionata al primo posto nella sezione Primi Piatti con la ricetta Sapori autunnali per la quale ha utilizzato l’olio Redoro.

Queste le otto professioniste della ristorazione di diverse Regioni italiane che, imponendosi tra le 28finaliste del concorso, sono state premiate per le quattro categorie in gara, e che per le loro preparazioni culinarie hanno utilizzato gli oli e.v.o. finalisti del concorso nazionale Ercole Olivario 2022, dedicato alle eccellenze olearie italiane:

Sezione Antipasti e altre preparazioni

1° Classificata: Lopez Andrea Soledad della regione Molise con la ricetta Pappone moderno termolese per la quale ha utilizzato l’olio e.v.o.Piano Degli Ulivi dellOlivicola Casolana

2° Classificata: Annarita Nobili della regione Lazio con la ricetta Porcini d’autunno per la quale ha utilizzato l’olio Guglietta

Sezione Primi Piatti

1° Classificata: Munteanu Ionela della regionePiemonte con la ricetta Sapori autunnali per la quale ha utilizzato l’olio Redoro

2° Classificata: Mariotti Giuseppina della regione Umbria con la ricetta Una rotonda su lago per la quale ha utilizzato l’olio Centoleum dellazienda Centumbrie

Sezione secondi piatti

1° Classificata: Durante Carla della regione Lombardia con la ricetta Terra e mare per la quale ha utilizzato l’olio Frantoio Cioccolini Monocultivar

2° Classificata: Nasso Maria della regione Laziocon la ricetta Lucrezia Borgia: volo da Sermoneta a Ninfa per la quale ha utilizzato l’olio Verdemare dellAzienda Agricola Cosmo Di Russo

Sezione dolci

1° Classificata: Sapienza Federica della regione Campania con la ricetta Ravece, annurca e conciato: viaggio tra i sapori antichi per la quale ha utilizzato l’olio Frantoio San Comaio Hirpinia Bio DopIrpinia Colline dellUfita

2° Classificata: Bozzolan Giada della regione Veneto con la ricetta Sorbetto dolce-salato all’olio e.v.o. Veneto Valpolicella D.O.P. con lattuga e vaniglia per la quale ha utilizzato lOlio Evo RedoroVeneto Valpolicella Dop

Due le Menzioni Speciali assegnate a Giovanna La Marca della regione Campania con la ricettaCaprese Oro per la quale ha utilizzato lolio Oleificio Romolo Terracreta Selezione Ravece e Casa Francesca Maria della regione Sicilia con la ricettaMare e monti… polpettine di patate, tonno e finocchietto selvatico con panatura al panko e nero di seppia su crema di piselli per la quale ha utilizzato lolio Agrestis Nettar Ibleo.

A svelare le vincitrici di questa seconda edizione, durante l’incontro che oltre che in presenza, è stato trasmesso in diretta streaming, dal centro Congressi della Camera di Commercio dell’Umbria, è stato l’Ing. Giorgio Mencaroni,Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del Comitato di coordinamento dell’Ercole Olivario che ha celebrato il concorso nazionale Extra Cuoca come importante “veicolo di promozione dell’eccellenza dell’olio e.v.o. italiano nel mondomettendo in evidenza il ruolo indispensabile delle cuoche professioniste che vi hanno preso parte con impegno ed emozione come “ambasciatrici dell’olio e.v.o. di qualità, capaci di educare il consumatore finale, in quanto padrone delle competenze necessarie per un utilizzo consapevole di questo prezioso alimento”. In quest’ottica di valorizzazione dell’olio italiano, in sintonia anche con la recente nascita del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare nella sua nuova denominazione, il presidente Mencaroni ha sottolineato la funzione informativa e, insieme,educativa del concorso Extra Cuoca, che quest’anno si è manifestata, in particolare, nella proposta di podcast formativi denominati “Pillole di Conoscenza”, rivolti alle cuoche iscritte, e nell’attivazione di un corso di assaggio a distanza messo a punto in collaborazione con Evoschool.

Ad intervenire poi alla premiazione Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di CommerciodellUmbria; Gabriella Stansfield, Presidente dell’Associazione Donne dell’Olio; Giorgio Doneganie Alessandra Baruzzi.

Il Concorso “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine” 2022 ha il sostegno diFondazione Evooschool, Università dei Sapori, Pentole Agnelli e Montosco.

La chef torinese Valentina Chiaramonte premiata dal Gambero Rosso

Il riconoscimento promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago nella GUIDA RISTORANTI DITALIA 2023

La chef torinese ValentinaChiaramonte del Ristorante Consorzio di Torino è tra i vincitoridel premio speciale promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago e dedicato al RISTORANTE CON LA MIGLIORE CREAZIONE A BASE DI FORMAGGIO della Guida Ristoranti dItalia 2023 del Gambero Rosso. Il riconoscimento, giunto alla sua seconda edizione, si propone di testimoniare il profondo legame del formaggio Asiago col mondo della ristorazione edimostrare l’importante ruolo degli chef, sempre più sensibiliall’origine certa della materia prima impiegata nella realizzazione di veri capolavori di creatività in cucina, come ambasciatori della Denominazione d’Origine Protetta.

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago prosegue, in collaborazione col partner Gambero Rosso, il percorso avviato nel 2021 per celebrare la ricerca del valore alla base dellascelta di alimenti come lAsiago DOP, premiando, nella GUIDA RISTORANTI DITALIA 2023, i locali che hanno saputo promuovere al meglio l’identità casearia del nostro Paese. Con una rigorosa selezione sono stati individuati tre chef che, da nord a sud, dimostrano oggi di condividere col formaggio Asiago lo stesso nuovo sentire vicino all’autenticità e allatrasparenza in cucina e nell’alimentazione: la torinese Valentina Chiaramonte, Giovanni Cosmai de L’Irene Firenzedell’Hotel Savoy di Firenze e Simone De Siato di Red diPalazzo BN di Lecce.

Valentina Chiaramonte, chef del Ristorante Consorzio di Torinoè una interprete delle nuove sensibilità e della scelta di prodottivere espressioni di un territorio, come il formaggio Asiago.Prediligo il formaggio di piccoli produttori, ha dichiarato la chefprevalentemente con produzione a latte crudo, che abbiano una storia da raccontare e che possano aggiungereuna caratteristica ai piatti che scegliamo di realizzare. Un viaggio nella qualità, bontà e artigianalità che permette un rapporto semplice ma mai banale con la cucina partendo da unalta capacità tecnica per celebrare le origini della materia prima.