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Casa a Torino: quotazioni in crescita del 2,5%

Secondo le ultime analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, a Torino nella seconda parte del 2024 le quotazioni delle case sono aumentate del 2,5%.

VARIAZIONE DEI PREZZI IMMOBILIARI

I SEMESTRE 24 RISPETTO AL II SEMESTRE 24

TORINO II semestre 2024
Centro-San Salvario +2,3%
Borgo Vittoria-Barriera Milano +2,3%
Collina +2,9%
Francia-San Paolo +2,9%
Santa Rita-Mirafiori Nord +3,6%
Nizza-Lingotto-Mirafiori Sud +1,2%

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Le zone del centro hanno messo a segno un buon risultato con una crescita dei valori del 2,3%. Valori invariati in via Lagrange e limitrofe. La novità che si è messa in evidenza negli ultimi mesi ha a che fare con la maggiore presenza di studenti che cercano casa in affitto in zona. Un bilocale, in ottimo stato, e arredato costa da 700 a 800 € al mese.  E’ stato ultimato anche il campus di ESCP business school. Un apporto di richieste di acquisto e di locazione arriva anche da chi studi e lavora presso la “Città della Salute” un importante polo sanitario presente in città. Torino, negli ultimi anni, sta subendo un importante cambiamento che la vede sempre più puntare sui servizi alla luce della crisi dell’automotive. Una delle conseguenze di ciò è che si notano i primi acquisti da parte di persone che arrivano dall’estero. Le case vacanza continuano a interessare il mercato della zona anche se sono sempre più i privati che dismettono l’attività e l’immobile. Quest’ultimo, molte volte pronto per essere destinato a queste attività, è spesso acquistato da chi possiede una società che le gestisce in modo professionale. Via Roma e via Lagrange restano le strade top dove si toccano punte di 6000-7000 € al mq per abitazioni signorili di fine ‘700 con soffitti a cassettoni oppure a botte con mattoni a vista.  La città è in attesa dei lavori di potenziamento della metropolitana e del completamento del potenziamento dei collegamenti con Genova.

Nell’area di piazza Madama Cristina, nel quartiere San Salvario, si evidenzia un ulteriore aumento dei valori immobiliari dovuto in particolar modo a una carenza di offerta abitativa. Il mercato è alimentato sia da acquirenti di abitazione principale sia da investitori che puntano ad affittare a studenti universitari. Negli ultimi anni sono aumentati coloro che svolgono attività di B&B e casa vacanza.  La zona presenta un’offerta abitativa differenziata che spazia da 1300 € al mq per le abitazioni popolari presenti in via Nizza fino ad arrivare a punte massime di 4000 € al mq per le soluzioni signorili ristrutturate, con spazio esterno vista Parco Valentino. E’ in quest’area, infatti, che si concentra l’offerta più prestigiosa. Su corso D’Azeglio si vende a 2500 € al mq. L’area più richiesta è compresa tra piazza Madama Cristina e il Parco del Valentino.

Prezzi stabili nel quartiere di Aurora e in lieve aumento a Valdocco dove la domanda di affitto da parte di studenti universitari sta spingendo gli investitori ad acquistare piccoli tagli da mettere a reddito. Un bilocale si può acquistare intorno a 40-50 mila € per poi essere affittato a 500 € al mese. Il rialzo dei canoni a ridosso delle facoltà (ad esempio Vanchiglia) sta spingendo gli studenti in questa zona.  Valdocco sorge a ridosso di Porta Palazzo e Balon che, negli ultimi anni, attira in modo importante la movida della città. Soluzioni degli anni ’70 si scambiano a prezzi medi di 1400-1500 € al mq con punte di 3000 € al mq. Invariati i prezzi delle case nel quartiere Aurora che, tra corso Vercelli e corso Giulio Cesare, concentra costruzioni popolari dei primi anni del 1900, con ballatoio i cui prezzi possono andare da 800 a 1500 € al mq. Dall’inizio dell’anno, grazie anche al ribasso dei tassi, si stanno riaffacciando su mercato giovani acquirenti alla ricerca della prima casa.

La macroarea di Santa Rita-Mirafiori Nord registra un aumento dei valori del 3,6%. Tra i quartieri in crescita si segnala quello di Santa Rita-Stadio. L’offerta c’è perché è in atto un cambio generazionale ma il potenziale acquirente spende qualcosa in più per acquistare un’abitazione, in particolare nella zona più signorile che sorge a ridosso dello stadio.  Quest’ultima è apprezzata soprattutto dalle famiglie perché offre immobili dalle metrature ampie, tranquillità e servizi. Gli immobili risalgono agli anni ’60-’70, la maggioranza dei quali sono da ristrutturare. Prezzi medi di 2000 € al mq per le soluzioni ristrutturate e di 1200 € al mq per quelle da ristrutturare. La vicinanza dell’università in via Filadelfia, i comodi collegamenti per il Politecnico la rendono una zona attrattiva per coloro che acquistano per mettere a reddito affittando a studenti. Una camera si affitta a 300-350 € al mese. Inoltre, la vicinanza dello stadio e il “Pala Alpitour” spinge anche gli investitori che desiderano realizzare affitti brevi.

Crescono del 2,9% i prezzi delle case nelle aree di Francia-San Paolo e Collina.

Prezzi in aumento in zona San Paolo-Sabotino nella seconda parte del 2024. In questa area della città si registra un mercato molto vivace, con richieste da parte di investitori e genitori di studenti grazie alla presenza del Politecnico. A comprare per i figli sono genitori in arrivo dal sud e dal centro Italia, spesso infatti si preferisce acquistare e non affittare, anche in previsione di una futura permanenza dei figli in città per motivi di lavoro. Diversi anche gli investitori che comprano, frazionano e ristrutturano. Negli ultimi anni numerosi immobili sono stati riqualificati, dotati di ascensore e numerosi negozi hanno subito un cambio d’uso in residenziale. Una tipologia usata costa intorno a2000 € al mq. Sono in corso alcuni interventi di nuova costruzione che vanno da 3200 a 4200 € al mq.  L’area di San Paolo – Sabotino è caratterizzata per la presenza di palazzi d’epoca. Piacciono anche corso Peschiera, corso Racconigi e via San Paolo perché ottimamente serviti sia dal punto di vista dei mezzi pubblici sia per quanto riguarda le attività commerciali. Più signorile l’area compresa tra San Paolo e Largo Racconigi, che concentra prevalentemente palazzi degli anni ’50-’60 e i cui prezzi sono di 2500 € al mq (buono stato).  Sempre alta la domanda di appartamenti in affitto da parte di studenti e l’offerta non riesce a soddisfare tutte le richieste.  Il canone di un appartamento composto da una camera più cucina oscilla tra 500 € al mese in base alla metratura, per tipologie con due camere più cucina il canone sale a 800 € al mese.

In aumento i prezzi delle case nel quartiere San Paolo: domanda elevata e bassa offerta sono le motivazioni principali. Molti immobili sono lasciati vuoti dai proprietari che non affittano per timore di inquilini morosi e non vendono perché non hanno necessità di monetizzare. La presenza del Politecnico spinge ad affittare soprattutto a studenti e tra gli acquirenti prevalgono i genitori di studenti che alla luce degli elevati affitti richiesti in zona (600 € al mese per un bilocale) preferiscono acquistare. Spesso acquistano senza ricorrere al credito, impiegando cifre medie di 150-200 mila €. San Paolo piace perché è ricca di attività commerciali, vanta la vicinanza del parco Ruffini e, negli ultimi anni, si è riqualificata con la nascita del “Parco San Paolo” dove sono sorte costruzioni nuove che si vendono intorno a 3000-3200 € al mq. Per un buon usato si spendono intorno a 1000-1500 € al mq per le soluzioni da ristrutturare per arrivare fino a 2000-2200 € al mq per quelle ristrutturate e in stabili di recente costruzione.

+2,3% l’aumento dei valori nella macroarea di Borgo Vittoria-Barriera di Milano. Continuano a crescere i valori immobiliari del quartiere di Borgo Vittoria-Chiesa Salute. La bassa offerta e l’elevata domanda le cause principali. La carenza di immobili in affitto sta determinando uno spostamento sull’acquisto. Sono diminuiti notevolmente gli investitori che comprano, ristrutturano e rivendono. Un bilocale da ristrutturare si aggira intorno a 40 mila € per arrivare a 70-75 mila € se già ristrutturato. Parliamo di un quartiere periferico con un’offerta immobiliare di tipo medio – popolare degli anni ’60-‘70 che si vende a 1000-1300 € al mq. Non si registrano al momento interventi di nuova costruzione, gli ultimi risalgono agli anni 2000 e si vendono a 1500-2000 € al mq.  Numerosi gli interventi con il Superbonus che sono stati realizzati in zona.

Quotazioni in crescita a Barriera di Milano-Monte Bianco i cui prezzi, mediamente bassi, hanno attirato l’interesse di acquirenti alla ricerca dell’abitazione principale. In aumento, nell’ultimo anno, la componente di acquisto da parte di cittadini cingalesi.  L’area di Barriera di Milano è sorta nei primi anni del ‘900 ma non mancano tipologie più recenti che si acquistano a 1500-1600 € al mq. Sulle arterie principali del quartiere, corso Giulio Cesare e corso Vercelli, le soluzioni usate si scambiano a prezzi medi di 800-900 € al mq. L’area in futuro sarà interessata dalla nascita di una nuova linea 2 della metropolitana che collegherà Rebaudengo al Politecnico, passando dal “trincerone” di via Sempione/Gottardo. Questo consentirà a Barriera di Milano di essere collegata con il polo universitario.  Per quanto riguarda il mercato delle locazioni nell’area di Barriera di Milano si registra una buona richiesta ma bassa offerta. Il canone di un trilocale si aggira intorno a 400 € al mese.

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Arriva la Fiat 500 Hybrid a Mirafiori, forse si chiamerà “Torino”

Dallo stabilimento torinese di Mirafiori sono stati appena “sfornati” i primi esemplari di preserie della Fiat 500 ibrida.  La variante mild, come spiega la rivista Quattroruote, sarebbe dovuta uscire il prossimo anno. Il costruttore ha però deciso di lanciare la versione ibrida della 500e entro fine 2025 : modello mille tre cilindri. Sarà forse (ma non è certo)  denominato “Fiat 500 Torino”. Nel cofano della nuova vettura ibrida sarà collocato un 1.0 tre cilindri mild hybrid da 70 CV e 92 Nm con trazione anteriore e cambio manuale a sei rapporti. La 500 Hybrid ha l’obiettivo di potenziare la produzione a Mirafiori e la produttività dell’impianto torinese.

Appartamenti a Torino: più cari del budget degli inquilini

A Torino gli appartamenti ammontano, secondo la ricerca di HousingAnywhere, a 1100 euro, ma il budget degli inquilini ammonta a 900 euro

HousingAnywhere rappresenta la maggiore piattaforma europea di affitti a medio termine, e ha condiviso i risultati principali del ruolo Rent Gap Monitor per il primo trimestre del 2025, analizzando la disparità fra i prezzi degli affitti e il budget degli inquilini in 27 grandi città italiane. All’inizio di aprile, HousingAnywhere aveva registrato la diminuzione del 2,9% degli affitti degli appartamenti su base annua. Nonostante ciò, in media degli inquilini di tutta Europa hanno alzato le loro disponibilità di spesa per l’affitto del 4,1% rispetto allo scorso anno: nelle principali città, dove l’offerta abitativa scarseggia, gli affittuari sembrano disposti a destinare una quota maggiore del proprio reddito alla casa, probabilmente sacrificando altre voci di spesa, pur di riuscire a emergere in un mercato sempre più competitivo.

La situazione a livello italiano mostra come gli affittuari stiano adeguando le loro aspettative di spesa in un mercato che rimane sempre molto caro. A Roma il divario tra i prezzi e i budget degli inquilini rimane ben al di sotto della media, attestandosi a 375 euro nella Capitale. Dopo un calo del 9,8% rispetto allo scorso anno, i prezzi di affitto di appartamenti ammontano ora a 1875 euro, mentre gli inquilini fissano il loro budget a 1500 euro.

Il contrario accade a Firenze, dove il divario è minimo con soli 100 euro di differenza. Qui gli appartamenti costano 1600 euro e anche gli affittuari si aspettano di trovare un appartamento a 1500 euro, medesimo prezzo di Roma. Segue Milano con 260 euro (dove l’aspettativa di spesa è di 1440 euro e il prezzo di affitto 1700. Il gas di Torino si attesta a 200, in quanto il filtro del prezzo medio è fissato a 900 euro, e gli affitti ammontano a 1100 euro. Il divario più basso tra le città analizzate è quello di Bologna, con appena 133 euro. Qui, a fronte di un budget inquilini di 1492 euro, il prezzo di affitto è di 1695 euro.

Gli affitti in Europa si stabilizzano, ma i prezzi rimangono tanto alti da far alzare il budget degli inquilini a 4,1%. Il divario tra i prezzi degli affitti e il budget massimo previsto dai locatari in Europa si riduce dai 300 euro dell’anno scorso ai 990 euro attuali. In Italia il divario tra i prezzi e il budget degli inquilini varia da un massimo di 375 euro a Roma fino a un minimo di 100 euro a Firenze, passando per i 260 euro di Milano, i 200 di Torino e i 133 di Bologna.

Mara Martellotta

“Abitare il territorio”: architettura, design e cultura agricola per il futuro

Parla con Me®, il format ideato e condotto da Simona Riccio, torna in diretta giovedì 15 maggio 2025 alle ore 18:00 con una puntata che intreccia architettura sostenibile, design innovativo e visione agricola del territorio.

Interverranno:

🔹 Paola Triaca – Ingegnera, legale rappresentante Studio tec engineering e pres associazione ripartiamo.

Ingegnera civile, autrice del libro La manutenzione ordinaria degli edifici e degli impianti, divulgatrice e co-fondatrice del progetto “L’edilizia per tutti”.

🔹 Cristian Crippa – Architetto, socio Studio Tec Engineering.

Architetto e progettista “di cantiere”, attivo su progetti che uniscono estetica, sostenibilità e attenzione ai bisogni reali, anche nelle aree rurali.

I temi della puntata:
– Architettura sostenibile applicata al mondo agricolo
– Manutenzione come valore progettuale e culturale
– Edifici rurali e infrastrutture funzionali, durevoli, condivise
– Comunicazione accessibile della cultura edilizia e delle norme

Una riflessione che va oltre l’edilizia: si parlerà di spazi che ascoltano, progettati per durare, integrati con il paesaggio e con le comunità agricole.

📍 In diretta su: LinkedIn, Facebook e YouTube
🎯 Info: www.parlaconmeofficial.it

Quando il lavoro fa bene: Ucid al Salone del Libro

L’UCID Torino sarà presente al Salone del Libro di Torino nell’ambito del dibattito “Quando il lavoro fa bene– Etica, dignità e persona al centro del lavoro”

Domenica 18 maggio prossimo, alle ore 17, presso l’ Oval Lingotto, allo stand X52 del Salone del Libro di Torino, l’UCID Torino – Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti sarà presente con un dibattito pubblico dal titolo: “Quando il lavoro fa bene – Il lavoro come via di salute, dignità e crescita personale”.

L’incontro si terrà presso lo stand dei Consulenti del Lavoro e coinvolgerà personalità del mondo dell’impresa, dell’etica, della psicologia e della spiritualità, tra cui i relatori Marco Andreoletti, Amministratore Delegato di Praxi Spa, Fabrizio Bontempo, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino, Lino Grandi, Direttore Generale delle Scuole Adleriane di Psicoterapia, Marco Lazzarino, Presidente UCID Torino e Daniele Lonardo, Coordinatore “The Economy of Francesco” Piemonte e Valle d’Aosta.

In un contesto in cui il lavoro viene spesso percepito come fonte di stress, precarietà o disumanizzazione, UCID intende riportare al centro del dibattito culturale il valore originario e profondo del lavoro: strumento di realizzazione personale, costruzione del bene comune e via concreta di dignità.

“Abbiamo scelto di intitolare il nostro incontro ‘Quando il lavoro fa bene’ – dichiara Marco Lazzarino, Presidente di UCID Torino – perché riteniamo urgente ridefinire il lavoro come luogo umano, etico, sostenibile. Il lavoro ‘fa bene’ quando è rispettoso della persona, della sua vocazione, del suo equilibrio. Questo è il cuore della Dottrina Sociale della Chiesa, ovvero promuovere un’economia che non sacrifichi l’uomo, ma lo valorizzi”.

“Nel momento in cui la Chiesa accoglie un nuovo Pontefice che ha scelto il nome di Leone XIV – conclude Marco Lazzarino – richiamandosi a Leone XIII e alla ‘Rerum Novarum’, sentiamo ancora più forte la responsabilità di rilanciare il messaggio della Dottrina Sociale: difendere il lavoro e, soprattutto, chi lavora, nel corpo e nello spirito”.

Mara Martellotta

Torino progetta i futuri urbani all’Arab European Cities Dialogue di Riyadh

La Città di Torino partecipa all’Arab European Cities Dialogue (AECD) 2025 in programma dall’11 al 13 maggio 2025 a Riyadh, in Arabia Saudita.

AECD 2025 è la prima piattaforma dedicata a rafforzare la collaborazione tra città arabe ed europee, promuovendo il dialogo, lo scambio di competenze e la costruzione di futuri urbani
sostenibili. Il Forum, organizzato da Riyadh Region Municipality e dall’Arab Urban Development Institute (AUDI) con la collaborazione strategica di PLATFORMA e CILG VNG International (Centre International de Développement Pour La Governance Local Innovante), si svolgerà ogni due anni in una città araba e una città europea in modo alternato ed è concepito come una piattaforma orientata all’azione, che mira a creare partenariati, a lanciare iniziative congiunte e a sviluppare strategie condivise che possano proiettarsi ben oltre l’evento stesso. Questa edizione riunisce oltre 120 città e più di 50 organizzazioni mondiali per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile, resiliente e inclusivo attraverso il dialogo e la collaborazione.

La città di Torino partecipa all’Arab European Cities Dialogue portando la propria visione di sviluppo urbano basata sul dialogo tra città e la condivisione di strategie comuni per affrontare le sfide della transizione ecologica, della digitalizzazione e dell’inclusione sociale. In questo contesto internazionale, Torino si propone come parte attiva di una rete di città che cooperano per costruire modelli urbani più equi, partecipati e resilienti. Domani Il sindaco Stefano Lo Russo interverrà nella sessione plenaria dedicata alla trasformazione digitale della governance urbana, per illustrare le buone pratiche, come lo sviluppo del digital twin, e la visione di Torino sulla transizione digitale, insieme al Sindaco di Ramallah (Territori Palestinesi), al Sindaco di Sarajevo (Bosnia Erzegovina) e al direttore generale di
Manama (Bahrein).

“La partecipazione all’Arab European Cities Dialogue su invito del sindaco di Riyadh – spiega il sindaco Stefano Lo Russo- è una grande occasione di relazioni internazionali per Torino e riflette la vocazione della nostra città come laboratorio di innovazione, sociale e tecnologica, all’avanguardia sui temi della mobilità sostenibile e della rigenerazione urbana di livello globale.
Questo impegno per l’innovazione è stato peraltro riconosciuto dall’Unione Europea con il premio ‘Capitale europea dell’innovazione 2024-2025’. Dialogo e creazione di reti internazionali sono per Torino elementi strategici fondamentali: crediamo non solo che il confronto tra città sia essenziale per contribuire a costruire comunità più sostenibili, inclusive, proiettate al futuro, ma che far conoscere Torino e le cose che ha fatto e sa fare ad altre città rappresenti un grande volano anche nell’attrazione di potenziali investimenti e nella promozione del nostro sistema produttivo e universitario”.

AECD 2025 è strutturato attorno a quattro obiettivi chiave:
Cities Cooperation – cooperazione interurbana;
Livable Cities & Climate Change – città vivibili e cambiamenti climatici;
Technology & Digital Transformation – innovazione tecnologica e trasformazione
digitale;
Municipal Financial Sustainability – sostenibilità finanziaria municipale.

Sono in programma sessioni parallele per favorire lo scambio di buone pratiche sulle sfide urbane, oltre a incontri strutturati volti a esplorare opportunità di collaborazione tra città. Sono previsti confronti tra rappresentanti delle città e istituzioni finanziarie su strategie di finanziamento, nonché occasioni per presentare progetti a potenziali investitori.
Sono altresì previsti momenti di incontro bilaterale tra le tante città presenti all’iniziativa.
Il confronto tra città europee e arabe rappresenta un’occasione preziosa per mettere in circolazione esperienze, soluzioni e buone pratiche, rafforzando le relazioni istituzionali e culturali tra territori diversi, ma accomunati da obiettivi condivisi.

TORINO CLICK

Export piemontese da record: nel 2024 i distretti superano i 13 miliardi nonostante le difficoltà globali

Nel 2024 le esportazioni dei distretti industriali del Piemonte hanno raggiunto un traguardo importante, superando per la prima volta i 13 miliardi di euro. L’aumento rispetto all’anno precedente è stato modesto, con una crescita dello 0,7% (pari a 92 milioni di euro), ma in linea con la media nazionale dei distretti (+0,9%).

Nonostante un contesto economico internazionale piuttosto debole, i distretti piemontesi si sono comportati meglio rispetto all’andamento generale della regione, che ha registrato un calo del 4,9%, penalizzata in particolare dalle difficoltà del settore automobilistico torinese.

Nel corso dell’anno, le vendite all’estero dei distretti hanno continuato a crescere per tre trimestri consecutivi: +1,1% nei primi tre mesi, +1,5% nel secondo trimestre e +2,6% nel terzo. Solo negli ultimi tre mesi del 2024 si è registrato un lieve calo, pari al 2,2%.

Questi dati arrivano dal Monitor dei Distretti del Piemonte redatto da Intesa Sanpaolo, che sottolinea come, pur tra alti e bassi e con risultati diversi da un settore all’altro, i distretti siano riusciti a tenere bene sui mercati esteri, confermandosi un motore importante dell’economia regionale.

Uno sportello per rilanciare le imprese artigiane del Piemonte

Su proposta dell’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano, la Giunta regionale ha approvato un nuovo stanziamento di oltre 14 milioni di euro a favore delle imprese artigiane piemontesi.

Le nuove risorse sono finalizzate a sostenere investimenti per lo sviluppo, l’ammodernamento e l’innovazione dei processi produttivi. In particolare, più di 12,6 milioni di euro saranno destinati a prestiti agevolati, mentre 1,4 milioni saranno erogati sotto forma di contributi a fondo perduto.

Attivata nel 2019, la misura ha già beneficiato di oltre 34 milioni di euro di fondi regionali. Con questo ulteriore finanziamento, la Regione rinnova e rafforza il proprio impegno a sostegno dell’artigianato locale, un comparto che si è distinto nel tempo per vitalità e capacità di adattamento.

Molto apprezzato dalle imprese del settore, questo strumento ha registrato una partecipazione elevata, tanto che le risorse disponibili per il 2024 sono state esaurite in meno di quattro mesi. Il nuovo stanziamento consentirà ora di riaprire i termini per la presentazione delle domande, offrendo a molte imprese precedentemente escluse la possibilità di rientrare in graduatoria o accedere a nuovi finanziamenti.

La gestione della misura resterà in capo a Finpiemonte, il soggetto operativo della Regione per l’erogazione degli incentivi alle imprese.

“Gli artigiani sono un’eccellenza del nostro Piemonte e con questo ulteriore intervento forniamo una risposta concreta alle esigenze di un settore che, nel quadro complesso dell’economia, continua a dimostrarsi dinamico – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – I nostri artigiani sono infatti caparbi e non smettono di investire, innovare e creare valore. Riapriremo lo sportello per consentire alle imprese artigiane di accedere a risorse fondamentali per rinnovare tecnologie, attrezzature e processi produttivi. È un’azione strategica che rafforza la competitività del nostro tessuto economico e conferma l’impegno della Regione nel sostenere chi lavora e genera occupazione nei nostri territori”.

Il nuovo pacchetto di fondi potrà essere utilizzato per l’acquisto di macchinari e attrezzature innovative, per l’ammodernamento delle linee produttive e per investimenti in sostenibilità e digitalizzazione.

L’intervento rientra nel quadro previsto dalle leggi regionali sull’artigianato (n.1/2009) e sulle attività produttive (n.34/2004). Finpiemonte renderà noti nei prossimi giorni i dettagli operativi, comprese le tempistiche per la riapertura dello sportello e le modalità di presentazione delle domande.

Con il “bando neve” dalla Regione 50 milioni per il sistema sciistico del Piemonte

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Uno stanziamento da 50 milioni di euro per sostenere, innovare e valorizzare il patrimonio sciistico del Piemonte. È stato approvato il Bando Neve, misura attesa e fortemente voluta dalla Regione Piemonte, che recepisce osservazioni e richieste di adeguamento formalizzate da parte degli enti locali che ospitano le stazioni sciistiche. Un aggiornamento alla presentazione già avvenuta a dicembre scorso, per accompagnare lo sviluppo del comparto montano e del turismo legato agli sport invernali in maniera ancora più mirata e puntuale.

Un intervento che guarda al futuro delle oltre 1.300 chilometri di piste da sci presenti sul territorio piemontese, valorizzando la pratica sportiva ma anche le ricadute economiche, occupazionali e sociali per le vallate alpine.

Con il Bando Neve la Regione Piemonte conferma il proprio impegno per una montagna viva, attrattiva e sicura, sostenendo una delle sue filiere più rappresentative, che unisce paesaggio, sport, economia e identità territoriale.

“Con questo bando vogliamo dare un segnale concreto di attenzione verso un comparto strategico per l’economia della montagna piemontese – hanno dichiarato il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale, Marco Gallo –. Siamo convinti che investire sul sistema neve significhi sostenere l’identità, l’occupazione e la vitalità dei territori montani, in un’ottica di qualità, sicurezza e attrattività turistica. È un impegno che abbiamo preso e che oggi manteniamo, ascoltando le esigenze degli operatori e costruendo strumenti adeguati alle sfide presenti e future.”

Le risorse e la distribuzione territoriale

Il Bando prevede 50 milioni di euro complessivi, così ripartiti: 2,5 milioni di euro destinati agli impianti di sci di fondo 47,5 milioni di euro agli impianti di sci alpino, suddivisi in 21 milioni per l’area del torinese, 16 milioni per il cuneese, e 9,5 milioni per le altre province piemontesi.

I destinatari del finanziamento sono gli enti locali, gli 80 Comuni interessati da comprensori sciistici, le Province, la Città Metropolitana di Torino, le Unioni di Comuni, le forme associative che coinvolgono enti locali anche costituite con lo specifico scopo di partecipare al finanziamento, che si avvale dei fondi europei. Inoltre, è stata aperta una linea di intervento dedicata per i Comuni ex Olimpici.

Ai comprensori composti da grandi stazioni non locali potranno andare al massimo 12,5 milioni, quelli formati da stazioni locali o microstazioni potranno ottenere fino a 8,5 milioni.

Progetti finanziabili: sicurezza, innovazione e sostenibilità

Gli investimenti previsti spaziano su più fronti, con un’attenzione particolare alla sicurezza degli impianti e alla sostenibilità degli interventi.

Tra gli interventi ammessi a contributo c’è la sostituzione, nuova realizzazione, miglioramento qualitativo, ambientale ed energetico o potenziamento delle piste da sci e degli impianti di innevamento programmato; la sostituzione, nuova realizzazione, miglioramento qualitativo paesaggistico, ambientale ed energetico e potenziamento degli impianti di risalita; le revisioni generali degli impianti di risalita e le ispezioni speciali, e sostituzione e/o scorrimento delle funi delle strutture esistenti; la dismissione degli impianti di risalita non più utilizzati; l’acquisto di battipista anche usati; il potenziamento e la rivitalizzazione del turismo montano investendo in snow park, percorsi di bob estivo e in tutti gli interventi che consentono di utilizzare gli impianti di risalita nelle stagioni non invernali per la pratica di altri sport.

Il cronoprogramma

Dopo la prima fase di pubblicazione del bando e della finestra per la presentazione delle domande, i beneficiari avranno a disposizione 180 giorni per la presentazione dei progetti degli interventi approvati al finanziamento, 18 mesi per l’appalto dei lavori, e 24 mesi per l’esecuzione degli interventi finanziati.

cs

Il Distretto Urbano del Commercio di Chieri si amplia

Il Distretto Urbano del Commercio di Chieri si amplia e si riorganizza. Lo annunciano il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero e l’assessore al Commercio, all’Artigianato e ai Mercati Biagio Fabrizio Carillo, che così spiegano: «In questi giorni la Cabina di Regia e il Comitato di Gestione si sono riuniti in vista della scadenza del 15 maggio: dopo quella data, infatti, dovrà essere riconfermato il DUC e si dovrà presentare la nuova composizione degli organi ed il piano strategico per il prossimo triennio, strumento fondamentale per rendere il nostro centro storico ancora più attrattivo ed accogliente. Una riorganizzazione all’insegna dell’ampliamento della partecipazione e del potenziamento dell’operato del DUC da un punto di vista sia economico sia turistico. Il Comitato di Gestione, fin qui composto dai 13 partner, tra attori locali ed attori sovraterritoriali che nel novembre del 2021 avevano sottoscritto il protocollo d’intesa, vede ora sei nuovi ingressi: il Distretto del Cibo del Chierese e del Carmagnolese, Turismo Torino, l’Istituto Don Bosco Salesiani di Chieri (importante per lo sviluppo del turismo religioso legato ai luoghi di Don Bosco), il GIC-Gruppo Imprese Chieresi, l’AVAC-Associazione Venditori Ambulanti di Chieri ed il Comitato Croce Rossa Chieri (che organizza la Notte Bianca e Rossa). Il Comitato di Gestione si incontrerà con cadenza bimestrale ed è previsto l’avviamento di alcuni Laboratori Urbani. La Cabina di Regia resta composta dai partner fondatori, ovvero Città di Chieri, ASCOM Confcommercio Torino e Provincia ed ASCOM Chieri».